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(Adnkronos) - Un nuovo Air Force One in regalo per Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti si appresta a partire per un viaggio che lo condurrà in Arabia Saudita, Qatar e Emirati Arabi. La tappa in Qatar, in particolare, sarà caratterizzata da un omaggio speciale. L'amministrazione Trump, riferisce la Cnn, accetterà un aereo di lusso donato dalla famiglia reale qatariota. Il velivolo verrà sottoposto ad un restyling e sarà trasformato nel nuovo Air Force One che il presidente degli Stati Uniti userà durante il suo secndo mandato alla Casa Bianca. Il regalo, anticipato da due fonti citate dall'emittente, dovrebbe essere ufficializzato durante la tappa a Doha. L'aereo in questione dovrebbe essere un Boeing 747-8, soprannominato "palazzo volante": l'apparecchio 'base' può arrivare a costare oltre 350 milioni di dollari e, ovviamente, per la sua prossima missione sarà dotato di allestimenti a dir poco speciali. Il Boeing 747-8 è la versione 'XXL' del modello 747 con i suoi 76 metri di lunghezza. Tecnicamente, l'aereo sarà donato dal ministero della Difesa qatariota al Pentagono attraverso una transazione tra i due governi. Il Pentagono, quindi, metterà l'aereo a disposizione del presidente. Questo iter dovrebbe consentire di rispettare le norme che impediscono a membri dell'amministrazione di accettare doni o 'bonus' assortiti da altri paesi senza l'ok del Congresso. Nei giorni scorsi, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha risposto seccamente a chi ha ipotizzato che il viaggio in Medio Oriente possa favorire gli affari della Trump Organization: "Il presidente ha lasciato un business di successo per servire il paese", ha detto. L'Abc ha sottolineato come un dono di questo valore sollevi interrogativi sull'opportunità per l'Amministrazione di accettarlo. Alcune fonti hanno riferito che gli avvocati dell'ufficio legale della Casa Bianca e del Dipartimento di Giustizia hanno messo nero su bianco un parere per il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, concludendo che è legale per il Dipartimento della Difesa accettare l'aereo come regalo e poi consegnarlo alla fondazione di Trump e che ciò non viola le leggi contro la corruzione né il divieto della Costituzione (la clausola sugli emolumenti) per qualsiasi funzionario del governo degli Stati Uniti di accettare regali "da qualsiasi re, principe o Stato straniero". L'apparecchio dovrà essere opportunamente modificato: in particolare, sono indispensabili interventi per garantire la sicurezza dell'Air Force One in caso di attacchi e va assicurata la protezione delle comunicazioni. L'aereo entrare in pieno servizio nella seconda metà del mandato di Trump. Gli Air Force One attualmente in uso sono Boeing 747 modificati e hanno 'sulle ali' oltre 30 anni di servizio. La Boeing, secondo gli accordi, deve produrre versioni aggiornate ma la consegna è stata posticipata al 2027 per il primo aereo e al 2028 per il secondo. Secondo ABC News, il dono del Qatar è simile ad un Boeing di 13 anni che Trump ha ispezionato a febbraio, durante un soggiorno a Mar-a-Lago. La configurazione è così sontuosa da essere soprannominato, appunto, "un palazzo volante".
(Adnkronos) - "Ieri è stata una giornata storica, che conferma la dimensione globale della Chiesa. Un motivo di orgoglio per tutti gli italiani. Da ministro del Lavoro, mi piace anche sottolineare la scelta del nome da parte del nuovo Papa: Leone XIII con l'enciclica 'Rerum Novarum' pose le basi per la Dottrina sociale della Chiesa, dando un nuovo e rinnovato ruolo nella società al lavoro e ai lavoratori. Un'enciclica che ancora oggi è attuale". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marina Calderone, ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, sull'elezione di Papa Robert Francis Prevost che ha scelto il nome di Leone XIV. "L'elezione al soglio pontificio di Leone XIV è stata una grande emozione - sottolinea Calderone - nell'epoca dell'intelligenza artificiale, tutto il mondo si è fermato per guardare un comignolo. E' stato un momento di enorme partecipazione popolare, anche da parte di chi non crede. Le prime parole di Papa Leone XIV sono state importanti: il riferimento alla pace colpisce le menti e i cuori di tutti noi, mentre le guerre sconvolgono diversi angoli del mondo e anche la nostra Europa. 'Il male non prevarrà' è un inno alla speranza che dobbiamo fare nostro, in particolare noi istituzioni".
(Adnkronos) - Un Pil più alto dell’1,1% nel 2035 e dell’8,4% nel 2050, rispetto allo scenario base, con dinamiche positive per l’industria, l’agricoltura e i servizi, disoccupazione più bassa, riduzione del debito pubblico, nonostante l’aumento degli investimenti: sono solo alcuni degli effetti positivi per l’Italia se si decidesse di accelerare la transizione ecologica e digitale. È questo il quadro che emerge dal 'Rapporto di Primavera 2025' dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Ets (Asvis), presentato a Milano all’evento inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025, all’Auditorium del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Il Rapporto, dal titolo 'Scenari per l’Italia al 2035 e al 2050. Il falso dilemma tra competitività e sostenibilità', realizzato in collaborazione con Oxford Economics e contenente, per la prima volta, anche dati per i diversi comparti economici, dimostra che nello scenario Net Zero Transformation il sistema produttivo nazionale potrebbe registrare benefici già al 2035, con il Pil che potrebbe essere superiore dell’1,1% rispetto a quello dello scenario di base e il tasso di disoccupazione inferiore di 0,7 punti percentuali. Il trend positivo continuerebbe successivamente e nel 2050 il Pil sarebbe superiore dell’8,4% a quello tendenziale, grazie al rallentamento del riscaldamento globale, all’innovazione e all’aumento dell’efficienza energetica, che contribuirebbero anche a ridurre la spesa per i danni ambientali e ad aumentare le entrate fiscali. In questo modo, nonostante l’aumento degli investimenti pubblici, si registrerebbe anche un miglioramento del rapporto debito pubblico/Pil rispetto allo scenario di base. “È a questo scenario virtuoso che dobbiamo guardare, rispetto agli altri tre analizzati (Net Zero, Transizione Tardiva, Catastrofe Climatica) - ha sottolineato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Asvis - Dobbiamo accelerare la transizione, non rallentarla, e sostenerla con investimenti innovativi a tutto campo, perché questo produrrebbe risultati positivi per tutti i settori sia al 2035, sia al 2050, con l’ovvia eccezione dell’estrazione e della produzione di combustibili fossili: rispetto allo scenario di base, il valore aggiunto della manifattura resterebbe invariato nel 2035, ma crescerebbe del 9,3% nel 2050; quello dei servizi aumenterebbe dello 0,5% nel 2035 e del 5,9% nel 2050; quello delle costruzioni del 6,9% e del 18,2%; quello dell’agricoltura resterebbe stabile nel 2035, ma crescerebbe del 7,1% nel 2050; quello delle utilities del 13,9% nel 2035 e del 52,6% nel 2050 (con la ricomposizione a favore della generazione e distribuzione di energia elettrica da rinnovabili)”. In termini aggregati, il comparto industriale vedrebbe il valore aggiunto aumentare dell’1,7% nel 2035 e del 14,9% nel 2050, un valore maggiore di quello che sperimenterebbe la Germania nello stesso periodo. Anche per i servizi si registrerebbe un risultato complessivamente positivo, visto che essi presentano una bassa intensità energetica, che li rende più protetti dai costi della transizione energetica e dalla debolezza della spesa dei consumatori. “La sostenibilità è una leva strategica per rafforzare il sistema produttivo e sociale del nostro Paese ed è sbagliato pensare che ci sia contrapposizione tra sostenibilità e competitività - ha commentato Pierluigi Stefanini, presidente dell’Asvis - Come dimostrano le simulazioni condotte con Oxford Economics, l’inazione ha costi crescenti, mentre investire nella sostenibilità conviene, perché aumenta la redditività delle imprese e genera benessere sociale”.