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(Adnkronos) - "Questo lavoro cambierà radicalmente il volto del Porto di Civitavecchia. Forse uno dei limiti del Porto è la specializzazione assoluta nel settore del crocerismo, siamo il quinto porto a livello mondiale ma una grande risorsa per un porto è essere complementare. Quest'opera va proprio nella direzione del Marina Yachting che porterà una clientela diversa rispetto a quella del crocerismo. A 60 km da Roma avere un porto con l'attracco di yacht di grandi dimensioni è qualcosa che lungo tutta la costa tirennica pochi hanno. Inoltre ci sarà una zona dedicata alla città, un recupero della passeggiata a mare che oggi, purtroppo, è interdetta, e che sarà arricchita da una penisola con aree verdi. Queste le parole di Marco Piendibene, Sindaco Città di Civitavecchia, durante la conferenza, presso la banchina 9 del porto di Civitavecchia, per illustrare gli interventi e i lavori previsti per la realizzazione del nuovo accesso al bacino storico e il futuro nuovo collegamento con l'antemurale. "La nostra grande sfida - ha aggiunto il primo cittadino - è pian piano affrancarci da quella connotazione che Civitavecchia ha avuto per molti anni, la città industriale, arrivando gradualmente a diventare qualcosa di diverso, una città che comincia ad aprirsi non soltanto al turismo delle crociere, ma ad un turismo di prossimità indotto anche da un livello qualitativo di coloro che arrivano, che hanno disponibilità economiche e finanziarie molto importanti.”
(Adnkronos) - "Nonostante le sue giuste finalità, la norma sulla tutela dei professionisti in malattia o infortunio, Legge 234/2021 art. 1 commi da 927 a 944, continua a perpetrare discriminazioni tra professionisti ordinistici e professionisti associativi. Sì perché, oltre a non prevedere già originariamente tutele per i professionisti ex lege 4/2013, lo scorso 11 settembre con un emendamento approvato alla Camera, presentato dal deputato De Bertoldi, la tutela, che prevede la sospensione degli adempimenti fiscali in caso di malattia o infortunio, viene giustamente estesa allo stato di maternità a rischio e alla malattia dei figli minori, sempre però riservando la tutela ai professionisti ordinistici, ignorando gli oltre 480 mila professioniste e professionisti di cui alla Legge 4/2013 iscritti alla gestione separata dell’Inps". Così il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int) Riccardo Alemanno, che nei giorni scorsi aveva rinnovato al Ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso la richiesta di modifica della legge estendendola alle professioniste e ai professionisti associativi, ha inviato, congiuntamente alla Consigliera nazionale con delega alle Pari Opportunità Monica Cerva, una nota alla Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella, evidenziando come una giusta tutela, poiché applicabile anche in caso di maternità a rischio e/o di malattia dei figli minori, diventi una 'discriminazione nella discriminazione'. "Pertanto - ribadiscono Alemanno e Cerva - la doverosa estensione alle professioniste e ai professionisti associativi delle tutele in caso di malattia, infortunio e maternità, che peraltro non incide assolutamente sulle competenze professionali e neppure potrebbe essere considerata come una surrettizia equiparazione tra ordini e associazioni professionali, va considerata un atto di giustizia e di civiltà sociale". Nella missiva, inviata alla Ministra Roccella, è allegata una proposta di emendamento che risolverebbe la querelle sulle tutele in caso di malattia e ristabilirebbe l’equità di trattamento per donne e uomini che lavorano e danno lavoro.
(Adnkronos) - La comunità scientifica si è messa sulle tracce dei furbetti del miele, dopo che un rapporto della Commissione Europea pubblicato lo scorso anno aveva suonato il campanello d’allarme. Un gruppo di ricercatori inglesi propone una soluzione originale, con l’obiettivo di prendere in castagna i truffatori. Visto che a venire spacciati per miele sono dei comuni sciroppi ricavati da barbabietola, riso e grano, sarebbe sufficiente sottoporre i prodotti a un esame del DNA per verificarne l’autenticità. Lo studio è stato recentemente pubblicato su “Food Control”.