(Adnkronos) - L'odg alla manovra contro l'aumento delle spese militari, presentato da Nicola Fratoianni, è stato votato oggi, 20 dicembre, alla Camera oltre che dai deputati di Avs anche dal gruppo dei 5 Stelle, Giuseppe Conte in testa. A votare a favore anche 8 deputati Pd: Anthony Barbagallo, Christian Di Sanzo, Federico Gianassi, Silvio Lai, Matteo Mauri, Arturo Scotto, Marco Simiani e Nico Stumpo. Degli 8 deputati Pd che si sono espressi a favore dell’odg Fratoianni, 6 hanno fatto sapere di aver votato sì per errore, confermato il voto a favore di Scotto e Stumpo. Voti favorevoli sono arrivati anche da Maria Elena Boschi e Benedetto Della Vedova, anche in questo caso "un errore". E più tardi una nota di Italia Viva fa sapere che non c'è stato "nessun voto favorevole da parte di Maria Elena Boschi all’odg presentato da Nicola Fratoianni contro l’aumento delle spese militari. L’errore iniziale è stato corretto ed è stato messo agli atti il voto contrario della deputata di Italia Viva”.
(Adnkronos) - La manovra di bilancio "è un passaggio cruciale per la politica economica del nostro Paese, tanto più in questa congiuntura internazionale caratterizzata da sfide globali in ambito geopolitico, energetico e tecnologico. E fra le scelte essenziali da adottare per promuovere la crescita sostenibile e rafforzare la competitività dell'Italia ci sono quelle per il sostegno agli investimenti produttivi delle imprese. Va subito detto che l’attuale disegno della Legge di bilancio appare ancora poco incisivo, privo cioè di una visione di politica industriale e di un impulso deciso sugli investimenti capace di consolidare con tassi significativi di crescita l’economia italiana". Così, con Adnkronos/Labitalia, Pasquale Lampugnale, vicepresidente nazionale Piccola Industria di Confindustria, sulla manovra economica del governo. Secondo Lampugnale, infatti, "al di là della proroga e del rifinanziamento del credito d’imposta per gli investimenti nella Zes Unica, per la quotazione delle pmi e della 'Nuova Sabatini', nella manovra sono sostanzialmente assenti il sostegno agli investimenti anche in considerazione dell’abrogazione dell’Ace (principale strumento di sostegno alla patrimonializzazione) decisa lo scorso anno e il lento avvio del Piano 5.0 causato dalle stringenti regolamentazioni europee". Per l'esponente di Confindustria, "la politica fiscale deve favorire la crescita economica in un contesto che è ancora caratterizzato però da una bassa produttività". "Ecco perché - dice - il sistema degli incentivi è fondamentale e dobbiamo potenziare la partecipazione delle imprese italiane agli Ipcei (grandi progetti di interesse europeo), strumenti come i contratti di sviluppo, il superammortamento e il credito d’imposta per ricerca e sviluppo, per la ricerca industriale e la ricerca applicata delle imprese che restano misure strategiche per stimolare gli investimenti in capitale fisico e immateriale". Per Lampugnale, "la proposta di razionalizzare e ridurre gradualmente alcuni di questi incentivi, senza un adeguato periodo di transizione, potrebbe invece penalizzare le imprese che hanno già pianificato investimenti a lungo termine". "È necessario piuttosto garantire continuità e certezza nelle politiche fiscali per permettere alle imprese di orientarsi con maggiore fiducia. Start-up e pmi in particolare necessitano di incentivi all'accesso al credito e all’innovazione", aggiunge ancora. Serve più attenzione per le imprese, secondo l'industriale. "La manovra va inoltre rafforzata sul versante dell’accesso al credito: il sistema bancario, pur migliorato rispetto agli anni precedenti, continua infatti troppo spesso a rappresentare un ostacolo per molte pmi, soprattutto al Sud, a causa della scarsa disponibilità di finanziamenti a condizioni favorevoli e per l’andamento degli alti tassi di interesse. In questo ambito, sarebbe dunque utile prevedere un potenziamento degli strumenti di garanzia pubblica per favorire l’ingresso delle pmi nel ciclo produttivo delle nuove tecnologie, in particolar modo quelle legate alla transizione ecologica e digitale", sottolinea ancora. Per Lampugnale, "appare prioritario rendere strutturale la riforma del Fondo di Garanzia per le pmi, in scadenza a fine anno, e rifinanziarlo con almeno 200 milioni di euro per mantenere l’operatività del Fondo nel 2025 e dare validità alla proroga della 'Nuova Sabatini", sottolinea.
(Adnkronos) - Un chicco di caffè che può trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha bisogno con il supporto di Banco Alimentare del Lazio e Fondazione Progetto Arca con il progetto Cucine Mobili a Roma. Tutto grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio di Nespresso, che dal 2011 ha attivato il progetto “Da Chicco a Chicco” per consentire di rigenerare i due materiali di cui sono composte le capsule, alluminio e caffè, e sopperire a una dinamica di riciclo che non consente alle capsule di essere conferite nella raccolta differenziata, nonché di essere rilevate dagli impianti di riciclo in Italia perché piccole e leggere come altri oggetti in alluminio. È infatti dal recupero dei due materiali, alluminio e caffè, questo poi usato per il fare compost per la coltivazione di riso, che nascono gli oltre 220 quintali di riso (circa 250.000 piatti) donati quest’anno a Banco Alimentare del Lazio, beneficiario del progetto di economia circolare dal 2020, a cui partecipano i clienti Nespresso, che possono riportare le capsule esauste presso le Boutique e le isole ecologiche partner, in Lazio e in tutta Italia. Una collaborazione che unisce solidarietà e circolarità e che in 4 anni ha consentito di raggiungere oltre 1 milione di piatti di riso distribuiti in Lazio. Quest’anno il progetto si amplia ulteriormente includendo anche le Cucine mobili di Fondazione Progetto Arca che nella città di Roma distribuiranno, a partire dal 18 dicembre, piatti di riso caldo come primo aiuto direttamente sulle strade. Nato a Milano durante la pandemia per rispondere alla chiusura obbligata delle mense per i poveri e per garantire cibo sano e adeguato a chi non può permetterselo, il servizio di Cucine mobili è attivo a Roma dal 2022 ed entra a far parte del progetto “Da Chicco a Chicco” di Nespresso anche nelle città di Milano, Torino e Bari. Un primo aiuto molto importante perché, oltre a fornire un piatto caldo e nutriente, è funzionale a creare un rapporto di fiducia e ad accorciare le distanze tra chi è in difficoltà e chi può fornire supporto, ponendo le basi per un percorso di reintegrazione sociale. Allestita su un food-truck attrezzato con fornelli, forno e bollitori, la Cucina mobile a Roma serve 80 pasti caldi ogni sera per 5 giorni alla settimana, all’interno dei quali si inserirà una volta la settimana anche il riso prodotto dalle capsule di caffè. Una produzione totale che quest’anno conta oltre 100.000 chili di riso, distribuiti a persone, famiglie e associazioni in 5 regioni italiane grazie alle sedi regionali di Banco Alimentare in Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna e alle Cucine mobili di Progetto Arca. Grazie a un incremento, anno dopo anno, delle associazioni coinvolte nel progetto, in questi 13 anni “Da Chicco a Chicco” ha rappresentato un supporto concreto per oltre 500.000 persone in difficoltà, ogni anno, sul territorio italiano, attraverso la donazione di riso a più di 2.500 strutture caritative tra case di accoglienza e mense, oltre a consegne dedicate e pacchi solidali. Attraverso “Da Chicco a Chicco” Nespresso dal 2011 promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, e facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone. Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche partner in tutta Italia, per un totale di oltre 200 punti di raccolta in più di 100 città italiane. Una volta raccolte le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo: l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, mentre il caffè può diventare compost per fertilizzare il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona al Banco Alimentare e, da quest’anno, a Fondazione Progetto Arca. Un progetto di economia circolare che ha permesso in 13 anni di donare oltre 6.600 quintali di riso, l’equivalente di oltre 7 milioni di piatti (1 piatto = 90gr). “Attraverso il programma Da Chicco a Chicco, ci impegniamo a trasformare gli sforzi di tutte le persone che riconsegnano le capsule esauste in un aiuto concreto per il territorio, ha dichiarato Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana. Quest'anno, l’ampliamento del progetto al servizio Cucine Mobili di Progetto Arca a Roma, oltre al Banco Alimentare del Lazio, partner del progetto da 4 anni, ci permette di raggiungere ancora più persone con un aiuto concreto, unendo economia circolare e sostegno sociale. A partire dalla serata del 18 dicembre, contemporaneamente in 4 città, Milano, Roma, Torino e Bari le Cucine mobili di Progetto Arca distribuiranno i piatti di riso caldo alle persone in strada, con la possibilità di raggiungere nel corso di tutto il 2025 oltre 60.000 piatti distribuiti alle persone che usufruiscono di questo servizio diventato parte strutturale della presenza in strada con oltre 6.300 pranzi, cene e prime colazioni servite ogni settimana dai volontari. “A Roma siamo presenti ogni sera con i nostri volontari per portare in strada con la Cucina mobile un sostegno alimentare completo, accurato nella preparazione e continuo nella distribuzione. Da oggi, grazie alla donazione di Nespresso, le persone che si rivolgono a noi vedranno un nuovo piatto inserito nel menù, gustoso e versatile, che si adatta bene a tutte le esigenze alimentari, sia per cultura che per dieta. Una novità concreta per continuare a essere al fianco delle persone fragili ogni giorno” ha dichiarato Alberto Sinigallia, Presidente Fondazione Progetto Arca. “Siamo felici e orgogliosi di essere parte anche quest'anno di un’iniziativa che si allinea perfettamente alla nostra missione di combattere lo spreco alimentare e di supportare chi è in difficoltà, ha dichiarato Marco Picciaia, Presidente del Banco Alimentare del Lazio. Il riso, grazie alla sua versatilità e all’assenza di glutine, risponde alle diverse esigenze alimentari delle persone che aiutiamo ogni giorno, rappresentando un gesto di attenzione e cura che rafforza il nostro impegno verso il prossimo”. I dati sulle donazioni di riso si sommano a quelli relativi al riciclo delle capsule Nespresso che, nel primo semestre del 2024, hanno segnato un +8% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2023, consentendo di rimettere in circolo oltre 600 tonnellate di caffè e più di 55 tonnellate di alluminio, entrambe risorse pronte per essere riutilizzate. Una tendenza positiva che si conferma anche in Lazio con 58 tonnellate di caffè e oltre 5 di alluminio rimessi in circolo. “Da Chicco a Chicco” è parte del programma “Nespresso per l’Italia” che racchiude progetti e iniziative per un impatto positivo e concreto sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone e delle comunità.