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(Adnkronos) - "È uno dei più grandi onori della mia vita". Donald Trump nel breve discorso in occasione del banchetto offerto in suo onore da re Carlo e dalla regina Camilla al castello di Windsor, non nasconde la soddisfazione per la seconda visita di Stato concessa nel Regno Unito. "E' un privilegio unico", ha aggiunto il presidente Usa, che si è detto "profondamente grato" per questo onore. Quindi rivolto al sovrano Trump si è spinto oltre definendo "due note di un accordo o due versi della stessa poesia" la "relazione speciale" tra Stati Uniti e Regno Unito. "Entrambi belli di per sé, ma destinati a essere suonati insieme. Il legame di affinità e identità tra America e Regno Unito è inestimabile ed eterno. È insostituibile e indissolubile", ha scandito il presidente americano prima di levare il calice. E Carlo III dal canto suo ha elogiato "l'impegno personale" di Trump "a trovare soluzioni per alcuni dei conflitti più irrisolvibili del mondo". "I nostri Paesi - ha ricordato il re - lavorano insieme per sostenere cruciali sforzi diplomatici...", Stati Uniti e Regno Unito hanno "la più stretta relazione di intelligence, difesa e sicurezza mai vista e hanno combattuto insieme per sconfiggere le forze della tirannia" durante le due guerre mondiali. "Oggi - ha continuato re Carlo - mentre la tirannia minaccia di nuovo l'Europa, noi e i nostri alleati stiamo insieme a sostegno dell'Ucraina, per scoraggiare l'aggressione e assicurare la pace". Accolti dal re e dalla regina, il presidente americano in smoking, e la moglie Melania, in abito giallo lungo con le spalle scoperte e in vita una cintura rosa, hanno fatto il loro ingresso nella St.George's Hall di Windsor per il ricevimento. C'è voluta una settimana per apparecchiare il tavolo lungo quasi 50 metri, al quale si sono seduti i 160 invitati. Su un lato del tavolo, da sinistra a destra, il segretario di Stato americano Marco Rubio, re Carlo, il presidente Trump e la principessa Kate. Sul lato opposto, sempre da sinistra a destra, il segretario al Tesoro Scott Bessent, la regina Camilla, Melania Trump e il principe William. Il primo ministro britannico Keir Starmer è seduto accanto al Ceo di Blackstone Steve Schwarzman e a Jeanette Rubio, moglie del segretario di Stato. Tra gli altri ospiti: Rupert Murdoch - editore del Wall Street Journal che Trump ha querelato a luglio per un articolo nel quale sosteneva che il presidente americano avesse fatto gli auguri a Jeffrey Epstein per i suoi 50 anni in un disegno con la silhouette di una donna - Tim Cook di Apple seduto accanto a Tiffany Trump, il Ceo di Nvidia Jensen Huang, Sam Altman di Open AI e il golfista vincitore del Masters statunitense Nick Faldo. Sul tavolo del banchetto - la cui preparazione si è conclusa domenica - 139 candele e 1452 posate, mentre a servire ci sono un centinaio di persone. Per le composizioni fiori ed erbe aromatiche di stagione raccolti a mano dai giardini di Buckingham Palace, del castello di Windsor e del Savill Garden. Il sottofondo musicale prevede le 'classiche' Nessun dorma della Turandot di Puccini e l'Ave Maria di Schubert, ma anche le più pop Tiny Dancer di Elton John e un medley delle canzoni dei film di James Bond.
(Adnkronos) - "Sul fronte della sicurezza c'è un grande tema che è quello della semplificazione normativa, che non deve comportare un minor controllo, ma uno snellimento delle procedure. E' un tema su cui si lavora da molti anni. La richiesta è sempre quella di snellire e semplificare le procedure, evitando che siano troppo pesanti o percepite come oppressive. Allo stesso tempo, però, dobbiamo garantire che i livelli di sicurezza non si abbassino. E' un equilibrio difficile da raggiungere, ma è un impegno costante". Lo dice, all'Adnkronos/Labitalia, Eros Mannino capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in occasione del Safety Expo 2025-Prevenzione incendi, l’evento di riferimento in Italia per la prevenzione e la sicurezza antincendio in corso alla Fiera di Bergamo. "C’è bisogno - auspica - di più vigili del fuoco in Italia. Come si dice i vigili del fuoco non sono mai abbastanza. Tuttavia, bisogna considerare anche la sostenibilità, la copertura del territorio e i tempi di intervento. Stiamo lavorando per migliorare la nostra capacità di inserire nuovo personale, non solo per compensare il turnover dovuto ai pensionamenti, ma anche per rafforzare le sedi che presentano maggiori criticità di organico". L'Italia come si colloca rispetto agli altri paesi europei rispetto al tema della prevenzione? "Siamo soddisfatti - spiega - perché i risultati della prevenzione non sono sempre immediatamente visibili: quando funziona, non ci sono incendi. Ma confrontando le statistiche con quelle europee e mondiali, l’Italia rappresenta un’eccellenza. Le normative di prevenzione funzionano e hanno sempre funzionato: già dal 1955, con il DPR n. 547 sulle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, il nostro sistema si è strutturato. Questa tradizione normativa ha portato benefici concreti in termini di riduzione delle probabilità di incendio e limitazione dei danni". "Stiamo - fa notare - costantemente aggiornando, migliorando e semplificando le normative, in modo che siano più accettabili dal punto di vista amministrativo e non vissute come un peso per il cittadino. Forse la sfida più grande oggi è far comprendere che gli investimenti in sicurezza non sono un costo, ma un vero e proprio investimento per imprenditori e gestori di attività. L’obiettivo è garantire sicurezza senza imporre oneri economici eccessivi: questa sarà la sfida centrale per il prossimo futuro". "Il cambiamento climatico - precisa il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco - non porta nulla di positivo, né sul fronte del soccorso né su quello dell’applicazione delle norme di prevenzione incendi. Amplifica infatti la criticità degli scenari che possono presentarsi e, in alcuni casi, i fenomeni meteorologici avversi possono addirittura compromettere il funzionamento degli stessi impianti antincendio. E' quanto accaduto, ad esempio, in Emilia Romagna, dove durante l’alluvione alcuni impianti antincendio sono andati in tilt".
(Adnkronos) - “Ci sono tre ragioni principali per cui l’Italia è indietro nell’elettrificazione: il costo ancora alto delle auto elettriche, la percezione di poche colonnine di ricarica e soprattutto un fattore psicologico: chi prova un veicolo elettrico non torna più indietro. Le auto elettriche sono comode, silenziose, moderne e affidabili, e grazie alla tecnologia, come il sistema Google integrato, gli utenti sanno sempre dove ricaricare in sicurezza lungo il percorso”. Così Sébastien Guigues, Ceo Renault Italia, durante il 'taglio del nastro' della nuova flotta destinata al Car Sharing elettrico presso il Campus Luiss a Roma, iniziativa in collaborazione con Acea. Guigues ha sottolineato come l’industria dell’auto stia attraversando un cambiamento storico, con la transizione verso veicoli elettrici, connessi e autonomi, e la concorrenza di nuovi attori internazionali, come i produttori cinesi. “Il nostro know-how europeo e la lunga esperienza sul mercato ci permettono di affrontare questa sfida, supportati anche dagli incentivi statali fino a 11.000 euro per l’acquisto di veicoli elettrici, un’opportunità da cogliere senza esitazioni”, ha aggiunto.