(Adnkronos) - Lorenzo Tano è il primo eliminato dell'Isola dei famosi 2025. È andata in onda ieri sera, lunedì 12 maggio, la seconda puntata del reality show condotto da Veronica Gentili, con Simona Ventura nel ruolo di opinionista e Pierpaolo Pretelli, in collegamento dall’Honduras. Ecco tutto quello che è successo. Nel corso della seconda puntata è stato svelato il risultato della prima nomination. A rischio eliminazione erano: Mario Adinolfi, Patrizia Rossetti, Carly Tommasini e Lorenzo Tano. E a lasciare l'isola è stato proprio Lorenzo Tano, il figlio di Rocco Siffredi. Per il giovane l'avventura in Honduras è terminata: Lorenzo ha salutato i suoi compagni e ha lasciato l’Isola, soddisfatto della sua permanenza sulla Playa. Non è stata una settimana semplice per Antonella Mosetti, che ha da poco subito un lutto. La fame e la stanchezza della prima settimana si sono sommate alla mancanza del padre che è venuto a mancare poco tempo fa. "Non ce la faccio neanche a parlare. Mi dispiace tanto. Non ho ancora elaborato la morte di mio papà e non riesco a stare ferma nella noia", ha raccontato la concorrente che è scoppiata in lacrime. "Ho un dolore talmente forte che la notte mi sveglio per la nausea, non dormo. Sono esaurita. Questa cosa mi fa stare troppo male. Non riesco neanche a spiegarlo", ha aggiunto. Direttamente dallo studio, a darle forza è il fratello Massimiliano che l'ha invitata a rimanere forte. "Papà non lo devi cercare altrove, lui è dentro di te e nella meraviglia che vedi". Anche la figlia Asia: "Questo è un gioco tosto, lo avevamo immaginato, ma i problemi della vita sono altri. Sono sempre qui a fare il tifo per te" le ha detto. I nominati della seconda puntata dell'Isola dei famosi 2025 sono Antonella Mosetti e Patrizia Rossetti per i senior, mentre Carly Tommasini e Leonardo Brum per i giovani. Chi di loro riuscirà a salvarsi?
(Adnkronos) - "Il nome scelto sicuramente richiama a Leone XIII, che è stato il Papa della Rerum novarum, sostanzialmente il padre della dottrina sociale della Chiesa, colui che ne ha rivoluzionato un il pensiero. E' stata proprio una porta aperta verso la giustizia sociale, partendo dalle condizioni dei lavoratori. E oggi la giustizia sociale si deve costruire a partire da un lavoro dignitoso per tutti, cosa che purtroppo dati alla mano manca in Italia ma soprattutto in tante parti del mondo. E quindi io credo che se la Chiesa deve e può partire da lì, dall'azione sociale del papato di Francesco che è stata forte". Così, con Adnkronos/Labitalia, Emiliano Manfredonia, presidente delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani), commenta l'elezione di Papa Leone XIV. Secondo Manfredonia con Papa Leone XIV, "c'è una continuità del papato di Pietro, una Chiesa che è rivolta soprattutto a dare voce a chi non ha voce". E Manfredonia non dimentica l'azione sociale di Francesco "perché comunque la Laudato Sì e la Fratelli Tutti riguardavano sia il tema della fratellanza umana come risposta ma anche il tema dell'ecologia integrale, e pongono le basi sul tema della giustizia sociale". "E poi ricordo gli incontri di papà Francesco con i movimenti popolari di lavoratori auto-organizzati, raccoglitori di cartone in Buenos Aires come tanti altri. Quindi ripartire dalla dignità che dà il lavoro e dalla libertà che questo può portare credo sia fondamentale", sottolinea. Ma non è tutto perchè "Il nome scelto sicuramente richiama a Leone XIII ma anche a Leone Magno che fermò Attila, disarmato. E oggi ci sono tante barbarie da fermare. E già questo credo che sia importante. E poi per me, per la mia formazione personale, mi fa ricordare molto anche Leone, il frate amico di San Francesco d'Assisi, colui che ha scritto manualmente la Perfetta letizia, un inno all'amore sostanzialmente, all'amore misericordioso", conclude.
(Adnkronos) - “E' un onore ricevere questo premio perché credo riconosca il contributo che ho cercato di dare nel tempo ai valori in cui ho sempre creduto: la creazione di valore nelle aziende, con ricadute concrete per le collettività, mettendo sempre al centro le persone”, ha dichiarato Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea, commentando il premio ricevuto per il suo percorso professionale in occasione della XVI edizione del Premio Guido Carli presso la sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica a Roma. “Un riconoscimento – ha aggiunto – che guarda all’insieme del mio curriculum, ma anche all’attività svolta in Acea, una realtà infrastrutturale che opera in settori complessi, come quello dell’acqua, oggi al centro di un importante percorso di transizione. Nel futuro la transizione idrica sarà cruciale quanto, se non più, di quella energetica: aziende come Acea hanno un ruolo fondamentale nel favorire questa transizione in Italia”. Sottolineando l’importanza del capitale umano, Palermo ha ricordato l’impegno dell’azienda: “Negli ultimi anni abbiamo firmato uno dei primi protocolli centrati sulla persona, anche con il sindacato, e promosso numerose iniziative sia all'interno che all'esterno dell'azienda.”