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(Adnkronos) - “Regione Lombardia ha investito 1,7 milioni di euro per l’acquisto di nuovi treni. Gestisce inoltre 360 chilometri di ferrovia con Ferrovie Nord e 125 stazioni gestite dalla stessa società, sulle quali ha siglato un contratto di servizio da 2 miliardi di euro. Questi fondi vengono impiegati concretamente in cantieri e altri interventi. È quindi corretto fornire informazioni sull’avanzamento dei lavori e garantire un punto di riferimento nella stazione più importante, quella di Cadorna”. Così Franco Lucente, assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia, commenta l’inaugurazione, oggi alla stazione di Milano Cadorna, dell’Info point Cantieri di Ferrovienord - Gruppo Fnm, pensato per offrire al pubblico informazioni sulle attività di manutenzione e sviluppo della rete lombarda. “Non sempre nelle stazioni sono presenti punti informativi riguardanti la cantierizzazione della rete ferroviaria e delle stazioni stesse - aggiunge l’assessore - di conseguenza un cittadino può percepire ritardi o disagi senza comprenderne le cause. Per questo - conclude - è importante fornire informazioni corrette attraverso un punto informativo fondamentale”.
(Adnkronos) - Modificare le norme della riforma dell’ordinamento forense che prevedono l’ampliamento sproporzionato delle competenze riservate agli avvocati a discapito delle altre professioni ordinistiche. E' la richiesta di Professionitaliane per evitare il depauperamento del sistema e l’aumento del costo dei servizi per i cittadini e del contenzioso tra professionisti. L’associazione, che riunisce 22 ordini e collegi professionali, è stata ascoltata lo scorso 2 dicembre dalla Commissione giustizia della Camera e oggi ha depositato la propria memoria contenente alcune osservazioni e proposte di modifica del ddl in discussione. A preoccupare è soprattutto il massiccio rafforzamento della riserva delle competenze in capo agli avvocati previsto all’articolo 2 dal ddl: dall’estensione della riserva di assistenza, rappresentanza e difesa davanti a tutti gli organi giurisdizionali al riconoscimento della consulenza legale come competenza esclusiva dell’avvocatura, fino alla nullità delle pattuizioni per prestazioni di consulenza o assistenza legale svolte da professionisti non iscritti all’albo, se connesse ad attività giurisdizionali. Ancora, si stabilisce la possibilità di dichiarare nulli o annullabili atti giuridici privi di assistenza legale e di abrogare, attraverso i decreti attuativi della riforma, norme incompatibili con le disposizioni previste dal riordino della professione forense. Professionitaliane ha, dunque, evidenziato il rischio che, senza una precisa definizione dei confini e di adeguate salvaguardie, si restringa fortemente l’ambito operativo di molte professioni che svolgono attività tecniche e consulenziali. Tra queste, quelle connesse a contenziosi in materia di lavoro, previdenza e assicurazioni; agli adempimenti nei procedimenti amministrativi, ispettivi e di vigilanza; alla proprietà intellettuale, alla contrattualistica tecnica e specialistica. Tale sbilanciamento comporterebbe un aumento dei costi per cittadini e imprese, costretti a ricorrere all’avvocato anche per attività non strettamente giurisdizionali. Non solo, potrebbe ripercuotersi anche sul sistema della casse di previdenza dei professionisti, incidendo negativamente sul loro equilibrio e la loro sostenibilità futura. In questo quadro Professionitaliane ha chiesto una serie di interventi per un ribilanciamento che tenga conto dello sviluppo di tutte le categorie e gli ordini professionali. Tra questi: una definizione chiara e restrittiva della nozione di 'connessione con l’attività giurisdizionale', limitandola ai soli casi in cui esista un conflitto; l'introduzione di salvaguardie esplicite per le competenze delle altre professioni, comprese quelle attribuite da norme secondarie; la precisazione che i poteri abrogativi dei decreti attuativi riguardino esclusivamente norme dell’ordinamento forense; un impianto complessivo fondato su chiarezza, proporzionalità e coordinamento normativo, per tutelare i cittadini, evitare conflitti e mantenere un sistema ordinistico moderno e funzionale.
(Adnkronos) - "Il valore più grande di Return è ciò che resta: aver creato una comunità ampia, omogenea e collaudata che prima non esisteva". Lo afferma Andrea Prota, presidente della Fondazione Return, nel corso del meeting finale del progetto, finanziato dal PNRR nell’ambito del programma NextGenerationEU, e in corso a Napoli. Tre giorni dedicati alla scienza del multi-rischio per comunità e territori resilienti in un clima che cambia, che hanno riunito ricercatori, istituzioni e imprese attorno ai risultati maturati in tre anni di lavoro. Per Prota, l’elemento centrale del progetto è la contaminazione tra discipline: “Abbiamo messo insieme chi studia i rischi naturali, ambientali e antropici e chi lavora nelle scienze sociali, economiche e umane. Questo approccio integrato è fondamentale per arrivare ai cittadini: capire come percepiscono i rischi, coinvolgerli nella coprogettazione e nelle azioni di mitigazione e adattamento climatico necessarie per ridurre impatti e rischi legati a fenomeni che cambiano rapidamente”. Il presidente sottolinea i risultati concreti: “Li distinguerei in due categorie: metodologie e tecnologie per supportare le decisioni di chi tutela i cittadini, e strumenti per valutare la situazione dei rischi e l’efficacia delle azioni messe in campo”. Tra questi, Return Ville, la città virtuale sviluppata dal progetto: “Abbiamo creato Return Land, un simulatore per mostrare scenari e interventi. Con il Dipartimento della Protezione Civile, nostro partner fin dall’inizio, porteremo questi strumenti a Regioni, Comuni, enti locali e imprese”. Prota evidenzia anche l’approccio multirischio come elemento distintivo: “Solo così possiamo avvicinarci alla complessità reale dei problemi”. E cita la Return Academy: “In aula hanno lavorato ingegneri, architetti, giuristi e filosofi, che hanno appreso direttamente dai ricercatori cosa emergeva dal progetto. Porteranno queste competenze nel loro lavoro quotidiano, pubblico o privato”. Ampio spazio è dedicato ai giovani: “Abbiamo superato i target previsti per RTDA, dottorati e assegni di ricerca, con una partecipazione femminile spontanea superiore al 40%. Il nostro obiettivo è dare continuità a queste professionalità, evitando che restino nel precariato”. Infine, il presidente sottolinea il rapporto con l’Anci: “All’inizio dell’anno nuovo ospiteremo un incontro a Napoli con i sindaci per chiudere il cerchio e penso che potremo anche sottoscrivere un accordo affinché i Comuni possano beneficiare pienamente dei risultati di Return".