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(Adnkronos) - E' andata a scuola questa mattina con un coltello da cucina nello zaino e ha ferito, in maniera non grave, un compagno di classe. E' accaduto in una scuola a Santa Maria delle Mole, in provincia di Roma. La 12enne avrebbe ferito il compagno al dorso della mano e poi anche al petto, una ferita superficiale. Immediato l'intervento dei docenti e del dirigente scolastico della scuola che hanno chiamato il 118 che ha trasportato il ferito all'ospedale Bambino Gesù. Il ragazzo non è in pericolo di vita. La 12enne una volta colpito il compagno di classe è scappata, ma è stata proprio lei poi a chiamare il 112 e a riferire dove si trovava. I carabinieri l'hanno raggiunto subito insieme ai genitori e l'hanno trovata che piangeva. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri con il racconto della 12enne, nei giorni precedenti il compagno l'avrebbe accusata di aver copiato un compito e quindi lei, a sua volta, lo ha accusato di aver fatto la spia. L'autorità giudiziaria è stata informata e la ragazzina è stata riaffidata ai genitori.
(Adnkronos) - FederlegnoArredo torna per il secondo anno a Ecomondo, la fiera internazionale dedicata all'ambiente, alla sostenibilità e all'economia circolare in programma dal 5 all’8 novembre a Rimini. Sarà l’occasione per incontrare istituzioni, stakeholder, operatori del settore e condividere con loro il percorso che la Federazione, insieme alle imprese associate, sta portando avanti sui temi della green economy, della responsabilità estesa del produttore, del riuso, del riciclo e della riparabilità dei prodotti e per discutere di normative che impatteranno sul futuro delle nostre aziende e di obiettivi previsti dal Green Deal. Ma Ecomondo sarà anche l’occasione per il settore legno-arredo di misurarsi e misurare il proprio grado di consapevolezza sui temi della transizione circolare, con un occhio rivolto al presente e uno al futuro. E lo ha fatto grazie a un’indagine che ha condotto con altri partner, nell’ambito del progetto Furncircle (circular economy guidelines and tools for application in the EU furniture sector) finanziato dall’Unione Europea, il cui obiettivo è guidare le aziende del settore verso un futuro più sostenibile e misurare i livelli di maturità delle imprese nel tempo, tenendo conto anche del tessuto imprenditoriale che caratterizza la manifattura italiana composta da aziende micro, piccole, medie e grandi. L’obiettivo è identificare tendenze e possibili scenari, fotografando la situazione attuale e spingendosi a fare previsioni al 2027. Dal campione di aziende italiane analizzate, si evidenzia che attualmente il 44% ha implementato politiche di ecodesign e l'81% prevede di farlo entro il 2027. Il Regolamento Espr, approvato nel 2024 dal Parlamento europeo, prevede infatti che il settore dell'arredamento sarà tra i primi a essere interessato, con mobili e materassi considerati prioritari nella definizione di regole specifiche per prodotto. Sul medesimo tema la ricerca evidenzia però che solo il 14% delle aziende è attualmente informato sul Regolamento Ecodesign e ne implementa i requisiti, ma questo dato è destinato a crescere, con previsioni che parlano di un 65% entro il 2027. Impossibile per le aziende, data la portata dei cambiamenti richiesti, prescindere dal capitolo formazione: attualmente, il 44% offre programmi di formazione sulla sostenibilità e le aziende interessate saliranno al 79% entro il 2027. Una sfida significativa, specialmente per le micro e piccole imprese, che risultano essere più in ritardo e in affanno rispetto alle aziende di medie e grandi dimensioni. In attesa che la pubblicazione del Bilancio di sostenibilità dal prossimo anno diventi obbligo di legge, dalla ricerca si evince che il 37% delle aziende ne pubblica già uno verificato, ma il 77% prevede di farlo entro il 2027. Analizzando le diverse dimensioni delle aziende risulta però che solo il 14% delle micro-piccole imprese italiane pubblica un bilancio di sostenibilità, contro il 52% delle aziende medio-grandi. Entro il 2027, questa percentuale salirà al 48% per le micro-piccole imprese e al 97% per le medio-grandi. Solo il 23% delle aziende monitora le emissioni di gas serra (ghg), con una previsione del 47% entro il 2027, mentre il 42% valuta i fornitori in base a criteri di sostenibilità con un aumento previsto al 79% nel 2027. “Consapevolezza - commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo - obiettivi, azioni. Sono questi i concetti che meglio sintetizzano il percorso della nostra filiera sui temi dell’economia circolare e che i dati raccolti dalla ricerca evidenziano. Da sempre sensibile ai temi dello sviluppo sostenibile e spesso anticipatore di processi, il legno-arredoambisce a performare al meglio e per farlo parte da un’autoanalisi, quale base per future azioni concrete. Non a caso il settore si dimostra attento ai temi della formazione quale punto di partenza per la messa in atto della trasformazione green e digitale. La dimensione, spesso piccola delle nostre aziende, le rende in alcuni casi più lente nel recepire e attuare processi di cambiamento tanto complessi, motivo per cui l’azione di supporto e indirizzo della Federazione risulta altamente strategica. Il livello di conoscenza e attuazione delle politiche di Ecodesgin e gli obiettivi del 2027 rendono evidente come l’approccio del settore sia ormai davvero improntato al ‘pensiero circolare’, in cui progettazione, realizzazione, produzione, riuso e smaltimento rifiuti fanno parte di un unico ingranaggio che si muove secondo i principi di una sostenibilità ambientale economica e sociale”. La ricerca evidenzia inoltre che il 20% delle aziende ha già effettuato un'analisi del ciclo di vita (Lca), mentre ben il 65% sta considerando di farlo. Questo è un segnale positivo che dimostra la crescente consapevolezza riguardo l'importanza delle certificazioni e dei sistemi di gestione. A oggi, infatti, il 34% delle imprese offre prodotti idonei a progetti Leed e il 32% sta valutando di allineare i propri prodotti ai requisiti Leed. Ad oggi, il 57% delle micro-piccole imprese monitora anche la soddisfazione dei propri clienti sui temi della sostenibilità, utilizza i feedback e li coinvolge nel percorso di miglioramento, rispetto al 74% delle medio-grandi. Nel 2027 le percentuali saliranno rispettivamente all'86% e al 94%. E di rapporto con il cliente parla anche quel 16% riferito alle aziende che nel 2024 ha offerto la possibilità di acquistare pezzi di ricambio per estendere la vita della maggior parte dei propri prodotti e servizi post-vendita, con una crescita prevista al 25% entro il 2027.
(Adnkronos) - "Le imprese che investono su processi produttivi sostenibili sono oggi la nostra maggiore forza". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto in un video-messaggio inviato in occasione dell'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma. "Il nostro Paese si sta attrezzando al meglio sulla lunga ma ormai tracciata strada che dovrà portarci alla decarbonizzazione dei sistemi produttivi e alla neutralità carbonica, prevista totalmente nel 2050. La sicurezza energetica, primaria urgenza del sistema Paese, si sta concretizzando attraverso una strategia che punta ad attribuire all'Italia un ruolo centrale nell'ambito del Mediterraneo. La forte affermazione delle rinnovabili e la spinta all'innovazione, nei numeri che ci indica il nostro Piano nazionale integrato energia e clima, avranno bisogno di un settore privato vivace e molto protagonista", dice Pichetto. "Ci sono modelli vincenti come quelli dell'economia circolare italiana che tutti ci invidiano. Per queste imprese il governo sta cercando di creare il miglior contesto di lavoro, semplificando i quadri normativi, garantendo certezze, incentivando, ove utile, la conversione produttiva. Dobbiamo permettere, insomma, che la transizione venga vissuta come un'opportunità di sviluppo, un asset aziendale e non come una sommatoria di adempimenti e di penalizzazioni. L'attenzione del governo è su più fronti: il lavoro in corso sui settori in cui è più difficile decarbonizzare, gli incentivi per le Cer, l'avanzamento delle misure del Pnrr e diverse altre azioni normative semplificatorie". "Sono convinto che il rinnovamento delle istituzioni europee ci permetterà di affrontare con maggiore pragmatismo anche quelle norme del Green Deal che si sono dimostrate molto sbilanciate. L'Italia non ha mai lavorato per distruggere, ha voluto piuttosto migliorare, anche riuscendoci, direttive e regolamenti che rischiano di lasciare indietro interi settori produttivi. Sia chiaro che non è mai stato in dubbio il nostro impegno e i nostri obiettivi green, ma non c'è più posto in Europa per approcci che non tengono conto di quelle che sono le evidenze scientifiche e dei contesti nazionali differenti tra i 27 Paesi europei. Credo che su questa linea si possa lavorare nel nuovo Parlamento, nella Commissione, nei Consigli europei. Come già fatto al G7 Clima, Energia e Ambiente, così a Cop29, che si apre tra pochi giorni, porteremo con responsabilità la voce del sistema Paese, espressione quindi di valore e di eccellenza", aggiunge. "Un'informazione puntuale, costruita su dati ed evidenze, è decisiva nel processo di transizione ecologica, un processo anche indiscutibilmente culturale", conclude.