(Adnkronos) - Svolta nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Per 90 giorni saranno sospese parte delle misure tariffarie con l'accordo di Ginevra, raggiunto oggi, lunedì 12 maggio, dopo mesi di tensione tra le due superpotenze. In una dichiarazione congiunta, diffusa dalla Casa Bianca, i governi degli Stati Uniti e della Repubblica Popolare cinese si impegnano a procedere "entro il 14 maggio". Washington e Pechino "ridurranno di 115" punti percentuali i dazi reciproci, ha detto il segretario al Tesoro, Scott Bessent, durante un punto stampa a Ginevra. Con l'intesa odierna Trump afferma che le relazioni tra Cina e Usa hanno raggiunto un "reset". E rende noto che parlerà con Xi Jinping alla fine della settimana. "La relazione è molto, molto buona" ha detto Trump alla Casa Bianca. Anche se, avverte, se dopo la pausa non si arriverà a un accordo "non torneranno al 145%", ma "saranno sostanzialmente più alti del 30%", concordato durante la pausa. Sul piano commerciale, accusa Trump, "l'Unione Europea è per molti versi più cattiva della Cina". "Abbiamo tutte le carte in regola. Ci trattano in modo molto ingiusto", ha aggiunto il presidente, riferendosi ancora all'Ue. Quanto al prezzo dei farmaci Trump annuncia di essere pronto a firmare un ordine esecutivo. "E' una semplice questione di redistribuzione: l'Europa e il resto del mondo pagheranno un po' di più e l'America molto meno" ha spiegato, definendo la misura come tesa a "equalizzare". "I prezzi dei farmaci saranno tagliati di più del 59%" ha scritto in un post su Truth. Sul fronte dei colloqui tra Ucraina e Russia Trump potrebbe recarsi giovedì in Turchia. "Non so dove sarò giovedì - ha detto prima di partire per l'Arabia Saudita -. Ho talmente tante riunioni, ma ho pensato di prendere l'aereo per andarci. C'è una possibilità, credo, se penso che possa succedere qualcosa". "Non sottovalutate l'incontro di giovedì in Turchia, il presidente Erdogan è il grande ospite. C'è il potenziale per un buon incontro, ho insistito perché ci fosse anche se non doveva esserci". Nel suo discorso a 360° tocca anche il tema dei negoziati in corso sul programma nucleare della Repubblica islamica. "Stanno accadendo cose molto buone" con l'Iran. Gli iraniani si stanno dimostrando "molto ragionevoli" e stanno agendo in maniera "molto intelligente", conclude Trump, dicendo che gli Stati Uniti vogliono che "l'Iran sia ricco, meraviglioso, felice e grande, ma non può avere un'arma nucleare. Penso che lo capiscano". Donald Trump risponde, poi, sulla polemica nata dal controverso regalo del Boeing da parte del Qatar da 400 milioni di dollari. Il tycoon afferma di considerarlo come "un grande gesto" che lui non rifiuterebbe mai. "Sarebbe stupido" aggiunge, precisando però che il dono era non per lui ma per il Pentagono. Per il tycoon l'attuale Air Force One "non è neanche paragonabile" agli aerei posseduti da "alcuni Paesi Arabi". Trump ha quindi ribadito che una volta lasciata la Casa Bianca il Boeing regalato e trasformato nel nuovo Air Force One, andrebbe alla sua biblioteca presidenziale e lui non lo userà più. E al giornalista che gli faceva domande riguardo alle implicazioni etiche di un regalo di quasi mezzo miliardo di dollari da parte di un Paese straniero, Trump ha replicato che dovrebbe essere "imbarazzato" dalla sua domanda. Trump ha comunque ribadito che, una volta concluso il suo mandato, l'aereo "andrà direttamente" alla fondazione della sua biblioteca, perché "non lo userà".
(Adnkronos) - "Gli acquirenti americani hanno sempre manifestato interesse per il mercato delle città storiche italiane, in particolare a Roma nella zona centrale, da sempre attirati dalla bellezza della città e infatti spesso si orientano su soluzioni di prestigio. Fontana di Trevi, piazza del Popolo, piazza di Spagna ovvero i luoghi più rappresentativi di Roma dove si toccano i 10 mila euro al mq con punte di 15 mila euro al mq per piccoli tagli con terrazzo. A detta di alcuni affiliati Tecnocasa sul territorio, l’interesse per la Capitale potrebbe aumentare dopo l’elezione del nuovo Pontefice". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. "Sono interessati - fa notare - anche agli immobili di prestigio di Firenze disponibili intorno a via San Gallo (via delle Mantellate, via Duca d’Aosta) e si toccano prezzi massimi di 10 mila euro al mq per le soluzioni con vista sul Duomo. Se ci spostiamo sul segmento turistico, la rete Tecnocasa ci ha segnalato americani che negli ultimi tempi si sono interessati al mercato di Sanremo di cui apprezzano il clima e anche la vicinanza alla Costa Azzurra. Cercano appartamenti di ampie dimensioni e in ottime condizioni, vista mare, terrazzo, posto auto. Presenze americane anche a Ischia, in aumento in Sardegna nella zona intorno a Olbia e a Villasimius. A volte acquistano anche in vista di un futuro trasferimento. Ad Amalfi, dove c’è sempre stata una forte presenza americana, si segnala un leggero rallentamento. Anche la Sicilia con l’area intorno a Castellammare del Golfo suscita interesse". "Gli americani - commenta Fabiana Megliola - sono anche affascinati dai borghi storici e quindi considerano la Ciociaria, in particolare il borgo di Veroli dove alcune abitazioni vantano soffitti a volte dipinti e cassettoni, nonché costruzioni in pietra viva, caratteristiche molto apprezzate dagli acquirenti stranieri. Prediligono il caratteristico centro storico, con facciate in pietra viva e tetti di coppi antichi. Veroli è facilmente raggiungibile da Roma tramite l'uscita autostradale della A1 e si trova vicino alla rinomata città turistica di Fiuggi. Inoltre, è ben collegata con l'aeroporto di Ciampino (Roma). In Puglia si segnala interesse per il centro storico di Mesagne dove cercano soluzioni storiche con volta in tufo del tipo a spigolo, a squadro e a botte tipiche della zona, con pavimentazione in pietra calcarea e terrazze piane con basolati in pietra leccese. Piace, in particolar modo, il posizionamento della cittadina tra il mare Ionio e Adriatico. La vicinanza all’aeroporto di Brindisi è un altro plus”.
(Adnkronos) - Un Pil più alto dell’1,1% nel 2035 e dell’8,4% nel 2050, rispetto allo scenario base, con dinamiche positive per l’industria, l’agricoltura e i servizi, disoccupazione più bassa, riduzione del debito pubblico, nonostante l’aumento degli investimenti: sono solo alcuni degli effetti positivi per l’Italia se si decidesse di accelerare la transizione ecologica e digitale. È questo il quadro che emerge dal 'Rapporto di Primavera 2025' dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Ets (Asvis), presentato a Milano all’evento inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025, all’Auditorium del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Il Rapporto, dal titolo 'Scenari per l’Italia al 2035 e al 2050. Il falso dilemma tra competitività e sostenibilità', realizzato in collaborazione con Oxford Economics e contenente, per la prima volta, anche dati per i diversi comparti economici, dimostra che nello scenario Net Zero Transformation il sistema produttivo nazionale potrebbe registrare benefici già al 2035, con il Pil che potrebbe essere superiore dell’1,1% rispetto a quello dello scenario di base e il tasso di disoccupazione inferiore di 0,7 punti percentuali. Il trend positivo continuerebbe successivamente e nel 2050 il Pil sarebbe superiore dell’8,4% a quello tendenziale, grazie al rallentamento del riscaldamento globale, all’innovazione e all’aumento dell’efficienza energetica, che contribuirebbero anche a ridurre la spesa per i danni ambientali e ad aumentare le entrate fiscali. In questo modo, nonostante l’aumento degli investimenti pubblici, si registrerebbe anche un miglioramento del rapporto debito pubblico/Pil rispetto allo scenario di base. “È a questo scenario virtuoso che dobbiamo guardare, rispetto agli altri tre analizzati (Net Zero, Transizione Tardiva, Catastrofe Climatica) - ha sottolineato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Asvis - Dobbiamo accelerare la transizione, non rallentarla, e sostenerla con investimenti innovativi a tutto campo, perché questo produrrebbe risultati positivi per tutti i settori sia al 2035, sia al 2050, con l’ovvia eccezione dell’estrazione e della produzione di combustibili fossili: rispetto allo scenario di base, il valore aggiunto della manifattura resterebbe invariato nel 2035, ma crescerebbe del 9,3% nel 2050; quello dei servizi aumenterebbe dello 0,5% nel 2035 e del 5,9% nel 2050; quello delle costruzioni del 6,9% e del 18,2%; quello dell’agricoltura resterebbe stabile nel 2035, ma crescerebbe del 7,1% nel 2050; quello delle utilities del 13,9% nel 2035 e del 52,6% nel 2050 (con la ricomposizione a favore della generazione e distribuzione di energia elettrica da rinnovabili)”. In termini aggregati, il comparto industriale vedrebbe il valore aggiunto aumentare dell’1,7% nel 2035 e del 14,9% nel 2050, un valore maggiore di quello che sperimenterebbe la Germania nello stesso periodo. Anche per i servizi si registrerebbe un risultato complessivamente positivo, visto che essi presentano una bassa intensità energetica, che li rende più protetti dai costi della transizione energetica e dalla debolezza della spesa dei consumatori. “La sostenibilità è una leva strategica per rafforzare il sistema produttivo e sociale del nostro Paese ed è sbagliato pensare che ci sia contrapposizione tra sostenibilità e competitività - ha commentato Pierluigi Stefanini, presidente dell’Asvis - Come dimostrano le simulazioni condotte con Oxford Economics, l’inazione ha costi crescenti, mentre investire nella sostenibilità conviene, perché aumenta la redditività delle imprese e genera benessere sociale”.