(Adnkronos) - “Il contesto mediatico, social e digitale influenzano sempre di più la scelta stilistica delle persone, ma non in senso passivo, perché non siamo più solo target passivi ma attori attivi delle nostre scelte. La capacità interazionale del mondo digitale ci permette di proporre anche le nostre scelte, diventando così un po’ tutti ‘stilisti di noi stessi’ e questa è una cosa che ci è stata permessa dall'avvento del digitale”. Così Mauro Ferraresi, sociologo della comunicazione e professore dell’università di Iulm in occasione della presentazione del primo Osservatorio Moda e Generazioni “Fashion & Identity – Vestirsi senza infrastrutture”, un’indagine esclusiva realizzata da McArthurGlen in collaborazione con BVA Doxa. L’osservatorio è pensato come parte integrante di Evolve, la piattaforma del Gruppo McArthurGlen dedicata alle diverse attività ad impatto sociale del Gruppo. Indagare il rapporto tra identità e moda, comprendere come le nuove generazioni usino l’abbigliamento per esprimere al meglio la propria autenticità è stato quindi l’obiettivo prioritario della ricerca, presentata nel corso di un evento pubblico a Milano. “Emergono alcune importanti differenze, per esempio tra la generazione Z e i Millennials ed emerge questa idea di costruzione identitaria attraverso il proprio vestire. L'abito spesso è il frutto di una scelta ego sintonica, cioè qualche cosa che si adatta a me, al mio sentire, al mio essere, al mio vivere. E attraverso l'abito, io comunico. Non è una comunicazione verbale, ma è una comunicazione - spiega l’esperto - I social network hanno un ruolo sempre più importante. Passiamo circa sei ore del nostro tempo sugli schermi azzurrini che ormai circondano le nostre vite e i social network sono capaci di darci informazioni, di farci costruire nuove relazioni o di consolidare quelle già esistenti. Sono assolutamente stimolanti ma è importante scegliere gli strumenti giusti, accettare le cose belle e, magari, tralasciare quelle meno belle”.
(Adnkronos) - I dati economici mostrano un Sud e in particolare Napoli messi meglio di prima, spinti anche da un turismo ai massimi livelli e dagli investimenti del Pnrr. Allora dobbiamo mettere in campo le capacità delle nostre classi dirigenti pubbliche e private per cogliere appieno questa opportunità e portare questa crescita a beneficio nostro e anche di tutto il Paese”. Questo uno dei passi dell’intervento di Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli, già Sottosegretario al ministero dell’Economia, all’assemblea di Manageritalia Campania svoltasi presso la sede dell’Associazione in città. Nell’intervento di apertura della parte pubblica il segretario Generale di Manageritalia Massimo Fiaschi ha espresso in sintesi il giudizio dell’organizzazione sulla Legge di Bilancio: “Una Manovra che ha avuto il plauso dei mercati, ma non ha sicuramente il nostro. Perché non c’è nulla per la crescita e si colpisce come al solito il ceto medio che sopra i 75milioni di reddito avrà un aumento delle tasse per il tetto messo alle detrazioni fiscali. Il presidente di Manageritalia, Marco Ballaré nel suo intervento ha rimarcato la fotografia irrealistica che presentano i dati fiscali: “Abbiamo il 45% degli italiani che non lavora, solo 10 milioni, su 42 milioni di contribuenti, che pagano il 76% dell’Irpef e solo il 5% che dichiara più di 55mila euro. È la fotografia di un Paese povero, ancor più povero di quello che è veramente al lordo dell’evasione, che ha 3 miliardi di debito, 50mila euro per ogni abitante”. “La Legge di Bilancio è figlia di un Paese che non ha una visione da decenni”, ha detto nel suo intervento Gianluca Cantalamessa, Senatore della Repubblica Italiana e Componente della 9ª Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e artigianato. E poi ha ribadito: “Nel nostro Paese, infatti, non mancano i soldi, manca una visione e delle politiche industriali, per la sanità e molto altro che guardino avanti. La manovra mette in sicurezza il costo del debito, 65miliardi all’anno, che ci schiaccia e non potevamo, come punto di partenza, permettere salisse”. Baretta sulla Legge di Bilancio ha detto: “È meno peggio di come poteva essere. Ma non c’è nulla per la crescita, manca una vera riforma delle detrazioni, 700 voci che danno luogo a 250 miliardi di mancate entrate, e poi c’è la tassa sui fondi pensione che non ha senso, perché non c’è così in Europa e deprime la previdenza integrativa della quale abbiamo tutti, stato e cittadini, tanto bisogno. Per non parlare il tetto agli stipendi dei manager pubblici che rischia solo di privarci di valide competenze oggi indispensabili”. L’Assemblea, molto partecipata, ha anche dibattuto delle attività dell’Associazione per supportare i manager nelle sfide professionali e il territorio con le competenze messe volontariamente a disposizione da tanti manager associati. Tra questi c’è anche Women On Board, il percorso per aumentare le donne nei CdA. “Infatti – ha detto il presidente di Manageritalia Campania Ciro Turiello nel suo intervento – le donne nei CdA campani sono solo il 19,6%, sotto la media nazionale (20,2%). Un dato simmetrico a quello delle donne dirigenti che sono solo 16,3% in Campania contro il 21,4% in Italia. Dati che raccontano la debolezza manageriale del nostro territorio non solo a livello di genere, ma proprio in generale (ci sono solo 0,3 dirigenti ogni 100 dipendenti, contro 0,9% a livello nazionale e 1,7% in Lombardia), nella governance e gestione delle aziende. E Per crescere abbiamo bisogno di molta più managerialità soprattutto a supporto delle tante Pmi che proprio per questo gap non sanno crescere oltre una certa soglia”. Donne nei cda, queste sconosciute: o così almeno dicono i dati che vedono una presenza di poco più del 19.6 % di donne nei consigli di amministrazione delle imprese campane. E' quanto emerge dall’indagine condotta a Manageritalia su dati Modefinance, società del gruppo TeamSystem, su circa 225mila società di capitali con oltre 1 milione di fatturato. Se il dato generale della Campania con 19,6% è inferiore alla media nazionale (20,2%), quello di dettaglio è ancor peggiore: sulle 14.917 imprese del territorio campano analizzate, il 76,1% non ha donne nei cda (contro il 66,7% nazionale), il 23,9% ha una forma mista con almeno una donna (33,3% nazionale) unica nota positiva il 16,2% di cda composti di sole donne (10,9% nazionale). La scarsa presenza femminile nei cda delle imprese campane è in linea con quella nella dirigenza delle aziende, dove le donne sono solo il 16,3% in Campania e il 21% in Italia. Questo anche se nelle imprese campane i vertici aziendali si tingono sempre di più di rosa, visto che le donne manager negli ultimi 14 anni crescono del 148% arrivando a quota 408 su un totale di quasi 2.500 manager in attività sul territorio. Nel corso dell’ultimo anno la provincia di Napoli si conferma la più numerosa con 1.560 manager (1.315 uomini e 245 donne) e una crescita del +1,9%, guardando però il dato storico le donne manager, dal 2008 a oggi sono cresciute +113%. Significativo lo scenario della provincia di Benevento dove si registra la crescita in proporzione più alta +1,2 % raggiungendo 174 dirigenti (116 uomini e 58 donne), qui l’aumento delle dirigenti donna è a due cifre +16% nell’ ultimo anno, ben + 135% in 14 anni. Bene anche Avellino con un +5,3% complessivo per un totale di 158 manager (138 uomini e 20 donne) in cui però si segnala una diminuzione delle donne arrivate a segnare – 16% su base annua ma in crescita del +150% dal 2008 a oggi. Dati in decrescita anche per la provincia di Caserta che fa segnare -4.3% e addirittura un -10,4% per quanto concerne le nuove dirigenti. Chiude la provincia di Salerno, realtà in cui si segnala il dato peggiore a livello regionale con un complessivo -17,5% di dirigenti, una marcia indietro che si rispecchia anche nella componente femminile che segna -22,2 %.
(Adnkronos) - Dopo il successo della prima edizione dell’anno scorso, torna 'La Sensibile Magia dell’Acqua', progetto-evento di BrianzAcque ideato e a cura dell’architetto Alessia Galimberti, consigliere d’amministrazione della monoutility pubblica dell’idrico brianzolo. La kermesse è in calendario il 3 dicembre e avrà come scenario il Belvedere Jannacci al 31esimo piano di Palazzo Pirelli. Da Monza, che l’ha vista nascere nel dicembre 2023 quale momento clou delle celebrazioni dei vent’anni dell’azienda, La Sensibile Magia dell’Acqua si trasferisce dalla Villa Reale all’ultimo piano del 'Pirellone', a Milano. Un cambio di location nel segno della continuità a testimonianza della forte interazione di BrianzAcque con Regione Lombardia e con le istituzioni per un evento che nell’architettura e nel design trova uno dei suoi capisaldi. Invariato lo spirito dell’iniziativa con l’acqua protagonista assoluta e l’obiettivo di fornire ispirazioni e progetti sostenibili tesi alla valorizzazione di questo bene universale. Il palinsesto ripropone il format della passata edizione concentrato in una sola giornata. L’evento si articolerà in un susseguirsi di talk e di incontri. Una cinquantina di ospiti tra amministratori pubblici, professionisti dell’architettura, del design, della scienza, dell’ospitalità, personaggi dello sport chiamati a confrontarsi sul ruolo fondamentale della risorsa idrica per fornire spunti, occasioni di stimolo, di crescita e strategie innovative con focus specifici sulla pianificazione sostenibile, su principi e buone pratiche di circolarità. Ad un momento di taglio più culturale, creativo e di visione, ne seguirà uno più istituzionale dedicato alla gestione industriale del ciclo idrico anche come attività abilitante della transizione ecologica e delle nuove possibilità offerte dall’Intelligenza Artificiale. “Fin dalla sua prima edizione, la Sensibile Magia dell’Acqua si è rivelata un grande catalizzatore di incontro e una piattaforma di scambio e di contaminazioni tra personalità appartenenti a mondi diversi - osserva Enrico Boerci, presidente e ad di BrianzAcque - Per questo, puntiamo a farla diventare un appuntamento fisso, capace di rinnovarsi di anno in anno. Salvaguardare l’acqua, utilizzarla in modalità intelligente, renderla sempre più sostenibile e resiliente nella quotidianità ha come presupposto un lavoro sinergico e di interazione che trova in quest’evento un momento significativo”. Per l’art director, Alessia Galimberti, "al giorno d'oggi, il termine sostenibilità è sempre più comune. Aziende, istituzioni e professionisti trattano quotidianamente questo argomento, che ormai è entrato a far parte della nostra vita, insegnando nuovi modi per contribuire ‘a fare del bene al domani’. Durante l’evento ‘La Sensibile Magia dell’Acqua’, si affronterà il concetto di sostenibilità nella progettazione architettonica e nel design, che è strettamente legato a quello del benessere e conseguentemente del ‘nuovo lusso’. Progettare con coerenza e stile, attraverso un design educato, poco invadente, saranno gli strumenti per una pianificazione futura differente e vincente”.