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(Adnkronos) - Missili Patriot già in viaggio verso l'Ucraina. Lo ha confermato Donald Trump ai giornalisti presso la Joint Base Andrews fuori Washington come riporta la Tass. "Arrivano dalla Germania", ha dichiarato, senza fornire ulteriori dettagli. La dichiarazione arriva all'indomani dell'annuncio che i membri della Nato avrebbero inviato armi a Kiev, a condizione che l'Europa si assumesse la responsabilità economica delle forniture, modificando così la sua posizione contro l'invio di armi statunitensi al paese devastato dalla guerra. La Nato, secondo le sue dichiarazioni, avrebbe avuto il compito di coordinare le consegne, che, sempre secondo Trump, avrebbero incluso 17 sistemi Patriot. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha confermato che due sistemi di difesa aerea Patriot sono in fase di preparazione per la consegna all'Ucraina, e che la Germania sosterrà le spese di trasferimento, sebbene i dettagli tecnici, logistici e finanziari debbano ancora essere definiti. Pistorius ha sottolineato l'urgente necessità di ulteriori sistemi di difesa aerea per l'Ucraina. Trump ha poi aggiunto di non aver avuto contatti con il presidente russo Vladimir Putin dopo l'ultimatum di 50 giorni per l'accettazione di un accordo di cessate il fuoco da parte della Russia, pena l'imposizione di sanzioni ai paesi che commerciano con essa. Trump non ha confermato eventuali colloqui per raggiungere un accordo, ma ha difeso la scadenza, affermando che "alla fine dei 50 giorni, se non avranno un accordo, sarà molto brutto", aggiungendo però che "la conclusione di un accordo potrebbe richiedere meno di 50 giorni". Trump è stato inoltre interrogato su un rapporto del Financial Times secondo cui avrebbe segretamente incoraggiato l'Ucraina ad intensificare gli attacchi in profondità nel territorio russo. Il quotidiano ha affermato che Trump avrebbe chiesto al Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy se l'esercito ucraino potesse colpire Mosca qualora gli Stati Uniti avessero fornito armi a lungo raggio. Alla domanda se Zelenskyy dovesse ordinare un attacco alla capitale russa, Trump ha risposto che "no, non dovrebbe prendere di mira Mosca". Il Presidente degli Stati Uniti ha inoltre minimizzato la possibilità di un invio di armi a lungo raggio a Kiev. Intanto un massiccio attacco con droni è stato condotto nella notte dalle forze armate russe contro diverse città dell'Ucraina. Almeno 11 le persone che sono rimaste ferite. Lo riporta il Kyiv Independent. La città nordorientale di Kharkiv è stata oggetto di un intenso fuoco nemico, ha riferito il governatore regionale Oleh Syniehubov, spiegando che si sono verificate almeno 17 esplosioni in soli 20 minuti. Almeno tre persone sono rimaste ferite a Kharkiv, dove è scoppiato un grande incendio. Anche la città di Kryvi Rih, nell'oblast di Dnipropetrovsk, è stata presa di mira da un massiccio attacco di 28 droni Shahed. Oleksandr Vikul, capo dell'amministrazione militare della città, ha segnalato interruzioni di corrente su larga scala e la distruzione di un impianto industriale. Un ragazzo di 17 anni è rimasto ferito ed è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Ventotto droni russi hanno preso di mira la regione di Vinnytsia (centro-occidentale), colpendo in particolare impianti industriali, ha dichiarato su Facebook Natalya Zabolotna, funzionaria dell'amministrazione militare locale. Sette persone sono rimaste ferite, due delle quali hanno riportato "gravi ustioni", ha aggiunto.
(Adnkronos) - “Il sistema di formazione professionale è largamente sottoutilizzato dalle persone e dalle imprese. C'è una perdita di grandi opportunità, sia economiche sia di implementazione del capitale umano delle aziende. E’ un sistema che va migliorato e va promosso mettendo a fattor comune le migliori competenze di operatori privati e di soggetti pubblici”. Così Agostino Di Maio, neoeletto presidente di Assolavoro Formazione, intervenendo durante l’Assemblea pubblica di Assolavoro Formazione, oggi a Milano. L’incontro ha offerto l’occasione per analizzare i dati della ricerca 'Il mercato dei servizi per la formazione in Italia' condotta da Assolavoro DataLab, l’Osservatorio dell’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro, da cui emerge che il potenziale di crescita del settore è enorme: il mercato della formazione professionale per adulti ha generato nel 2022 un fatturato di oltre 3,2 miliardi di euro. “La formazione professionale nel mondo del lavoro - riflette Di Maio - è il vertice di una piramide rovesciata sul quale poggia tutto il mercato del lavoro. E’ fondamentale per l'aggiornamento delle competenze, per l’upskilling e il reskilling, per la riduzione delle transazioni, per il rapporto con la scuola e per la gestione delle pratiche fragili dei lavoratori, oltre che per ridurre il tasso di inattività, la vera piaga del nostro mercato del lavoro. La formazione serve sempre, in ogni fase, e oggi in Italia ci sono ampi margini di miglioramento”. Dall'incontro emerge una frammentarietà regionale quando si parla di formazione professionale. Un aspetto dovuto a “un'impostazione costituzionale che nell'attribuire alle Regioni la competenza esclusiva in materia di formazione professionale non favorisce l'adozione di standard uguali sul territorio nazionale", spiega Di Maio, che aggiunge: "Su questo lavoriamo proficuamente con molte Regioni e cerchiamo di condividere le buone pratiche. È un lavoro molto faticoso che potrebbe essere svolto con più efficacia”. Infine, il neoeletto presidente esprime la sua visione di Assolavoro Formazione, “un'associazione che raccoglie i migliori player sul mercato”. “La nostra formazione è orientata al placement. Il nostro contratto collettivo prevede che almeno il 35% dei discenti trovino un lavoro e riteniamo che il placement sia un elemento di qualità e di misurazione dell'efficacia della formazione, che dovrebbe essere anche estesa ad altri contesti”, conclude.
(Adnkronos) - L’88% degli italiani ritiene importante integrare fonti rinnovabili nei propri sistemi di riscaldamento domestico. Un dato che conferma la crescente attenzione verso tecnologie capaci di coniugare rispetto ambientale, risparmio e comfort abitativo. Sono i dati della recente indagine Bva Doxa per Ariston, condotta su un campione rappresentativo di cittadini italiani tra i 25 e i 64 anni; analizzando le percezioni e le preferenze degli italiani riguardo agli impianti di riscaldamento. Secondo lo studio, in particolare, il 58% degli intervistati individua nelle pompe di calore e nei sistemi ibridi le soluzioni ideali, in sostituzione delle caldaie tradizionali, mentre il 68% identifica l’efficienza energetica come il criterio principale nella scelta di un nuovo impianto. Ulteriormente, il 37% si orienta verso i sistemi ibridi, apprezzandone la versatilità, mentre un aggiuntivo 21% predilige pompe di calore autonome. Scelte che dimostrano come il tema della sostenibilità sia ormai radicato nella nostra quotidianità, anche grazie a una forte fiducia nella tecnologia: l’86% reputa questi impianti affidabili, e il 77% è convinto che garantiscano un comfort superiore rispetto ai sistemi convenzionali. Ma l’interesse non si ferma al solo aspetto ambientale. L’innovazione è sempre più vista come un’opportunità di valorizzazione economica del proprio immobile: l’85% del campione riconosce che l’adozione di un impianto innovativo può accrescere il valore della casa. Un investimento consapevole, dunque, che riflette una nuova sensibilità verso l’efficienza energetica come leva concreta di risparmio e miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, permangono alcune barriere: il costo iniziale elevato è percepito come ostacolo dal 66% degli italiani, seguito dalla difficoltà di installazione (32%) e dalla scarsa conoscenza degli incentivi disponibili (30%).