INFORMAZIONIUniversità degli Studi di Roma "Tor Vergata" Università Ruolo: Area Comunicazione e Stampa Area: Communication Management Francesca Alfieri |
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(Adnkronos) - Jannik Sinner e un pre partita 'particolare' agli Internazionali d'Italia 2025. Il tennista azzurro, in attesa di entrare in campo per il suo match contro Francisco Cerundolo, oggi, martedì 13 maggio, ha ingannato l'attesa a modo suo insieme al suo team. Il match con l'argentino, valido per gli ottavi di finale del Masters 1000 di Roma, è infatti stato posticipato prima per l'allungarsi del match di Jasmine Paolini, che ha superato in tre set la russa Diana Shnaider, e poi per la pioggia che si è abbattuta sul Foro Italico. Nei corridoi del Centrale, Jannik ha dato vita a una partita di bocce utilizzando le palline da tennis. In gara tutto il team, compresi gli allenatori Simone Vagnozzi e Darren Cahill. Sinner ha assistito alla 'partita' ridendo, comodamente seduto, prima di entrare anche lui nella competizione. A un certo punto è arrivata proprio Paolini, che ha guardato divertita la scena prima di scambiare qualche parola con il numero uno del mondo.
(Adnkronos) - Si è conclusa l’edizione 2025 della Rome startup week, il festival internazionale dove la tecnologia e le imprese innovative ispirano i futuri leader del nostro Paese e incontrano il mercato dei capitali. L’evento è stato inaugurato dal primo Policy hackaton nazionale al Mimit che ha fornito al Governo alcune proposte concrete per trattenere i talenti in Italia ed evitare la fuga dei giovani all’estero. Ma quali sono le principali proposte elaborate al Ministero delle Imprese e del Made in Italy? 1) La creazione di un’Agenzia nazionale per l’innovazione e di un visto per gli innovatori; 2) una complessiva revisione normativa, a livello nazionale ed europeo, per la semplificazione degli investimenti, del technology transfer, dell’open innovation e del procurement pubblico; 3) il perfezionamento della norma per incentivare casse e fondi pensione ad investire in venture capital. 4) La revisione dei criteri di classificazione dei modelli di intelligenza artificiale dell’AI Act Europeo. "Bisogna superare l’idea per cui gli Stati Uniti innovano, la Cina copia, e l’Europa regolamenta", ha detto Gianmarco Carnovale, Presidente di Roma Startup e curatore della RSW25 organizzata con Future4 Comunicazione, Omg e The Growth Kitchen. "Le startup- ha spiegato - sono il futuro, il tentativo di creare nuove imprese che daranno lavoro ai giovani e, per questo, necessitano di un sistema normativo adeguato alla sperimentazione delle innovazioni, oltre che alla raccolta di capitale di rischio”. Nei due giorni al Gazometro sono arrivate circa3000 persone, numerose delegazioni internazionali da Nord America, Africa, Europa, Asia, grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e di Italian Trade Agency, per sviluppare sinergie e confrontarsi sui modelli di crescita dei rispettivi ecosistemi. “Siamo molto soddisfatti della Rsw25 – ha aggiunto Giuseppe Coccon, uno degli organizzatori della manifestazione - che anche quest’anno ha avuto Aziende partner, Sponsor e relatori, italiani e internazionali, di altissimo livello. Abbiamo offerto un evento per l’ecosistema italiano delle startup portando al Gazometro di Roma giovani visionari italiani, i leader del futuro che vorremmo restassero nel nostro Paese, anziché emigrare all’estero, per fare impresa”. La Rsw25 ha ospitato la V° Edizione del Blue Planet Economy Expoforum, organizzata in partnership con Fiera Roma. Al centro del dibattito l’innovazione e la sostenibilità in chiave 'blu' con giornate di confronto tra imprese, startup, istituzioni e giovani talenti da tutta Europa. L’edizione 2025 ha confermato il ruolo di Bpe come piattaforma di riferimento dell’economia del mare e incubatore di progetti: tra questi, la Blue Route, itinerario dei borghi marinari del Lazio, oggi realtà concreta e ispirazione per il primo bando regionale in Italia a sostegno della blue economy. Grande rilievo, inoltre, per la collettiva di imprese promossa da Lazio Innova, che ha valorizzato le realtà più dinamiche del territorio in settori chiave della transizione blu. Rsw25 è un evento internazionale, organizzato da Roma Startup, in collaborazione con Mimit; Maeci ed Italian Trade Agency; Regione Lazio e Camera di commercio di Roma; Future4 Comunicazione; Orange Media Group e The Growth Kitchen. Rsw25, powered by Eni – Road (Rome advanced district). Radio Partner: Dimensione Suono Roma; Main Media Partner; ADN Kronos. Media Partner: StartupItalia e RomaGoodNews.
(Adnkronos) - Cresce la desertificazione oceanica a causa del riscaldamento globale. In poco più di vent’anni è quasi raddoppiata l’area delle regioni oceaniche già povere di nutrienti e con scarsa biodiversità, passando dal 2,4 al 4,5% dell’oceano globale. Si tratta di un fenomeno che comporta una grave carenza di nutrienti e che potrebbe avere conseguenze significative sulla salute degli oceani e sul clima globale. È questo uno dei principali risultati emersi da uno studio internazionale condotto dal Laboratorio Enea Modelli e Servizi Climatici, in collaborazione con l’Istituto di Scienze Marine Ismar-Cnr e il laboratorio cinese State Key Laboratory of Satellite Ocean Environment Dynamics (Soed), pubblicato sulla rivista scientifica ‘Geophysical Research Letters’. Lo studio si concentra, in particolare, sull’analisi dei cambiamenti del fitoplancton, l’insieme di quei microrganismi che sono alla base della catena alimentare marina (sono il cibo di zooplancton, pesci e altri organismi) e contribuiscono a mitigare i cambiamenti climatici rimuovendo la CO2 atmosferica attraverso la loro attività fotosintetica. “Questo fenomeno risulta molto evidente nell’Oceano Pacifico settentrionale dove la superficie coinvolta cresce a un ritmo di 70mila km2 l’anno. Ma la desertificazione interessa in modo crescente diverse regioni oceaniche, con una particolare vulnerabilità nelle aree tropicali e subtropicali, dove la diminuzione dei nutrienti disponibili può avere importanti impatti sulla produttività e la diversità biologica. Questo accade a causa del riscaldamento globale, che fa sì che l’acqua calda, più leggera, resti in superficie, impedendo il mescolamento con l’acqua più fredda e ricca di nutrienti che si trova in profondità. Meno mescolamento significa quindi meno ‘cibo’ che arriva alla superficie per sostenere la crescita del fitoplancton e, di conseguenza, dell’intera catena alimentare”, spiega Chiara Volta, ricercatrice Enea del Laboratorio Modelli e Servizi Climatici. Dallo studio emerge inoltre che è in diminuzione la quantità di clorofilla, un indicatore chiave della salute e della produttività del fitoplancton. In pratica, una maggiore presenza di clorofilla indica una maggiore abbondanza di fitoplancton. “Tuttavia, secondo lo studio, questo calo potrebbe non indicare una riduzione della popolazione fitoplantonica, ma un adattamento di questi organismi alle nuove condizioni di crescita imposte dal cambiamento climatico, quali ad esempio l’aumento della temperatura e la riduzione della disponibilità di nutrienti”, sottolinea la ricercatrice di Enea. Per realizzare questo studio i ricercatori hanno esaminato le serie temporali di dati satellitari di clorofilla e di fitoplancton tra il 1998 e il 2022 nei cinque principali vortici oceanici della Terra (gyres subtropicali) situati nell’Atlantico settentrionale e meridionale, nel Pacifico settentrionale e meridionale e nell’Oceano Indiano. Si tratta di sistemi di correnti caratterizzati da un movimento anticiclonico dell’acqua che si sviluppano tra l’Equatore e le zone subtropicali di alta pressione, e la cui formazione dipende da una complessa interazione tra venti, rotazione terrestre e distribuzione delle terre emerse. “Negli ultimi due decenni, in concomitanza con il riscaldamento degli oceani, molti studi satellitari hanno documentato un’espansione di questi sistemi oceanici e una conseguente riduzione di clorofilla, destando serie preoccupazioni sulle possibili implicazioni per il clima globale e la salute dei nostri oceani. Tuttavia, i nostri risultati mostrano che, nonostante la diminuzione della clorofilla osservata nella zona più povera di nutrienti dei vortici subtropicali, la biomassa fitoplantonica è rimasta sostanzialmente stabile nel tempo. Tenuto conto che, per loro natura, i dati satellitari si limitano a fornire una descrizione di ciò che avviene sulla superficie oceanica, i prossimi passi da compiere saranno quelli di studiare i cambiamenti della comunità fitoplantonica lungo la colonna d’acqua e quantificare il loro impatto sulla produttività oceanica a scala regionale e globale”, conclude Chiara Volta.