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(Adnkronos) - Circa 180 tifosi del Napoli sono stati fermati nelle scorse ore nel centro di Eindhoven a poche ore dal match di Champions con il Psv Eindhoven. Secondo la Polizia, "il loro comportamento ha provocato disordini". Fermati anche quattro tifosi del Psv Eindhoven. Secondo una portavoce delle Forze dell'Ordine, gli agenti hanno deciso di precedere con fermi 'preventivi' per evitare risse. La portavoce ha parlato di un "gruppo numeroso" di tifosi, tra i quali c'era "un certo clima". Sarebbero stati invitati senza esito a lasciare il centro città, per poi essere fermati per violazione del regolamento relativo agli assembramenti. Sono stati trasferiti in un commissariato, dove sono stati interrogati. Alcuni, secondo le notizie, non avrebbero avuto il biglietto per la partita.
(Adnkronos) - Parte dalla Casa di reclusione di Milano Opera il cammino verso la Giornata nazionale della colletta alimentare, che si terrà il prossimo sabato 15 novembre in tutta Italia. Un luogo simbolico per lanciare un’iniziativa che, da 29 anni, coinvolge milioni di persone in un gesto semplice e condiviso di solidarietà: donare parte della propria spesa per chi è in difficoltà. La scelta del carcere di Opera come sede dell’evento di lancio non è casuale: rappresenta il valore educativo e rigenerativo della Colletta, capace di raggiungere e coinvolgere tutti, anche chi vive situazioni di fragilità e restrizione. Da oltre 15 anni, infatti, la Colletta Alimentare è presente anche negli istituti penitenziari, grazie all’iniziativa di associazioni quali Incontro e Presenza, il cui presidente Fabio Romano ha ricordato che nel 2024 hanno aderito circa 40 carceri in tutta Italia, dove le persone detenute hanno potuto contribuire acquistando e donando alimenti, diventando parte attiva di una catena di bene che unisce chi dona e chi riceve. Nel suo intervento ha raccontato alcune testimonianze raccolte nelle scorse edizioni: “Quando arriva un’iniziativa come questa, ti senti preso sul serio da qualcuno. Non è solo il non sentirsi dimenticati: è capire che anche da qui dentro possiamo fare qualcosa di buono per gli altri. Possiamo dimostrare a chi è fuori che siamo capaci di gesti generosi. E quando ti senti guardato così - non per quello che hai sbagliato, ma per quello che puoi ancora dare - cominci a credere che è possibile, e persino bello, vivere in un altro modo” e ancora “Il carcere e la Colletta sono diventati per me l’occasione per ritrovare speranza e provare a dare un senso a tutto, anche al carcere”. Un gesto che è reso possibile dalla collaborazione delle istituzioni penitenziarie, come ricordato da Incoronata Corfiati, primo dirigente di polizia penitenziaria provveditorato regionale Lombardia che ha voluto sottolineare come la Colletta Alimentare è un’occasione preziosa per far conoscere la realtà penitenziaria al mondo esterno e offrire un esempio positivo di vicinanza verso chi vive situazioni di fragilità. Un impegno condiviso, quello della Colletta Alimentare, che unisce mondi diversi in un’unica rete solidale. E' proprio in questa alleanza che si riconosce il senso più profondo dell’iniziativa, come sottolinea Marco Piuri, presidente di Fondazione Banco Alimentare ETS: “La Colletta Alimentare è un’iniziativa di sensibilizzazione contro la povertà alimentare e un gesto educativo semplice e accessibile a tutti. In un momento in cui cresce la domanda di aiuto - con i recenti dati Istat che ci dicono che nel nostro Paese 5,7 milioni di persone (9,8%) di cui 1,28 sono minori e 2,2 milioni famiglie (8,4%) vivono in povertà assoluta - la Colletta Alimentare diventa ancora più preziosa, perché permette a ciascuno di sentirsi utile per gli altri. È un gesto semplice alla portata di tutti e la partecipazione delle persone detenute testimonia che è un gesto che può generare valore e speranza, anche nei luoghi dove la vita appare più difficile”. Un messaggio ripreso anche dal vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, avvocato Fabio Pinelli che sottolinea la valenza rieducativa dell’iniziativa: “C’è una tendenza sbagliata a considerare la detenzione come qualcosa che non riguarda la società civile, come se il carcere fosse un luogo da rimuovere mentalmente, estraneo alla comunità. Invece il carcere ne è parte integrante: è un luogo dove i principi costituzionali devono trovare piena attuazione e dove la rieducazione può diventare concreta solo attraverso un rapporto virtuoso tra il dentro e il fuori. Iniziative come la Colletta Alimentare, presentata oggi, restituiscono valore a quel legame, coinvolgendo non solo i detenuti ma anche l’intero mondo carcerario - dalla polizia penitenziaria agli educatori - in un percorso comune. E' un segnale importante: si può scontare una pena senza essere esclusi dalla società civile”. Anche Mons. Vincenzo Paglia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, ha ricordato che “è un segno potente vedere nascere da un luogo complesso e doloroso, un’opera di bene così concreta: dimostra che anche un gesto semplice può riaccendere legami umani e sociali, di cui le nostre città hanno oggi profondo bisogno. Vorrei che da qui partisse un messaggio per tutti: sconfiggiamo la tristezza di un mondo chiuso in sé stesso. Nel cuore di ciascuno c’è una scintilla di bene, capace di riaccendere l’amore anche nei luoghi più oppressi. Da qui può ripartire la speranza: si può rinascere, tutti, nessuno escluso”. La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare rappresenta per la Fondazione Banco Alimentare l’appuntamento cardine dell’anno, sia per il valore ideale che operativo. Organizzata e coordinata da Fondazione Banco Alimentare con il contributo indispensabile delle Organizzazioni Banco Alimentare territoriali, la Colletta mobilita ogni novembre circa 160.000 volontari presso 12.000 punti vendita della grande distribuzione organizzata, invitando i cittadini a donare parte della propria spesa. Nel 2024 sono state raccolte 7.900 tonnellate di alimenti distribuite poi a oltre 7.600 strutture caritative che aiutano 1.755.000 persone in difficoltà in tutta Italia.
(Adnkronos) - "L'Italia è un Paese che, secondo me, sta continuando a mantenere un'attenzione fortissima sui temi di sostenibilità, perché gli attori economici del nostro Paese si rendono conto che la sostenibilità aiuta a gestire il rischio climatico e i rischi fisici che ne derivano, perché è una tipologia di rischio che non è diversificabile, è un rischio sistemico: o lo si gestisce o ci si scontra e probabilmente si perde. Quindi l'Italia ha continuato a vedere una dinamica molto favorevole della finanza sostenibile, noi nella prima parte dell'anno come Ing in Italia abbiamo avuto una crescita del 95% anno su anno, semestre su semestre, degli strumenti di finanza sostenibile sul Paese". Così Andrea Diamanti, head of wholesale banking Ing Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ in corso oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma. Diamanti ha sottolineato che "sicuramente il nostro team è stato molto bravo a produrre un più 95% ma significa anche che c'è una domanda di mercato particolarmente solida". "A livello globale abbiamo avuto un primo semestre dell'anno record come Ing perché abbiamo generato 68 miliardi di euro di finanza sostenibile per i nostri clienti, con un più 19% rispetto al semestre precedente e sicuramente è per ora un punto di massimo storico ma noi vogliamo continuare a crescere perché vediamo una domanda crescente", ha sottolineato. "Noi abbiamo un team che si occupa di transizione sostenibile per i nostri clienti a livello globale, abbiamo più di 60 professionisti dedicati a queste attività che fanno due cose sostanzialmente: aiutano i clienti nei piani di transizione sostenibile, quindi con servizi di consulenza, di advice e di monitoraggio dei progressi che si raggiungono nei piani di transizione sostenibile. Li aiutiamo - ha continuato - a disegnare dei business model che siano sostenibili e che siano presentabili alla comunità finanziaria sempre in maniera sostenibile", ha continuato. "Quest'anno -ha spiegato Diamanti- abbiamo lanciato un'ulteriore iniziativa, quella del Transition accelerator, abbiamo formato un team che era in parte già esistente ma lo abbiamo rifocalizzato, e aiuta le aziende nostre clienti ad accelerare la transizione in determinate tecnologie, quattro ambiti fondamentali: la transizione dei veicoli elettrici, tutto il settore delle tecnologie legate alla biodiversità, alla bio-based, natural-based, il clean tech e poi l'economia circolare". "Quindi noi che cosa facciamo? Aiutiamo -ha concluso- i nostri clienti a disegnare un percorso che gli consenta di scalare il più velocemente possibile le tecnologie che noi identifichiamo insieme a loro come quelle su cui puntare, in maniera tale da rimuovere le barriere potenziali, far affluire i capitali necessari per portare la tecnologia a un livello di scala efficiente che permetta poi un utilizzo a costi più bassi possibile e quindi un'espansione della tecnologia nei nostri sistemi economici e sociali", ha concluso.