INFORMAZIONISocial Network e/o Indirizzi IM: ● ![]() Giorgio Baschirotto |
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(Adnkronos) - "Domani avrei dovuto partecipare ad un incontro sulla libertà di stampa in Italia in programma al Parlamento Europeo, ma hanno comunicato al gruppo che mi aveva proposto, quello di Fratelli d'Italia, che la mia candidatura è stata rifiutata: la presidente del gruppo di monitoraggio della commissione Libe che si occupa dello stato di diritto ha stabilito che potranno parlare solo Sigfrido Ranucci e il direttore di Fanpage Francesco Cancellato". A parlare con l'Adnkronos è il direttore del 'Tempo' Tommaso Cerno, che ha appena ricevuto la notizia che domani non parteciperà alla seduta del gruppo di monitoraggio interno alla commissione Libe (libertà civili, giustizia e affari interni) sul tema dello stato di diritto e libertà di stampa in Italia, dove era stato candidato a parlare dal gruppo di Fratelli d'Italia. Cerno rivela di essere rimasto "molto sorpreso e colpito" nell'apprendere di non comparire tra i partecipanti: "Censurano un giornalista che da quando aveva 16 anni si occupa di diritti civili, di biotestamento, che si è occupato del caso Englaro, del gay pride, che dirige un giornale che mi sembra essere una voce libera di questo Paese -scandisce il direttore del 'Tempo'- . Mi domando sulla base di quale criterio proprio io sia stato escluso. E allora la mia risposta è quella che mi ripeto ogni giorno, ovvero che in Italia c'è sì il fascismo, ma sta all'opposizione, non al governo". Cerno annuncia dunque che domani, al termine seduta del gruppo di monitoraggio interno alla commissione Libe (libertà civili, giustizia e affari interni) sul tema dello stato di diritto e libertà di stampa in Italia, si terrà una conferenza stampa della delegazione di Fratelli d'Italia-Ecr. L'incontro è fissato alle ore 16,30 nella sala Anna Politkovskaya del Parlamento europeo a Bruxelles sala SPaak 0A50. Intervengono: Nicola Procaccini co presidente gruppo Ecr; Alessandro Ciriani europarlamentare FdI e vice coordinatore per Ecr in commissione Libe; Tommaso Cerno direttore del quotidiano Il Tempo; Manuela Biancospino tra le fondatrici dell’associazione Giornaliste Italiane e collegato da remoto Jacopo Coghe dell’associazione Pro Vita & Famiglia. “La mia solidarietà a Tommaso Cerno, escluso dal dibattito sulla libertà di stampa al parlamento europeo per una decisione ideologica e unilaterale" dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia. "È paradossale che, in un incontro sul pluralismo dell’informazione, venga censurata la voce di un giornalista che ha dedicato la propria carriera ai diritti civili e alla libertà". "Curioso che chi si riempie la bocca di democrazia e di tutela dei diritti, selezioni i giornalisti in base all’allineamento politico - conclude - La libertà di stampa si difende ascoltando tutte le voci, non solo quelle che fanno comodo”. In seno alla commissione Libe del Parlamento Europeo, dice all'Adnkronos il copresidente del gruppo Ecr nel Parlamento Europeo Nicola Procaccini, "esiste il cosiddetto Monitoring group sullo Stato di diritto, che è presieduto da Sophie Wilmès. Ha un presidente diverso dalla Libe, che è presieduta dal Ppe". Wilmès, belga, "è di Renew Europe e fa un panel sullo Stato di diritto in Italia che è ridicolo, per quanto è sbilanciato a sinistra". Sono ammessi alla riunione, che si terrà a porte chiuse, i giornalisti "Francesco Cancellato e Sigfrido Ranucci per parlare della libertà di stampa, attivisti Lgbt e trans per parlare del rispetto dei diritti omosessuali in Italia". Poi, prosegue, "sulla corruzione in Italia ci saranno esponenti dell'Associazione Libera, per parlare della magistratura il presidente dell'Anm, Cesare Parodi", di Magistratura Indipendente. Pertanto, continua Procaccini, "ho chiesto di riequilibrare questo panel proponendo" dei nomi di aree diverse. "L'unico che è stato accettato" è Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale Forense. "Dopodiché avevo proposto Tommaso Cerno", direttore del Tempo, per esempio, e "la presidente delle Giornaliste italiane", Paola Ferazzoli, "perché capace di parlare sia di giornalismo e libertà di stampa che anche di gender equality". Cerno, aggiunge, avrebbe potuto parlare "anche del rispetto dei diritti omosessuali e la giornalista del lavoro femminile, ma non sono stati accettati. Non è stato accettato Pro Vita e Famiglia come contraltare alle associazioni Lgbtq. Non è stato accettato nessuno - aggiunge - come contraltare di Libera. Quindi, noi faremo una conferenza stampa, domani, commentando quello che si è detto nel gruppo di monitoraggio, perché, peraltro, si svolge senza la possibilità di far accedere i giornalisti", conclude.
(Adnkronos) - Arsenalia, multinazionale italiana indipendente di consulenza che supporta le imprese nel cambiamento attraverso l’innovazione tecnologica, prevede di chiudere il bilancio 2024 con ricavi oltre i 90 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto al 2023, e oltre 100 milioni di commesse. E nel 2025 punta a ricavi per 123 milioni di euro e oltre 100 nuove assunzioni, pari a circa il 10% della forza lavoro attualmente impiegata. La società, con sedi in Italia, Francia, Regno Unito, Svizzera, Austria, e una presenza operativa mondiale su tre continenti, si avvale della collaborazione di partner tecnologici come Microsoft, Salesforce, SAP e Adobe. Il suo obiettivo è accompagnare le imprese nei percorsi di trasformazione digitale con un approccio integrato e consulenziale, unendo pensiero strategico e capacità esecutiva. Arsenalia è una realtà internazionale strutturata, che integra competenze in ambito strategico, tecnologico e creativo a supporto dei processi di trasformazione digitale delle organizzazioni: oltre 1000 i professionisti che ne fanno parte, lavorando a supporto degli uffici di Milano, Roma, Venezia, Padova, Treviso, Londra, Parigi, Vienna, Salisburgo e Zug, con ampia flessibilità e apertura al remote work. Sei gli ambiti di specializzazione, che riflettono le principali direttrici di sviluppo del mercato e per i quali Arsenalia ha definito approcci metodologici e modelli distinti: business strategy & execution, ai & intelligent automation, cybersecurity & cloud operations, customer experience transformation, people & organizations, enterprise process optimization & automation. Tra i clienti figurano i gruppi LVMH e Kering, oltre a Barbour, Volkswagen Group Italia, Golden Goose, Italian Exhibiton Group, SAVE, Comune di Milano e molti altri. Proprio dall’esperienza e solida conoscenza dell’azienda nasce il coinvolgimento diretto come main sponsor dell’Ai Week 2025, l’evento di riferimento per l’intelligenza artificiale applicata al business, in programma a Milano il 13 e 14 maggio. In occasione dell’evento, Arsenalia sarà presente con una serie di interventi tematici in collaborazione con partner come Chiesi, Mediobanca, Cameo, Tod’s, Sea, Veritas, Fitt e Calligaris. Saranno presentati casi concreti che dimostrano l’impatto dell’intelligenza artificiale nel miglioramento dei processi, nell’efficienza operativa e nell’evoluzione dell’esperienza umana e organizzativa. "La missione di Arsenalia - dichiara Marco Dalla Libera, partner e co-fondatore di Arsenalia - è accompagnare le imprese in percorsi di trasformazione che generino un impatto reale e duraturo , con soluzioni concrete basate su un’integrazione efficace di strategia, creatività e tecnologia. Da oggi lo facciamo con un brand rinnovato che centralizza le aree di competenza per rendere ancora più efficace la nostra azione. Le nostre dimensioni ci consentono di offrire a clienti, partner e collaboratori un mix unico tra solidità e proiezione internazionale, da un lato, e prossimità e alta qualità della consulenza dall’altro. In questo contesto si inserisce la scelta di affiancare come main sponsor l’AI Week: 'Make AI Real', per noi, è molto più di un claim, è un impegno quotidiano, e a Milano portiamo il racconto di ciò che accade quando l’intelligenza artificiale smette di essere una promessa e diventa valore reale, misurabile, condiviso".
(Adnkronos) - L’intelligenza artificiale (Ia) è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, ma l’interazione umana sotto forma di intelligenza emotiva ed empatia rimane ancora, per certi aspetti, insostituibile. È quanto emerge dalla nuova ricerca del Pulsee Luce e Gas Index, osservatorio sulle abitudini sostenibili e sulle percezioni degli italiani in merito ai temi dell’energia, sviluppato da Pulsee Luce e Gas in collaborazione con NielsenIq. Se il 73% degli intervistati ammette di farne uso con frequenza (il 47% quotidianamente o diverse volte alla settimana), le finalità sono tendenzialmente personali e ricreative (68%) e si scontrano con un minore apprezzamento quando l’Intelligenza artificiale diventa un interlocutore a cui si richiedono servizi di assistenza o un supporto per esigenze concrete. “La persona con cui ho parlato è stata estremamente gentile e comprensiva delle mie richieste. Credo che l’interazione umana sia un valore aggiunto”; è solo una delle svariate recensioni Trustpilot su Pulsee Luce e Gas che confermano questo aspetto: l’interazione con una persona reale permane come importante per la grande maggioranza degli intervistati (83%), soprattutto nell’ambito del customer care. Per quasi 9 italiani su 10, infatti, l’Ia non riesce a interpretare le necessità quanto un operatore umano e per quasi un italiano su due offre una comprensione e un supporto inferiore. Come conseguenza, nel caso dei servizi di assistenza, infatti, quasi il 90% del campione dichiara di aver abbandonato una conversazione con l’Ia, per diverse ragioni: incomprensione della richiesta (37%), mancanza di proposte utili per la risoluzione di un problema (22%) e frustrazione per la tipologia di conversazione intrapresa (17%). Nel confronto tra intelligenza artificiale e umana, la prima è considerata superiore per velocità di calcolo e analisi dei dati (82% delle preferenze) e automazione di compiti complessi (70%). La seconda si posiziona al di sopra dell’Ia nella capacità di comprendere emozioni e sentimenti (83% degli intervistati), interazione sociale e comunicazione empatica (75%), etica e moralità (72%). I più ottimisti credono che l’Ia colmerà il divario con l’empatia umana, ma non prima di 15 anni. In ogni caso, c’è una certa apertura verso modelli ibridi, quali servizi clienti che combinano un operatore umano con l’Ia (53%), mentre una quota ridotta degli italiani (4%) dichiara di volere un servizio clienti totalmente automatizzato. Un altro tema critico riguarda la fiducia: solo un italiano su dieci si fida a condividere dati personali con l’Ia. Analogamente, in una prospettiva di miglioramento del servizio clienti, la maggior parte (59%) preferisce aziende che puntano sulle persone rispetto all’automazione. Oltre al tema assistenza, tuttavia, l’Ia viene considerato uno strumento utile per semplificare alcune attività della vita quotidiana, anche in termini di sostenibilità e risparmio: il 61% degli intervistati la vede come una risorsa funzionale all’ottimizzazione dei consumi, grazie al contributo di assistenti virtuali, sistemi di domotica intelligente e app di gestione energetica.