INFORMAZIONIFarmindustria Cosmesi, Chimica e Farmaceutica Ruolo: Responsabile Risorse Umane, Organizzazione, Welfare e Procedure Area: Human Resource Management Federico Appetiti |
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(Adnkronos) - 'No vestito, no party'. Il Festival di Cannes, in programma da oggi fino al 24 maggio, dice 'no' alla nudità sul red carpet, banditi gli abiti trasparenti. Pena l'esclusione dalla premiere. È quanto emerge dalle nuove regole ufficiali, diffuse dalla kermesse, relative al dress code sul tappeto rosso in nome della "decenza". Fare notizia con un abito, che non lascia nulla all'immaginazione, come quello che ha indossato Bella Hadid nella scorsa edizione non sarà più possibile "per motivi di decenza, la nudità è vietata sul tappeto rosso, così come in qualsiasi altra area del festival", si legge sul sito ufficiale della kermesse. Inoltre, "non sono ammessi abiti voluminosi, in particolare quelli con un lungo strascico, che impediscano il corretto flusso degli ospiti e complichino la disposizione dei posti a sedere in teatro". Il personale addetto all'accoglienza "è obbligato a vietare l'accesso al tappeto rosso a chiunque non rispetti queste regole". Vietati anche borse o zaini di grandi dimensioni. Per gli ospiti sono disponibili degli armadietti. Novità sulle scarpe: da quest'anno sono ammesse quelle eleganti o i sandali senza tacco, ma niente sneakers. In passato, alcune attrici hanno protestato contro i tacchi alti, un protocollo ritenuto inattuale. Nel 2016 alla premiere di 'Money Monster' Julia Roberts si è tolta le sue calzature con tacco 12. Due anni dopo, nel 2018, lo ha fatto anche Kristen Stewart alla premiere di 'Blackkklansman'. Due momenti che hanno segnato la storia del Festival di Cannes. In questa edizione banditi anche i selfie. Non solo tra fan e Vip ma anche tra le star.
(Adnkronos) - “L’Italia è un Paese di imprenditori, questo rimane confermato nel Rapporto Gem, perché paragonando il numero delle imprese al numero della popolazione, l'Italia sale di classifica”. E’ quanto affermato da Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere, in occasione della presentazione del Rapporto Gem Italia 2024-2025, a cura di Universitas Mercatorum - l’Università delle Camere di Commercio Italiane del Gruppo Multiversity - svoltasi a Roma, intitolato ‘L’imprenditorialità per la crescita del Paese’. “Tuttavia, il problema è che si sta rallentando la spinta verso l'imprenditorialità, con un dato positivo: questo accade di meno, o non accade, nei settori tecnologici legati, ad esempio, alle start up innovative - spiega Tripoli - Pertanto, l’Italia investe ancora laddove c'è innovazione e tecnologia da sperimentare”. “L'altro aspetto importante che il Rapporto mette in evidenza e che chiama in causa un complesso di fattori, dalla finanza, alle politiche pubbliche, alle politiche di semplificazione, su cui le Camere di commercio stanno lavorando, è che si diventa spesso imprenditori, ma non si cresce come imprese”, conclude.
(Adnkronos) - "La progettazione della luce naturale e zenitale negli edifici è un tema che sta tornando ad essere importante nell'edilizia. È qualcosa che non ha solo un impatto sull'architettura, ma anche sul benessere e sulla salute delle persone. Questo è un elemento fondamentale che dobbiamo considerare e rispetto al quale abbiamo ora la tecnologia per migliorare ancora di più". Così Marco Soravia, Market Director Velux Italia, intervenendo al convegno ‘Costruire il benessere - Il ruolo della luce naturale e della luce zenitale nell’edilizia’, questo pomeriggio presso la Sala Zuccari del Senato. "Velux è un'azienda che opera da oltre 80 anni nel settore dell'edilizia. Da sempre promuoviamo la sostenibilità ambientale e sociale e lo facciamo con comunicazione continua agli architetti, formazione, qualità dell'architettura e anche affrontando tematiche difficili - prosegue - Abbiamo fatto campagne di sensibilizzazione sul tema della salute delle persone negli spazi chiusi: oggi noi passiamo oltre il 90% del nostro tempo in spazi chiusi ed è fondamentale che abbiano condizioni di comfort ottimali". Soravia ricorda che "le leggi sono vecchie, il legislatore è impegnato ad aggiornarle ed è estremamente difficile trovare il giusto equilibrio tra la tecnica e la parte dell'impatto sociale. Anche perché quando si parla di edilizia bisogna parlare anche di urbanistica. Le leggi urbanistiche, i piani regolatori sono complessi, sono vecchi, ed è complicato aggiornarli". Inoltre, "trovare l'equilibrio tra l'efficienza energetica pura e il comfort della salute delle persone non è assolutamente facile. E' paradossalmente più facile realizzare edifici efficienti, ma non confortevoli e non salubri. E' un paradosso, se vogliamo, ma se non viene posta la giusta attenzione il rischio è altissimo. Quindi è una sfida che la politica e l'amministrazione deve cogliere, ma è anche una responsabilità dei professionisti, architetti e delle imprese supportare questo passaggio".