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(Adnkronos) - "È un sollievo essere ora in remissione" dal cancro "e rimango concentrata sulla guarigione. Come chiunque abbia ricevuto una diagnosi di cancro saprà, ci vuole tempo per adattarsi a una nuova normalità". Sono le parole con cui la principessa del Galles, Kate Middleton, ha condiviso un importante aggiornamento sulle sue condizioni di salute, in un messaggio sui social postato dopo essere stata in visita all'ospedale che l'ha seguita nei suoi trattamenti contro il tumore, il Royal Marsden di Chelsea, Londra. Nonostante sia difficile lasciarsi alle spalle l'esperienza di malattia, Kate ha spiegato di essere impaziente di vivere "un anno appagante. C'è molto da aspettarsi", ha concluso. Nel post la principessa Catherine ha esordito ringraziando "tutti per il continuo supporto". E ha aggiunto un pensiero particolare per l'ospedale che si è preso cura di lei: "Volevo cogliere l'occasione per ringraziare il Royal Marsden per essersi preso cura di me così bene durante l'anno appena trascorso. I miei più sentiti ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno camminato silenziosamente al fianco di William e me mentre affrontavamo tutto. Non avremmo potuto chiedere di più. L'assistenza e i consigli che abbiamo ricevuto durante il mio periodo da paziente sono stati eccezionali. Nel mio nuovo ruolo di Joint Patron del Royal Marsden, la mia speranza è che, supportando la ricerca innovativa e l'eccellenza clinica, nonché promuovendo il benessere dei pazienti e delle famiglie, potremmo salvare molte più vite e trasformare l'esperienza di tutti coloro che sono stati colpiti dal cancro". Dopo la diagnosi di cancro e il difficile percorso dei trattamenti, la sfida del ritorno alla normalità. E' la parabola che anche la principessa Kate racconta di aver vissuto, parlando con chi come lei sta vivendo un'esperienza di malattia: i pazienti in cura al Royal Marsden Hospital di Chelsea. "Pensi che il trattamento sia terminato e che puoi riprendere a lavorare e tornare alla normalità, ma è comunque una vera sfida", ha affermato. Per Catherine, riporta la 'Bbc' online, è stato l'impegno reale in solitaria più significativo dopo la fine dei trattamenti. La principessa ha confidato a una donna sottoposta a chemio: "È davvero dura...è uno shock...tutti mi dicevano: 'Per favore, mantieni un atteggiamento positivo, fa davvero la differenza'". Alla domanda su come si sentisse, Catherine - che questa volta arrivava nella struttura come visitatrice e non come paziente - ha risposto di stare bene, ma ha ribadito: "A volte dall'esterno pensiamo tutti che hai finito il trattamento e torni alle cose. Ma è dura tornare alla normalità". Fra abbracci e strette di mano, la principessa ha poi detto a una donna: "Mi dispiace. Vorrei poter fare di più per aiutare". "Volevo venire e mostrare il mio sostegno per lo straordinario lavoro che si sta svolgendo qui e per coloro che stanno affrontando un trattamento e stanno attraversando un momento così difficile", ha spiegato sincerandosi che la donna stesse bene. "C'è luce alla fine del tunnel - ha concluso - ti auguro buona fortuna. Sei in ottime mani". È passato quasi un anno esatto da quando sono stati rivelati per la prima volta i problemi di salute della principessa, con l'annuncio, lo scorso gennaio, di un intervento chirurgico addominale. Catherine ha poi spiegato in una dichiarazione video a marzo di essere nelle prime fasi della terapia contro il cancro e a settembre ha pubblicato un video in cui affermava che la chemioterapia era terminata. Dopo la fine della cura è gradualmente tornata a partecipare a eventi pubblici, il che è stato visto come segnale positivo. Oggi il suo primo grande impegno del 2025: tornare nell'ospedale in cui è stata curata e di cui è diventata patrona reale congiunta, insieme al principe William che ne era già patrono. Al termine della visita in un post social la conferma: "E' un sollievo essere ora in remissione".
(Adnkronos) - “Il panorama imprenditoriale italiano sta vivendo una trasformazione significativa, con sempre più aziende che investono in sostenibilità e responsabilità sociale. Nel quinquennio 2018-2022, più di 1 azienda su 3 ha effettuato eco-investimenti. Il sistema imprenditoriale italiano deve costruire aziende che non siano solo leader di mercato, ma anche leader di cambiamento, capaci di ispirare la nuova generazione di imprenditori a intraprendere un percorso simile”. A dirlo all’Adnkronos/Labitalia è Matteo De Fusto, amministratore delegato di Lartotecnica, azienda veronese nel settore degli ausili sanitari, che promuove una visione di imprenditoria etica, sostenibile e innovativa. “Essere un’azienda etica - sottolinea De Fusto - significa mettere le persone e il pianeta al centro di ogni decisione. Non si tratta solo di rispettare normative o adottare pratiche ecologiche, ma di costruire una cultura aziendale che valorizzi il bene comune. Secondo i dati, già nel 2021, le aziende in Italia hanno destinato circa 2,16 miliardi di euro a progetti legati alla responsabilità sociale d'impres e alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance, segnando un aumento del 22% rispetto al 2019. Le imprese devono impegnarsi a migliorare la qualità della vita, promuovere l’inclusività e contribuire al benessere globale”. Lartotecnica ha adottato iniziative significative che riflettono questo approccio, tra cui progetti umanitari in Venezuela e Ucraina, dove ha donato ausili sanitari e sostenuto il dialogo per l’abbattimento delle barriere architettoniche. “Un’impresa non vive in una bolla; ogni nostro successo è il risultato di un sistema di relazioni, e per questo abbiamo il dovere di restituire alla comunità, contribuendo a risolvere problemi reali. Un’azienda deve creare valore, non solo per i propri clienti, ma anche per la comunità in cui opera. Ogni progetto che realizziamo, ogni scelta che prendiamo, deve riflettere il nostro impegno verso un futuro migliore”, aggiunge De Fusto. La crescita di Lartotecnica è stata in linea con questi valori, con un fatturato previsto di 5 milioni di euro per il 2024, rispetto ai 2,8 milioni del 2019. “Unire innovazione, etica e sostenibilità è la sfida più grande, ma è ciò che permetterà alle aziende italiane di essere leader non solo di mercato, ma anche di cambiamento. E' necessario nel 2025 far coesistere innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e impegno sociale”, conclude De Fusto. Il supporto pubblico attraverso incentivi come il credito d’imposta per ricerca e sviluppo e i fondi europei per la transizione ecologica sta favorendo sempre più le imprese che investono in Csr e sostenibilità, dimostrando che il futuro imprenditoriale italiano è legato alla responsabilità sociale e alla protezione dell’ambiente.
(Adnkronos) - “Abbiamo un primo periodo che abbiamo chiamato fase A, che è quella di monitoraggio, assessment di tutti gli scarti prodotti nei vari siti e cantieri del gruppo Fincantieri. Ci servirà per capire quali sono le tipologie di scarti che possono andare a recupero di materia e quelli che possono andare a recupero di energia”. Sono le parole di Andrea Ramonda, amministratore delegato Herambiente dopo la firma che oggi ha sancito la nascita della Newco 'CircularYard' tra Gruppo Hera e Fincantieri. “L'obiettivo è quello di non portare più rifiuti a smaltimento e prima ancora provare a ridurre i rifiuti che produce l'azienda andando dentro i processi produttivi di Fincantieri - spiega - Questo si fa anche con una buona dose di investimenti; partiremo da Monfalcone andando poi a lavorare anche sugli altri cantieri, in particolare dove siamo leader in Italia nel trattamento delle acque, delle cosiddette acque di sentina. Le acque di sentina sono le acque da depurare che vengono generate nella lavorazione dei cantieri navali e che oggi vengono trasportate all'esterno. Con il nostro progetto in collaborazione con i futuri colleghi di Fincantieri, andremo a progettare degli impianti in situ che quindi risparmieranno anche trasporti, CO2 e consentiranno di rigenerare le acque”.