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(Adnkronos) - "Siamo davvero lieti oggi di presentare il marchio di garanzia Aigp, Asta Immobiliare Garantita e Protetta. Questa è la risposta che diamo a un'esigenza che ci è stata manifestata dal pubblico degli utenti: l'esigenza che nelle aste ci sia trasparenza, ci sia garanzia, ci sia protezione. Chi si rivolge alle aste, sia lato venditore che lato compratore, deve essere tutelato". Così Roberto Poletto, real estate manager e ceo di App – Aste Private Professionali Auction House, intervenendo all’evento “La nuova frontiera delle aste” che si è svolto oggi a Padova. È stata l’occasione per presentare Aigp - Asta Immobiliare Garantita e Protetta, un innovativo servizio certificato che rivoluziona il settore delle aste tra privati. Poletto entra poi nel dettaglio spiegando il funzionamento di Aigp: “Per quanto riguarda gli immobili, prima che arrivino all'asta vera e propria, verrà effettuato un procedimento di verifiche preliminari di natura tecnica, saranno coinvolti professionisti ad ampio spettro, dal notaio all'architetto al geometra. Verranno fatti tutti i controlli preliminari, verrà accertato che il proprietario sia nella possibilità di vendere l'immobile e che l'immobile sia idoneo alla vendita, ovvero che non presenti vizi o qualche altro tipo di deformità che possa renderlo inidoneo al successivo trasferimento di proprietà”. In un momento in cui il settore della vendita all’incanto sta rapidamente crescendo ed evolvendo grazie al supporto della tecnologia, garantire sicurezza a venditore e compratore diventa fondamentali: “Il principale ostacolo all'utilizzo massivo delle aste immobiliari private è proprio la necessità di dare tranquillità alle persone, c'è ancora troppa diffidenza. Questa è la nostra risposta, il marchio di garanzia che tutela sia il venditore che il compratore” conclude Poletto.
(Adnkronos) - Oggi, 11 maggio, è la Festa della mamma, ricorrenza che si celebra nella seconda domenica di maggio. Quando e dove è nata questa festa e perché si celebra a maggio? La storia di questa ricorrenza, ricorda 'Focus', è lunga e affascinante perché risale addirittura al mondo greco-romano: allora si festeggiavano le mamme durante le feste legate alle divinità femminili nelle quali si celebrava la fertilità. In epoca medioevale e rinascimentale furono sostituite dalle feste religiose legate alla maternità della Madonna: 'Madre di Dio', Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431, ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo. La festa di Maria, madre di Dio, era in un certo senso la festa di tutte le mamme, anche se loro non erano affatto festeggiate. La Festa della Mamma (e non la festa delle mamme) come la intendiamo ai giorni nostri fu introdotta soltanto tra l'800 e il '900 in due momenti diversi. Il primo risale agli Anni '60 e '70 dell'800 ed è merito di una pacifista americana, Ann Reeves Jarvis e di sua figlia Anna. Al termine della Guerra civile americana, Jarvis aveva promosso una serie di feste per favorire l'amicizia tra le madri di Nordisti e Sudisti. Si trattava soprattutto di picnic e di altri incontri conviviali. Sempre in quel periodo, nel 1870, la poetessa americana Julia Ward Howe scrisse la 'Mother's day proclamation', nella quale esortava le donne e le madri ad assumere un ruolo attivo nel processo di pacificazione tra gli Stati americani. Il secondo momento risale ai primi anni del '900: Anna Jarvis, figlia di Ann Reeves Jarvis, raccoglie il testimone della madre e inizia a organizzare numerosi eventi dedicati alle madri, con sempre maggiore seguito, finché il presidente americano Woodrow Wilson ufficializzò la festa nel 1914. Fu proprio il presidente Wilson a stabilire che la festa venisse celebrata la seconda domenica di maggio (visto che in quel periodo dell'anno era morta Ann Jarvis), data che venne poi adottata da molti altri Paesi. La Festa della Mamma arriva in Italia soltanto nel 1933, durante il fascismo, quando il 24 dicembre viene celebrata la "Giornata della madre e del fanciullo". Da quel momento, ogni vigilia di Natale, le mamme vennero festeggiate per motivi propagandistici: erano l'espressione della politica natalista del regime fascista e in tale occasione venivano premiate quelle più prolifiche. Soltanto nel dopoguerra, anche in Italia, la Festa della mamma ha assunto un carattere meno propagandistico. E nella seconda metà degli Anni '50 del '900 iniziarono a diffondersi due feste della mamma: una organizzata dal parroco di una frazione di Assisi per motivi religiosi, per celebrare la maternità nel suo valore cristiano; l'altra in Liguria, per motivi commerciali, promossa dai fiorai. Entrambe erano festeggiate a maggio, mese dedicato alla Madonna nella religione cattolica, e mese della primavera e periodo ricco di fiori da regalare. Dal 1959 la festa prese piede e si è celebrata per vari anni l'8 maggio, per poi passare alla seconda domenica di maggio.
(Adnkronos) - L’intelligenza artificiale (Ia) è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, ma l’interazione umana sotto forma di intelligenza emotiva ed empatia rimane ancora, per certi aspetti, insostituibile. È quanto emerge dalla nuova ricerca del Pulsee Luce e Gas Index, osservatorio sulle abitudini sostenibili e sulle percezioni degli italiani in merito ai temi dell’energia, sviluppato da Pulsee Luce e Gas in collaborazione con NielsenIq. Se il 73% degli intervistati ammette di farne uso con frequenza (il 47% quotidianamente o diverse volte alla settimana), le finalità sono tendenzialmente personali e ricreative (68%) e si scontrano con un minore apprezzamento quando l’Intelligenza artificiale diventa un interlocutore a cui si richiedono servizi di assistenza o un supporto per esigenze concrete. “La persona con cui ho parlato è stata estremamente gentile e comprensiva delle mie richieste. Credo che l’interazione umana sia un valore aggiunto”; è solo una delle svariate recensioni Trustpilot su Pulsee Luce e Gas che confermano questo aspetto: l’interazione con una persona reale permane come importante per la grande maggioranza degli intervistati (83%), soprattutto nell’ambito del customer care. Per quasi 9 italiani su 10, infatti, l’Ia non riesce a interpretare le necessità quanto un operatore umano e per quasi un italiano su due offre una comprensione e un supporto inferiore. Come conseguenza, nel caso dei servizi di assistenza, infatti, quasi il 90% del campione dichiara di aver abbandonato una conversazione con l’Ia, per diverse ragioni: incomprensione della richiesta (37%), mancanza di proposte utili per la risoluzione di un problema (22%) e frustrazione per la tipologia di conversazione intrapresa (17%). Nel confronto tra intelligenza artificiale e umana, la prima è considerata superiore per velocità di calcolo e analisi dei dati (82% delle preferenze) e automazione di compiti complessi (70%). La seconda si posiziona al di sopra dell’Ia nella capacità di comprendere emozioni e sentimenti (83% degli intervistati), interazione sociale e comunicazione empatica (75%), etica e moralità (72%). I più ottimisti credono che l’Ia colmerà il divario con l’empatia umana, ma non prima di 15 anni. In ogni caso, c’è una certa apertura verso modelli ibridi, quali servizi clienti che combinano un operatore umano con l’Ia (53%), mentre una quota ridotta degli italiani (4%) dichiara di volere un servizio clienti totalmente automatizzato. Un altro tema critico riguarda la fiducia: solo un italiano su dieci si fida a condividere dati personali con l’Ia. Analogamente, in una prospettiva di miglioramento del servizio clienti, la maggior parte (59%) preferisce aziende che puntano sulle persone rispetto all’automazione. Oltre al tema assistenza, tuttavia, l’Ia viene considerato uno strumento utile per semplificare alcune attività della vita quotidiana, anche in termini di sostenibilità e risparmio: il 61% degli intervistati la vede come una risorsa funzionale all’ottimizzazione dei consumi, grazie al contributo di assistenti virtuali, sistemi di domotica intelligente e app di gestione energetica.