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(Adnkronos) - Dall'amore per la sua famiglia all'amicizia con il compianto conduttore Fabrizio Frizzi. Oggi, domenica 11 maggio, Carlo Conti è stato ospite a Domenica In. Nel corso dell'intervista, dove ha ripercorso alcuni dei momenti più belli della sua carriera come l'ultimo Festival di Sanremo 2025, il conduttore si è emozionato, riuscendo a fatica a trattenere le lacrime. Carlo Conti agli esordi della sua carriera aveva dichiarato di non volersi sposare. Un’idea che ha cambiato quando ha incontrato Francesca Vaccaro, sua moglie dal 2012 e mamma di suo figlio Matteo: "Antonella (Clerici, ndr) è stata un gancio importante, lei mi ha spinto a sposarmi con Francesca". "Il Carlo Conti televisivo è lo stesso che va a fare la spesa al supermercato, non c’è alcun piedistallo nella mia famiglia. Ho scelto, anche per questo, di vivere a Firenze nonostante gli impegni quotidiani con la conduzione". La morte di Fabrizio Frizzi, avvenuta il 26 marzo del 2018, gli ha aperto gli occhi sull'importanza della famiglia: "La vita bisogna viverla perché non sai mai cosa può capitarti domani, ho capito che bisogna dedicare più tempo alle cose piccole e alle cose davvero importanti". Un legame solido quello tra i due conduttori: "Aver visto la vita di Fabrizio troncata in un momento così bello della sua vita, era diventato papà da alcuni anni, fa accelerare certe decisioni e ha spinto me a prendere la decisione di trasferirmi a Firenze". Una carriera, quella di Carlo Conti, fatta di tanti successi e anche "tanti flop". "È troppo comodo pensare che vada tutto bene, chi non fa non sbaglia. A me piace sperimentare, 'Ne vedremo delle belle' non è andata come ce l'aspettavamo ma è andata", ha detto. "Io mi sono divertita molto a fare la giurata", ha aggiunto Mara Venier. E sulla conduzione dell'ultimo Festival di Sanremo, Carlo Conti si è detto molto soddisfatto e orgoglioso del lavoro svolto: "L'ho preso senza l'angoscia di seguire un numero", ha detto ricordando il successo di Amadeus nelle passate edizioni. "Cerco di fare le cose bene nel miglior modo possibile. Sanremo è andata benissimo e sono stato fortunato che mi hanno presentato delle canzoni bellissime", ha aggiunto il conduttore che ha già cominciato a lavorare al prossimo Festival: "Mi hanno già mandato qualche canzone", ha rivelato. E sul videomessaggio di Papa Francesco: "Una cosa che non avrei mai immaginato, non lo dimenticherò mai. Io avevo fatto, due anni fa, la grande serata per la giornata mondiale dei bambini allo Stadio Olimpico con Papa Francesco. Poi, in udienza privata ci ha detto 'se un giorno posso fare qualcosa per voi, ditemelo'", ha ricordato Carlo Conti che ha mandato una lettera al Pontefice in cui chiedeva un videomessaggio da trasmettere in diretta alla kermesse canora "non l'ho detto a nessuno, volevo che fosse una sorpresa per tutti", ha rivelato Carlo Conti.
(Adnkronos) - Il disegno di legge che prevede la partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati dell’impresa sta seguendo il suo iter parlamentare e potrebbe diventare legge molto presto. Si tratta di un tema storico per il nostro Paese, sul quale anche i direttori del personale hanno espresso il loro pensiero. L’88% di loro, infatti, ritiene che il tema sia molto importante per lo sviluppo e il successo delle aziende e, di questi, il 33% dichiara che la proposta è molto utile. Nel merito della proposta di far partecipare i lavoratori alla governance dell’impresa, invece, circa il 72% dei direttori del personale si dichiara favorevole. Questo è uno dei dati di fondo emersi dall’indagine sul tema curata dal centro ricerche dell’Aidp (associazione nazionale per la direzione del personale), guidato dal professor Umberto Frigelli, a cui hanno risposto oltre 600 professionisti delle risorse umane. “Il Disegno di Legge n. 1407 rappresenta un'opportunità unica per dare concretezza all'articolo 46 della Costituzione e favorire la partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale. La survey condotta da Aidp evidenzia chiaramente il grande potenziale di queste pratiche. La partecipazione non si impone, si costruisce: serve un’alleanza tra istituzioni, imprese e persone, come Aidp lavoreremo per ottenere questo risultato. solo così potremo creare un modello partecipativo efficace e duraturo. Questi e tanti altri saranno i temi al centro del nostro 54° congresso nazionale del 16 e 17 maggio”, spiega Matilde Marandola, presidente nazionale Aidp. In questi anni sono state già implementate nelle aziende diverse forme e modalità di partecipazione dei lavoratori alla governance aziendale. Il 30% delle aziende, infatti, ha predisposto organismi consultivi attraverso forme e processi strutturati per avanzare suggerimenti e proposte di miglioramento; il 21% circa a definito delle modalità strutturate di coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni produttive e organizzative; il 20% circa ha definito modalità consultive, non vincolanti, attraverso la partecipazione dei lavoratori a comitati paritetici su temi come formazione, piani di carriera inquadramento; il 15% ha previsto modalità di partecipazione ai profitti e l’8% alla gestione e partecipazione alla scelte strategiche. Il 69% dei professionisti HR dichiara una certa soddisfazione su tali forme di partecipazione implementate che considera efficaci e proficue. I direttori del personale che non hanno implementato la partecipazione. Tra le modalità di partecipazione sopra elencate i direttori del personale che non hanno ancora implementato nessuna iniziativa in questo senso prediligono, in grande maggioranza, le modalità consultive attraverso, processi strutturati (il 58%) o comitati paritetici consultivi non vincolanti (il 36%) su temi quali la formazione, la carriera, l’inquadramento. Quasi il 17% è favorevole alla partecipazione agli utili e il oltre il 9% alla partecipazione alle scelte strategiche. Oltre il 60% dei direttori del personale ritiene che la partecipazione dei lavoratori, nelle varie forme possibili, serva ad aumentare l’ingaggio e la motivazione; il 29% circa ad avere proposte e suggerimenti utili alla gestione e il 19% a migliorare l’efficienza dei processi aziendali. Oltre il 21%, inoltre, pensa che serva a migliorare il clima aziendale e il 12% crede che la partecipazione dei lavoratori sia utile a migliorare la governance complessiva dell’azienda. Potrebbe, infine, migliorare le relazioni sindacali per il 9% e incrementare il compenso dei dipendenti per oltre l’8% dei rispondenti. Il 54° congresso dell'Aidp dal titolo 'La Forza dell’Immaginazione', si svolgerà presso l’Allianz MiCo di Milano. Parteciperanno oltre 1.400 professionisti delle risorse umane provenienti da tutte le regioni d’Italia, 76 speaker di altissimo livello, nazionale e internazionale e una cena molto particolare con Leonardo Da Vinci, tutta da scoprire. Nella due giorni si discuterà di come la diversità culturale sia una fonte inesauribile di ispirazione e l’intelligenza artificiale, al centro della rivoluzione spazio-temporale del lavoro unita all’urgenza della sostenibilità, siano decisivi per immaginare un futuro in cui le visioni hanno il coraggio di diventare realtà.
(Adnkronos) - "Non sono ancora state accertate in maniera chiara e completa le cause di quello che è successo" ma "un fenomeno di una tale estensione ha una serie di cause e concause, non può dipendere solamente da un singolo evento. O meglio, il singolo evento può innescarla, ma è la fragilità complessiva del sistema che ha portato a conseguenze così estese". Così Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys, analizza con Adnkronos la dinamica di quanto accaduto lunedì con il blackout in Spagna e Portogallo anche rispetto al dibattito che in queste ore si sta concentrando sul ruolo delle rinnovabili. "Il sistema spagnolo ha delle caratteristiche peculiari, per esempio, rispetto all'Italia ha avuto uno sviluppo delle rinnovabili molto esteso - ricostruisce Marangoni - A cui non è corrisposto uno sviluppo e un rafforzamento altrettanto robusto delle infrastrutture di rete. In più è un sistema elettrico che è non dico isolato ma quasi rispetto al resto d'Europa, cioè non ha molte connessioni con gli altri Paesi europei. Cosa invece molto diversa per l'Italia che ha diverse interconnessioni estere. Quindi, sicuramente, è una questione di fragilità complessiva del sistema". Due i temi: l'interruzione in sé, e quindi ciò che ha causato l'evento, e i tempi di ripresa del sistema. "I tempi di riavvio così lunghi pare che siano dipesi in parte dalla lentezza di rimessa in moto delle centrali nucleari, fermate quando il sistema è andato in crisi. La Spagna ha anche il nucleare, non ha il peso che ha in Francia, ovviamente. Ha una quota residuale - spiega - Normalmente il termoelettrico diverso dal nucleare, quindi gli impianti a gas, per esempio, sono impianti flessibili che hanno dei tempi di avviamento più brevi mentre il riavvio del nucleare è molto più lento". Per Marangoni, quindi, "puntare il dito solo sulle rinnovabili come unica causa di tutto l'evento non è corretto; la questione è che le rinnovabili, che in Spagna coprono una quota altissima della generazione, richiedono che ci sia anche un sistema di infrastrutture, reti, stoccaggi, adeguato". "Questo è un po' il quadro complessivo. Dopodiché in questa fase ancora non sono stati chiariti tutti i dettagli tecnici, quindi, le mie considerazioni così come quelle di altri colleghi vanno prese ancora con una certa cautela", sottolinea.