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(Adnkronos) - "La Russia non rifiuta alcun formato riguardante l'Ucraina: né bilaterale né trilaterale". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, parlando dei prossimi incontri sull'Ucraina, secondo quanto riferisce la Tass, all'indomani dei colloqui alla Casa Bianca che hanno visto protagonisti il presidente americano Donald Trump, l'ucraino Volodymyr Zelensky e i leader europei. Lavrov ha sottolineato che l'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Zelensky deve essere preparato "in modo molto accurato" e che qualsiasi accordo sull'Ucraina deve rispettare la sicurezza russa. "Senza il rispetto per gli interessi di sicurezza russi - ha ammonito a Rossiya 24 - senza il pieno rispetto dei diritti dei russi e dei russofoni che vivono in Ucraina, non si può parlare di alcun accordo di lungo periodo". "Non abbiamo mai parlato del fatto che dobbiamo semplicemente conquistare alcuni territori", ha precisato Lavrov parlando delle operazioni in Ucraina. "Né la Crimea, né il Donbass, né la Novorossiya come territori sono mai stati il nostro obiettivo - ha sostenuto il capo della diplomazia di Mosca - Il nostro obiettivo era proteggere le persone, i russi, che hanno vissuto su queste terre per secoli, che le hanno scoperte, versato sangue per loro sia in Crimea che nel Donbass, fondato città - Odessa, Nikolaev e molte altre - porti, fabbriche, impianti". Lavrov ha anche commentato il vertice di Anchorage, in Alaska, sottolineando l'impegno di Trump e del suo team nel cercare una soluzione duratura per la crisi ucraina. "C'era un clima positivo. È stato evidente nelle dichiarazioni fatte dai presidenti Putin e Trump dopo i colloqui. Una conversazione utile, senza dubbio", ha dichiarato. "Si vedeva chiaramente che il capo degli Stati Uniti e la sua squadra vogliono raggiungere un risultato che sia a lungo termine, stabile e affidabile", ha aggiunto. Il capo della diplomazia ha contrapposto la postura di Trump a quella europea, osservando: "A differenza degli europei, che in quel momento ripetevano ovunque che serviva solo il cessate il fuoco e che dopo avrebbero continuato a fornire armi all'Ucraina". "Sarà in un Paese neutrale, forse in Svizzera - sto spingendo per Ginevra - o in un altro Paese". Lo ha dichiarato a TF1 il presidente francese Emmanuel Macron, rivelando i suoi suggerimenti per la sede del vertice di pace tra Zelensky e Putin, dopo l'incontro di ieri alla Casa Bianca con Trump. "L’ultima volta che ci sono stati colloqui bilaterali, si sono svolti a Istanbul", ha ricordato il capo dell'Eliseo, respingendo la possibilità - suggerita da un giornalista - di tenere l'incontro a Parigi, "come nel 2019". "Putin è un orco alle nostre porte", ha poi affermato Macron al canale Lci, avvertendo gli alleati europei di non fidarsi di Putin e sottolineando i rischi legati alla sua politica di destabilizzazione. "Putin ha raramente rispettato i suoi impegni. È stato costantemente una forza di destabilizzazione. Ha cercato di ridisegnare i confini per aumentare il suo potere", ha proseguito il presidente francese, affermando di non credere che la Russia possa "tornare alla pace e a un sistema democratico dall’oggi al domani". Sottolineando la natura predatoria del Cremlino, Macron ha aggiunto: "Putin, anche per la sua stessa sopravvivenza, ha bisogno di continuare a mangiare. Questo significa che è un predatore, un orco alle nostre porte". "Ginevra potrebbe essere la sede giusta" per l'incontro tra Putin e Zelensky, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando ai giornalisti al suo arrivo a Berna. “L’Italia - ha spiegato - è favorevole che si svolgano a Ginevra perché è un Paese che ha sempre lavorato per la costruzione della pace”. “Roma anche sarebbe stata una sede ideale, voluta da americani, ucraini e anche dagli altri, ma c'è il problema della Corte Penale internazionale, quindi sarebbe stato più complicato. Credo che la sede di Ginevra possa essere la sede migliore, l'Italia è favorevole, lo dirò anche oggi al ministro Cassis", ha aggiunto Tajani, riferendosi al mandato di cattura emesso nei confronti di Putin. La Svizzera da parte sua si è detta "prontissima, non pronta, anche a breve termine" ad ospitare il vertice. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri svizzero, Ignacio Cassis, nel corso di un punto stampa congiunto a Berna con Tajani. "E' la nostra specialità, anche dal punto tecnico e legale, noi siamo a disposizione, l'ho anche ricordato nei contatti che ho avuto con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, negli ultimi mesi", ha aggiunto Cassis, sottolineando che la Svizzera "non ha mai smesso di fare sforzi verso la pace" ed è pronta "se necessario" a mettere a disposizione Ginevra come sede dei negoziati. Una fonte dell'Amministrazione Usa alla Reuters, come si legge su Meduza, ha reso noto che l'incontro tra Putin e Zelensky potrebbe avvenire in Ungheria. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha anticipato che l'incontro bilaterale fra i presidenti di Russia e Ucraina potrebbe essere organizzato entro le prossime due settimane. Il governo dell'Ungheria, Paese che fa parte dell'Unione europea, mantiene stretti rapporti con la Russia. Zelensky, riferendosi alle garanzie di sicurezza che saranno probabilmente definite entro dieci giorni, ha confermato che "esiste effettivamente un pacchetto con le nostre proposte del valore di 90 miliardi di dollari". Il presidente ucraino ha aggiunto che l’accordo includerà anche l’acquisto di armi statunitensi da parte di Kiev. "E abbiamo accordi con il presidente Usa che, quando le nostre esportazioni si apriranno, compreranno i droni ucraini. Questo è importante per noi", ha sottolineato. "Ci saranno garanzie di sicurezza", ha ribadito Zelensky in un post su X. "Ieri si sono tenuti importanti colloqui a Washington tra il Presidente degli Stati Uniti e i leader europei. Si è trattato di un passo davvero significativo verso la fine della guerra e la garanzia della sicurezza dell'Ucraina e del nostro popolo - ha scritto - Stiamo già lavorando sui contenuti concreti delle garanzie di sicurezza. Oggi continuiamo il coordinamento a livello di leader. Ci saranno discussioni e stiamo preparando i formati pertinenti. Continueremo a lavorare anche domani. Anche i consiglieri per la sicurezza nazionale sono ora in costante contatto". Secondo il Financial Times, l’Ucraina avrebbe promesso di acquistare 100 miliardi di dollari di armi statunitensi, finanziate dall’Europa, come parte di un accordo per ottenere garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti in caso di un accordo di pace con la Russia. Inoltre, Ucraina e Stati Uniti concluderebbero un accordo da 50 miliardi di dollari per produrre droni con aziende ucraine. Intanto continuano i raid. Nella notte c'è stato l'attacco aereo russo contro il territorio ucraino più pesante dalla fine dello scorso luglio. Missili e droni contro obiettivi in aree centrali e meridionali dell'Ucraina nelle ore dei colloqui alla Casa Bianca. L'Aeronautica militare ucraina ha accusato la Russia per aver fatto partire nella notte 270 droni e per aver lanciato dieci missili in quello che - secondo la Cnn - è il più vasto attacco aereo dal 31 luglio. Le forze di Kiev hanno confermato di aver abbattuto 230 droni, quattro missili da crociera e due missili balistici. Dalla regione di Poltava hanno parlato di quasi 1.500 utenze, per lo più domestiche, senza elettricità a causa dell'"attacco massiccio". E' stata questa, e in particolare la città industriale di Kremenchuk, la regione più colpita, secondo le conclusioni dell'Aeronautica militare ucraina e di analisti militari citati dall'agenzia tedesca Dpa. Stando alle forze di Kiev, l'area è finita nel mirino di decine di droni russi e di almeno due missili balistici. Un altro missile balistico, contro la regione di Odessa. Dalla regione russa di Volgograd, le autorità hanno denunciato attacchi con droni attribuiti agli ucraini e sono stati segnalati un incendio in una raffineria, che sarebbe stato provocato dai detriti prodotti dall'intervento della difesa aerea, e danni in un ospedale. Una situazione che ha portato le autorità a imporre temporaneamente restrizioni al traffico aereo dell'aeroporto locale.
(Adnkronos) - Formare nuovi professionisti esperti di comunicazione e marketing applicata al cinema per migliorare le competenze professionali degli operatori dell’industria culturale e creativa, favorendo la transizione tecnologica e digitale del settore. Con questi obiettivi, Cinecittà Spa annuncia l’avvio del corso di formazione professionale gratuito dedicato alla comunicazione e al marketing nel settore audiovisivo e gestito attraverso l’unità dedicata LuceLabCinecittà con il supporto strategico di Adnkronos Comunicazione. Il corso, in programma tra novembre 2025 e gennaio 2026 nella sede Adnkronos di Roma in piazza Mastai, si propone di fornire ai 25 partecipanti selezionati competenze immediatamente spendibili presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, società di produzione e distribuzione, canali televisivi e organizzatori di eventi culturali. Dichiara il presidente di Cinecittà, Antonio Saccone: 'È ineludibile oggi più che mai quanto la Comunicazione sia un settore decisivo per un mondo come quello dell'Audiovisivo, sempre più espanso. L'Industria culturale esige professionisti sempre più in grado di trasmettere, interessare, creare contenuti che diano valore aggiunto ai contenuti culturali. Cinecittà è tra le altre cose una centrale comunicativa cardine per il settore, e sostiene la formazione di professionisti della comunicazione e del marketing autorevoli, creativi e responsabili: saranno loro ad aprire porte importanti al cinema del futuro. I corsi di LuceLabCinecittà vogliono fornire le chiavi per aprire queste porte". Adnkronos Comunicazione, partner d’eccellenza del progetto, mette a disposizione la propria esperienza e il proprio know-how per garantire un percorso formativo di alto profilo, orientato alle reali esigenze del mercato. Per partecipare è sufficiente avere un diploma di scuola secondaria di secondo grado e buona conoscenza della lingua italiana e compilare il form pubblicato sul sito https://lucelabcinecitta.com/ con scadenza alle ore 12 del 30 settembre 2025. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Progetto Cinecittà, parte integrante della Missione 1 del Pnrr - Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo | M1C3 - Turismo e cultura 4.0 | Investimento 3.2: Sviluppo industria cinematografica finanziato quindi dalla Comunità europea nell’ambito del piano NextGenerationEU. Il programma didattico, della durata complessiva di 120 ore, prevede lezioni frontali, esercitazioni pratiche e moduli dedicati alla sicurezza sul lavoro. I contenuti spaziano dalla comunicazione istituzionale a quella di prodotto ed eventi, con focus su giornalismo, uffici stampa, agenzie di comunicazione, festival, rassegne e Film Commission. Particolare attenzione all’analisi di casi studio e buone pratiche, per formare figure capaci di operare in contesti complessi e in continua evoluzione. Cinecittà Spa e Adnkronos Comunicazione confermano così il loro impegno nel promuovere l’eccellenza e l’innovazione nel settore audiovisivo, contribuendo alla crescita di una nuova generazione di professionisti della comunicazione.
(Adnkronos) - Luglio 2025 è stato il terzo luglio più caldo a livello globale, con una temperatura media di 16,68 °C, 0,45 °C in più rispetto alla media di luglio del periodo 1991-2020. Inoltre, è stato più freddo di 0,27 °C rispetto al record di luglio 2023 e di 0,23 °C nel confronto con luglio 2024, il secondo più caldo. Lo rende noto il Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell'Ue. Guardando, poi, alla media stimata del periodo 1850-1900, luglio 2025 è stato di 1,25 °C più caldo, diventando quindi il quarto mese degli ultimi 25 con una temperatura globale inferiore a 1,5 °C rispetto al livello preindustriale. Il periodo di 12 mesi da agosto 2024 a luglio 2025 è stato di 0,65 °C superiore alla media del periodo 1991-2020 e di 1,53 °C superiore al livello preindustriale. Secondo Carlo Buontempo, direttore del C3S, "due anni dopo il luglio più caldo mai registrato, la recente serie di record di temperatura globale è terminata, almeno per ora. Ma questo non significa che il cambiamento climatico si sia arrestato. Abbiamo continuato ad assistere agli effetti del riscaldamento globale in eventi quali il caldo estremo e le inondazioni catastrofiche di luglio. Se non stabilizziamo rapidamente le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera, dovremo aspettarci non solo nuovi record di temperatura, ma anche un aggravamento di questi impatti, e dobbiamo prepararci a questo". La temperatura media sul territorio europeo a luglio 2025 è stata di 21,12 °C, 1,30 °C in più rispetto alla media di luglio del periodo 1991-2020, rendendo il mese scorso il quarto luglio più caldo mai registrato nel Continente.