Hammer strategie di comunicazioneAgenzia di comunicazione creativa e strategica, rivolta alla realizzazione di soluzioni efficaci attraverso la forza di nuove idee. Al fianco dei clienti per raggiungere obiettivi concreti. |
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(Adnkronos) - Bollette di luce e gas, da oggi arriva la nuova fattura. Scatta, infatti, l'obbligo, ricorda Arera, per i venditori di energia elettrica di emettere bollette in un nuovo formato più chiaro e comprensibile. Il frontespizio sarà uguale per tutti con le principali informazioni generali e due riquadri: lo 'scontrino dell'energia' che riporta quantità per prezzo, e il 'box dell'offerta' che ricorda le condizioni contrattuali sottoscritte dal cliente. - Frontespizio unificato: corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori riportano l'importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente, sul tipo di servizio, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti; - Scontrino dell’energia: riporta la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai consumi, secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in ‘quota consumi’ e ‘quota fissa’, più la ‘quota potenza’ per l’energia elettrica; in questo modo gli importi fatturati sono aggregati in modo da porre in risalto, da un lato, la quota di spesa che dipende dai consumi effettuati e, dall’altro, la quota di spesa indipendente dai volumi di energia consumata, quindi pagata per avere un punto attivo (le quote sono suddivise, a loro volta, in vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione sono riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus sociali, altre partite (esempio: interessi di mora), prodotti e/o servizi aggiuntivi e il canone RAI; - Box dell’offerta: contiene il codice identificativo (Codice offerta, utilizzabile anche su www.ilportaleofferte.it) e tutti gli elementi utili al cliente per verificare che sia correttamente applicato il contratto sottoscritto; - Elementi informativi essenziali: in questa sezione, organizzata in box, sono riportate, tra le altre, le informazioni relative alle caratteristiche tecniche della fornitura, letture e consumi, eventuali ricalcoli, informazioni storiche sui consumi e la potenza massima prelevata, stato dei pagamenti e rateizzazioni.
(Adnkronos) - Nella giornata di oggi si è tenuto un incontro istituzionale tra Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia, appartenente al sistema di Federturismo Confindustria ed il suo direttore Antonio Barreca, e Base Balneare e il commissario europeo al Turismo, Apostolos Tzitzikostas. Durante il colloquio è stata consegnata una memoria illustrativa ufficiale contenente le istanze del comparto balneare italiano in merito alla corretta applicazione della Direttiva Bolkestein e lo stato del contenzioso italiano approdato alle Sezioni Unite sul tema della scarsità della risorsa naturale. Il documento, elaborato da Assobalneari Italia e Base balneare, evidenzia la necessità di un approccio più equilibrato e realistico parte delle istituzioni europee, che tenga conto delle peculiarità storiche, economiche e sociali del modello balneare italiano e della tutela dei diritti acquisiti dai concessionari che da decenni operano e investono nel settore. Durante l’incontro, il Presidente di Assobalneari e l'Avvocato Nicolò Maellaro per Base Balneare hanno formalmente richiesto un tavolo di confronto con le istituzioni europee competenti, con l’obiettivo di individuare soluzioni normative che garantiscano certezza giuridica, continuità imprenditoriale e salvaguardia dell’occupazione lungo le coste italiane. "Abbiamo ribadito con forza - hanno dichiarato Licordari e Maellaro - che non si può applicaE'È fondamentale che l’Europa ascolti la voce dei territori e comprenda che il sistema balneare italiano così come quello degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, rappresenta una risorsa strategica per l’economia del turismo nazionale, fatta di imprese familiari, lavoro, identità e presidio ambientale". Assobalneari Italia e Base Balneare auspicano che questo confronto possa essere il primo passo verso una nuova fase di dialogo e collaborazione con la nuova dirigenza politica dell’Unione Europea, affinché le future scelte in materia siano il frutto di una volontà politica consapevole e non delle scelte di oscuri tecnocrati che, con la loro influenza proveniente da loro ruolo di intoccabili, riescono ad indirizzare decisioni che sono più il frutto di pressioni di poteri forti a discapito dell’interesse comune, e che tengano conto della specificità e della sostenibilità del comparto balneare italiano e di quello degli altri Paesi che hanno le loro coste sul mar Mediterraneo, valorizzando coloro che nel corso degli anni hanno investito e creato occupazione inventando il modello di turismo balneare che oggi viene esportato come modello in altri Paesi del mondo.
(Adnkronos) - Con il 100% della raccolta e oltre il 98% di rigenerazione, la filiera italiana degli oli minerali usati, guidata fin dagli anni ’80 dal consorzio Conou, conferma ampiamente il proprio ruolo di leadership nel mercato Ue, dove la media è ferma al 61%. Il Rapporto di Sostenibilità 2024 di Conou, per la prima volta certificato anche nella analisi Life Cycle Assessment (Iso 14040 e Iso 14044), sottolinea anche la crescita delle quantità raccolte: 188mila tonnellate contro le 183mila tonnellate del 2023, nonostante il calo del 2% del mercato, grazie all’impulso dei Concessionari a recuperare ovunque anche 'l’ultima goccia'. “La nostra attività di garanti sulla filiera è ispirata a principi di qualità, equità, controllo e fiducia - afferma il presidente del Conou Riccardo Piunti - e questo permette di ottenere trasparenza e tracciabilità. Al centro c’è la qualità: prestiamo grande attenzione alla gestione e alla qualità del rifiuto in entrata e quindi ci atteniamo a scrupolosi standard per l’olio rigenerato in uscita, che deve essere equivalente a quello di prima produzione petrolifera. Tutto ciò continua a destare grande interesse da parte di Paesi sia europei che extraeuropei, che vogliono approfondire i nostri standard e il nostro modo di funzionare: noi siamo a disposizione di tutti per esportare il ‘modello Conou’”. La filiera Conou è composta da 58 Concessionari e 2 Imprese di Rigenerazione e i processi adottati hanno permesso di trasformare un rifiuto pericoloso in nuove basi lubrificanti di elevata qualità, riducendo al minimo il ricorso a termodistruzione e combustione, che insieme hanno interessato meno dell’1,5% del totale. Nel 2024 sono stati eseguiti 6.907 conferimenti presso oltre 103mila produttori e siti in tutta Italia, il 12% proveniente dall’industria e l’88% da officine meccaniche. La raccolta è stata svolta con 673 automezzi, per un totale di 25,1 milioni di km percorsi. Oltre il 56% del totale raccolto arriva dal Nord e vede in cima alla lista delle regioni produttrici la Lombardia (21%) seguita dal Veneto (11%); le regioni del Centro contribuiscono con una raccolta del 18% (solo dal Lazio arriva il 7% e la Campania che ne raccoglie l’8%). Il Sud e le isole arrivano al 26%. A proposito dei mezzi, nell’ambito della strategia di decarbonizzazione della filiera, il Consorzio ha avviato un’iniziativa di promozione su base volontaria dell’utilizzo di Hvo (Hydrotreated Vegetable Oil) come alternativa al gasolio tradizionale nei veicoli dei concessionari di raccolta. Stimati e certificati i vantaggi per l’ambiente e la salute, grazie alla raccolta e alla rigenerazione rispetto al ciclo lineare che non prevede alcuna rigenerazione e riuso degli oli minerali usati, con oltre 90mila tonnellate di CO2 equivalente evitate (-45% rispetto al ciclo lineare); oltre 7,4 milioni di GJ di combustibili fossili risparmiati (-85%); circa 49 milioni di m3 di acqua risparmiata (-85%); oltre 655 milioni di suolo 'qualitativamente' preservato (-91%); riduzione del 42% degli impatti cancerogeni e del 86% dei non cancerogeni e oltre 8 unità di incidenza malattie/particolato evitate, con una riduzione del 91%. Sul fronte economico-sociale, nel 2024 il sistema Conou ha generato un impatto diretto di oltre 73,4 milioni di euro, occupando oltre 1.850 persone, con effetti positivi in termini di coesione territoriale, inclusione sociale e sviluppo locale. Il sistema garantisce elevata stabilità occupazionale e presenza capillare sul territorio, contribuendo alla creazione di valore condiviso. “Siamo un consorzio indipendente e senza fine di lucro - ricorda il presidente Piunti - e la raccolta non richiede contributi pubblici ma utilizza risorse dei soli soggetti consorziati grazie al principio di Responsabilità Estesa del Produttore (Epr). Guardiamo con attenzione alle nostre tante aziende familiari che affrontano un cambio generazionale e cerchiamo di integrare i potenziali nuovi attori. Nel frattempo, continuiamo a reprimere l’evasione del contributo ambientale fino all’ultimo euro”.