(Adnkronos) - Sarà l'Argentina ad affrontare l'Italia di Jannik Sinner nei quarti di finale della Coppa Davis. Gli azzurri dei capitan Filippo Volandri evitatano così l'Australia, finalista l'anno scorso, che affronterà gli Stati Uniti. La Final 8 è in programma dal 19 al 24 novembre. Gli altri abbinamenti sono Germania-Canada e Olanda-Spagna. L'inizio del percorso non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile per il team di Volandri, che in Spagna dovrebbe ritrovare anche il numero uno del mondo Jannik Sinner. Come riporta Agipronews, l’Italia è in pole a 2,75 su Betflag e a 3 su Sisal, in vantaggio proprio sui padroni di casa guidati da Carlos Alcaraz, primi rivali in quota a 4. Chiudono il podio virtuale gli Stati Uniti, offerti a 6 mentre sale a 26 il successo dell’Argentina, primo avversario azzurro per la corsa alla seconda Coppa Davis consecutiva.
(Adnkronos) - Il primo Contratto di lavoro multimanifatturiero siglato da Confimi Industria e da Confsal e p resentato oggi si articola in due parti. La parte prima raccoglie le norme di carattere generale che riguardano i principi contrattuali e i sistemi di tutela e benessere del lavoratore, i quali prescindono dalla natura dei singoli processi produttivi e sono applicabili a tutti i settori e in tutti i comparti configurandosi come norme universali. E la parte seconda, in continuità con la parte prima, raggruppa invece le norme di carattere settoriale, che disciplinano aspetti particolari di alcuni istituti contrattuali sulla base delle peculiarità dei diversi processi produttivi e anche delle prassi contrattuali che caratterizzano i vari settori economici. Le norme generali, contenute nella prima parte, si articolano in tre sezioni principali. La sezione I disciplina l'articolazione e funzione della contrattazione collettiva di lavoro, le relazioni sindacali e in particolare la partecipazione dei lavoratori, la libertà e l’attività sindacale. La sezione II costituzione, svolgimento e risoluzione del rapporto di lavoro disciplina le varie tipologie contrattuali norme specifiche per i quadri, la classificazione e inquadramento del personale, la struttura del trattamento economico le esternalizzazioni, norme di comportamento e disciplinari. La sezione III riguarda il sistema di tutela e benessere dei lavoratori disciplinando in particolare la contrattazione come politica attiva del lavoro, bilateralità’ e sistema di welfare contrattuale i congedi, permessi e aspettative; la tutela della maternità e della genitorialità; la tutela contro le discriminazioni e limiti ai poteri datoriali; la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il patto di responsabilità sociale aziendale. Le norme settoriali, contenute nella seconda parte, completano e dettagliano le norme generali, integrandole attraverso una contestualizzazione settoriale. In particolare esse disciplinano: strumenti della bilateralità e contribuzioni; profili professionali impegnati nel singolo settore e relativo inquadramento nei livelli; minimi salariali tabellari ed elementi retributivi aggiuntivi; le norme integrative per la sicurezza; regimi orari e altri aspetti dell’organizzazione aziendale e della prestazione lavorativa. I livelli di contrattazione del nuovo contratto sono i due classici livelli: 1° e 2° livello. Il 1° è quello nazionale, il 2° è principalmente quello aziendale ma può riguardare, con accordi territoriali, ambiti provinciali o territoriali, quali ad esempio l’accordo regionale per l'istituzione della retribuzione premiale e l’accordo regionale per l'istituzione del welfare contrattuale aziendale (anche in assenza di rappresentanze sindacali in azienda). La delega alla contrattazione di 2° livello è subordinata al divieto di deroghe peggiorative, nonché a limiti e condizioni alla contrattazione di prossimità pur se essa è prevista per legge. Una contrattazione di qualità statuisce alcuni principi fondamentali: l’inscindibilità, l’inderogabilità, l’ultrattività. Il principio dell’Inscindibilità afferma che le norme dei contratti collettivi sono correlate e inscindibili e che non è ammessa un’applicazione parziale dei contratti. Il principio dell’inderogabilità afferma che i contratti individuali di lavoro devono uniformarsi alle disposizioni del Ccnil; clausole difformi si intendono sostituite di diritto e si può derogare solo con trattamenti di miglior favore. Il principio dell’ultrattività stabilisce che i contratti collettivi di qualsiasi livello, se non rinnovati in tempo, continuano a produrre i loro effetti fino al rinnovo. L’indennità di vacanza contrattuale subentra in caso di ritardo nel rinnovo. Una contrattazione di qualità è caratterizzata da completezza, omogeneità e innovazione. La completezza si traduce in un’articolazione esaustiva e chiara di tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, dalla costituzione all’estinzione. La omogeneità risponde all’esigenza di assicurare una regolamentazione uniforme per tutti i lavoratori, in ogni settore produttivo di appartenenza. L’innovazione si traduce nell’introduzione di istituti innovativi diretti a garantire una disciplina del rapporto di lavoro conforme alle dinamiche socio-economiche, in una prospettiva di tutela del lavoratore e di produttività dell’impresa. Il Ccnil introduce il preavviso attivo, un istituto di carattere innovativo che rappresenta una misura di tutela dei lavoratori e si configura come una misura di politica attiva del lavoro. Nel caso in cui la programmazione economica dell’azienda imponga la risoluzione del rapporto di lavoro (licenziamento per giusto motivo oggettivo), in una prospettiva solidaristica tra le parti del rapporto di lavoro, il datore di lavoro provvede a effettuare una comunicazione all’Ente bilaterale di riferimento al fine di consentire la formazione e la ricollocazione del dipendente in uscita, auspicabilmente prima che il rapporto di lavoro si risolva e il lavoratore diventi disoccupato. Il contratto dà piena attuazione all’art. 36 della Costituzione secondo cui ai lavoratori deve essere riconosciuta una retribuzione sufficiente e comunque proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto. Le tabelle salariali con i minimi associati a livelli di inquadramento fissa a 9 euro lordi orari il trattamento economico minimo garantito a tutti i lavoratori, a prescindere dal settore economico e dalla zona geografica in cui è resa la prestazione. Il divieto di discriminazione retributiva di genere è accompagnato dall’impegno del datore di lavoro a favorire azioni positive volte a realizzare l’uguaglianza nel regime retributivo e un sistema di monitoraggio con certificazione della parità retributiva. Gli aspetti retributivi sono articolati in due distinte definizioni: il T.E.B. (Trattamento Economico di Base), all’interno del quale sono ricomprese: la retribuzione tabellare e dunque l’importo retributivo mensile o orario corrispondente a ciascun livello di inquadramento garantito alla generalità dei lavoratori; la tredicesima mensilità, ossia la corresponsione di una mensilità aggiuntiva rispetto alle 12 annuali, proporzionata ai mesi interi di servizio prestato; gli scatti di anzianità, il cui ammontare è espresso in forma percentuale, in una quota non inferiore al 2%; il T.E.G. (Trattamento Economico Globale), comprende invece anche gli elementi retributivi aggiuntivi, quali: l’indennità di qualificazione, l’aumento retributivo per competenza, la gratifica annuale premiale, una retribuzione variabile nella forma di premio correlata ai risultati dell’andamento economico dell’impresa; le maggiorazioni previste per lavoro straordinario; gli aumenti per merito le misure di welfare ed ogni ulteriore indennità. IL Ccnil disciplina la retribuzione premiale come una forma di salario accessorio a fronte del raggiungimento di determinati obiettivi, sulla base di criteri oggettivi e relativi indicatori, quali: la produttività, l’innovazione, l’assiduità, la qualità, l’efficienza. I premi produzione rappresentano uno strumento importante per favorire la competitività e produttività dell’impresa, consentendo, al lavoratore e all’impresa, di beneficiare di alcuni vantaggi fiscali, pertanto anche nell’aziende del sistema Confimi-Confsal, prive di Rsa, quindi di accordi aziendali, è possibile istituire il premio di produzione attraverso il ricorso agli accordi territoriali, depositati presso l’Itl. Il contratto collettivo prevede, inoltre, che il lavoratore possa decidere di convertire il proprio premio di produzione in servizi di welfare, in questo caso, la retribuzione premiale sarà totalmente esente da tassazione per il lavoratore, mentre l’azienda potrà dedurre dalle tasse gli importi spesi Il contratto introduce un principio importante in tema di riconoscimento dell’importanza dell’istruzione e della formazione, che denominiamo principio di qualificazione, sul presupposto che la qualità della prestazione lavorativa è correlata anche a un maggior grado di istruzione. In coerenza con il rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni italiane connesse al quadro europeo EQF - che stabilisce la corrispondenza tra i titoli di studio rilasciati dall’ordinamento italiano e il quadro europeo delle qualifiche - è riconosciuta l’equivalenza tra i livelli di inquadramento e i corrispondenti titoli di studio, associando le conoscenze e le abilità richieste al lavoratore per la prestazione lavorativa corrispondente ad un determinato livello professionale di inquadramento, al completamento di percorsi di istruzione o di formazione professionale. Pertanto, al lavoratore in possesso o che consegua un titolo di studio superiore rispetto a quello corrispondente al livello di inquadramento, viene riconosciuta un’indennità mensile, denominata indennità di qualificazione, che concorre a formare il trattamento economico globale (Teg), nella misura del 10% della differenza retributiva tra il livello di inquadramento e il livello superiore corrispondente al titolo di studio pertinente alle mansioni svolte e al 5% in caso di titolo non pertinente. Il Contratto prevede diverse forme di flessibilità organizzativa per incrementare la capacità produttiva dell’impresa e con essa la competitività, fattore di crescita dell’impresa e dell’occupazione. In tal senso, fermo restando il riconoscimento economico ai lavoratori attraverso le maggiorazioni previste per le diverse tipologie di prestazione lavorativa, la flessibilità organizzativa riguarda diversi piani, a partire dalla possibilità dell’ utilizzo degli impianti secondo i vari cicli di produzione. Riguarda anche programmazione dell’orario di lavoro multi periodale, con diversi regimi orari e turnazioni, andando incontro alle variazioni di intensità delle attività produttive, sempre nel rispetto della media settimanale dell’orario normale contrattuale; si prevede anche la possibilità di distribuire l’orario su 4 giorni, di norma fissato a 36 ore a parità di salario. Le norme generali sul rapporto di lavoro garantiscono forme di flessibilità in ingresso al fine di promuovere politiche occupazionali volte a privilegiare il ricorso al contratto a tempo indeterminato (quale forma privilegiata del rapporto di lavoro) anche facendo ricorso a modalità e condizioni contrattuali differenti, quali: equiparazione della quota del tempo determinato per chiamata diretta alla quota prevista dalla legge per i contratti a termine in regime di somministrazione (il numero dei contratti a termine stipulabile per l’azienda è pari al 30%); le indicazioni di specifiche causali per la stipula di contratti a tempo determinato di durata superiore a 12 mesi quando sussistono esigenze eccezionali e particolari delle imprese; formazione professionalizzante iniziale, con regime retributivo differenziato in alternativa all’apprendistato,(pur prevedendo la possibilità di avviare le 3 forme di apprendistato) finalizzata ad offrire sin da subito un’occupazione stabile al lavoratore privo di esperienza professionale e che necessita di una formazione professionalizzante iniziale; contratto di lavoro intermittente, in alternativa al ricorso all’agenzia di somministrazione, con o senza obbligo di risposta e relativa indennità di disponibilità.
(Adnkronos) - Unire sostenibilità e strategia per creare valore condiviso. Sono i capisaldi del Report di Sostenibilità 2023 presentato dal Gruppo Chiesi, gruppo biofarmaceutico internazionale orientato alla ricerca nel campo della salute respiratoria, delle malattie rare e delle cure specialistiche. Patients, Planet, People e Prosperity sono le 4 P su cui si fonda il Report. Partendo dai Pazienti: Chiesi ha investito il 23,8% del fatturato in ricerca e sviluppo per soddisfare i bisogni terapeutici dei propri pazienti, sottolineando anche gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute; il Pianeta, con un impegno a raggiungere NetZero (Zero Emissioni Nette di gas a effetto serra) entro il 2035, con un piano dettagliato di transizione climatica (nel 2023, l’azienda ha conseguito la medaglia di platino nella valutazione di sostenibilità di EcoVadis); le Persone, con le linee guida globali sulla genitorialità per rendere l’azienda ancora più inclusiva e attenta alla parità di genere e con un aumento delle ore di volontariato aziendale del 77,5%; la Prosperità ridistribuendo il 77% del valore economico generato ai suoi stakeholder, compresi la comunità locale, gli investitori, la pubblica amministrazione, i dipendenti, i collaboratori e i fornitori. (VIDEO) (VIDEO 2) ”Per Chiesi sostenibilità significa creazione di valore condiviso e quindi unire il successo dell'azienda al progresso della società - spiega Cecilia Plicco, Head of Shared Value and Sustainability di Chiesi Group - Un approccio che è perfettamente sintetizzato dal motto 'Do good, do well and repeat' che è centrale nel nostro nuovo rapporto di sostenibilità 2023. Alla fine del 2023 c'è stato un importante cambio organizzativo a livello aziendale, i team di sostenibilità e strategia sono stati uniti in un'unica funzione per dare un messaggio forte, cioè che la sostenibilità è parte integrante del nostro business. Sempre insieme al rapporto di sostenibilità abbiamo pubblicato il Transition Plan che definisce la nostra roadmap per raggiungere il traguardo Net Zero al 2035, in particolare emissioni nette di carbonio per lo scopo 1 e 2 al 2030 e per lo scopo 3 al 2035. Questi impegni derivano da un percorso partito nel 2018 con l'adozione della forma societaria di Benefit Corporation in Italia e negli Stati Uniti nel 2021 di Société à Mission in Francia e il percorso di misurazione e miglioramento della nostra performance sociale ed ambientale adottando lo strumento del Bia (B Impact Assessment) che ci ha permesso di ottenere la certificazione B Corp nel 2019 e rinnovarla nel 2022”. "Il Gruppo Chiesi si è impegnato a combattere il cambiamento climatico, con l’obiettivo di raggiungere Net Zero entro il 2035. Il Gruppo ha adottato un Climate Transition Plan (Piano di Transizione Climatica), in anticipo rispetto ai requisiti normativi previsti dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) - continua - Nel 2023, rispetto all’anno di riferimento 2019, il Gruppo Chiesi ha raggiunto una riduzione del 39% delle emissioni di gas a effetto serra negli Scope 1 e 2. Un esempio interessante che dimostra come l'azienda stia coniugando i bisogni dei pazienti alla volontà di ridurre l'impatto ambientale è l'investimento di 350 milioni di euro che è stato annunciato nel 2019 per portare sul mercato un inalatore a basso potenziale di riscaldamento globale. Questa per noi è una delle nostre principali fonti di emissioni di carbonio, che rientra nello scopo 3 quindi le emissioni che i pazienti producono utilizzando i nostri inalatori. Tramite questo investimento saremo in grado di portare sul mercato un inalatore che ridurrà del 90% le emissioni di carbonio rispetto agli inalatori attualmente sul mercato”. Tra le priorità di Chiesi il benessere e l'uguaglianza dei propri collaboratori e promuovere un ambiente di lavoro positivo e rispettoso. Chiesi è diventata la prima azienda farmaceutica italiana a ricevere la certificazione per la Parità di Genere da Bureau Veritas nel 2023. “Delle nostre 7mila persone il 56% a livello globale sono donne - commenta Cecilia Plicco - e questo dato aumenta se guardiamo alle persone che lavorano nella ricerca e sviluppo, area in cui il 67% dei collaboratori è donna. Nel 2021 l'azienda ha annunciato importanti obiettivi per promuovere la parità di genere. In particolare, ci siamo impegnati entro il 2023 a chiudere il gender pay gap, obiettivo che è stato raggiunto già un anno prima nel 2022. Inoltre, l'azienda ha l'impegno al 2030 di garantire l'equa rappresentanza di genere nelle posizioni apicali. Tutte queste iniziative poi sono sostenute da varie progettualità come iniziative di mentoring, supporto alla genitorialità e vari progetti che ci permetteranno di raggiungere questi importanti obiettivi”.