INFORMAZIONIThe North Face (Gruppo VF) Moda e Accessori Ruolo: Responsabile Pr Europa Area: Communication Management Francesca Nalesso |
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(Adnkronos) - Sarebbero ''sull'orlo del collasso'' i colloqui indiretti tra Israele e Hamas a Doha, con i negoziatori israeliani che avrebbero ''guadagnato tempo'' dopo la missione del premier Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca. A rivelarlo alcuni funzionari palestinesi alla Bbc a condizione di anonimato, secondo cui Netanyahu avrebbe deciso di mandare a Doha una delegazione ''senza un mandato forte'' con lo scopo di rallentare deliberatamente i colloqui su Gaza. Della delegazione israeliana a Doha, infatti, non fanno parte i funzionari di più alto livello che hanno in precedenza preso parte ai colloqui. Non ci sono, ad esempio, il capo del Mossad David Barnea, il capo ad interim dello Shin Bet "Shin" e il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, come riportato dalla radio dell'esercito israeliano. Al momento, ha spiegato un funzionario palestinese all'emittente britannica, i negoziatori stanno ancora discutendo delle richieste di Hamas di ritiro delle Idf dalla Striscia di Gaza e dalla distribuzione di aiuti umanitari affidati alle organizzazioni internazionali e non all'americana Ghf sostenuta da Israele. Secondo due fonti, i negoziati sarebbero ostacolati dalle proposte israeliane di mantenere truppe nel territorio. "Le trattative a Doha stanno affrontando una battuta d’arresto e gravi difficoltà a causa dell’insistenza di Israele, fino a venerdì, nel presentare una mappa di ritiro che in realtà è una mappa di riposizionamento e ridislocazione dell’esercito israeliano, più che un vero ritiro", ha dichiarato una fonte. Un'altra ha accusato Israele di "prendere tempo e ostacolare l'accordo per poter continuare la guerra di sterminio". Sia Hamas che Israele hanno dichiarato che 10 ostaggi ancora vivi, rapiti il 7 ottobre 2023 e tuttora in cattività, verrebbero liberati se si raggiungesse un accordo per un cessate il fuoco di 60 giorni. I miliziani palestinesi vorrebbero un ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia, ma la delegazione israeliana avrebbe presentato ai colloqui una mappa che prevede il mantenimento delle forze militari in più del 40% del territorio palestinese. "La delegazione di Hamas non accetterà le mappe israeliane" poiché "di fatto legittimano la rioccupazione di circa metà della Striscia di Gaza e trasformano Gaza in zone isolate senza valichi né libertà di movimento", ha aggiunto la fonte. I mediatori hanno chiesto a entrambe le parti di rinviare i colloqui fino all’arrivo a Doha dell’inviato speciale del presidente statunitense Donald Trump, Steve Witkoff. Una seconda fonte palestinese ha detto che "c’è stato qualche progresso" sui piani per la liberazione dei prigionieri palestinesi e l’aumento degli aiuti destinati a Gaza. Intanto, sul fronte Iran, il primo ministro israeliano avrebbe detto al presidente americano Donald Trump di essere pronto a ordinare nuovi raid se Teheran andasse avanti con il suo programma nucleare. Trump, che si è detto preferire una soluzione diplomatica con Teheran, non si sarebbe comunque espresso contrariamente all'ipotesi di nuovi raid. E' quanto riferisce il Wall Street Journal a proposito del contenuto dell'incontro tra Trump e Netanyahu alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti spera comunque di usare la minaccia di ulteriori attacchi per convincere l'Iran a firmare un accordo che gli impedisca di sviluppare una bomba atomica. Un alto funzionario israeliano citato dal Wall Street Journal a condizione di anonimato ha detto che Trump potrebbe fare pressioni su Netanyahu affinché non colpisca l'Iran per preservare i colloqui diplomatici, ma Israele potrebbe non chiederebbe necessariamente un esplicito via libera americano prima di attaccare. Il portavoce del Pentagono Sean Parnell ha intanto confermato che un missile balistico iraniano ha colpito il 23 giugno scorso una struttura chiave per le comunicazioni militari statunitensi presso la base aerea di Al Udeid in Qatar. Nell'attacco è stata colpita una cupola geodetica che ospitava apparecchiature di comunicazione americane di sicurezza. Quello del Pentagono è il primo riconoscimento ufficiale da parte degli Stati Uniti dei danni alla base, che funge da snodo centrale per le operazioni americane nella regione. Il New York Times è intanto finito nel mirino di un'analisi condotta dal professor Eytan Gilboa dell'Università Bar-Ilan, in Israele, secondo il quale il giornale avrebbe "creato le condizioni ottimali per far aumentare l'antisemitismo" durante la sua copertura del conflitto scoppiato il 7 ottobre del 2023 con l'assalto di Hamas e la successiva rappresaglia israeliana contro la Striscia di Gaza. Esperti analisti dei media, citati dal Jerusalem Post, sostengono che, oltre agli editoriali, il giornale dovrebbe assumersi maggiori responsabilità rispetto alla crescente normalizzazione dell'antisemitismo attraverso le sue scelte di copertura. I dati esaminati dallo studio sostengono che la copertura mediatica del Nyt relativa ai palestinesi è stata più del doppio rispetto a quella dedicata a Israele e agli ostaggi.
(Adnkronos) - Passaggio di consegne al vertice di Confesercenti. Dopo otto anni alla guida dell’associazione, Patrizia De Luise lascia la presidenza. Le subentra Nico Gronchi, attuale vicepresidente vicario e presidente di Confesercenti Toscana. Lo rende noto Confesercenti in un comunicato. Patrizia De Luise ha condotto la confederazione di imprese, che associa circa 300mila pmi nel commercio, nel turismo e nei servizi, attraverso alcune delle fasi più complesse della sua storia recente, dall’emergenza pandemica alla ripartenza post-lockdown, fino allo scenario attuale, segnato da inflazione e tensioni internazionali, contribuendo a rafforzarne il ruolo e il radicamento nei territori. Si dimette dall’incarico in considerazione dell’impegno appena assunto alla Fondazione Enasarco. Passa dunque il testimone a Nico Gronchi, imprenditore toscano di 52 anni, attivo nella distribuzione commerciale di moda e calzature con l’azienda di famiglia ‘Luisa Di Mauro’, fondata nel 1976. Parallelamente all’attività d’impresa, Gronchi porta avanti un ruolo attivo nel mondo associativo. Nel 1998, a 25 anni, è presidente della Confesercenti di Certaldo. Successivamente guida l’area Empolese Valdelsa e, nel 2007, Confesercenti Firenze. Nel corso degli anni seguenti ricopre numerosi incarichi in rappresentanza dell’associazione, tra cui quelli nel Consiglio della Camera di commercio e in Firenze Fiera Spa. Crea a Firenze la Fondazione Sviluppo Urbano, di cui è presidente dal 2015 al 2017. Sempre nel 2015 diventa presidente di Confesercenti Toscana e dal 2017 di Italia Comfidi, la società consortile per il credito alle pmi promossa da Confesercenti. In qualità di vicepresidente vicario, incarico assunto nel 2021, Gronchi subentra come presidente nazionale di Confesercenti fino all’assemblea elettiva che si terrà nel 2026.
(Adnkronos) - "Siamo nuovamente qui all’Eco Festival per rafforzare l’impegno di Enel sul tema. In questo contesto, in particolare, raccontiamo il nostro lavoro verso una mobilità diversa e sostenibile, fondamentalmente elettrica, nella quale da anni abbiamo dato prova di credere con impegno ed investimenti”. Sono le parole di Simone Tripepi, Ceo di Enel X Way Italia e responsabile del Charging Point Operator in Enel X global retail, alla presentazione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’. Un evento, alla terza edizione, che fa il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese, in programma il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. “Come già visto l’anno scorso, quello dell’Eco Fest è un contesto capace di amplificare efficacemente quello che è il nostro pensiero, per questo ritorniamo, facendo anche il punto della situazione rispetto a quello che è successo dall’anno scorso ad oggi. - prosegue Tripepi - Per quanto concerne le infrastrutture di ricarica, il nostro impegno più tangibile, che continuano ad essere presenti in numero importante sul territorio italiano, abbiamo portato innovazioni tecnologiche che rendono più semplice la vita e l’esperienza di chi usa le infrastrutture di ricarica, ad esempio implementando la possibilità di effettuare il pagamento per la ricarica con carta di credito o di debito. Proprio in questo mese di luglio infatti celebriamo il lancio dei nostri primi 400 pos fisici nelle infrastrutture di ricarica, oltre ai 3400 pos virtuali, un’innovazione tecnologica non banale”. “Per celebrare questo evento abbiamo un’offerta commerciale, proponiamo infatti tariffe di ricarica scontate per chi carica sui pos della rete Enel, un gesto che dimostra quanto continuiamo a credere nello sviluppo della rete infrastrutturale. - conclude - Rispetto alla scorsa edizione dell’Eco Festival abbiamo installato altri 2000 punti di ricarica sul territorio italiano e, da qui a fine anno, ne metteremo giù altri 3000”.