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(Adnkronos) - Nessuna sorpresa dalla riunione del Consiglio direttivo della Bce che ha deciso di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento. L’inflazione - si sottolinea - resta prossima all’obiettivo del 2% a medio termine e la valutazione delle prospettive di inflazione condotta dal Consiglio direttivo si conferma pressoché invariata. Il Consiglio direttivo riconosce che "l’economia ha continuato a crescere malgrado il difficile contesto mondiale" con "il vigore del mercato del lavoro, la solidità dei bilanci del settore privato e le passate riduzioni dei tassi di interesse decise dal Consiglio direttivo " che "rimangono fattori importanti alla base della capacità di tenuta dell’economia". "Tuttavia - conclude la nota - le prospettive sono ancora incerte, soprattutto a causa delle attuali controversie commerciali e tensioni geopolitiche a livello mondiale". Per le future scelte di politica monetaria, il Consiglio direttivo "seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione". "Anche se sui rischi legati all'inflazione abbiamo avuto una discussione attiva ed amichevole, con posizioni diverse, a Firenze c'è stata assoluta unanimità sulla decisione" di mantenere i tassi fermi, ha affermato la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa evidenziando due rischi alle prospettive dell'Eurozona: "Il primo è il rischio di colli di bottiglia e di problemi alle forniture, è un rischio che non si è ancora materializzato ma restiamo in posizione di attesa. Il secondo è il rischio nella composizione dell'inflazione". "Nel terzo trimestre l'Eurozona è cresciuta dello 0,2% con i servizi continuano a crescere grazie al boom del turismo e dei servizi digitali: molte aziende hanno potenziato l'ammodernamento delle loro apparecchiature e stanno integrando l'intelligenza artificiale" nella loro attività, ha detto ancora Lagarde aggiungendo che sul manifatturiero "pesano dazi e una elevata incertezza" mentre "la divergenza fra domanda interna ed esterna dovrebbe mantenersi" anche nel prossimo futuro. "Dal punto di vista monetario siamo in una posizione buona, anche se non è garantita. Quanto alla crescita del Pil dell'Eurozona allo 0,2% non mi lamenterei, è un po' più alta delle attese, ha affermato. "L'accordo raggiunto fra Ue e Stati Uniti sui dazi, il cessate il fuoco a Gaza e i progressi fra Usa e Cina hanno mitigato i rischi al ribasso", ha sottolineato Lagarde, ribadendo tuttavia che resta una elevata incertezza. La presidente dell'Eurotower ha citato "il rischio di problemi alla catena delle forniture che peserebbe su consumi e investimenti" mentre "le prospettive per l'inflazione restano più incerte del solito".
(Adnkronos) - "Serve avere una visione per il futuro del Paese e secondo noi la storia industriale che ci ha contraddistinto è quello su cui bisogna puntare, il famoso Made in Italy che ci ha resi conosciuti in tutto il mondo. E oggi qui abbiamo 25 delle nostre maggiori eccellenze a livello mondiale che hanno ritenuto di legare questo loro brand a questo momento celebrativo. Servono investimenti che non devono andare solo sulle macchine, come già si sta parlando in questa prossima legge di bilancio, ma noi sosteniamo che altrettanta attenzione vada data alle competenze". Così, a margine dell'assemblea per gli 80 anni di Federmanager, Mario Cardoni, direttore generale della Federazione, conversando con Adnkronos/Labitalia. "Abbiamo bisogno -ha ribadito Cardoni- di imprese maggiormente managerializzate, oggi ne abbiamo solo un 5%. Perché è questo che fa la differenza, quindi le macchine da solo non danno quella crescita valoriale che invece un sistema organizzato, guidato, in modo consapevole e professionale può dare". Così, a margine dell'assemblea per gli 80 anni di Federmanager, Mario Cardoni, direttore generale della Federazione, conversando con Adnkronos/Labitalia. E ancora, secondo il direttore generale di Federmanager, serve "uno Stato più leggero, in cui la fiscalità sia meno pesante e sia più equamente distribuita. Abbiamo un problema dell'evasione che continua ad essere molto serio, molto importante e questo mette un po' in difficoltà anche il sistema dei servizi pubblici, come la sanità e potremmo avere in prospettiva anche dei seri problemi sul piano previdenziale".
(Adnkronos) - "Dal punto di vista degli investimenti il 2024 è stato un anno storico per la nostra azienda, in particolare per l'acquisizione della rete elettrica della provincia di Milano verso Enel Distribuzione, che ha incrementato in modo molto importante il nostro footprint sulla elettrificazione del territorio. Gli investimenti sono arrivati a 500 milioni di euro, destinati prevalentemente alle infrastrutture energetiche, come reti elettriche, rete gas e teleriscaldamento, oltre alle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, all’illuminazione pubblica, al nostro nuovo headquarter e al ciclo integrato dei rifiuti". Così l'amministratore delegato di A2a, Renato Mazzoncini, alla presentazione del nono bilancio di sostenibilità territoriale di Milano, tenutasi presso la sede di Assolombarda del capoluogo lombardo. "Gli investimenti nel 2016 erano di 140 milioni all'anno, oggi sono 500 milioni. In questi anni abbiamo accumulato 2 miliardi e mezzo di investimenti su Milano per rendere la città più sostenibile e più competitiva per il futuro. C'è poi il valore distribuito: un miliardo e mezzo quest'anno, di cui 1,1 miliardi alla filiera, quindi ai nostri fornitori, un dato che dà l'idea di quanto impatta A2a su questo territorio in termini di valore economico. Ma non è tutto: oltre 300 milioni di stipendi pagati quest'anno ai nostri dipendenti e 900 persone assunte solo su questo territorio - spiega Mazzoncini - Inoltre, vi sono i dividendi distribuiti. Pertanto, si tratta di un anno di piena soddisfazione che ci dà la spinta per andare verso il nostro piano industriale sempre in crescita". Le prospettive future per l'ad della life company sono floride: "Possiamo aspettarci un ulteriore incremento degli investimenti su Milano per il prossimo anno, in particolare sulla rete elettrica, anche in vista dei data center che arrivano sul territorio - continua - sono veramente vedremo quindi i 500 milioni di euro crescere ancora significativamente". Mazzoncini, poi, illustra le azioni strategiche che possono influire effettivamente sulla transizione ecologica nei prossimi anni: "In questo momento il vero tema è riuscire a conciliare le nostre città, in particolare Milano, che è frontrunner sul territorio italiano, con la buona qualità della vita delle persone e con il livello di sviluppo che deve avere. Ad esempio, l'arrivo dei data center in provincia di Milano si stima che richiederà il raddoppio della potenza elettrica necessaria alla città - dichiara -. Questo, dal punto di vista infrastrutturale è una bella sfida, che siamo in grado di affrontare non solo noi, ma anche con Terna e altri operatori". A2a dà molta importanza anche al tema del welfare aziendale, mettendo in campo azioni concrete e durature nel tempo: "Sono due le più grosse azioni riguardanti il tema del welfare messe in campo nel 2024-2025. La prima è relativa alla genitorialità, che si parla con il grosso problema demografico del Paese. Il nostro impegno in questo senso si concretizza con un sostegno ai nostri colleghi che decidono di diventare genitori, un aiuto che dura tutti i 18 anni della maturità dei figli e che dà un sostegno molto concreto ai costi che devono sostenere. L’impatto del progetto è anche culturale, poiché fa sì che si abbia maggior tempo a disposizione per i figli e nessun pregiudizio a opportunità di carriera - conclude -. L'altro progetto, invece, è il piano di azionariato diffuso che abbiamo lanciato all'inizio del 2025 e che ha portato allo straordinario risultato di avere attualmente più dell'80% dei nostri dipendenti azionisti dell'azienda. Abbiamo circa 11.500 persone che oggi sono dipendenti e azionisti di A2a. E' un altro modo per cercare di creare condivisione rispetto alla missione comune".