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(Adnkronos) - “Siamo addolorati per la morte di Willy e per il dolore della sua famiglia ma non siamo dei mostri”. È quanto hanno sostenuto Marco e Gabriele Bianchi nel corso delle dichiarazioni spontanee davanti ai giudici della Corte di Appello di Roma nel processo d’Appello bis sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ventunenne ucciso durante un pestaggio a Colleferro la sera del 6 settembre 2020. La procura generale nelle scorse udienze ha chiesto per entrambi la condanna all’ergastolo, senza il riconoscimento delle attenuanti generiche. In giornata è attesa la sentenza. “Volevo replicare quanto detto in questi anni - ha sostenuto Gabriele Bianchi presente in aula per l’ultima udienza del processo - sono stufo: da quattro anni e più vengo definito come una persona che non sono. Non vivevo di delitti, avevo una frutteria, mi svegliavo alle tre del mattino per lavorare. Io e mio fratello abbiamo commesso degli errori e siamo pronti a pagare. In carcere sono la persona che sono sempre stata, mi sto laureando, svolgo il mio lavoro con serietà e impegno e non ho mai litigato con nessuno. Ripeto quello che ho dichiarato nel processo per quattro anni: voglio pagare per le colpe che ho, ma non ho mai colpito Willy, non l’ho toccato. Non posso confessare una cosa che non ho fatto, sono pronto a morire in carcere ma non dirò mai che l’ho colpito. Sono addolorato per la morte di Willy - ha detto Gabriele rivolgendosi alla madre della vittima - ho chiesto un incontro con i familiari per poterli guardare negli occhi. E se potessi cambierei le sorti di quella sera. Prego tutte le notti che mi venga data la speranza di poter abbracciare mio figlio fuori dal carcere”. Videocollegato dal carcere ha preso la parola anche Marco Bianchi dicendosi dispiaciuto per quello che è accaduto “per il dolore che ho dato alla famiglia di Willy. Sono responsabile per il calcio al fianco ma non quando era a terra, mi dispiace per mio fratello che è stato coinvolto in questa situazione ma non ha mai colpito Willy. Pagherò per la mia responsabilità, ma non siamo mostri. Non meritiamo tutto questo odio mediatico, spero in una pena giusta”.
(Adnkronos) - La formazione universitaria gioca un ruolo sempre più strategico nell’orientare i giovani verso le professioni del futuro. In Campania, una regione in forte crescita economica, emergono nuove opportunità in settori chiave come lo sport. Le Università, in sinergia con le imprese, stanno sviluppando percorsi di laurea sempre più mirati alle esigenze del mercato del lavoro. Il settore sportivo, trainato da realtà di livello internazionale e da una crescente attenzione all’innovazione nel management e nel marketing, offre sbocchi professionali in ambiti quali la gestione di club e impianti sportivi, la comunicazione e l’applicazione delle nuove tecnologie allo sport. Di questi temi si è discusso presso la Sala D’Amato dell’Unione Industriali Napoli, durante l’evento Muoversi nelle professioni e sul territorio, promosso dalla Luiss e dedicato alle Lauree magistrali dell’ateneo, a cui ha partecipato Tommaso Bianchini, chief revenue officer della Ssc Napoli. "Per noi - ha detto Bianchini - è fondamentale mantenere un rapporto sempre proficuo con le Università, in particolare con la Luiss, che per me ha anche un valore sentimentale, essendo il mio ateneo di formazione ormai vent’anni fa. Il forte legame con il mondo del lavoro è ciò che più distingue questa Università. Oggi il mondo del calcio è alla ricerca di figure con un solido background digitale: intelligenza artificiale, digital marketing e data analysis sono strumenti fondamentali per far crescere le strutture dei nostri club. Tuttavia, alla base di tutto deve esserci una formazione solida, e in questo la Luiss rappresenta sicuramente un’eccellenza".
(Adnkronos) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia. "Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna