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(Adnkronos) - ''Ognuno ha fatto le sue scelte di vita. Io faccio l'ingegnere, Amanda ha scelto nella sua vita di occuparsi delle persone vittime di ingiustizie. Non mi sento su questo di dare giudizi etici. Raccontare la propria vita vissuta dentro una grande tragedia è un suo diritto. La famiglia Kercher può sempre fare un film o una serie sulla vita di Meredith, nessuno glielo impedisce''. Raffaele Sollecito commenta così con l'Adnkronos la serie tv che si sta girando a Perugia sul delitto di Meredith Kercher. Una fiction prodotta da Amanda Knox, per il canale Hulu della Disney, la studentessa americana che insieme a lui è stata inizialmente accusata del delitto per poi essere assolta dalla Corte di Cassazione. ''Non faccio parte del progetto ma sono in trattativa per supervisionare la mia immagine, visto che volente o nolente sono uno dei protagonisti principali di questa storia. Anche se sono sicuro che la mia immagine verrà trattata bene, visto che c'è Amanda non ho dubbi. Mi fido di lei e del suo giudizio su di me, anche perché lo conosco già''. Sollecito, che non ha ancora conosciuto l'attore che lo interpreta, spiega che vorrebbe ''vedere le battute o meglio come è stato sviluppato il personaggio. Visto che in passato tutti i giornali hanno parlato di me, dicendo quello che gli pareva, oggi vorrei essere io protagonista di quello che sono. In ogni caso sono in buoni rapporti e penso che riusciremo ad avere un buon compromesso''.
(Adnkronos) - “Tutti vogliono la tradizione perché la tradizione sa di buono. Si potrebbero riassumere così i risultati della ricerca, ma i significati che quest’affermazione sottende sono profondi e molteplici, radicati nelle individualità dei ‘tutti’ che hanno partecipato alla ricerca e che scelgono la tradizione italiana a tavola (90%). Ma come è possibile che un’umanità così varia, condivida con tanta convinzione una scelta così netta? Semplice, perché la tradizione a tavola - come in molti altri ambiti della cultura umana - non esiste. Esistono molteplici tradizioni. Una moltitudine infinita di sapori, memorie e certezze, di ricette e di gesti, di momenti e di profumi che si combinano in modo diverso e unico. Perché la tradizione è viva, si contagia, si arricchisce, si trasforma, rimanendo sempre e in ogni sua manifestazione, vera". Così Francesca Spadaro, psicologa e neuroscienziata, su Knorr BuonCibo. "E ci sono piatti -continua- su cui si è pronti ad osare di più come il minestrone, le polpette, la pasta al forno e il risotto, probabilmente perché già ogni regione, ogni paese, ogni casa ha già la sua ricetta, diversa da tutte le altre. O perché sono ricette di base che più facilmente di altre si aprono a contemporanee variazioni e contaminazioni: dalle polpette di legumi, al risotto vegano al minestrone dall’allure orientale". "Tutti vogliono la tradizione, come la ricerca commissionata da Knorr ha dimostrato perché la tradizione sa di buono ed è una certezza che mette d’accordo tutti. È il nostro cibo buono, attraverso cui ci raccontiamo, svelando noi stessi nel passato ed esprimendoci nel presente”, conclude.
(Adnkronos) - “In Italia c’è la più grande flotta di traghetti del mondo che serve la più articolata rete di collegamenti marittimi sia europei che internazionali quindi abbiamo dei campioni del mondo come armatori ma abbiamo anche delle responsabilità che ci vengono affidate da una serie di regole". Così Alberto Rossi, direttore generale Assarmatori, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma. "Noi rischiamo la tempesta perfetta", secondo Rossi per via della "tensione imposta dalle regole, soprattutto Ue, che a nostro avviso hanno male calibrato la tempistica degli investimenti perché la tecnologia non è matura, la produzione di carburanti alternativi nella scelta effettuata già dal legislatore europeo in una gamma di carburanti possibili non è matura, e soprattutto non è matura la sua distribuzione nei porti". Inoltre, "abbiamo investimenti che devono durare per essere bancabili ma per essere bancabili devono superare l’esame della tecnologia disponibile. Oggi abbiamo una tecnologia che magari tra 10-15 anni sarà obsoleta e di conseguenza l’accesso al credito è molto difficile". Abbiamo molte "regole e molti compiti a casa da fare - conclude - La buona notizia è che i prelievi che l’Ue ha ideato a carico di passeggeri e merce andranno a generare un ciclo attivo di investimenti che saranno autofinanziati da questo aiuto".