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(Adnkronos) - Jimmy Kimmel è fuori dalla tv dopo la sospensione del suo show Jimmy Kimmel Live! sulla Abc e ora rischia di dover versare una cifra considerevole alla famiglia di Charlie Kirk, l'attivista conservatore ucciso il 10 settembre nel campus della Utah Valley University. Kimmel, nella puntata di lunedì, ha definito il presunto killer - Tyler Robinson - "uno di loro" riferendosi al movimento Maga che sostiene Donald Trump. Dopo la sospensione dello show, l'anchorman è ancora nel mirino del gruppo Sinclair, proprietario di emittenti tv affiliate alla Abc. La compagnia chiede che Kimmel si scusi con la famiglia Kirk e invii "una significativa donazione personale" ai parenti e al movimento Turning Point, l'organizzazione fondata da Kirk. "Le parole di Kimme sono state inappropriate e profondamente insensibili in un momento critico per il nostro paese", ha detto Jason Smith, vicepresidente di Sinclair, come riferisce Variety. Il gruppo "non cancellerà la sospensione del Jimmy Kimmel Live! sulle nostre emittenti finché non ci saranno discussioni formali con Abc sull'impegno del network in termini di professionalità e responsabilità". Intanto, sulle tv del gruppo Sinclair, al posto dello show va in onda uno speciale per ricordare Kirk.
(Adnkronos) - Il 22° Convegno Nazionale del CoDAU, il Convegno dei Direttori Generali delle Amministrazioni Universitarie, in corso a Milano, pone al centro del dibattito la competizione e la collaborazione tra atenei italiani, con un'attenzione particolare alle risorse umane. Loredana Segreto, Direttrice Generale della Sapienza Università di Roma, ha aperto i lavori sottolineando l'importanza di strategie concrete per attrarre e trattenere talenti, in un contesto internazionale sempre più concorrenziale, valorizzando così il ruolo del CoDAU come piattaforma di analisi e azione condivisa per il futuro del sistema universitario. “Siamo a Milano per il nostro ventiduesimo convegno nazionale, ragionando su temi concreti che riguardano la competizione e la collaborazione in un regime concorrenziale delle università italiane”, ha dichiarato Segreto. “Ci soffermeremo su diversi ambiti di analisi, anche confrontandoci con il contesto internazionale, in particolare sulla nostra capacità, come sistema universitario, di attrarre e mantenere le risorse umane all’interno del nostro sistema”. L’evento si aprirà con un rapporto realizzato in collaborazione con Deloitte, che ha analizzato un campione di 15 università per identificare le competenze distintive da cercare e mantenere. “Faremo delle analisi per capire quali sono le competenze distintive che occorre cercare e mantenere all’interno del sistema universitario”, ha proseguito la Direttrice Generale, evidenziando l’urgenza di strumenti come il welfare e lo smart working, che rappresentano elementi chiave di attenzione non solo per le università, ma per l’intera pubblica amministrazione. Segreto ha inoltre annunciato un’indagine retributiva per comprendere come rendere il sistema competitivo, non solo internamente tra atenei, ma anche rispetto ad altre pubbliche amministrazioni e al settore privato, al fine di contrastare la “fuga” del personale qualificato. “Come possiamo essere competitivi in questo sforzo comune di mantenere risorse di qualità? E come confrontarci con il mondo delle altre pubbliche amministrazioni e del privato per evitare questa cessione del nostro personale?”, ha chiesto, confermando che il confronto non si limiterà alla giornata odierna, ma proseguirà con seminari tematici durante l’anno per tradurre le analisi in azioni comuni. Il CoDAU 2025, con oltre 300 partecipanti tra direttori generali e dirigenti, si afferma come un’occasione imprescindibile per delineare un sistema universitario italiano più resiliente e attraente, capace di competere globalmente attraverso la valorizzazione delle sue risorse umane e l’innovazione gestionale, in linea con le sfide del post-PNRR e del calo demografico.
(Adnkronos) - "L’agricoltura campana è una componente essenziale del sistema economico regionale: circa il 13% del valore aggiunto complessivo arriva dalla filiera agroalimentare, che comprende agricoltura, distribuzione, ristorazione, turismo e commercio. Nel 2024 il valore della produzione agricola campana ha superato per la prima volta i 5,1 miliardi di euro. È un’agricoltura che sta bene, con punti di forza ma anche con alcune criticità”. Lo ha dichiarato Ersilia Di Tullio, responsabile strategica advisor di Nomisma, presentando la ricerca 'Agricoltura in Campania e nuovi scenari evolutivi' nell’ambito di Campania Mater. “Le criticità – ha aggiunto – sono legate soprattutto alla riorganizzazione del tessuto produttivo e al calo delle imprese agricole, in particolare nelle aree più svantaggiate, con ripercussioni sull’equilibrio socio-economico di quei territori. Allo stesso tempo, però, la Campania continua a distinguersi per produzioni di eccellenza che rappresentano vere e proprie bandiere del Made in Italy nel mondo. A ciò si aggiunge la capacità di intercettare i flussi turistici, una grande ricchezza per la regione”. Sul fronte dell’internazionalizzazione, Di Tullio ha ricordato che “con 5,7 miliardi di euro di export agroalimentare, l’agricoltura campana contribuisce per il 26% alle esportazioni regionali, un dato di assoluto rilievo. È fondamentale proseguire sulla strada della promozione del Made in Campania all’estero: già oggi il turismo, composto per il 53% da visitatori stranieri, rappresenta un biglietto da visita straordinario per i nostri prodotti”. Guardando alle prospettive future, la responsabile di Nomisma ha indicato la rotta: “Occorre costruire un’agricoltura sempre più multifunzionale, capace di arrivare sul mercato con produzioni ad alto valore aggiunto – dall’ortofrutta alla pasta, dalle conserve di pomodoro al vino – e al tempo stesso di diversificare e completare l’offerta. Questo consente non solo di rafforzare la competitività, ma anche di favorire l’insediamento dei giovani e mantenere viva l’agricoltura nelle aree più fragili, a rischio spopolamento”.