(Adnkronos) - Aggressione ai danni della giornalista Cristina Autore, inviata a Treviso dalla trasmissione di Rete4 'Fuori dal coro' per un servizio sulle baby gang. Mentre la reporter stava intervistando due giovani, un gruppo di adolescenti ha iniziato a gridarle contro e a lanciare bottiglie contro di lei e la troupe. La giornalista è stata colpita a un ginocchio ed è dovuta ricorrere alle cure mediche in pronto soccorso dove è stata sottoposta a una radiografia: tre i giorni di prognosi. Questa mattina Autore ha presentato denuncia. "Sono sconvolta - racconta la giornalista all'Adnkronos - e sconvolge il fatto che ragazzini di 14-15 anni usino tanta violenza. Ho avuto l'impressione che quella strada, in centro sotto i porticati, sia 'zona' loro". I carabinieri hanno identificato un minorenne e un maggiorenne italiani ma di origine nordafricana che hanno aggredito la giornalista.
(Adnkronos) - "Dobbiamo ricordare che la disciplina di legge" sul diritto di sciopero, "che fu fatta con l'approvazione delle grandi confederazioni sindacali nel 1990, fu realizzata proprio per tenere conto del contemperamento con i diritti degli utenti, perché ci sono due diritti costituzionali protetti ad un pari livello. Da un lato, il diritto di sciopero e, dall'altro lato, il diritto degli utenti. Qui non stiamo parlando di contemperamento tra esigenze del lavoratore e esigenze dell'impresa. La legge voleva realizzare un bilanciamento tra utenti e lavoratori. E la legge non prevede proprio lo sciopero generale. Dopo di che, a nessuno viene in mente di dire che in Italia non si può fare uno sciopero generale, quindi la legge va interpretata". Così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista Giampiero Proia, professore ordinario di diritto del lavoro presso l'Università di Roma Tre e la Luiss, sulla decisione della commissione di garanzia sugli scioperi di considerare illegittimo lo sciopero generale di domani proclamato da Cgil e Usb su Gaza. Proia spiega che "lo sciopero generale non è previsto autonomamente come istituto a se stante dalla disciplina della Commissione di Garanzia, che invece prevede l'obbligo di rispettare determinate condizioni, quali, ad esempio, la non coincidenza dei settori in cui si svolge lo sciopero, oltre che gli obblighi di proclamazione e tutte le altre prestazioni essenziali. Ad esempio, c'è un cosiddetto obbligo di 'rarefazione', in modo da impedire che contemporaneamente vengono meno tutti i servizi pubblici utilizzabili. Questo sul piano formale", sottolinea il giuslavorista. Secondo Proia, "su un piano sostanziale, invece, c'è un tema che è stato sempre oggetto di forte e vivace discussione, perché si lamenta da parte sindacale che in questo modo non sarebbe mai consentito lo sciopero generale". "In realtà, si può anche dire - sottolinea - che lo sciopero generale si può fare, ma facendo in modo che non ci siano sovrapposizioni. Quindi, come è stato fatto in altri casi, differenziando gli orari in cui lo sciopero viene fatto da tutte le categorie. In sostanza, secondo la disciplina formale, dovrebbe essere consentito, se non si può prendere l'aereo, di prendere il treno. Se invece si fa tutto insieme, secondo la disciplina generale c'è una compromissione dei diritti degli utenti", sottolinea. E in conclusione Proia ricorda che "la Commissione di Garanzia fece una delibera per sottolineare che per consentire comunque di fare uno sciopero generale andavano osservate determinate condizioni che miravano a contemperare questo diritto a fare lo sciopero generale con il diritto degli utenti", conclude.
(Adnkronos) - “Credo che le aziende in Europa abbiano il grande compito di attrezzarsi per collegare i processi creativi che hanno luogo fuori dalle imprese con la capacità di tradurre l’innovazione in prodotti e servizi che possono modificare il nostro modo di vivere e anche la redditività delle imprese”. Lo ha detto il presidente di A2a, Roberto Tasca, alla presentazione di A2a Life Ventures, il primo veicolo societario in Italia creato da una corporate per integrare tutte le leve dell’open innovation. “Sono entusiasta perché il messaggio che passa è di progresso e sviluppo dell’umanità”, ha detto Tasca. “Vedo in Italia e in Europa - ha aggiunto - una nuova attitudine a sviluppare ricerca in stretta connessione con l’industria. E questo secondo me è un modo importante per attrarre i nostri giovani. Credo che dare un’aspirazione ai giovani sia fondamentale per poterli trattenere. E io attribuisco in questo processo un ruolo fondamentale alle imprese”. Infine la raccomandazione dal presidente di A2a: “Non possiamo lasciare al processo di riarmo, l’unico driver forte di innovazione”. "Credo che le imprese siano un grande stimolatore e un grande finanziatore potenziale" per l'innovazione. Una società che s'inserisce nel gruppo con l'obiettivo di sostenere i pilastri del piano strategico 2035, economia circolare e transizione energetica. "Siccome non siamo in grado di poterlo fare totalmente all'interno, abbiamo internamente sviluppato queste competenze e adesso le portiamo all'esterno, per poter ampliare l'ecosistema di riferimento. E questo è l'obiettivo che abbiamo con A2a Life Ventures. Credo che sarà portatrice di innovazione non solo per il gruppo A2a, ma anche per il Paese", ha detto Tasca. Il rapporto tra imprese e innovazione - ha sottolineato il presidente della life company - "dev'essere virtuoso", anche perché al giorno d'oggi "i fondi per il finanziamento dell'innovazione sono molto più disponibili presso le imprese che non presso gli Stati sovrani, vedendo la situazione dei debiti pubblici dei Paesi europei. Quindi credo che imprese siano un grande stimolatore e un grande finanziatore potenziale e il filtro che consente di trasformare un'idea in un prodotto o in un servizio nuovo. E credo dall'altra parte che sia imprescindibile questo passaggio: se noi non diamo possibilità a grandi idee di diventare prodotti e servizi anche gli inventori sono meno stimolati. E qui invece noi vogliamo farlo, ecco perché abbiamo anche attrezzato A2a Life Ventures in questo senso".