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(Adnkronos) - Il maltempo è pronto a tornare sull’Italia con piogge e nevicate anche a bassa quota. Secondo le ultime previsioni meteo fornite all'Adnkronos da Mattia Gussoni, meteorologo de 'iLMeteo.it', "dal Nord Atlantico si allungherà infatti una profonda depressione (area di bassa pressione) che innescherà una veloce fase di maltempo con precipitazioni che potranno risultare anche di forte intensità". Da oggi, martedì 16 dicembre, "il ciclone in avvicinamento determinerà un marcato richiamo di venti dai quadranti meridionali che, attraversando il Mar Mediterraneo, si caricheranno di umidità: il vero carburante che favorirà l’innesco di precipitazioni diffuse e localmente intense. Maggiormente a rischio saranno Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Sardegna e Sicilia dove non sono da escludere locali nubifragi. Il peggioramento si estenderà a buona parte delle regioni del Centro-Nord". Non solo pioggia, sulle nostre montagne oltre i 1200 metri, tornerà anche la neve a tratti copiosa in particolare sull’arco alpino centro occidentale. Grazie alla presenza di un nucleo di aria fredda in quota sul Nord Ovest, le nevicate interesseranno anche le quote collinari, con fiocchi previsti fino a 400-500 metri nelle province di Cuneo e Asti. "Mercoledì 17 dicembre, - continua Gussoni - il ciclone inizierà a allontanarsi gradualmente dall’Italia, ma continuerà a influenzare il tempo. Nella prima parte della giornata, si registreranno ancora piogge su molte aree del Nord Est e sui settori tirrenici". "Dopo questa parentesi di maltempo, da giovedì 18 dicembre l’atmosfera tenterà di ritrovare una nuova stabilità atmosferica, con maggiori spazi soleggiati su buona parte del Paese. Da segnalare il deciso aumento delle temperature specie al Centro Sud e sulle due Isole Maggiori grazie ad una ventilazione piuttosto vivace e attiva dai quadranti meridionali con valori che schizzeranno fin verso i 16-18°C in città come Roma, Napoli e Palermo", conclude Gussoni.
(Adnkronos) - Il sistema fieristico italiano chiude il 2025 consolidando i già ottimi risultati dell’anno precedente, quando gran parte degli indicatori di performance segnavano il sorpasso sul pre-Covid (2019). In ulteriore crescita – secondo i numeri provvisori illustrati da Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane) oggi a Roma nel corso dell’assemblea di fine anno presso il Mimit in presenza del ministro Urso – la superficie venduta quest’anno in occasione dei 915 eventi fieristici italiani (+5% sul 2024, con quasi 11 milioni di mq) con un contestuale aumento sia degli espositori complessivi (+6%) che di quelli esteri (+7%, il 20% del totale espositori). Sono 89 le fiere italiane organizzate all’estero: tra i 20 Paesi oggetto di eventi made in Italy comanda la piazza cinese, seguita da Brasile, Stati Uniti, Germania, Paesi Uae, Arabia Saudita e Messico. “Anche quest’anno – ha detto in assemblea il presidente Aefi, Maurizio Danese – il sistema fieristico si è confermato il primo alleato dell’impresa Italia per le attività di business e in particolare per gli obiettivi internazionali di un Paese fortemente export-oriented come il nostro. Siamo strumento del made in Italy e guardiamo perciò con estremo interesse agli sviluppi del Piano d’azione per l’export del ministero degli Esteri e accogliamo con favore l’introduzione nel Ddl Bilancio di risorse aggiuntive da 100 milioni di euro l’anno dal 2026 al 2028 in favore della promozione del prodotto Italia nel mondo”. Il 2026, secondo i dati di settore del Coordinamento interregionale fiere, si annuncia denso di appuntamenti nei 50 quartieri fieristici del Belpaese che con una superficie espositiva di 4,2 milioni di metri quadrati si classificano al quarto posto al mondo per ampiezza complessiva. Saranno 878 gli appuntamenti nel corso dell’anno, con 276 fiere internazionali e 202 nazionali; il comparto food, bevande e ospitalità incide per il 12% sul totale eventi, seguito con l’11% da tessile, abbigliamento, moda assieme all’aggregato sport, hobby, intrattenimento e arte. Quote rilevanti anche per tecnologia e meccanica (9%) ma anche per agricoltura, silvicoltura e zootecnia (8%) oltre a gioielli, orologi e accessori (7%). In Italia, fiere e imprese dei cinque settori chiave dell’export sono storicamente intrecciate. Basti pensare che agroalimentare, tecnologia, moda-bellezza, edilizia-arredo e tempo libero – ossia le stesse filiere su cui si concentra principalmente l’attività fieristica – generano il 30% della produzione nazionale e il 63% dell’export.
(Adnkronos) - Soddisfazione da parte dell’industria italiana del Gnl rappresentata da Assogasliquidi-Federchimica per l’avvenuta pubblicazione oggi del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, datato 24 ottobre, che definisce criteri di riparto del Fondo da 590 milioni di euro per la strategia di mobilità pesante sostenibile. Il decreto era molto atteso dal comparto perché stabilisce l'entità delle risorse destinate al rinnovo del parco veicolare per il settore dell’autotrasporto merci nel quinquennio 2027-2031. "Il raggiungimento di questo obiettivo è il risultato di un'intensa e proficua attività di sensibilizzazione e confronto tecnico portata avanti con determinazione anche dalla nostra associazione, in sinergia con le associazioni rappresentative Anfia e Anita" commenta Matteo Cimenti, Presidente di Assogasliquidi-Federchimica. "Esprimiamo vivo apprezzamento – sottolinea Cimenti – per l’operato del Ministro Salvini e delle competenti Direzioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il loro lavoro ha permesso di tradurre in realtà una visione strutturale del sostegno al settore dei trasporti". "Il decreto – aggiunge Costantino Amadei, Presidente del Gruppo Gnl di Assogasliquidi - rappresenta un tassello decisivo nell’opera di rappresentanza del settore del Gnl, attività che abbiamo avviato oltre dieci anni fa. L’adozione di una programmazione pluriennale e strutturale dei fondi risponde pienamente alle istanze presentate dall’Associazione a più riprese al decisore pubblico. Il provvedimento – continua Amadei - contribuirà in modo determinante alla ripresa sostanziale delle immatricolazioni di mezzi pesanti alimentati a Gnl e bioGnl, carburanti immediatamente disponibili e tecnologicamente maturi, decisivi per la politica energetica nazionale e per il conseguimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione del trasporto pesante". Proprio per garantire che la misura sia indirizzata al rinnovo del parco a favore dei carburanti alternativi, in vista dei futuri passaggi normativi, Assogasliquidi richiama l’attenzione sulla necessità di prevedere, nei prossimi decreti attuativi, specifiche premialità per le imprese di autotrasporto che scelgono virtuosamente di investire nel rinnovo della flotta con mezzi alimentati a Gnl e bioGnl. "Siamo certi – conclude Amadei - che anche nella successiva fase attuativa non mancherà l’attenzione del Ministero dei Trasporti e del Governo tutto, verso le Imprese impegnate a investire nella crescita della disponibilità dei mezzi alimentati a Gnl e bioGnl e delle infrastrutture di stoccaggio e distribuzione di tali carburanti, una vera eccellenza industriale a livello internazionale".