ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - "Domani avrei dovuto partecipare ad un incontro sulla libertà di stampa in Italia in programma al Parlamento Europeo, ma hanno comunicato al gruppo che mi aveva proposto, quello di Fratelli d'Italia, che la mia candidatura è stata rifiutata: la presidente del gruppo di monitoraggio della commissione Libe che si occupa dello stato di diritto ha stabilito che potranno parlare solo Sigfrido Ranucci e il direttore di Fanpage Francesco Cancellato". A parlare con l'Adnkronos è il direttore del 'Tempo' Tommaso Cerno, che ha appena ricevuto la notizia che domani non parteciperà alla seduta del gruppo di monitoraggio interno alla commissione Libe (libertà civili, giustizia e affari interni) sul tema dello stato di diritto e libertà di stampa in Italia, dove era stato candidato a parlare dal gruppo di Fratelli d'Italia. Cerno rivela di essere rimasto "molto sorpreso e colpito" nell'apprendere di non comparire tra i partecipanti: "Censurano un giornalista che da quando aveva 16 anni si occupa di diritti civili, di biotestamento, che si è occupato del caso Englaro, del gay pride, che dirige un giornale che mi sembra essere una voce libera di questo Paese -scandisce il direttore del 'Tempo'- . Mi domando sulla base di quale criterio proprio io sia stato escluso. E allora la mia risposta è quella che mi ripeto ogni giorno, ovvero che in Italia c'è sì il fascismo, ma sta all'opposizione, non al governo". Cerno annuncia dunque che domani, al termine seduta del gruppo di monitoraggio interno alla commissione Libe (libertà civili, giustizia e affari interni) sul tema dello stato di diritto e libertà di stampa in Italia, si terrà una conferenza stampa della delegazione di Fratelli d'Italia-Ecr. L'incontro è fissato alle ore 16,30 nella sala Anna Politkovskaya del Parlamento europeo a Bruxelles sala SPaak 0A50. Intervengono: Nicola Procaccini co presidente gruppo Ecr; Alessandro Ciriani europarlamentare FdI e vice coordinatore per Ecr in commissione Libe; Tommaso Cerno direttore del quotidiano Il Tempo; Manuela Biancospino tra le fondatrici dell’associazione Giornaliste Italiane e collegato da remoto Jacopo Coghe dell’associazione Pro Vita & Famiglia. “La mia solidarietà a Tommaso Cerno, escluso dal dibattito sulla libertà di stampa al parlamento europeo per una decisione ideologica e unilaterale" dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia. "È paradossale che, in un incontro sul pluralismo dell’informazione, venga censurata la voce di un giornalista che ha dedicato la propria carriera ai diritti civili e alla libertà". "Curioso che chi si riempie la bocca di democrazia e di tutela dei diritti, selezioni i giornalisti in base all’allineamento politico - conclude - La libertà di stampa si difende ascoltando tutte le voci, non solo quelle che fanno comodo”. In seno alla commissione Libe del Parlamento Europeo, dice all'Adnkronos il copresidente del gruppo Ecr nel Parlamento Europeo Nicola Procaccini, "esiste il cosiddetto Monitoring group sullo Stato di diritto, che è presieduto da Sophie Wilmès. Ha un presidente diverso dalla Libe, che è presieduta dal Ppe". Wilmès, belga, "è di Renew Europe e fa un panel sullo Stato di diritto in Italia che è ridicolo, per quanto è sbilanciato a sinistra". Sono ammessi alla riunione, che si terrà a porte chiuse, i giornalisti "Francesco Cancellato e Sigfrido Ranucci per parlare della libertà di stampa, attivisti Lgbt e trans per parlare del rispetto dei diritti omosessuali in Italia". Poi, prosegue, "sulla corruzione in Italia ci saranno esponenti dell'Associazione Libera, per parlare della magistratura il presidente dell'Anm, Cesare Parodi", di Magistratura Indipendente. Pertanto, continua Procaccini, "ho chiesto di riequilibrare questo panel proponendo" dei nomi di aree diverse. "L'unico che è stato accettato" è Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale Forense. "Dopodiché avevo proposto Tommaso Cerno", direttore del Tempo, per esempio, e "la presidente delle Giornaliste italiane", Paola Ferazzoli, "perché capace di parlare sia di giornalismo e libertà di stampa che anche di gender equality". Cerno, aggiunge, avrebbe potuto parlare "anche del rispetto dei diritti omosessuali e la giornalista del lavoro femminile, ma non sono stati accettati. Non è stato accettato Pro Vita e Famiglia come contraltare alle associazioni Lgbtq. Non è stato accettato nessuno - aggiunge - come contraltare di Libera. Quindi, noi faremo una conferenza stampa, domani, commentando quello che si è detto nel gruppo di monitoraggio, perché, peraltro, si svolge senza la possibilità di far accedere i giornalisti", conclude.
(Adnkronos) - “L’Italia è un Paese di imprenditori, questo rimane confermato nel Rapporto Gem, perché paragonando il numero delle imprese al numero della popolazione, l'Italia sale di classifica”. E’ quanto affermato da Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere, in occasione della presentazione del Rapporto Gem Italia 2024-2025, a cura di Universitas Mercatorum - l’Università delle Camere di Commercio Italiane del Gruppo Multiversity - svoltasi a Roma, intitolato ‘L’imprenditorialità per la crescita del Paese’. “Tuttavia, il problema è che si sta rallentando la spinta verso l'imprenditorialità, con un dato positivo: questo accade di meno, o non accade, nei settori tecnologici legati, ad esempio, alle start up innovative - spiega Tripoli - Pertanto, l’Italia investe ancora laddove c'è innovazione e tecnologia da sperimentare”. “L'altro aspetto importante che il Rapporto mette in evidenza e che chiama in causa un complesso di fattori, dalla finanza, alle politiche pubbliche, alle politiche di semplificazione, su cui le Camere di commercio stanno lavorando, è che si diventa spesso imprenditori, ma non si cresce come imprese”, conclude.
(Adnkronos) - “In tema di sostenibilità ambientale e sociale stiamo attualmente definendo il piano a tre anni, ormai quasi concluso. Si tratta di un lavoro che coinvolge tutte le divisioni e tutte le nostre business unit. Le nostre priorità in questi ambiti si dividono in tre pilastri fondamentali: decarbonizzazione, efficientamento del business per ridurre gli sprechi e impatto sociale”. Parole di Simone Targetti Ferri, sustainability director di L’Oréal Italia, all’edizione 2025 di L’Oréal For The Future Day, l’evento con cui vengono presentati i risultati e gli obiettivi di sostenibilità sociale ed ambientale, uno dei principi cardine della strategia di L’Oréal, tenutosi presso l'università Iulm di Milano. L’impegno per la decarbonizzazione si inserisce nella strategia globale del Gruppo L’Oréal “di Net Zero Trajectory al 2030 - aggiunge Targetti Ferri - Parte centrale di questo primo pilastro sono i prodotti, e quindi le nostre ricariche, un segmento fondamentale da sviluppare insieme ai nostri clienti per decarbonizzare la nostra offerta”. Il secondo punto del primo pilastro riguarda la parte di materiale a punto vendita “che vogliamo efficientare e decarbonizzare. Abbiamo infatti scoperto, da analisi e studi, che questo materiale ha un grande impatto anche in termini di Co2 e, quindi, dobbiamo lavorare per decarbonizzarlo. Stiamo collaborando con una start-up innovativa per raggiungere questo obiettivo - spiega - Ultimo punto del primo pillar è relativo al trasporti. In Italia c'è una grandissima opportunità di decarbonizzare i trasporti, un settore complesso ma con grandi possibilità future”. Il secondo pilastro su cui si fonda la strategia di sostenibilità di L’Oréal Italia è incentrato sul fare business in maniera più efficiente, senza sprechi: “Questo riguarda soprattutto i nostri prodotti - illustra il Sustainability Director L’Oréal Italia - Lavoreremo con i nostri clienti per cercare di trovare soluzioni a punto vendita per dare loro la possibilità di avere accesso ai nostri prodotti in ogni modo e attraverso ogni canale, utilizzando anche i nostri canali secondari, ovvero i nostri outlet. Abbiamo infatti 10 outlet in Italia che serviranno per questo obiettivo. Anche in questo caso ci concentreremo nuovamente sui materiali a punto vendita che, insieme ai nostri clienti, vogliamo rendere sempre efficienti”. L'ultimo pilastro è quello dell'impatto sociale: “Vogliamo migliorare il nostro impatto sociale attraverso il programma di ‘Brand causes’, le nostre cause di brand, che va dall'inclusive sourcing, ovvero dare lavoro a persone provenienti da contesti svantaggiati, fino al nostro Salone di bellezza sociale”. Il Salone di bellezza sociale di L’Oréal Italia, che prenderà vita a Casa Jannacci a fine 2025 anche grazie alla collaborazione con il Progetto Arca, molto conosciuto a Milano, permetterà di dare accesso a trattamenti di bellezza a persone che non potrebbero permetterseli. L’obiettivo è quindi quello di cercare di ridare bellezza, non solo esteriore ma anche interiore, rinvigorendo la fiducia e l’autostima delle persone, favorendo così il reinserimento nella società. Questo è l'obiettivo del nostro progetto di Salone Sociale”. Per traguardare questi importanti obiettivi, L’Oréal Italia adotta una strategia basata sulle priorità, come spiega ancora Targetti Ferri: “Il primo passo è quello di fare le cose che hanno un maggior impatto. Per farlo occorre lavorare con il business e capire quali sono le priorità su cui concentrarsi, tutti insieme, per arrivare ai risultati. Abbiamo poi bisogno di lavorare con i nostri collaboratori, continuando a trasformarli in veri e propri ambasciatori della transizione sostenibile, con formazione e inclusione in progetti chiave". Inoltre, "abbiamo ovviamente l'obiettivo di continuare a lavorare con i nostri clienti, coinvolgendoli ad esempio in giornate speciali come quella di oggi, L'Oréal for the Future Day, per portarli on board sui nostri programmi di trasformazione. Infine, abbiamo bisogno di reinventare la narrativa di sostenibilità - conclude - lavorando su qualcosa che vada a toccare di più le emozioni e il cuore delle persone” per diffondere la consapevolezza “che si può fare business ma lo si deve fare in modo più sostenibile. Tutta la catena di valori deve essere con noi per portare questo cambiamento”.