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(Adnkronos) - Vittoria di Rai1 nel prime time di ieri sera con il debutto della nuova stagione di 'Makari', la quarta, vista da 3.015.000 telespettatori (share del 19,6%). Secondo gradino del podio per Canale 5 con 'La Notte nel Cuore' che ha totalizzato 2.247.000 telespettatori e uno share del 15,3%. Terzo posto per il Nove con 'Che Tempo Che Fa', visto da 1.477.000 telespettatori pari al 7,7% di share. Fuori dal podio su Italia1 il programma 'Le Iene' è stato seguito da 1.141.000 telespettatori pari al 9,4% mentre su Tv8 la Formula 1 è stata vista da 422.000 telespettatori (2,6% di share) e il Gran Premio, in onda dalle 22,38 alle 00,14, ha ottenuto 869.000 telespettatori e il 6,6%. Su Rai3 'Presadiretta' ha interessato 776.000 telespettatori (4,3% di share) mentre su Retequattro 'Fuori dal Coro' ha realizzato 607.000 telespettatori e il 4,7%. Su Rai2 'N.C.I.S. – Unità Anticrimine' ha realizzato 512.000 telespettatori (2,8% di share) e sulla stessa rete 'N.C.I.S. Origins' ha conquistato 392.000 telespettatori e il 2% di share. Su La7 'Il caso Spotlight' ha raggiunto 260.000 telespettatori e l’1,5% di share. Nell'access prime time l'eccezionale incursione di Fiorello su Rai1 che ha presentato 'La Pennicanza', al via da oggi alle 13,45 su Radio2, con il minishow 'Cinque Minuti senza Bruno Vespa - La Pennicanza' ha totalizzato il 22,4% di share con 4.192.000 telespettatori. Sempre su Rai1 'Affari Tuoi' con De Martino - che domenica 12 ottobre aveva ottenuto 4.888.000 telespettatori e il 24,4% di share - ieri è stato visto da 4.553.000 spettatori (22,9%). Ad aggiudicarsi l'access però è ancora una volta 'La Ruota della Fortuna' su Canale 5 con il 24,8% di share e 4.921.000 telespettatori.
(Adnkronos) - Fine (Foodservice international network), il gruppo europeo di interesse economico che agisce come ‘one-stop shop’ per le principali catene della ristorazione, annuncia oggi un’operazione strategica che ne consolida la leadership sul mercato continentale. Attraverso una rete integrata di distributori e tecnici, Fine offre ai key account multinazionali un unico punto di contatto per la gestione di tutte le fasi del business: dalla progettazione delle cucine, alla fornitura di attrezzature, fino all'assistenza post-vendita coordinata a livello europeo. Con l’ingresso del gruppo Intecno, che dal 1992 è la più qualificata rete distributiva spagnola per il catering equipment, Fine completa la copertura del quarto principale mercato europeo. Il Gruppo Intecno ha sede a Barcellona e conta 60 aderenti, oltre a 70 centri di assistenza tecnica specializzati. A testimonianza del valore strategico dell'integrazione, il consiglio di amministrazione della società, presieduto da Juan Carlos Pérez Hernandez, ha designato per i due posti in consiglio di Fine il proprio direttore generale Francisco Soler e l’head of international relationship, Victor Rull. Questa mossa proietta il potenziale aggregato dei quattro gruppi di acquisto - Digrim, Gif, Intecno e Pentagast - a 385 milioni di euro (stima 2025). La nuova configurazione estende la portata operativa di Fine a un totale di 11 Paesi europei, serviti da 450 dealer e una task force di 2.200 tecnici specializzati, rendendo il network l’interlocutore ideale per i principali key account del settore della ristorazione. L’obiettivo è lo sviluppo di progetti come l’unificazione dei fornitori dei marchi propri, l’offerta sempre più ampia di servizi alle maggiori società di ristorazione europee e lo scambio di know-how.
(Adnkronos) - "Sono fiducioso che ci sia una reale e consistente inversione di tendenza o quantomeno un incremento di attenzione da parte dei nostri governanti sul tema dei rischi naturali, ambientali ed antropici ed in particolare sul cosiddetto dissesto idrogeologico". Così Domenico Calcaterra, responsabile scientifico Fondazione Return (collegamento), intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "La nostra fondazione è un ecosistema che da tre anni si occupa in maniera continuativa, nell'ambito delle misure finanziate dal Pnrr, di rischi - spiega - Partiamo dalla trattazione delle singole tipologie di pericolosità, gli esempi sono quelli classici per il nostro paese che purtroppo risente degli effetti della quasi totalità delle pericolosità naturali ed antropiche, pensiamo a frane, alluvioni, terremoti, eruzioni, il degrado ambientale nelle sue varie forme, ad esempio l'inquinamento, per creare dei modelli, tenendo ben presente quanto sta accadendo sotto i nostri occhi e quello che potrebbe nei prossimi anni e nei prossimi decenni accadere in termini di cambiamento climatico". "Il nostro obiettivo è quello di fornire al Paese degli strumenti che, aggiornati allo stato dell'arte, possano servire a migliorare la gestione dei rischi intervenendo con delle soluzioni più adeguate, più efficaci", conclude.