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(Adnkronos) - Il no di Chiara Nasti al vaccino contro la pertosse in gravidanza? "Più che no-vax, penso che la moglie del mio eroe Mattia Zaccagni, che anche ieri ha condotto con un suo gol alla vittoria la mia Lazio, che splende al quarto posto della classifica diretta verso ulteriori glorie, sia stata male informata". Così su Facebook il virologo Roberto Burioni, professore di Virologia e Microbiologia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, 'ammonisce' l'influencer, moglie del calciatore della Lazio Mattia Zaccagni. Sui social, rispondendo a una domanda di un utente, Nasti ha dichiarato di non essersi vaccinata contro la pertosse in gravidanza, spiegando che "da incinta" non farebbe "nulla del genere" e di preferire che il suo corpo "resti così com'è, senza iniettarci niente". "La pertosse è una malattia contagiosissima e pericolosissima per i neonati - continua Burioni - Li può uccidere o può causare gravissimi danni cerebrali. Nei confronti di altre malattie i neonati sono protetti dagli anticorpi che vengono trasferiti dalla madre al feto nelle ultime settimane di gravidanza: ma gli anticorpi per la pertosse in generale la mamma non ce li ha, in quanto l'immunità indotta dall'infezione o dal vaccino non è di lunga durata. Per questo è indispensabile che la mamma faccia un richiamo di vaccino verso il termine della gravidanza. In questo modo gli anticorpi vengono prodotti dalla mamma, trasferiti tramite la placenta al feto, e il bambino quando nasce è protetto". "Un consiglio ulteriore è quello di fare il richiamo del vaccino anche all'illustre marito, a me molto caro. In questo modo lui non si infetterà con questo pericoloso batterio e i rischi saranno ulteriormente ridotti - ha aggiunto il virologo - Insomma, Mattia sa benissimo che si vince facendo gol, ma ci vuole anche una difesa robusta per non prenderli. Il vaccino è sicuro ed efficace e proteggerà il nascituro da una pericolosissima infezione". Burioni super tifoso della Lazio ha poi concluso con un messaggio per i 'cugini': "I romanisti sono tollerati in nome della scienza e dello sport ma non approfittatene".
(Adnkronos) - In accordo con la propria politica aziendale di revisione annuale degli stipendi, Amazon aumenterà a 1.876 euro mensili la retribuzione lorda degli operatori di magazzino neoassunti della rete logistica in Italia, con effetto retroattivo a decorrere dal 1° gennaio 2025. In conseguenza di questa iniziativa, le retribuzioni dei dipendenti neoassunti saranno dell’8% più alte rispetto alla retribuzione minima determinata dal Ccnl logistica e trasporti, recentemente rinnovato, per il 5° livello, pari a 141 euro lordi al mese, e del 20% più alte rispetto al 2020. Inoltre, sempre come migliore condizione rispetto al mercato, in Amazon gli operatori di magazzino vengono assunti al livello 5°, laddove il Ccnl prevede l’assunzione al livello inferiore per gli addetti al magazzino comune, e gli stessi lavoratori ricevono un primo aumento dopo soli 12 mesi di lavoro e vengono promossi al livello superiore dopo 24 mesi di lavoro. I nostri dipendenti sono una parte importante del successo delle nostre attività e apprezziamo il lavoro che svolgono per supportare i nostri clienti e le comunità. Gli stipendi di ingresso e i benefit offerti da Amazon sono altamente competitivi e siamo orgogliosi di offrire posizioni a persone di qualsiasi età ed esperienza lavorativa, nonché opportunità di crescita professionale all'interno dell'azienda. Amazon si conferma come uno dei principali creatori di posti di lavoro del Paese con circa 19.000 dipendenti assunti a tempo indeterminato a cui offre opportunità di carriera stabili e ben remunerate, uno stipendio di ingresso tra i più alti del settore e numerosi benefit che includono buoni pasto a 8 euro, un'assicurazione privata integrativa per gli infortuni e sconti per gli acquisti su Amazon.it. Nei suoi circa sessanta siti logistici situati in tutto il Paese, Amazon offre opportunità di crescita professionale come il programma Career Choice, che copre fino al 95% del costo delle tasse di iscrizione e dei materiali per chi desidera seguire corsi professionali nella propria sfera di interesse fino a 8.000 euro nell’arco di quattro anni. Lavorare in Amazon: azienda certificata Top Employers In Italia Amazon ha conseguito, per il quinto anno consecutivo, la certificazione Top Employers Italia, un riconoscimento attribuito per la qualità dell'ambiente di lavoro, le opportunità di formazione e i piani di carriera offerti ai dipendenti. La certificazione riguarda tutte le attività di Amazon in Italia, compresa la rete logistica, gli uffici aziendali, il customer service e i centri di ricerca e sviluppo. Amazon offre centinaia di posti di lavoro diversi nelle sue funzioni aziendali che sono tanto varie quanto i dipendenti che lavorano all’interno dell’azienda. Complessivamente, in Amazon lavorano persone provenienti da oltre 100 nazioni differenti. Dal suo arrivo in Italia nel 2010, Amazon ha investito oltre 20 miliardi di euro, di cui più di 4 miliardi solo nel 2023, creando circa 19.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato in circa 60 siti in tutto il Paese. Secondo lo studio di The European House - Ambrosetti che analizza le grandi aziende in Italia, Amazon si posiziona al primo posto tra le aziende che hanno creato più posti di lavoro in Italia nel periodo 2014-2023. Oltre ai nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato che l’azienda continua a creare, Amazon supporta imprenditori e chiunque intenda avviare un’attività in proprio, digitalizzare un’attività già esistente, oppure espandere il proprio business attraverso vari programmi: utilizzando il negozio online per la vendita o affidandosi alla rete di distribuzione di Amazon per lo stoccaggio e la consegna dei prodotti con Logistica di Amazon. Le oltre 21.000 pmi italiane che vendono i propri prodotti su amazon.it hanno creato 60.000 posti di lavoro e nel 2022 hanno registrato complessivamente oltre 950 milioni di euro di vendite all’estero, oltre il 20% in più rispetto all’anno precedente.
(Adnkronos) - Più consapevoli, più pragmatici ma anche più preoccupati per le sfide rappresentate dalle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale. Questi sono i cittadini italiani nel loro rapporto con la sostenibilità ambientale e sociale e con l’innovazione tecnologica secondo l’indagine BVA Doxa “Gli italiani tra sostenibilità e intelligenza artificiale: generazioni a confronto”. Lo studio è stato presentato nel corso della terza edizione del Forum Multistakeholder, l'appuntamento annuale del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che riunisce interlocutori strategici di CDP e società civile in un confronto sulle prospettive dello sviluppo sostenibile e che si è tenuto questa mattina a Milano nella sede di Borsa Italiana. Nessuna disparità di conoscenze o interessi tra le diverse generazioni su tematiche ambientali e sociali secondo Doxa, ma gli Under 35 hanno sviluppato un approccio più concreto e maturo rispetto al passato nei confronti degli obiettivi ESG e ne comprendono maggiormente la complessità. Vedono, insomma, di fronte a loro un percorso necessario ma sempre più difficile. Il fronte intergenerazionale è compatto anche davanti alle sfide dell’intelligenza artificiale, ormai parte integrante della vita quotidiana, ma vissuta con preoccupazioni per la privacy e il lavoro. Alla presenza del Presidente di CDP Giovanni Gorno Tempini e dell’Amministratore Delegato, Dario Scannapieco si sono confrontati sui temi del Forum, “Giovani, Innovazione e sostenibilità”, Dante Roscini, Professore di Management Practice of Business Administration della Harvard Business School, Giovanni Azzone, Presidente di ACRI e Fondazione Cariplo, Francesca Dominici, Professoressa di Biostatistica e Direttrice Harvard Data Science Initiative, Costanza Carmignani, studentessa universitaria, Donatella Sciuto, Rettrice Politecnico di Milano e Fabrizio Testa, CEO di Borsa Italiana e Barbara Gallavotti, divulgatrice scientifica. “Il dibattito di oggi – ha dichiarato il Presidente di CDP, Giovanni Gorno Tempini - mette in luce la complessità della transizione ecologica e la difficoltà di bilanciare le esigenze degli investitori, i nuovi equilibri globali e le responsabilità sociali. La sostenibilità è a un crocevia a livello mondiale: la domanda a cui rispondere ora è quale approccio dobbiamo seguire per proteggerne gli aspetti positivi per coniugarla con competitività e crescita, in particolare in Europa. La terza edizione del Forum Multistakeholder si inserisce in un dibattito cruciale di questa fase storica in cui CDP ha scelto di darsi obiettivi credibili e concreti che caratterizzano anche il nuovo Piano ESG 2025-27. Il Forum guarda al futuro con gli occhi delle nuove generazioni, più consapevoli anche di fronte alle sfide poste dall’intelligenza artificiale. Sono loro che ci ricordano come la sostenibilità sia un obiettivo comune, che non deve lasciare indietro nessuno”. “Questo Forum - ha aggiunto l’Amministratore Delegato di CDP, Dario Scannapieco - nasce dalla volontà di stimolare un confronto per realizzare una transizione ‘giusta’, che tenga conto di tutti gli aspetti ambientali e sociali. La trasformazione realizzata da CDP negli ultimi anni ha portato al centro sostenibilità e impatto ed è stato un segnale forte che, quale banca promozionale, abbiamo voluto dare al mercato. Abbiamo scelto di mantenere impegni e obiettivi per continuare a fare la nostra parte e accrescere il nostro ruolo al servizio del Paese, consci delle grandi sfide che ci attendono. Vogliamo guardare alla sostanza e alla concretezza dei progetti da finanziare e riconoscere i migliori. In questo percorso CDP sarà tanto più credibile quanto più riuscirà a fare squadra in Italia e in Europa e adattarsi a uno scenario in continua evoluzione. La strada verso una transizione giusta sarà probabilmente più faticosa. Forse ogni tanto dovremo correggere la rotta, ma la destinazione è quella”. I risultati dell’indagine BVA Doxa su “Gli italiani tra sostenibilità e intelligenza artificiale: generazioni a confronto”, illustrati durante l’evento da Elena Shneiwer, Responsabile ESG Engagement di CDP, fotografano il rapporto dei cittadini tra i 14 e i 74 anni nel 2024 rispetto alle tematiche ambientali e sociali in relazione con la finanza, e ai nuovi scenari aperti dall’intelligenza artificiale. Ne emerge un quadro articolato caratterizzato da una forte conoscenza trasversale da parte degli intervistati delle tematiche ESG senza significative differenze tra le diverse generazioni: il 90% degli intervistati (18-74 anni) ha sentito parlare di tematiche ESG con una percentuale che sale al 92% tra i rappresentanti della fascia 18-34 anni per raggiungere il 95% nella fascia 14-17. L’80% circa degli intervistati dell’intero panel considera inoltre il rispetto dei fattori ESG non una moda ma una necessità, con una crescita di 13 punti percentuali rispetto al 2023. Ma tra gli Under 35 emergono elementi che segnalano un cambiamento nell’approccio, improntato a una maggiore concretezza e pragmaticità, segnali di una presa di coscienza delle difficoltà del percorso. La sostenibilità per loro conta, ma costa. Se da una parte, ad esempio il panel dei giovani è unito sull’importanza che negli acquisti si scelgano prodotti sostenibili, la disponibilità a pagarli di più scende dal 59% degli Under 25 al 53% degli Under 35. Per questi ultimi lo sviluppo sostenibile non passa solo dalle politiche governative: l’85% dichiara di impegnarsi in pratiche green concrete. Inoltre, le nuove generazioni appaiono più motivate a fare la propria parte nella transizione ecologica se le iniziative a cui prendere parte prevedono un guadagno anche per sé stessi (come accade ad esempio utilizzando alcune App che favoriscono l’economia circolare). Guardando alla creazione di nuovi posti di lavoro, la maggior parte dei 18-34enni ritiene ancora che la sostenibilità abbia un impatto positivo sull’occupazione ma sale al 18% rispetto al 2023 la quota di coloro che crede che invece abbia effetti negativi. Il cambiamento climatico rimane la prima preoccupazione alla quale i giovanissimi associano i timori legati alle guerre e ai conflitti (al primo posto tra le paure dei 14-17enni). Inoltre, forti dubbi accompagnano l’ingresso dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana, a cui ormai, stando all’indagine, si fa ricorso in media circa tre volte a settimana. Il rischio che l’IA possa “sopraffare” le persone è condiviso dal 72% degli intervistati senza differenze sostanziali tra le fasce d’età e con allarmi che riguardano campi come quello della privacy, del lavoro e dell’informazione. Oltre il 75% dei ragazzi ritiene che le Istituzioni e nello specifico anche Cassa Depositi e Prestiti possano giocare un ruolo importante nella crescita sostenibile del Paese e oltre l’80% del campione crede che CDP possa consolidare e rafforzare le attività in questo settore. Una funzione fondamentale e crescente viene riconosciuta dai giovani anche all’istruzione. Per il 70% degli Under 18 la scuola risulta la principale fonte educativa anche se l’assenza di adeguate competenze finanziarie e del concetto di finanza sostenibile è un altro elemento che lega le generazioni intervistate. In controtendenza è la conoscenza di strumenti finanziari tra i giovanissimi (14-17): il 76% conosce infatti almeno un prodotto di risparmio. Al primo posto ci sono i buoni e libretti postali (64%), in cui investirebbe più della metà degli adolescenti (58%)