(Adnkronos) - Da domani i numeri della cassa integrazione per i dipendenti dell’ex Ilva "cresceranno e raddoppieranno". Sarebbero queste le parole che, a quanto si apprende, Claudio Picucci, responsabile delle risorse umane di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, avrebbe riferito ai sindacati nel corso dell’incontro di questa mattina tra i commissari e le sigle per discutere gli interventi necessari e la Cig dopo l’incendio del 7 maggio e il sequestro dell’altoforno 1. Attualmente si viaggia su una media complessiva di 2mila unità. In particolare, Taranto avrà 3.538 cassaintegrati, Genova 178, Novi 163 e Racconigi 45. Tra domani e dopodomani l’azienda procederà ad attivare l’istanza al ministero del Lavoro per prefigurare un intervento sulla Cig che sia "coerente con la fase attuale". Se non ci saranno cambiamenti in senso positivo rispetto ai tempi di riavvio dell’altoforno si dovrà valutare - avrebbe detto ancora Picucci - una cassa integrazione straordinaria, più ampia. L’autonomia finanziaria dell’ex Ilva è ormai ridotta “al lumicino”, avrebbero detto, a quanto si apprende, i rappresentanti di Acciaierie D’Italia in amministrazione straordinaria nel corso dell’incontro con i sindacati e i commissari straordinari. A quanto viene riferito, non sarebbero infatti ancora arrivati i 100 milioni (parte del prestito ponte) previsti dall’ultimo decreto del governo. Sullo stabilimento dell'ex Ilva di Taranto "avevamo allarmato in tempo - ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ai microfoni di Radio24 - Era assolutamente necessario autorizzare subito l'attività di messa in sicurezza dell'impianto. Purtroppo l'autorizzazione è stata data tardi e l'attività dell'altoforno 1, come dicono i tecnici, è compromessa. Il che vuol dire che non ci sarà più la possibilità di riprendere una produzione a livello significativo come previsto dal piano industriale" con "impatti sull'occupazione che sull'indotto".
(Adnkronos) - “L’Italia è un Paese di imprenditori, questo rimane confermato nel Rapporto Gem, perché paragonando il numero delle imprese al numero della popolazione, l'Italia sale di classifica”. E’ quanto affermato da Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere, in occasione della presentazione del Rapporto Gem Italia 2024-2025, a cura di Universitas Mercatorum - l’Università delle Camere di Commercio Italiane del Gruppo Multiversity - svoltasi a Roma, intitolato ‘L’imprenditorialità per la crescita del Paese’. “Tuttavia, il problema è che si sta rallentando la spinta verso l'imprenditorialità, con un dato positivo: questo accade di meno, o non accade, nei settori tecnologici legati, ad esempio, alle start up innovative - spiega Tripoli - Pertanto, l’Italia investe ancora laddove c'è innovazione e tecnologia da sperimentare”. “L'altro aspetto importante che il Rapporto mette in evidenza e che chiama in causa un complesso di fattori, dalla finanza, alle politiche pubbliche, alle politiche di semplificazione, su cui le Camere di commercio stanno lavorando, è che si diventa spesso imprenditori, ma non si cresce come imprese”, conclude.
(Adnkronos) - “Le pratiche di progettazione e di approvazione in edilizia scontano decenni di ritardo per quanto riguarda il monitoraggio e il controllo della luce naturale nelle abitazioni e negli ambienti costruiti. Sono anni che cerchiamo di trovare il modo corretto per colmare questo divario, perché nel frattempo la ricerca scientifica è andata molto avanti. Esistono ormai ricerche e strumenti molto avanzati per lavorare sulla quantità di luce, sulla sua distribuzione negli spazi in modo adeguato. Oggi sappiamo quanto la luce naturale sia fondamentale per il benessere fisiologico umano, ma mancano strumenti semplici e accessibili per garantire un controllo adeguato già in fase di progettazione”. Così Giulio Camiz, responsabile scientifico Velux Italia, intervenuto al seminario 'Costruire il benessere, il ruolo della luce naturale e della luce zenitale nell’edilizia' a Roma, parlando del progetto 'Luce Futura', uno studio che nasce dal contratto di collaborazione scientifica tra Velux Italia e il Dipartimento di Architettura e Progetto (DiAP) dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza. “L’indagine si propone due obiettivi principali: da un lato evidenziare le principali frizioni tra esigenze di illuminazione naturale e attuali pratiche costruttive, in Italia e non solo; dall’altro, fornire a progettisti, imprese e pubbliche amministrazioni strumenti tecnici efficaci ma di facile utilizzo. Il nostro scopo è superare gli ostacoli tecnici, economici ed energetici che oggi ostacolano un corretto approvvigionamento di luce naturale negli spazi abitativi e pubblici. E la ricerca ha già prodotto risultati incoraggianti”, spiega.