INFORMAZIONIComune di San Severo Pubblica Amministrazione Locale Ruolo: Addetto Informagiovani Area: Informazione, Giornalismo e URP Giuseppe Nacci |
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(Adnkronos) - Una festa della musica che dal campus universitario abbraccia il territorio circostante. Ritorna l’appuntamento con il Bicocca Musica Festival (Bmf), la kermesse musicale ideata e promossa dall’Università di Milano-Bicocca per la comunità accademica e la cittadinanza, giunta alla quarta edizione. Ogni informazione e le modalità di adesione sono disponibile su www.unimib.it/bmf2025. Lo si legge in una nota. La manifestazione "si svolgerà dal 27 al 30 maggio e tutti gli eventi saranno ad accesso gratuito. Il Festival si aprirà martedì 27 maggio nell’Aula Magna dell’ateneo (Edificio U6 “Agorà”, Milano, viale Piero e Alberto Pirelli 22, ore 21) con lo spettacolo “S/Concerto”, originale performance del collettivo La Fabbrica del Gess e dei Solisti di Milano Classica. Un concerto-spettacolo “onirico” che unisce l’esecuzione di alcune tra le più belle colonne sonore di tutti i tempi alla lettura di testi tratti dalla letteratura colta e pop del secolo scorso, conducendo lo spettatore attraverso un itinerario che esplora i più forti stati emotivi dell’animo umano e che si avvale anche delle voci di una cantante jazz, Serena Ferrara, e di un’attrice/lettrice, Debora Serravalle". Il Bmf 2025 "proseguirà mercoledì 28 maggio con l’esibizione dell’Orchestra dell’Università di Milano-Bicocca che, all’auditorium “Guido Martinotti” (Edificio U12, Milano, via Vizzola 5, ore 21), eseguirà il Langsamer Satz per orchestra d’archi di Anton Webern, il Concerto per pianoforte, tromba e orchestra d’archi n.1 di Dmitri Shostakovich e la Serenata per archi in do maggiore di Pyotr Ilyich Tchaikovsky. Appuntamento da non perdere anche in Galleria della Scienza (Milano, piazza della Scienza, piano -1) con il concerto dell’Orchestra di Chitarre dell’Università di Milano-Bicocca". Toccherà quindi al Coro dell’Università di Milano-Bicocca, "impegnato, giovedì 29 maggio (ore 21), insieme alla Corale Polifonica Città Studi e al Coro Polifonico AEnigma nel Requiem in do minore di Luigi Cherubini, nella versione per Coro e Organo. Appuntamento nella Chiesa di Gesù Divino Lavoratore (Milano, piazza San Giuseppe 2, ore 21)". La serata di chiusura, venerdì 30 maggio, alle 21, "vedrà protagonista, ancora sul palco dell’Aula Magna dell’ateneo (Edificio U6 “Agorà”, Milano, viale Piero e Alberto Pirelli 22), Vasco Brondi. Il cantautore sarà impegnato in un talk che, passando per la sua musica, esplorerà tematiche legate all’ambiente e al rapporto tra l’essere umano, la terra che abita e la dimensione interiore". Al termine dell’incontro "l’artista eseguirà alcune sue canzoni. Come nelle precedenti edizioni, saranno protagonisti anche i solisti e le band “di ateneo”. Musicisti o gruppi musicali si esibiranno in un contest al Centro Commerciale Sarca (via Milanesi 10, Sesto San Giovanni), nella giornata di sabato 17 maggio (ore 16-19), con l’opportunità per i vincitori di esibirsi al BiM di Milano, durante la rassegna estiva". Presidente della giuria "sarà il cantante e produttore discografico, Luca Jurman. Sempre al Centro Sarca si terrà, sabato 24 e domenica 25 maggio (ore 16.30-18) l’evento “Piano in Centro”, performance pianistica con brani dal repertorio classico e dal cinema".
(Adnkronos) - Nel contesto della modernizzazione dei sistemi universitari, le microcredenziali si affermano come strumenti strategici per la costruzione di percorsi formativi flessibili, accessibili e certificati. Una direzione chiara, definita a livello europeo, che anche l’Italia sta seguendo grazie alle misure promosse dal ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito della missione 4 'Istruzione e Ricerca' del Pnrr. In questa prospettiva si colloca l’iniziativa dell’università degli studi Guglielmo Marconi, primo ateneo digitale italiano e tra i primi atenei a introdurre le microcredenziali nella propria offerta formativa, confermando ancora una volta il proprio ruolo di riferimento nell’innovazione accademica. Si tratta di percorsi brevi ma strutturati, pensati per fornire competenze aggiornate e immediatamente spendibili nel mondo del lavoro o in ambito accademico. Le microcredenziali rispondono infatti alla crescente esigenza di occupabilità, riqualificazione e aggiornamento continuo in un contesto economico e tecnologico in continua evoluzione. Ogni microcredenziale rilasciata da UniMarconi segue gli standard europei di qualità dei percorsi formativi (ESG2015) include una prova finale di valutazione e consente l’acquisizione di crediti formativi universitari (Cfu). La certificazione delle competenze acquisite avviene attraverso open badge digitali, strumenti trasparenti e facilmente condivisibili, in linea con le direttive UE sulla portabilità delle qualifiche. Tra le prime proposte attivate, la microcredenziale 'Benessere integrato' affronta il tema dell’equilibrio tra mente, corpo e abitudini quotidiane, con un approccio interdisciplinare che include prospettive scientifiche, sociali e organizzative. Un tema sempre più centrale anche nei contesti professionali, dove il benessere personale è considerato parte integrante delle competenze trasversali. Il presidente dell’università degli studi Guglielmo Marconi, Alessio Acomanni, commenta: "Le microcredenziali rappresentano un passaggio fondamentale verso un modello universitario più aperto e aderente alla realtà che, in linea con le indicazioni ministeriali, va nel verso di colmare il parziale disallineamento oggi esistente tra domanda e offerta e offerta di lavoro. Non sostituiscono i percorsi tradizionali, ma li integrano, offrendo soluzioni rapide, certificate e di qualità a chi ha bisogno di competenze concrete in tempi brevi. È una risposta coerente alla trasformazione culturale e professionale che stiamo vivendo", conclude.
(Adnkronos) - Un interesse altissimo verso l’autoproduzione di energia (58% degli intervistati) e un consenso trasversale verso le comunità energetiche (87% potenzialmente favorevoli), ma anche criticità che frenano la transizione tra ostacoli economici, burocratici e informativi. È quanto emerge dall’indagine realizzata da Imc Holding, realtà attiva nelle soluzioni per l'autonomia energetica. Dallo studio - condotto su un campione rappresentativo di 10mila cittadini italiani tra i 25 e i 65 anni - emerge un quadro chiaro: il desiderio di produrre energia pulita in autonomia è molto diffuso (58% degli intervistati), spinto principalmente da motivazioni economiche e ambientali. Tuttavia, l'accesso a tecnologie come il fotovoltaico e alle nuove comunità energetiche è ostacolato da barriere percepite come ancora troppo alte, prima fra tutte il costo iniziale e la complessità burocratica. Nonostante l'Italia sia al centro di importanti iniziative per la transizione verde, il sondaggio evidenzia un senso di insoddisfazione diffusa: 2 italiani su 3 ritengono che il Paese stia facendo troppo poco per agevolare la diffusione delle energie rinnovabili. Una distanza che, se colmata, potrebbe liberare un enorme potenziale di innovazione sociale, economica e ambientale. La consapevolezza sul tema non è ancora diffusa: solo il 18% degli intervistati si definisce 'molto informato', mentre il 42% 'abbastanza'. Il restante 40% ammette di avere poche (30%) o nessuna (10%) informazioni in materia. Analogamente, le comunità energetiche rinnovabili - iniziative di condivisione dell’energia pulita tra cittadini - sono note pienamente solo al 25% del campione; un altro 50% ne ha sentito parlare e l’ultimo 25% non le conosce affatto. Eppure, la voglia di attivarsi in prima persona rimane altissima. Il 58% degli italiani dichiara di voler assolutamente autoprodurre energia rinnovabile (ad esempio installando pannelli solari in casa), mentre un ulteriore 30% si dice interessato ma desidera più informazioni prima di compiere il passo. Solo il 12% non è attratto dall’autoproduzione. In sostanza, la grande maggioranza vorrebbe diventare prosumer, consumatori-produttori di energia, sia per ridurre la bolletta che per contribuire alla tutela ambientale. I benefici più citati delle rinnovabili sono il risparmio economico (72% degli intervistati) e la sostenibilità ambientale (61%), seguiti dalla maggiore indipendenza energetica (35%). Tali aspettative positive alimentano l’entusiasmo verso soluzioni come il fotovoltaico domestico e le comunità energetiche. Di contro, emergono fattori che frenano l’adozione su larga scala. Gli ostacoli principali percepiti sono i costi iniziali elevati (64% delle risposte) e la burocrazia delle procedure (46%), seguiti dalla carenza di informazioni (32%). Nelle risposte aperte molti cittadini menzionano proprio 'costi', 'burocrazia', 'poca chiarezza', 'incentivi poco chiari' e 'tempi lunghi' tra i timori concreti. In altre parole, anche se esistono incentivi pubblici, vengono spesso percepiti come poco accessibili o comprensibili a causa di iter complessi. L’attenzione verso le alternative verdi è incentivata anche dal caro-bolletta: l’83% degli italiani ritiene che la spesa energetica incida molto (39%) o abbastanza (44%) sul bilancio familiare. Solo il 15% la giudica poco gravosa e appena il 2% per niente. Questo onere rafforza l’urgenza di soluzioni come l’autoproduzione e la condivisione dell’energia. Le comunità energetiche riscuotono particolare interesse: il 41% aderirebbe senza esitazione a una comunità nella propria zona, e un altro 46% lo farebbe ma con più informazioni a disposizione. In totale, quasi l’87% degli intervistati si dichiara potenzialmente favorevole a partecipare, un dato che indica un consenso trasversale. Solo il 13% rimane scettico o non interessato all’idea. Nonostante l’entusiasmo 'dal basso', prevale la percezione che il Paese sia in ritardo. Il 65% ritiene che l’Italia non stia facendo abbastanza per promuovere le rinnovabili, contro appena il 23% convinto del contrario (il restante 12% non si esprime). Molti cittadini giudicano quindi l’impegno nazionale ancora insufficiente rispetto alle loro aspettative. "I risultati confermano quanto il desiderio di cambiamento sia forte, ma anche quanto sia urgente rendere più semplice e accessibile l’adesione alle rinnovabili - dichiara Daniele Iudicone, Ceo di IMC Holding - gli italiani vogliono essere protagonisti attivi della rivoluzione energetica, spinti dalla necessità di ridurre le bollette e dalla coscienza ambientale. È un segnale chiaro per istituzioni e operatori: dobbiamo abbattere le barriere economiche e burocratiche e offrire informazioni trasparenti. Solo così questo entusiasmo potrà tradursi in azioni concrete sul territorio".