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(Adnkronos) - L'Italia torna in campo in Coppa Davis. Gli azzurri capitanati da Filippo Volandri sfideranno l'Austria nei quarti di finale del torneo tennistico per Nazionali al via oggi, martedì 18 novembre e che li ha visti trionfare sia nel 2023 che nel 2024. La strada per il terzo titolo consecutivo però, il quarto della storia azzurra contando anche la leggendaria vittoria del 1976, ci si sono imprevisti, come i forfati di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, e avversari di livello, che potrebbero rendere la strada più complicata rispetto al passato a Berrettini e compagni. L'Austria, avversaria degli azzurri ai quarti di finale e approdata per la prima volta nella sua storia alle Final Eight di Coppa Davis, è una Nazionale di livello ma alla portata degli uomini di Volandri. Gli austriaci hanno eliminato la Finlandia prima e l'Ungheria poi, staccando così il pass per Bologna. Il numero uno a disposizione del capitano Jurgen Melzer è Filip Misolic, numero 80 del ranking Atp non impiegato nella sfida con i magiari e una vera arma tra i singolaristi. Il doppio, formato da Alexander Erler e Lucas Miedler, è competitivo, ma non all'altezza di due top come Bolelli e Vavassori, eliminati in semifinale alle Finals di Torino. Oltre agli austriaci, si sono qualificate per le Final Eight di Coppa Davis anche Argentina, Belgio, Francia, Germania, Repubblica Ceca e Spagna, che dovrà fare a meno di Carlos Alcaraz, oltre all'Italia, saranno le Nazionali che si contenderanno la vittoria dell'insalatiera. L'assenza del numero uno del mondo, reduce dalla sconfitta con Sinner all'ultimo atto delle Atp Finals di Torino, toglie l'arma più pericolosa sulla strada degli azzurri, che in ogni caso avrebbero potuto affrontare la Nazionale iberica soltanto in finale. La Spagna è sicuramente una delle Nazionali più pericolose, anche senza Alcaraz, potendo contare su singolaristi come Martinez, Munar, Carreno Busta e un doppista di livello assoluto come Granollers. Ma per arrivare ad affrontare gli azzurri gli iberici dovranno vedersela prima con la Repubblica Ceca di Lehecka, Machac e Mensik e poi, soprattutto, nell'eventuale semifinale, con la Germania di Alexander Zverev. Il numero tre del mondo è diventato, grazie al forfait di Alcaraz, il giocatore con il ranking più alto nella competizione, e nonostante le sue scarse motivazioni, esternate in conferenza stampa all'indomani delle Finals, mantiene un vantaggio su chiunque si trovi dall'altra parte della rete. Sulla strada di Zverev però ci sarà un avversario ostico come l'Argentina di Cerundolo, eliminata proprio dall'Italia, trainata da Jannik Sinner, ai quarti di finale nella scorsa edizione. Ma prima di un eventuale finale contro Zverev, l'Italia dovrà superare, una volta battuta l'Austria, l'ostacolo Francia. I transalpini, nettamente favoriti nel quarto di finale con il Belgio di Bergs, possono schierare singolaristi come Rinderknech, Moutet, Mpetshi Perricard e Bonzi. Tutti giocatori capaci di mettere in seria difficoltà quelli azzurri.
(Adnkronos) - "Cominciamo con un paradosso. L’Italia di Dante — o, più in generale, l’Europa di allora — e l’Italia di oggi non sono così distanti come potremmo pensare. Il senso di continuo cambiamento politico, di un territorio frammentato in città grandi e piccole spesso in conflitto tra loro, è un’eredità diretta dell’epoca dei Comuni e delle Signorie, quando l’Italia era un mosaico di stati concorrenti. Questo retaggio di rivalità, questa difficoltà a unirsi attorno a uno scopo comune, è qualcosa che gli italiani riconoscono ancora oggi. Dante crebbe in questo mondo turbolento, e nei suoi scritti rese evidente che tali divisioni non erano solo politiche, ma anche morali — il segno di una società in perenne tensione con sé stessa". Così Fabio Corsico, direttore master in family business management, Luiss Business School, nel suo intervento alla Luiss di Roma per il lancio del libro di Santiago Iñiguez de Onzoño 'Dante in the workplace: how leaders can avoid the seven deadly'- 'Dante sul posto di lavoro: come i leader possono evitare i sette peccati capitali'. Corsico ha ricordato che "Firenze, alla fine del XIII secolo, non era soltanto una città di bellezza e d’arte; stava diventando una delle capitali finanziarie d’Europa — anzi, del mondo. I suoi mercanti e banchieri stavano gettando le fondamenta di ciò che sarebbe esploso nel Rinascimento. Famiglie come i Bardi, i Peruzzi e i Frescobaldi aprirono filiali in tutta Europa, finanziando re, papi e commerci internazionali. Utilizzavano nuovi strumenti finanziari, come la commenda e la colleganza, per raccogliere capitali e distribuire i rischi. Perfezionarono le lettere di cambio e le forme di credito che permettevano al denaro di muoversi più rapidamente delle merci. Firenze coniò il fiorino d’oro, una moneta la cui stabilità la rese la valuta più affidabile d’Europa. In breve, Dante visse nel cuore di un mondo che stava inventando la finanza moderna".
(Adnkronos) - “Con l’aggiornamento del nostro Piano Strategico, rinnoviamo con determinazione l’impegno di A2A verso una crescita industriale solida e sostenibile, orientata alla creazione di valore per tutti gli stakeholder''. Lo dice Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A. ''Abbiamo incrementato gli investimenti complessivi, portandoli a 23 miliardi di euro entro il 2035, per accelerare il percorso di sviluppo del Gruppo e aprire nuove direttrici di business innovative. La presenza storica di A2A in Lombardia – area che oggi rappresenta un polo strategico per i data center – unita all'importante acquisizione delle reti elettriche nelle province di Milano e Brescia, ci offre una posizione privilegiata per contribuire in modo concreto alla diffusione di queste infrastrutture digitali, cogliendone al contempo le opportunità industriali ed economiche. Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo evolvere dal ruolo di partner energetico a piattaforma di sviluppo integrata, mettendo a valore i nostri asset, il nostro know-how e la capacità di innovazione”, co. “Per sostenere l’aumento della domanda di energia e il processo di elettrificazione dei consumi, continueremo a investire in infrastrutture “future-fit”, potenziando le reti, la generazione e le attività legate all’economia circolare''. Mazzoncini sottolinea poi che la società intende ''consolidare la leadership di A2A in Italia e, al tempo stesso, proiettare il nostro modello di business anche a livello internazionale, valorizzando le competenze distintive maturate nei settori dell’ambiente e delle energie rinnovabili. Il motore di questo Piano restano le nostre persone: sono loro che, con professionalità e dedizione, trasformano ogni giorno gli obiettivi in risultati. La sostenibilità rimane centrale nella nostra strategia. Confermiamo il target del Net Zero al 2050 e la riduzione del fattore emissivo entro il 2030, coerentemente con la visione di un futuro energetico responsabile, nel rispetto delle nuove generazioni e delle risorse del Pianeta''