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(Adnkronos) - Massimiliano Allegri si gode le vacanze e non pensa al futuro. L'ex allenatore della Juventus, che ha lasciato i bianconeri lo scorso giugno, era stato anche tra i nomi accostati alla Roma per succedere a Ivan Juric, prima che i giallorossi virassero su Claudio Ranieri. Oggi Allegri ha ricevuto il quarto Tapiro d'Oro della sua carriera, consegnato dall'inviato di Striscia la Notizia Valerio Staffelli: "Sto bene anche in vacanza", ha spiegato divertito Allegri nell'intervista che andrà in onda questa sera su Canale 5 alle 20.35. Alla domanda dell’inviato se fosse stato esonerato dalla Juventus per colpa del Managing Director, Cristiano Giuntoli, Allegri risponde: "Assolutamente no, sono molto affezionato alla mia ex squadra e gli auguro sempre il meglio"». E quando Staffelli gli chiede se la Juve di Motta stia arrancando, rispetto alla sua, Allegri glissa così: "Sono stato a vedere il tennis, mi sono divertito un sacco". "Ha incontrato Sinner per trovare un posto al Monaco?", lo ha incalzato l'inviato, "No, Jannik è un grande giocatore e un ottimo ragazzo", ha risposto divertito il tecnico. Infine, sull’indiscrezione che vedeva Allegri a un passo dalla Premier, l’allenatore scherza: "C’era la Manica, il mare di mezzo… mi mancavano i braccioli per nuotare fino a là".
(Adnkronos) - Quali sono le principali sfide che le startup biotecnologiche nei settori alimentare, agricolo, chimico e dei materiali devono affrontare per trasformare la ricerca in prodotti commercializzabili? "La maggior parte delle aziende biotech - spiega all'Adnkronos/Labitalia l'esperto Joško Bobanović, partner industrial biotechnology funds di Sofinnova partners - sono fondate e, inizialmente, gestite da persone con competenze tecniche e impiegano molto tempo ad adottare un approccio incentrato sul mercato. Di conseguenza, l'assunzione di team commerciali avviene spesso troppo tardi, e le informazioni di mercato non vengono incorporate nello sviluppo del prodotto abbastanza presto. Il risultato è talvolta un disallineamento tra ciò che l'azienda cerca di offrire e ciò che il mercato desidera. Una delle principali sfide per le aziende emergenti è il costo di produzione e la mancanza di competitività dovuta agli elevati costi di produzione". "Parte della soluzione - fa notare - consiste nel concentrarsi su mercati iniziali ad alto valore aggiunto che potrebbero sostenere prezzi più elevati, ma a lungo termine la startup deve diventare competitiva rispetto agli incumbent riducendo i costi di produzione. Quando si introduce un nuovo prodotto sul mercato, le barriere possono derivare da aspetti normativi, dalla necessità di test e sviluppo, o dalla semplice novità che richiede investimenti in marketing per rendere noto il nuovo prodotto. Infine, le startup biotech generalmente considerano che 'la tecnologia si vende da sola' e sottostimano gli investimenti nel marketing dei loro prodotti, il che spesso si traduce in una più lenta adozione sul mercato. Sofinnova Partners supporta le startup nella fase di identificazione del mercato di riferimento per le loro soluzioni tecnologiche. "Siamo generalmente - sottolinea - un investitore attivo e un membro del consiglio. Utilizziamo la nostra rete di contatti e la nostra conoscenza del settore per connettere le startup a diversi attori del mercato e permettere loro di apprendere rapidamente ciò che il mercato desidera. Attraverso le attività del consiglio e il lavoro complessivo sulla strategia, assistiamo poi le aziende nella definizione del loro approccio al mercato e nell’identificazione di mercati di nicchia dove il loro prodotto potrebbe essere più richiesto e ottenere un prezzo più alto". Joško Bobanović ricorda poi che ci sono esempi concreti di come l’innovazione biotecnologica sta avendo un impatto positivo sull’ambiente nei settori agricolo, zootecnico, alimentare e della moda. "Elicit Plant - afferma - un'azienda francese, sviluppa una soluzione naturale per aiutare le colture a gestire le condizioni di siccità, consentendo agli agricoltori di proteggere le loro colture durante il periodo di coltivazione per preservare i raccolti. Ciò porta a minori perdite di raccolto e si traduce in un forte impatto positivo sull'ambiente". "Novameat - continua - è un'azienda spagnola che produce alternative alla carne a base vegetale utilizzando proteine vegetali. L'impatto sull'ambiente deriva dal risparmio di mangimi animali, acqua e altri aspetti dell'allevamento intensivo di animali e può portare a una riduzione delle emissioni di gas serra fino al 95%". "Qorium - aggiunge - è un'azienda olandese che sviluppa pelle in laboratorio. L'uso delle tecnologie cellulari per ottenere la pelle comporta un significativo impatto ambientale grazie alla riduzione delle emissioni di gas serra associate all'allevamento di bovini e ulteriori vantaggi derivanti da una trasformazione semplificata (meno sostanze chimiche aggressive) e pochi rifiuti (scelta infinita di forme)". Ma quali criteri utilizza Sofinnova Partners per valutare il potenziale di una startup nel settore climatech e quali sono le tecnologie più promettenti in questo ambito? "I criteri chiave - avverte - sono legati alla qualità del team che costruisce l'azienda, all'unicità della tecnologia in fase di sviluppo, alla sua proteggibilità, alle dimensioni del mercato target, alla capacità di raggiungere gli obiettivi di costo e alla competitività". "Le nostre startup - ricorda a Joško Bobanović - lavorano per trovare segmenti di mercato unici in cui possono essere più competitive, a volte sviluppano relazioni esclusive con grandi attori industriali, occasionalmente costruiscono le proprie strutture di produzione uniche che consentono loro di ridurre i costi di produzione".
(Adnkronos) - "L’impatto del settore agricolo sull’ambiente sta migliorando secondo i dati del settore. Abbiamo analizzato l’evoluzione delle vendite degli agrofarmaci che segna una diminuzione dei volumi dei prodotti venduti ma raddoppiano i principi attivi negli ultimi dieci anni dei prodotti di tipo biologico". A dirlo dichiara Enrica Gentile, ceo & founder Areté srl, società indipendente di ricerca responsabile scientifica del report sugli agrofarmaci presentato oggi dall’Osservatorio Agrofarma a Roma presso Palazzo Ripetta. "In realtà - ha spiegato - all’interno del mercato degli agrofarmaci che è in contrazione, in risposta alla domanda di sostenibilità, abbiamo un aumento dei principi attivi biologici che salgono. Bisogna sottolineare la contrazione delle grandi colture italiane, spicca tantissimo quella del mais, con un -32%, penalizzato dagli andamenti produttivi degli ultimi anni che ha lasciato spazio alla soia e ad altre colture sostitutive. Inoltre va segnalato per le colture frutticole l’espansione del nocciolo come superficie coltivata dovuta agi investimenti di aziende capo filiera". "Un dato da segnalare - ha sottolineato - è un caso di rese proprio del nocciolo perché molte delle superfici nuove non sono ancora in piena produzione. Dal punto di vista meteorologico abbiamo osservato l’incremento delle temperature, l’aumento dei giorni molto caldi nell’arco degli ultimi dieci anni, costantemente sopra la media nell’ultimo trentennio. E anche la forte variabilità per quanto riguarda le piogge tra annate molto siccitose e annate molto piovose che impatta sulle tecniche agronomiche e di difesa delle colture”.