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(Adnkronos) - Nuova udienza davanti alla Prima Corte d'Assise di Roma per l'omicidio del 4 luglio 2024. "Manuela un giorno mi riferì che il suo ex la registrava, le aveva messo alcune cimici nell'auto e disse 'questo è matto se è arrivato a fare una cosa del genere'" ha riferito un testimone in aula. A processo l'imputato Gianluca Molinaro, l'uomo che quel drammatico giovedì dello scorso anno ha aperto il fuoco contro la sua ex compagna e madre di suo figlio Manuela Petrangeli uccidendola. Molinaro, in seguito all'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, stalking, detenzione abusiva di armi e in relazione a quest'ultima accusa, anche quella di ricettazione. Il testimone aveva conosciuto la vittima nella clinica di riabilitazione, dove lei lavorava, nel 2021 quando era stato ricoverato in seguito a un incidente. "Eravamo diventati amici, sapevo che con il suo ex si erano lasciati. Poi di punto in bianco mi disse che non dovevamo più sentirci, non so perché" ha aggiunto il teste. Le testimonianze di amici e colleghi dell'imputato Nel corso dell'udienza sono stati sentiti alcuni colleghi e conoscenti dell'imputato, che oggi ha rinunciato a comparire in aula per essere ascoltato. "Aveva spesso pensieri di gelosia e raccontava di un'infedeltà da parte dell'ex", ha riferito uno dei testimoni chiamati in aula. Uno di loro ha ricordato una 'fissazione' particolare di Molinaro per un allenatore di calcio e in aula è stato letto un messaggio che l'imputato scrisse il 28 marzo 2024: "So' nervoso da morì, vado all'allenamento e se oggi si avvicina va a finire male". A uno dei testimoni sentiti, conosciuto in palestra, Molinaro chiese un giorno "il favore" di passare sotto casa dell'ex per vedere se ci fosse parcheggiata una moto o una macchina, "ma io non l'ho fatto", ha detto il teste. "Anche i testi di oggi hanno confermato le condotte contestate, durate per circa due anni e mezzo tra il 2021 e 2024" afferma l'avvocato Carlo Testa Piccolomini, legale di parte civile, insieme alla collega Mascia Cerino, della famiglia e del figlio minore della vittima. I messaggi audio Alla prossima udienza del 16 ottobre verranno fatti ascoltare in aula i messaggi audio fra l'imputato e la vittima. "Sarà importante ascoltare ulteriori file audio, che sono stati selezionati anche da noi parti civili, distribuiti nel tempo e che danno veramente l'idea della gravità delle condotte persecutorie, delle minacce e della continua denigrazione ai danni della povera Manuela” conclude il legale.
(Adnkronos) - Il 22° Convegno Nazionale del CoDAU, in corso a Milano, rappresenta un momento di confronto cruciale tra i direttori amministrativi generali e la componente accademica delle università italiane. Al centro del dibattito, il tema della competizione e della collaborazione tra atenei, con un focus su sinergie innovative per il futuro del sistema universitario. Elena Beccalli, Rettrice dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ha aperto i lavori sottolineando l'importanza di una piena integrazione tra tutte le componenti universitarie, valorizzando così il ruolo del CoDAU come piattaforma per un dialogo costruttivo e strategico. “È un’occasione particolarmente significativa quella odierna, innanzitutto perché segna un momento di collaborazione tra i direttori amministrativi generali di tutte le università italiane e la parte accademica”, ha dichiarato Beccalli. “Perché un’università moderna non può funzionare adeguatamente in assenza di una piena sinergia e collaborazione tra tutte le sue componenti. E poi, credo sia particolarmente significativo il tema messo al cuore di questa iniziativa: la competizione, perché sempre più le università italiane non solo dovranno lavorare per mettere ben in evidenza i propri punti di eccellenza, ma allo stesso tempo sono chiamate sempre più a lavorare in una logica di sinergia e di collaborazione”. La Rettrice ha evidenziato come la competizione possa rivelarsi particolarmente promettente in ambiti come lo sviluppo di percorsi formativi congiunti o progetti di ricerca sinergici. “Sono molti gli ambiti in cui la competizione può essere particolarmente promettente: penso allo sviluppo di percorsi formativi congiunti o di progetti di ricerca sinergici in alleanza”, ha aggiunto, puntando il dito su forme innovative come il patto educativo per la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, che richiedono una collaborazione forte tra gli atenei italiani per affrontare sfide elevate. “Ma possiamo anche immaginare le forme più innovative e, in questo senso, penso al patto educativo per la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, che credo chiami a una collaborazione forte tra gli italiani, perché le sfide che dobbiamo affrontare sono particolarmente alte”. Beccalli ha concluso enfatizzando le opportunità derivate da tali sinergie: “Altrettanto importanti le opportunità che deriveranno da una sinergia su questi ambiti, ma l’idea è appunto che lavorando insieme potremo meglio integrare i metodi tradizionali di insegnamento con le nuove tecnologie e, allo stesso tempo, affrontare quel cambiamento nelle modalità di apprendimento delle nuove generazioni, che sono sempre più evidenti”.Il CoDAU 2025, con la partecipazione di oltre 300 direttori generali e dirigenti, si afferma come un evento strategico per delineare un sistema universitario italiano più coeso e innovativo, capace di competere globalmente attraverso la valorizzazione delle eccellenze e l’adozione di tecnologie emergenti, in un contesto di post-PNRR e calo demografico.
(Adnkronos) - ''Parlare di agricoltura significa parlare di ecosistemi, e per questo fin dall’inizio ci è sembrato fondamentale costruire un percorso che coinvolgesse tutti gli attori della filiera''. Così Alex Giordano e Teresa Del Giudice hanno presentato a Campania Mater, in corso al Palazzo Reale di Napoli, il volume dedicato al “Modello Campania”, frutto di un lavoro di ricerca e di confronto che ha messo insieme Istituzioni, imprese, accademia e territori. L’iniziativa, avviata mesi fa con il sostegno dell’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, ha avuto l’obiettivo di trasformare la Campania in un laboratorio di buone pratiche, capace di valorizzare le eccellenze ma anche di affrontare con realismo le criticità. ''Non volevamo un modello calato dall’alto – hanno spiegato Giordano– ma un lavoro condiviso, fatto con gli agricoltori, con le imprese, con le associazioni e con i territori. Solo così si può creare un ecosistema reale, che tenga insieme produzione, ricerca, innovazione e comunità locali''. Il percorso ha visto la partecipazione attiva di 160 attori diversi: agricoltori, imprenditori, ricercatori, associazioni di categoria, funzionari pubblici e rappresentanti delle istituzioni. ''La cosa più sorprendente – ha dichiarato Teresa Del Giudice – è stata constatare quanto fosse facile costruire un ecosistema se esiste un’istituzione pubblica che svolge il ruolo di attivatore. La Regione Campania ha avuto questa funzione, creando le condizioni per un confronto paritario e aperto''. Dal confronto è emersa una visione dell’agricoltura campana come patrimonio strategico, non solo per l’economia ma anche per l’identità e l’immagine internazionale della regione. ''Le eccellenze agroalimentari – hanno ricordato Del Giudice – sono già bandiere del Made in Italy nel mondo. Il nostro compito è rafforzare questa forza identitaria e, allo stesso tempo, affrontare i nodi ancora irrisolti: dalla frammentazione produttiva alle difficoltà delle aree interne, fino alla necessità di innovare e diversificare i modelli di business''. Il libro presentato a Campania Mater non è dunque soltanto un’analisi, ma anche un manifesto per il futuro: un documento che raccoglie esperienze, proposte e visioni, con l’obiettivo di orientare le scelte politiche e imprenditoriali dei prossimi anni. ''Il cambiamento o è condiviso, o semplicemente non avviene – ha ribadito Del Giudice –. La sfida è costruire un’agricoltura multifunzionale, capace di creare valore aggiunto, attrarre giovani e restituire vitalità anche alle aree più fragili, oggi a rischio spopolamento''. Concludendo il loro intervento, Giordano e Del Giudice hanno sottolineato come Campania Mater sia già un primo risultato concreto: ''Questi due giorni dimostrano che esiste una volontà reale di fare rete e di guardare all’agricoltura non solo come produzione, ma come sistema che tiene insieme ambiente, economia, cultura e comunità. È da qui che può nascere davvero un modello Campania, capace di parlare all’Italia e al mondo''.