INFORMAZIONIUps Italia srl Trasporti, Infrastrutture e Logistica Ruolo: HR Recruiter Area: Human Resource Management Gaia Arbizzani |
INFORMAZIONIUps Italia srl Trasporti, Infrastrutture e Logistica Ruolo: HR Recruiter Area: Human Resource Management Gaia Arbizzani |
(Adnkronos) - Gli occhi del mondo sono puntati sui negoziati tra Russia e Ucraina giovedì 15 maggio a Istanbul, in Turchia. Ad oggi un cessate il fuoco di almeno 30 giorni tra Mosca e Kiev, così come chiesto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ancora non c'è. Un "ultimatum inaccettabile" lo ha definito la Russia. Zelensky ha annunciato di aver discusso con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan i dettagli di un possibile incontro in Turchia, che potrebbe contribuire a porre fine alla guerra con la Russia. "Siamo grati per il sostegno e la disponibilità a favorire la diplomazia al massimo livello", ha scritto Zelensky su Telegram, sottolineando la comune urgenza di un cessate il fuoco. Il leader ucraino ha ribadito l’apertura a colloqui diretti con Vladimir Putin e ha sollecitato i partner internazionali a garantire un meccanismo di monitoraggio per il rispetto del cessate il fuoco. "È fondamentale che in Europa lavoriamo insieme per la sicurezza a lungo termine", ha aggiunto, assicurando che i contatti con gli Stati Uniti resteranno costanti. Con Erdogan, ha concluso Zelensky, c’è un’intesa per "proseguire il lavoro comune per la pace". In un post su X il presidente ucraino ha poi ribadito che "l'Ucraina ha sempre sostenuto la diplomazia. Sono pronto a venire in Turchia. Purtroppo, il mondo non ha ancora ricevuto una risposta chiara dalla Russia alle numerose proposte di cessate il fuoco. I bombardamenti e gli attacchi russi continuano. Mosca è rimasta in silenzio per tutto il giorno riguardo alla proposta di un incontro diretto. Un silenzio davvero strano", ha scritto Zelensky. "In un modo o nell'altro, la Russia dovrà porre fine a questa guerra, e prima lo farà, meglio sarà. Non ha senso continuare a massacrare - ha aggiunto - Il presidente Erdogan si è dichiarato pienamente disponibile a ospitare l'incontro. È importante che il presidente Trump sostenga pienamente l'incontro e vorremmo che trovasse l'opportunità di venire in Turchia". Giovedì in Turchia potrebbe esserci anche il presidente americano. Lo ha detto lo stesso Donald Trump parlando con i giornalisti alla Casa Bianca prima di partire per l'Arabia Saudita. "Potrebbe arrivare un buon risultato dal meeting tra Ucraina e Russia, credo che i due leader saranno lì. Pensavo di volare lì, ma non so nemmeno dove sarò giovedì. Ho tanti meeting, ma pensavo di volare lì. C'è una possibilità", ha affermato. Alle domande sulle pressioni esercitate sulla Russia perché acconsenta ad un cessate il fuoco prolungato, Trump ha risposto: "Ho la sensazione che accetteranno". A una specifica domanda sui piani europei per nuove sanzioni su Mosca in caso di rifiuto della tregua e su una sua disponibilità a fare altrettanto, il presidente ha replicato: "Ho la sensazione che accetteranno. Ce l'ho. Ho questa sensazione. Vediamo cosa succederà". "Non sottovalutate l'incontro di giovedì in Turchia, il presidente Erdogan è il grande ospite", ha detto ai giornalisti. "Io credo che si avrà... forse un buon incontro, c'è il potenziale per un buon incontro. Non doveva esserci un incontro e io ho insistito perché ci fosse. Potrebbe esserci un buon risultato dall'incontro di giovedì in Turchia - ha ribadito - e credo che i due leader ci saranno". "Ho appena ascoltato la dichiarazione del presidente Trump. Parole molto importanti" e "naturalmente, tutti noi in Ucraina apprezzeremmo se il presidente Trump fosse con noi a questo incontro in Turchia. Questa è l'idea giusta. Possiamo cambiare molto", ha dichiarato Zelensky, sottolineando su X di sostenere l'idea di Trump di un "cessate il fuoco pieno e incondizionato - lungo abbastanza da gettare le basi per la diplomazia". "Ho sostenuto l'idea del presidente Trump di colloqui diretti con Putin. Ho espresso apertamente la mia disponibilità a incontrarci. Sarò in Turchia. Spero che i russi non si sottraggano all'incontro", ha ribadito Zelensky. Stando a quanto ha reso noto Anadolu, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in cui hanno discusso dei più recenti sforzi messi in atto per arrivare al raggiungimento della pace tra Russia e Ucraina. "I due responsabili degli affari esteri hanno discusso le questioni relative all'iniziativa del presidente russo Vladimir Putin di avviare negoziati diretti sulla questione ucraina il 15 maggio a Istanbul", ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota. La Russia ha definito "inaccettabile il linguaggio degli ultimatum". "Non si può parlare in questo modo alla Russia, non conviene", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando la richiesta di Kiev per un cessate il fuoco completo e duraturo di 30 giorni prima di dare inizio ai negoziati diretti sulla fine del conflitto. Ribadendo la posizione di Mosca, che ha respinto il cessate il fuoco duraturo prima dell'avvio di trattative, Peskov ha affermato ancora una volta che "per trovare un modo per arrivare a una tregua sono necessari negoziati diretti fra Russia e Ucraina". "Un approccio semplicistico a questo fine è inappropriato", ha aggiunto il portavoce. Putin, nella notte tra 10 e 11 maggio, ha proposto la ripresa dei colloqui diretti a Istanbul, in Turchia. All'apertura del presidente russo ha fatto seguito l'intervento di Trump. "Kiev dovrebbe accettare", ha affermato il presidente americano. "Aspetto Putin in Turchia", il messaggio di Zelensky. Ieri Zelensky ha reso noto di aver avuto una prima telefonata con Papa Leone XIV durante la quale ha invitato il Pontefice a effettuare "una visita apostolica a Kiev che porterebbe speranza reale a tutti i credenti e a tutti gli ucraini". "Siamo rimasti d'accordo di rimanere in contatto e di organizzare un incontro di persona a breve", ha spiegato il presidente ucraino, che ha definito il colloquio "caloroso e davvero sostanziale". "Ho informato il Papa dell'accordo fra l'Ucraina e i nostri partner secondo cui, a partire da oggi, debba iniziare un cessate il fuoco pieno e senza condizioni per almeno 30 giorni. Ho anche ribadito la disponibilità ucraina per ulteriori negoziati in qualsiasi formato, inclusi negoziati diretti, una posizione che abbiamo ripetutamente sottolineato. L'Ucraina vuole porre fine a questa guerra e sta facendo il possibile per arrivare a questo obiettivo. Aspettiamo ora passi simili dalla Russia", ha scritto Zelensky in un post pubblicato sui social. Il presidente ucraino ha anche reso noto di "aver ringraziato Sua Santità per il suo supporto per l'Ucraina e tutti gli ucraini" e di aver discusso con il Papa delle migliaia di bambini deportati dalla Russia. "L'Ucraina conta sull'assistenza del Vaticano per riportarli a casa alle loro famiglie". "Teniamo in grande considerazione le sue parole sulla necessità di arrivare a una pace giusta e duratura per il nostro Paese e il rilascio dei prigionieri". Il Vaticano ha confermato la chiamata intercorsa tra Zelensky e Leone XIV senza aggiungere altri particolari del colloquio, né specificare da chi è partita la telefonata.
(Adnkronos) - “Il nostro ruolo è stato proprio quello di creare il Rapporto Gem Italia, che viene affidato annualmente ai singoli Paesi, per confluire, poi, in un rapporto globale di tipo internazionale”. Con queste dichiarazioni, il rettore dell’Universitas Mercatorum, Giovanni Cannata, all’evento di presentazione del Rapporto Gem Italia 2024-2025, a cura di Universitas Mercatorum - l’università delle Camere di Commercio Italiane del Gruppo Multiversity - svoltosi a Roma, intitolato ‘L’imprenditorialità per la crescita del Paese’. “E’ un Rapporto multiuso: può servire all'accademia per approfondire le ricerche; alle imprese per capire, se già non lo sanno, dove il mondo gira; alla mano pubblica, per capire quali politiche orientare e può servire alle organizzazioni internazionali, quando fanno politica di alto livello per orientare le attività delle imprese. Gli interrogativi sono tanti”, conclude il rettore Cannata.
(Adnkronos) - Un sistema di raccolta efficiente, capillare e tra i più virtuosi d’Europa: è quello italiano per il riciclo degli imballaggi in alluminio, che nel 2024 conferma non solo il pieno raggiungimento degli obiettivi Ue al 2025 (50%), ma anticipa anche quelli fissati per il 2030 (60%). Lo attestano i dati presentati durante l’Assemblea Pubblica Annuale di Cial - Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, occasione in cui sono stati ufficializzati il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e la riconferma di Bruno Rea alla presidenza del Consorzio. (VIDEO) Nel 2024, il tasso di riciclo degli imballaggi in alluminio si è attestato al 68,2%, ma sempre prossimo alla media del 70% degli ultimi anni, con un recupero complessivo pari al 71,7%. Il lieve calo di due punti percentuali rispetto al 2023 non riflette un peggioramento delle performance, ma è legato all’ampliamento del perimetro di rendicontazione previsto dalle nuove norme europee, che includono anche l’alluminio presente negli imballaggi compositi - spiega Cial - Una variazione metodologica che modifica il confronto storico e segna l’inizio di un nuovo standard di misurazione. Dati che confermano come la filiera sia in grado di assorbire in maniera soddisfacente quantità crescenti di immesso (+8,5% rispetto al 2023) attraverso un sistema di raccolta, selezione e trattamento ormai consolidato su tutto il territorio nazionale. Anche sul fronte delle lattine per bevande, l’Italia si conferma tra i Paesi più efficienti d’Europa. Il tasso di riciclo per questa specifica tipologia di imballaggio si attesta all’86,3%, a fronte di un +7% nelle quantità effettivamente riciclate e di un significativo +16% nell’immesso al consumo. Un risultato - spiega Cial - che, pur evidenziando una contrazione percentuale rispetto all’anno precedente (-8%), certifica l’efficienza e la reattività del sistema nazionale, in grado di gestire tempestivamente un incremento rilevante dei volumi. Ancora, nel 2024, grazie all’avvio a riciclo di oltre 62.400 tonnellate di imballaggi, si è evitata l’emissione di circa 442mila tonnellate di CO2 equivalenti e si è ottenuto un risparmio energetico pari a 197mila tonnellate equivalenti di petrolio. Un risultato reso possibile dall'efficienza dell’alluminio: il metallo riciclato richiede, infatti, solo il 5% dell’energia necessaria per produrre alluminio primario. In questo quadro, il sistema consortile continua a rafforzare la propria presenza capillare sul territorio nazionale, con 432 convenzioni attive e una copertura che raggiunge oggi il 78% della popolazione italiana e il 70% dei comuni. “I dati 2024 confermano la solidità e la maturità del modello italiano di gestione degli imballaggi in alluminio, tra i più virtuosi ed efficienti in Europa. Anche a fronte dell’adeguamento ai nuovi criteri europei di calcolo - che ampliano il perimetro dell’immesso includendo l’alluminio presente nei compositi - la filiera continua a garantire performance elevate, con volumi assoluti di materiale riciclato in costante crescita. Un esempio concreto: a fronte di un consumo pro-capite di circa 1,45 kg di packaging in alluminio, il nostro sistema riesce a recuperarne e valorizzarne oltre 1 kg per cittadino. È un risultato frutto della cooperazione tra cittadini, istituzioni e imprese, che dimostra come sia possibile coniugare sostenibilità ambientale, efficacia economica e inclusione sociale. Ora è importante che le politiche europee riconoscano e valorizzino i modelli già consolidati, premiando chi ottiene risultati attraverso innovazione, responsabilità condivisa e un efficiente governance di filiera”, sottolinea Carmine Bruno Rea, presidente di Cial.