(Adnkronos) - L'aggressione dei due fratellini a Lavinio, azzannati dal cane della nonna, "è l'ennesimo fatto che accende i riflettori su un problema che ormai è un'emergenza nazionale, con 70mila aggressioni l'anno. Molto spesso le vittime sono bambini, e questo aggiunge all'emergenza la tristezza. Serve maggior controllo sui padroni, sulla loro gestione degli animali e un intervento da parte delle istituzioni sul tema". Sono le parole all'Adnkronos di Priscilla Pasqualini, presidente di Tipam, l'associazione vittime animali mal gestiti, fondata nel 2024 da Tommaso Castellano, ora vicepresidente dell'associazione. L’anno scorso tre rottweiler hanno ucciso il fratello di Priscilla, Paolo, a Manziana, in provincia di Roma, mentre faceva jogging. Secondo Pasqualini, "il più delle volte ci troviamo di fronte a casi lapalissiani di cattiva gestione e custodia dei cani. Nella maggioranza dei casi si tratta di cani già segnalati, ma nessuno interviene in maniera concreta". Eppure, spiega, "tutti questi casi potevano essere evitati con delle leggi che già esistono: ad esempio, nel Lazio c'è una legge regionale che obbliga tutti i proprietari di cani da presa, molossi e i loro incroci, ad avere il patentino e a sottoporre i cani a una visita annuale". "Tra l'altro, molti non sanno - spiega la presidente di Tipam - che la morte di un cane sbranato da un altro cane non configura alcun reato: quindi ci ritroviamo di fronte a tanti proprietari che hanno visto il loro cane sbranato sotto i loro occhi e sconvolti vanno a fare denuncia per poi scoprire che né l'omessa custodia, che è un reato depenalizzato, né la morte del proprio animale configura un reato. E quindi poi di fatto, quando si dice '70mila aggressioni l'anno', sarebbe più corretto dire '70mila aggressioni l'anno, ma la maggior parte della gente non può denunciare'. Spesso da una prima aggressione cane-cane si passa a quella cane-uomo. Però il punto è che se nessuno interviene a questa prima aggressione cane-cane, perché non si configura alcun reato, il più delle volte che cosa succede? Che interviene l'Asl o anche il sindaco, con un'ordinanza imponendo ad esempio al proprietario di rifare la recinzione della sua abitazione, se lui non va ad ottemperare a questo obbligo incorre in una sanzione amministrativa di 50 euro. Rimangono impuniti". "Io sono convinta, anche per i cani che hanno ucciso mio fratello, che, se fossero stati gestiti nella maniera corretta, non sarebbe successo quello che poi si è verificato. Spesso si dice che 'il cane è aggressivo', ma c'è da considerare che tanti di questi proprietari sono pregiudicati, talvolta con precedenti per violenza o stupro, lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale. E c'è anche una connessione, dove l'abuso di genere è correlato al cosiddetto 'abuso di razza', cioè al maltrattamento, al fatto che quella persona si sente potente con il proprio cane, e quindi lo usa poi come arma: ci sono fatti di cronaca che raccontano come il cane sia stato utilizzato come arma, cioè sia stato aizzato contro qualcuno. Ma amare il proprio cane - conclude Pasqualini - vuol dire saperlo gestire e custodire in una maniera corretta".
(Adnkronos) - Nella giornata di oggi si è tenuto un incontro istituzionale tra Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia, appartenente al sistema di Federturismo Confindustria ed il suo direttore Antonio Barreca, e Base Balneare e il commissario europeo al Turismo, Apostolos Tzitzikostas. Durante il colloquio è stata consegnata una memoria illustrativa ufficiale contenente le istanze del comparto balneare italiano in merito alla corretta applicazione della Direttiva Bolkestein e lo stato del contenzioso italiano approdato alle Sezioni Unite sul tema della scarsità della risorsa naturale. Il documento, elaborato da Assobalneari Italia e Base balneare, evidenzia la necessità di un approccio più equilibrato e realistico parte delle istituzioni europee, che tenga conto delle peculiarità storiche, economiche e sociali del modello balneare italiano e della tutela dei diritti acquisiti dai concessionari che da decenni operano e investono nel settore. Durante l’incontro, il Presidente di Assobalneari e l'Avvocato Nicolò Maellaro per Base Balneare hanno formalmente richiesto un tavolo di confronto con le istituzioni europee competenti, con l’obiettivo di individuare soluzioni normative che garantiscano certezza giuridica, continuità imprenditoriale e salvaguardia dell’occupazione lungo le coste italiane. "Abbiamo ribadito con forza - hanno dichiarato Licordari e Maellaro - che non si può applicaE'È fondamentale che l’Europa ascolti la voce dei territori e comprenda che il sistema balneare italiano così come quello degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, rappresenta una risorsa strategica per l’economia del turismo nazionale, fatta di imprese familiari, lavoro, identità e presidio ambientale". Assobalneari Italia e Base Balneare auspicano che questo confronto possa essere il primo passo verso una nuova fase di dialogo e collaborazione con la nuova dirigenza politica dell’Unione Europea, affinché le future scelte in materia siano il frutto di una volontà politica consapevole e non delle scelte di oscuri tecnocrati che, con la loro influenza proveniente da loro ruolo di intoccabili, riescono ad indirizzare decisioni che sono più il frutto di pressioni di poteri forti a discapito dell’interesse comune, e che tengano conto della specificità e della sostenibilità del comparto balneare italiano e di quello degli altri Paesi che hanno le loro coste sul mar Mediterraneo, valorizzando coloro che nel corso degli anni hanno investito e creato occupazione inventando il modello di turismo balneare che oggi viene esportato come modello in altri Paesi del mondo.
(Adnkronos) - I mercati di Traiano, uno dei simboli storici e architettonici della Capitale, si vestono di nuova luce. È stata presentata questa sera la nuova illuminazione artistica del complesso, sito archeologico unico al mondo che rappresenta, allo stesso tempo, un’importante quinta scenica nel cuore di Roma. All’evento hanno partecipato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce e la presidente di Acea Barbara Marinali. L’intervento è stato realizzato da Areti, società del Gruppo Acea che si occupa dell’illuminazione pubblica e artistica della Capitale, sulla base di un progetto redatto da professionalità interne all’azienda in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre. Il progetto mira a esaltare l’architettura del complesso monumentale: sono state adottate soluzioni innovative, come un’illuminazione a proiezione per le mura esterne, che garantisce una luce morbida e uniforme sui diversi livelli, creando una lettura d’insieme del monumento come quinta urbana. La torre delle Milizie, le nicchie e l’ambulacro interno sono stati invece sottolineati con un’illuminazione in semi-radenza. L’intervento non si è limitato alla sostituzione puntuale degli impianti esistenti, ma ha previsto una rimodulazione dell’impianto e l’integrazione delle zone con carenza di illuminazione, per un risultato più armonico e funzionale. La temperatura di colore calda (2700 Kelvin) si inserisce in continuità con l’illuminazione già presente sui monumenti in opus latericium, creando un’atmosfera accogliente e rispettosa dell’estetica storica. Grazie all’utilizzo di tecnologia Led di ultima generazione, sono stati installati 259 apparecchi con una potenza totale di circa 7,5 kw, riducendo significativamente i consumi energetici rispetto ai 107 apparecchi rimossi, che avevano una potenza complessiva di 11,5 kw. Inoltre il sistema di controllo intelligente permette di calibrare l’intensità di ogni singolo punto luce, riducendo ulteriormente i consumi energetici. "È un privilegio poterci occupare di un patrimonio unico al mondo e, nel farlo, prestare una cura particolare al progetto e al modo in cui le architetture di luce possono ridisegnare questi luoghi, optando per l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione con alta resa cromatica che permettono di esaltare l’architettura nei singoli dettagli e di renderla fruibile, anche di notte, agli occhi del mondo”, ha detto la presidente di Acea, Barbara Marinali. "Siamo orgogliosi di aver contribuito, con le istituzioni, a questo progetto che unisce innovazione tecnologica e tutela del patrimonio storico - ha aggiunto Fabrizio Palermo, ad di Acea - Questo dei Mercati rappresenta un esempio del know how all’avanguardia di Acea, che può vantare un team di professionisti specializzati nella progettazione e realizzazione di interventi di illuminazione artistica, coniugando innovazione, efficienza energetica e valorizzazione del patrimonio”.