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(Adnkronos) - Estorsioni, minacce e continue vessazioni al 're del tiramisù' romano Roberto Pompi. Per questo oggi, sabato 10 maggio, è stato arrestato il cognato 41enne dell'imprenditore. "Come ti prendo, ti taglio la testa col coltello del pane". E ancora: "Se mi muovo io, ti segno a vita", "E' vero che mi faccio la galera, ma io ti sfregio a vita". E poi: "Il 2 maggio tu mi porti in gioielleria, mi dai i soldi e parto. Se no, vengo là adesso, pio 20 anni, ma quanto è vero Dio, ti do 30 coltellate in faccia (...) Voglio tutti i soldi". Sono alcune delle minacce che Roberto Pomp riceveva quotidianamente dal cognato, fratello della moglie che sarebbe stata anche lei vessata e anzi in una occasione strattonata. Le riporta nero su bianco il gip del tribunale di Velletri, Natalia Catena, nell'ordinanza di convalida del fermo, che l'Adnkronos ha potuto visionare, del 41enne già noto per resistenza a pubblico ufficiale, lesione, violenza privata e porto d'armi abusivo. Ad arrestarlo, dopo la denuncia presentata dall'imprenditore e da sua moglie, sono stati i carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo con le accuse di estorsione e tentata estorsione. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, l'uomo, che dall'Inps percepiva indennità di disoccupazione, avrebbe adottato sistematiche e violente condotte estorsive. In particolare, scrive il Gip, "dipendente da alcol e droga sin da quando aveva 16/17 anni, da circa 20 Pompi e la moglie avevano tentato in ogni modo di aiutarlo", senza alcun successo. L'imprenditore aveva anche assunto il cognato nella sua azienda, ma l'uomo "si era mostrato totalmente incapace di mantenere un minimo di disciplina", come si legge nell'ordinanza, "parimenti inutile era stata la dazione di 30mila euro con la quale l'indagato avrebbe dovuto avviare una attività e che invece aveva sperperato in altro". Non solo. A gennaio scorso, il cognato avrebbe chiesto a Pompi di poter utilizzare il marchio di famiglia per aprire un locale a Ostia, poi, al suo rifiuto, gli avrebbe detto che l'affare interessava personaggi di elevata caratura criminale, costringendo di fatto la vittima a versare all'uomo 25mila euro, quindi 12.500 per ogni locale. Non contento, nei giorni seguenti, l'indagato avrebbe continuato a chiedere soldi. Quindi l'incontro sotto al negozio di San Giovanni, dove la vittima sarebbe stata aggredita con urla e minacce perché gli consegnasse 70mila euro altrimenti sarebbero venuti "questi altri" che ne avrebbero chiesti ulteriori 200mila. E' proprio "la violenza e l'aggressività elevate" che il Gip mette in evidenza nell'ordinanza visionata dall'Adnkronos, sottolineando che "l'indagato mostra di non avere alcuno scrupolo nonostante le vittime siano la sorella e il cognato e lo abbiano aiutato in ogni modo". E ancora, spiega il giudice, "il linguaggio utilizzato è indice di una totale assenza di freni inibitori". (di Silvia Mancinelli)
(Adnkronos) - “Gli scenari della sicurezza stanno cambiando soprattutto se seguiamo il panorama internazionale. Come ha detto il presidente del Consiglio, se dobbiamo decidere il nostro futuro dobbiamo pensare alla sicurezza. Da questo spunto dico che la vigilanza privata potrebbe essere un supporto con guardie giurate che possono assolvere compiti di sicurezza in un sistema di partenariato pubblico-privato. Ci sarebbe bisogno di un tavolo unito per poter dare la giusta qualificazione alle guardie giurate che potrebbero dare il loro contributo al fianco delle forze dell’ordine diventando un braccio operativo come già succede in porti e aeroporti”. A dirlo è Giulio Gravina, presidente reparto sicurezza urbana Remind, in occasione dell’evento Nazione Sicura 2025 promosso da Remind, presso Palazzo Ferrajoli a Roma. Una collaborazione tra pubblico e privato che potrebbe risultare utile anche nell’operazione 'Strade sicure' dell’esercito italiano: “Inizialmente - spiega Gravina - i soldati per strada veniva quasi percepiti con paura oggi, invece, sono visto come un patrimonio, un punto di riferimento e di forza per la sicurezza sul territorio. Penso che in alcuni punti, non i più critici, le guardie giurate potrebbero sostituire l’esercito nell’operazione 'Strade sicure'. La cosa potrebbe essere interessante per lo Stato anche dal punto di vista economico perché una guardia giurata ha un costo inferiore rispetto a un soldato e rappresentare un ulteriore punto di forza”. Un percorso che potrebbe essere importante anche per le stesse guardie giurate come specifica Gravina: “Vedo che le guardie giurate amano la divisa e un domani potrebbero diventare un valore aggiunto per le forze dell’ordine e per l’esercito sempre in quel processo di integrazione tra pubblico e privato. Importante però è la qualifica più che la discussione tra guardia giurata armata e non armata. La guardia giurata negli aeroporti non è armata però è qualificata. Quando invece si parla di steward, queste persone non hanno controllo da parte delle forze dell'ordine sia all'assunzione che nel evolversi negli anni nel lavoro; al contrario la guardia giurata ogni anno deve rinnovare tutta una serie di verifiche fiduciarie e avere requisiti al pari del poliziotto o del Carabiniere”.
(Adnkronos) - Arte, imprenditoria, giornalismo ma anche società civile, nell’elenco dei nomi insigniti del Premio Guido Carli 2025, giunto alla 16esima edizione, fregiata della medaglia del Presidente della Repubblica e dedicata a Papa Francesco, consegnati oggi a Roma. La cerimonia, promossa dalla Fondazione Guido Carli presieduta da Romana Liuzzo in memoria dello statista che fu Governatore della Banca d’Italia e ministro del Tesoro, è stata aperta dal saluto istituzionale del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal videomessaggio del vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto. Intervenuto sul palco, in rappresentanza del governo, anche il Capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano per un focus su Caivano. La cerimonia, in coincidenza con la Giornata dell’Europa, è stata condotta dalla giornalista Veronica Gentili. Il cantautore Ermal Meta, con il brano ‘Vietato morire’, si è esibito in una live performance contro i femminicidi. L’immagine di Guido Carli è stata impressa sulle medaglie prodotte appositamente dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. I premiati di quest’anno sono: Frédéric Arnault, figlio di Bernard (fondatore dell’impero del lusso e della moda Lvmh), appena nominato ad Loro Piana e insignito del primo Premio Internazionale Guido Carli; Roberto Bezzi, presidente della Cooperativa agricola San Patrignano; la ‘preside coraggio’ Eugenia Carfora (Premio all’inclusione attraverso il lavoro), dirigente scolastico dell’Istituto Francesco Morano di Caivano; il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci; il cantante Gigi D’Alessio (Premio alla Carriera), con oltre trenta milioni di dischi venduti; Matteo Del Fante, ad Poste Italiane; Gino Cecchettin (Premio Speciale), fondatore e presidente della Fondazione Giulia Cecchettin che si batte contro la violenza sulle donne; Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito; Fabrizio Palermo, Ad Acea, alla guida del rilancio dell’azienda; padre Paolo Benanti, presidente della Commissione nazionale sull’intelligenza artificiale nell’informazione e teologo dell’Ia al servizio dell’etica e della dignità umana; Giacomo Ponti, presidente del Gruppo Ponti; Niko Romito, chef tre stelle Michelin; l’attrice Elena Sofia Ricci. “Il Premio Guido Carli è sempre di più un omaggio al merito etico, nel solco di Carli e dei valori in cui credeva”, ha spiegato Liuzzo. “Fare memoria significa tenere viva la sua eredità attraverso le donne e gli uomini che la raccolgono, coltivando la fiducia nelle forze rigogliose della Nazione e la speranza nelle nuove generazioni". “La manifestazione assume un significato particolarmente profondo: è infatti dedicata a Papa Francesco, al valore dell’impegno sociale, della solidarietà concreta, alla vicinanza a chi è più fragile”, ha detto Raffaele Fitto, nel videomessaggio inviato in occasione dell’evento. “Questo premio va oltre il riconoscimento delle eccellenze, è diventato un messaggio corale e potente di coraggio e di speranza. Mai come oggi abbiamo bisogno di storie che ispirano, di chi sceglie di servire gli altri, di chi trasforma il dolore in forza, di chi fa della leadership un autentico atto di servizio. I protagonisti di questa edizione rappresentano il volto più autentico e generoso dell’Europa”, ha proseguito Fitto. “Sono testimoni di un’Europa coraggiosa, solidale e inclusiva, nel nome di Guido Carli".