INFORMAZIONIFerrero spa Alimenti e Bevande Ruolo: Chief Human Resources and Organizational Improvement Area: (responsabile) Human Resource Management Giuseppe Addezio |
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(Adnkronos) - La risoluzione non vincolante del Parlamento Europeo sul sostegno dell'Ue all'Ucraina, con un controverso paragrafo che chiede la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi inviate a Kiev, consentendo agli ucraini di colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo, conferma le divisioni che attraversano sia la maggioranza di governo che l’opposizione. A Strasburgo non è un argomento nuovo: già nello scorso luglio, nella prima plenaria della legislatura, venne approvata una risoluzione che chiedeva la stessa cosa, ma allora il voto non era stato palese. La maggioranza ieri si è divisa, con Fdi e Forza Italia da una parte e la Lega dall’altra: ad unirla, resta la contrarietà alla rimozione esplicita delle restrizioni all’uso delle armi inviate dall’Europa in territorio russo, chiesta nel paragrafo 8 del testo. Ma mentre Fdi e Fi hanno votato a favore del complesso della risoluzione, la Lega ha votato contro. Gli eurodeputati di Fratelli d'Italia (gruppo Ecr) hanno votato sì alla risoluzione: tra gli altri, il capodelegazione dei Fratelli Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi, Nicola Procaccini, la vicepresidente del Parlamento Antonella Sberna. Si è tenuto un voto separato sulla conferma del paragrafo 8, che è comunque contenuto nel testo approvato nel suo insieme: su questo i Fratelli hanno votato contro, mentre i polacchi del Pis, che stanno anche loro nell'Ecr, hanno votato a favore. I colleghi di Forza Italia (Ppe) Caterina Chinnici, Salvatore De Meo, Flavio Tosi si sono espressi contro la conferma dell'emendamento (si è astenuto Herbert Dorfmann dell'Svp). Massimiliano Salini, di Fi, ha votato a favore. Gli stessi eurodeputati di Forza Italia/Ppe hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, come Fdi: il ministro degli Esteri Antonio Tajani, segretario nazionale azzurro, si è più volte detto contrario alla rimozione esplicita delle restrizioni all'uso delle armi inviate in Ucraina, perché "non siamo in guerra con la Russia". Contraria sia al testo della risoluzione nel suo insieme che al paragrafo 8, invece, la Lega, che milita nel gruppo Patrioti per l'Europa (PfE). Contro la risoluzione, e contro la conferma dell’emendamento 8, ha votato anche una parte dell'opposizione, quella a sinistra del Pd, in particolare i Cinquestelle (The Left), i Verdi (Verdi/Ale), Sinistra Italiana (The Left), mentre il Pd (S&D) ha votato in grande maggioranza a favore, pur votando contro l'emendamento controverso. Si sono distinte la vicepresidente dell'Aula Pina Picierno e la deputata Elisabetta Gualmini, entrambe Dem, che hanno votato a favore anche in questo caso, dichiarandolo pubblicamente. Per contro sulla risoluzione nel suo complesso, gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada (eletti nelle liste Pd ma non iscritti al partito) si sono astenuti, a differenza dei colleghi Dem che hanno votato a favore. I due indipendenti si sono espressi contro la conferma del paragrafo 8, come gli altri (tranne Picierno e Gualmini). Si sono registrate assenze, in generale, perché diversi eurodeputati sono dovuti scappare per prendere l’aereo. Tra i gruppi europei, l'Europa delle Nazioni Sovrane (Esn), quello fondato da Alternative fuer Deutschland dopo essere stata espulsa dal gruppo Identità e Democrazia, un eurodeputato, il lituano Petras Grazulis, ha votato a favore dell'emendamento sull'uso delle armi e anche dell'intera risoluzione, mentre il resto del gruppo si è espresso in senso contrario in entrambi i casi. Nel gruppo Ecr hanno votato contro la risoluzione di sostegno a Kiev i rumeni dell'Aur e un lussemburghese. Nel voto sull'insieme della risoluzione Patrioti, Esn e Left formano il grosso dei contrari (non pochi Patrioti, tra cui gli spagnoli di Vox, si sono astenuti). Il Ppe ha votato quasi tutto a favore, con una manciata di astenuti e nessun contrario. L'S&D ha votato in maggioranza a favore, con 4 contrari e 8 astenuti, tra cui Tarquinio e Strada. Massicciamente a favore Renew Europe, con un solo astenuto. I Verdi/Ale hanno votato in maggioranza a favore, con 5 contrari (tra cui gli italiani Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Benedetta Scuderi) e 4 astenuti. Spaccata in tre tronconi la Left, gruppo non nuovo a divisioni su temi sensibili. Al di là della conferma delle divisioni che attraversano la politica italiana sulla guerra in Ucraina, e in particolare sull’uso che gli ucraini dovrebbero fare degli aiuti militari europei, un dato politico interessante, a livello Ue, è arrivato dal voto su una risoluzione sulla situazione in Venezuela, dove in luglio si sono tenute elezioni presidenziali fortemente contestate. Il voto di ieri conferma la centralità del Ppe non solo nella nuova Commissione, ma anche in Parlamento. Il Ppe può scegliere, a seconda dei dossier, con chi fare maggioranza, praticando la classica politica dei due forni andreottiana. A Strasburgo esiste, sempre che i Popolari lo vogliano, una maggioranza di centrodestra e i risultati del voto sulla situazione nel Paese sudamericano lo confermano. La risoluzione, che riconosce Edmundo Gonzalez come presidente legittimamente eletto, è passata con 309 voti favorevoli, espressi da Ppe, Ecr, Patrioti per l'Europa, Europa delle Nazioni Sovrane (il gruppo fondato dai tedeschi di Alternative fuer Deutschland). I gruppi a sinistra del Ppe (S&D, Sinistra, Verdi/Ale) hanno votato contro, ma i contrari sono stati solo 201, non abbastanza per invertire gli equilibri. I liberali di Renew Europe, che non avrebbero comunque potuto cambiare la situazione, hanno ritirato le tessere dai banchi, perché il testo è stato cofirmato dal gruppo dei Patrioti. Si contano anche 12 astenuti.
(Adnkronos) - Si apre domani a Palazzo Vecchio a Firenze il XXI convegno nazionale del Codau, con il titolo 'L’università del futuro tra umanesimo, intelligenza artificiale e governo dei dati'. Il Codau è l’ente che rappresenta i direttori generali ed i dirigenti di tutte le università italiane, statali e non statali. Il convegno proseguirà nelle giornate di venerdì 20 e sabato 21 settembre, presso il polo universitario delle scienze sociali di novoli dell’università degli studi di Firenze. In apertura, con il presidente Codau, Alberto Scuttari, saranno presenti il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, la sindaca di Firenze, Sara Funaro, la rettrice dell’università degli studi di Firenze, Alessandra Petrucci, la Presidente Crui, Giovanna Iannantuoni, il Presidente Anvur, Antonio Felice Uricchio. I temi centrali del convegno, che vede già oltre trecentocinquanta accreditati con la presenza anche di una delegazione dei Direttori Generali degli atenei francesi, saranno le modalità con le quali il sistema universitario, insieme ai più importanti stakeholders nazionali ed internazionali, può guidare efficacemente il cambiamento generato dall’intelligenza artificiale e dal governo dei dati, facilitando l’innovazione e lo sviluppo di competenze adeguate. Nei momenti di networking del Convegno sarà possibile per i delegati visitare la Villa Medicea di Poggio a Caiano e partecipare, presso la Villa Castelletti, all’attribuzione del Premio per l’innovazione “Clara Coviello”. Alla vigilia dell’apertura del convegno nazionale il presidente del Codau, Alberto Scuttari, ha affermato: “La trasformazione digitale è una realtà che porta gli atenei a vivere questa stagione storica con un allenamento costante ad affrontare un cambiamento che lascia alle spalle molte logiche che hanno fino ad oggi creato convinzioni, equilibri, aspettative. In questo contesto, il Codau mette al centro della propria riflessione le modalità con le quali il management universitario può guidare efficacemente il cambiamento, facilitando l’innovazione e lo sviluppo di competenze adeguate. Dobbiamo pensare a come gestire i dati in modo responsabile, a come sfruttare l'intelligenza artificiale a vantaggio della ricerca e della didattica e, soprattutto, a come mantenere la funzione dell’università quale motore di innovazione, inclusione e crescita sociale”. Il convegno vede il supporto di Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, Google Italy, Lenovo, Recrytera, Canvas, Amazon Web Services; le Media Partnership di RaiNews24, RaiNews.it, AdnKronos ed il Patrocinio di Rai Toscana.
(Adnkronos) - Rifiuti abbandonati nei parchi urbani, una piaga che non si ferma. Secondo i dati della nuova indagine di Legambiente Park Litter, nel 2024 sono stati 20.757 i rifiuti raccolti e catalogati dai volontari nei 42 transetti eseguiti in 35 parchi urbani in 12 città: Ancona, Bari, Caltanissetta, Codigoro (FE), Firenze, Milano, Moncalieri (TO), Napoli, Perugia, Pineto (TE), Roma, Torino. Circa 5 rifiuti ogni metro quadrato monitorato. Tra i rifiuti più trovati si confermano al primo posto i mozziconi di sigaretta (11.077, il 53%), seguiti da tappi di bottiglia/barattoli e dalle linguette di lattine (1.436, il 7%). A segnalarlo l'associazione in vista dell'avvio ufficiale della 32esima edizione di Puliamo il Mondo (dal 20 al 22 settembre), la storica campagna di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente per ripulire dai rifiuti abbandonati aree verdi, strade, piazze, sponde di fiumi e spiagge. Migliaia gli eventi in programma dal nord al Sud del Paese e che anche quest’anno avranno come protagonisti cittadini di tutte le età, studenti, amministrazioni e aziende, impegnati per fare un gesto concreto per l’ambiente. Ad aprire il weekend di Puliamo il Mondo sarà domani 18 settembre, alle 10:30, l’anteprima organizzata a Napoli presso piazza Garibaldi. Un luogo simbolico, altamente frequentato, protagonista di un progetto di rigenerazione urbana e sociale che vedrà all’azione, muniti di guanti e sacchetti, i volontari e le volontarie di Legambiente e di 13 associazioni di volontariato aderenti all’iniziativa: Croce Rossa Italiana, Caritas, Dedalus cooperativa sociale, Erasmus Student Network, Azione Cattolica, i segni dei tempi, Un Ponte Per, Agesci, Focsiv, Centro Astalli, la comunità palestinese, Action Aid, Libera. Tutte insieme unite anche per lanciare un messaggio di pace. Raggruppati per categorie di materiali, i rifiuti dispersi nei parchi sono riconducibili per il 74% ai polimeri artificiali (plastiche) per un totale di 15.452 rifiuti, per l’8,6% al metallo (1.787 rifiuti), l'8% a carta e cartone (1.603), il 6% a vetro e ceramica (1.154). Segnala Legambiente: "La categoria 'altri oggetti in plastica identificabili ma non in lista' è costituita da coriandoli (1.101, il 5% del totale dei rifiuti), oggetti che si usano per festeggiare ma che si diffondono molto facilmente nell’ambiente, anche trasportati dal vento". Legambiente, inoltre, sottolinea che le principali zone di accumulo dei rifiuti nei parchi urbani restano perlopiù sotto o nelle vicinanze di panchine e tavoli da picnic e dei cestini. Il vento resta la principale causa della dispersione dei rifiuti nell’ambiente, unita al fatto che spesso i cestini sono privi di copertura. Solo in 19 transetti su 42 (46,3%) Legambiente ha trovato questa caratteristica utile a prevenire la dispersione di materiale. Rifiuti che, spesso, attraverso tombini e canali di scolo dai parchi urbani arrivano fino al mare. “In Italia non si arresta la piaga dei rifiuti abbandonati - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - Da 32 anni, con Puliamo il mondo, promuoviamo l’informazione e la sensibilizzazione sul tema dei rifiuti abbandonati e dispersi promuovendo strumenti e soluzioni per ridurne sempre di più la presenza e organizzando iniziative di cittadinanza attiva in difesa dell’ambiente, restituendo, grazie alle volontarie e ai volontari, alla comunità luoghi più puliti, accoglienti e anche più inclusivi. Infatti, con il motto 'Per un clima di pace', la campagna vuole farsi promotrice e sostenitrice di una società che promuove la pace e l’inclusione, secondo il principio che è cittadino di un luogo chi se ne prende cura, attraverso il rispetto della diversità, rifiutando la guerra, ogni forma di pregiudizio, violenza, di odio e discriminazione. Vi aspettiamo questo weekend, insieme possiamo fare la differenza".