ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - "Se quei piccoli uomini verdi attraversano il nostro confine, spareremo". Sale la tensione tra Estonia e Russia dopo gli 'incidenti' provocati da Mosca sempre con maggior frequenza al confine. Senza giri di parole, Tallinn ha così annunciato che sparerà ai militari russi che entreranno nel territorio della repubblica baltica: la scorsa settimana si sono verificati sconfinamenti lungo il fiume Narva. Il ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna ha ribadito che in diverse occasioni sono comparsi al confine militari russi senza distintivi sulle uniformi, i cosiddetti 'omini verdi'. "Che ci mettano alla prova", l'avvertimento del ministro, che ha assicurato anche che il Paese abbatterà gli aerei che violano il loro spazio aereo. "Lo dico senza mezzi termini. Se quei piccoli verdi attraversano il nostro confine, spareremo. Non era la prima volta che li vedevamo", ha avvertito in un'intervista al portale di notizie polacco O2. Nonostante i precedenti siano stati bollati dal ministro come "niente di grave", per precauzione le autorità estoni hanno comunque deciso di chiudere il valico di frontiera di Narva. "Li teniamo costantemente sotto controllo", ha assicurato Tsahkna. Si tratta di un sensibile cambio di passo nell'approccio estone alla questione. Finora infatti le autorità di Tallinn avevano insistito sulla de-escalation e sulla gestione diplomatica degli incidenti. Ma il quadro complessivo è quello di una pressione crescente sul fianco orientale della Nato, in un momento in cui diversi leader occidentali avvertono della possibilità di uno scontro diretto con la Russia entro i prossimi cinque anni. Tre guardie di confine russe hanno attraversato per alcuni minuti il confine con l’Estonia, entrando senza autorizzazione in territorio Nato, nella mattina del 17 dicembre lungo il fiume Narva, nel tratto orientale del Paese baltico, secondo quanto riferito dal ministero dell’Interno di Tallinn e dall’emittente pubblica Err. L’episodio, avvenuto in prossimità della diga dove il Narva confluisce nel lago Peipus, ha visto i militari russi oltrepassare la linea di controllo e rimanere sul lato estone per circa venti minuti, prima di rientrare in territorio russo. Il ministro dell’Interno Igor Taro ha dichiarato che non è ancora chiaro se si sia trattato di un gesto deliberato, sottolineando comunque che non vi è alcuna minaccia immediata alla sicurezza nazionale. Tallinn ha rafforzato le pattuglie di confine e ha annunciato incontri con la parte russa, oltre alla convocazione di un rappresentante diplomatico di Mosca per chiarimenti ufficiali. L’incidente si inserisce in una serie di episodi simili registrati negli ultimi mesi: sorvoli non autorizzati, movimenti anomali di truppe, presenze navali provocatorie. A novembre, una motovedetta russa era stata avvistata sul Narva con il vessillo del gruppo Wagner; a settembre, tre caccia MiG-31 avevano violato lo spazio aereo estone per oltre dieci minuti. Preso singolarmente, l’attraversamento del confine potrebbe apparire come un incidente tecnico. Ma nel contesto attuale, e soprattutto per un Paese che condivide 294 chilometri di frontiera con la Russia, il significato politico è più profondo. Secondo Elizabeth Braw dell’Atlantic Council, in un’analisi pubblicata su “Foreign Policy”, Mosca utilizza sempre più spesso azioni che restano sotto la soglia dell’aggressione militare vera e propria, ma che servono a testare, intimidire e normalizzare la violazione delle regole. È la cosiddetta “gray-zone aggression”, una strategia fatta di piccoli passi, ambigui e difficili da sanzionare, che mettono sotto pressione gli Stati bersaglio senza attivare automaticamente le clausole di difesa collettiva della Nato.
(Adnkronos) - Renzo Iorio è il nuovo presidente di Federterme Confindustria, l’associazione che dal 1919 rappresenta il sistema termale italiano. Subentra a Massimo Caputi alla guida di un settore strategico non solo in ambito sanitario, ma anche per lo sviluppo turistico, territoriale, occupazionale e della salute termale del Paese. Nel suo primo intervento, Iorio ha ribadito il ruolo chiave delle terme come motore di benessere, coesione sociale e sviluppo locale: "Federterme Confindustria è un punto di riferimento imprescindibile per le politiche attive del settore termale. Le terme costituiscono un presidio economico e sociale insostituibile per le aree interne, generando occupazione qualificata, attrattività territoriale e servizi essenziali per le comunità locali. Sotto la mia presidenza, intensificheremo la difesa delle terme dotate di autentica acqua termale, tutelando il loro valore terapeutico esclusivo, e daremo impulso a un ambizioso programma di ricerca scientifica, con studi clinici avanzati, trials randomizzati e collaborazioni con università e istituzioni sanitarie, per validare le proprietà terapeutiche delle acque, innovare le applicazioni cliniche e posizionare il termalismo all’avanguardia della medicina evidence-based, integrandolo con turismo e benessere sostenibile". Renzo Iorio è Consigliere di amministrazione con delega alle relazioni istituzionali e associative di Terme di Sirmione Spa dal 2017, nonché Adjunct Faculty Member presso la Luiss Business School. La sua carriera vanta expertise in consulenza aziendale, finanza d’impresa, M&A e gestione di partecipazioni in Italia e all’estero. Ha guidato per oltre vent’anni l’espansione della multinazionale Accor in Italia e Sud Europa, ricoprendo incarichi dirigenziali in Ferrovie dello Stato e Anas Spa. Sul piano politico e istituzionale, è vicepresidente vicario di Federturismo Confindustria, dopo aver presieduto Aica Confindustria, Federturismo e il Gruppo Tecnico Cultura & Sviluppo; è inoltre membro del Consiglio Direttivo dell’Unione Industriali di Napoli. Il Cavaliere del Lavoro Giacomo Gnutti, presidente e amministratore delegato di Terme di Sirmione Spa, ha commentato: “Formulo i migliori auguri di buon lavoro all’amico Renzo Iorio, che da anni condivide con noi le strategie aziendali. Sono certo che la sua profonda competenza del settore turistico e la sua esperienza del contesto Confindustriale e associativo, ricoprendo anche posizioni apicali, consentiranno a Federterme una nuova affermazione del termalismo italiano, patrimonio economico, sanitario e turistico, secondo in Europa dopo la Germania e quinto nel mercato mondiale”.
(Adnkronos) - «Rendere il territorio più sano, più pulito e più biodiverso»: con questo obiettivo, cinque anni fa, è nato il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma, che oggi celebra un traguardo storico con la messa a dimora del 100.000° albero. A sottolinearne il valore è Maria Paola Chiesi, presidente del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma che definisce il risultato tutt’altro che scontato. «Ci siamo dati un obiettivo quantitativo perché è importante avere dei traguardi. Centomila alberi in cinque anni sembravano una sfida ambiziosa, e invece ce l’abbiamo fatta», afferma. Un successo reso possibile, spiega Chiesi, «grazie alla collaborazione delle istituzioni, dei privati, delle aziende, dei cittadini e delle associazioni», che rende questo risultato «il simbolo di una comunità che si prende cura di se stessa e del proprio territorio». La posa del Ginkgo biloba in viale Du Tillot segna anche l’avvio di un nuovo progetto: la nascita dell’arboreto urbano di Parma, concepito come museo a cielo aperto dedicato alla cura del territorio e alle generazioni future. È un Ginkgo biloba, pianta antichissima e straordinariamente resistente, a rappresentare il significato profondo del 100.000° albero piantato dal progetto KilometroVerdeParma. «La scelta non è casuale -spiega Maria Paola Chies-. Il ginkgo ci lega alla storia del pianeta: cresce lentamente, diventa imponente, ed è il simbolo di un amore per il territorio che richiede tempo ma si costruisce in modo solido». Chiesi ha aggiunto che l’albero messo a dimora in viale Du Tillot è anche il primo tassello dell’arboreto urbano, destinato a diventare «una grande biblioteca di alberi, con centinaia di specie diverse». Un progetto che guarda lontano e che nasce dalla partecipazione condivisa di cittadini, bambini, istituzioni e partner. «Prendersi cura oggi del territorio significa costruire benessere, qualità della vita e futuro per le generazioni che verranno», conclude.