(Adnkronos) - L'Italia vince la medaglia d'oro nella 4x50 stile libero mista ai campionati europei in vasca corta di Lublino, in Polonia. Gli azzurri Leonardo Deplano, Lorenzo Zazzeri, Silvia Di Pietro e Sara Curtis si impongono con il tempo di 1'27"26 nuovo record del mondo. Migliorato di 6 centesimi il tempo realizzato dalla Francia ai mondiali in vasca corta di Melbourne 2022. Alle spalle degli azzurri Ungheria (1'28"04) e Olanda (1'28"42). Un assolo fantastico fin dal primo metro con il lancio di Leonardo Deplano in 20"97 come sempre solido e terzo al cambio in scia a Croazia (-27/100) ed Ungheria (-4/100); la remuntada è dei due capitani diversamente giovani Lorenzo Zazzeri (20"51) e Silvia Di Pietro (23"07) che mette al collo la trentacinquesima medaglia tra mondiali ed europei; chiusura affidata alla libellula Sara Curtis (22"71) che con eleganza ed esplosività lascia alle spalle la concorrenza. Una staffetta d'oro che nuota veloce come mai nessuno nella storia e cancella il record italiano di 1'28"28 nuotato da Alessandro Miressi, Jasmine Nocentini e dagli stessi Zazzeri e Di Pietro per l'argento agli Europei di Otopeni 2023. Per l'Italnuoto è il ventisettesimo record del mondo, quattordicesimo in vasca corta: una Nazionale che aggiorna sempre la propria storia che ha nella vittorie la continuità. A Lublino gli azzurri finora hanno conquistato tre ori (tutti in staffetta) e due argenti. Sul podio salgono l'Ungheria in 1'28"04 e l'Olanda, trascinata in ultima frazione dal 23"14 di Valerie Van De Roon, in 1'28"42. Prende la parola per prima la capitana Di Pietro (Carabinieri/CC Aniene) che più afferma di voler smettere e più va forte: "Un'emozione incredibile. Ci abbiamo pensato in queste ore, ma era un sogno, un ambizione. Non pensavamo di andare realmente così forte". Incredulo Deplano (Carabinieri/CC Aniene): "Potevamo addirittura andare più veloci, perché speravo di aprire meglio. Sono stati bravissimi Lorenzo e Silvia a rimontare. Non capita tutti giorni di nuotare un record del mondo". Commossa e sorridente Curtis (Esercito/CS Roero): "E' stata una figata. Io ci ho creduto fino alla fine, malgrado una virata imperfetta va benissimo così. Siamo stati eccezionali". Chiusura affidata al capitano Zazzeri (Esercito/RN Florentia), leader silenzioso, performante ed esemplare di una nazionale sempre al top: "Lo volevamo a tutti i costi. Ce lo siamo ripetuti a pranzo; si poteva fare il record del mondo. Per me è un sogno legare il mio nome a questa staffetta, con Silvia che è fonte d'ispirazione per tutto il gruppo; provo grande stima verso Sara che è ottimista come poche. Leonardo se lo merita perché è un ragazzo d'oro e c'è pure un bel pezzo di Firenze". Gli europei di Lublino appropriano l'Italnuoto di un talento in rampa di lancio, che venerdì proverà a far saltare i pronostici nei 200 rana. Il debuttante Gabriele Mancini compie una piccola impresa e si qualifica con pieno merito per la finale con il settimo tempo. Tatticamente perfetta la semifinale del 23enne piemontese - tesserato per Marina Militare e CN Torino, allenato da Antonio Satta - che controlla i passaggi fino a metà gara (59"99), per poi accelerare dai centocinquanta con un ultimo venticinque velocissimo (16"17) e concludere in 2'04"30 che vale la seconda prestazione personale di sempre dietro al 2'03"87 - migliore prestazione italiana in tessuto - siglato un mese fa al Nico Sapio. Si ferma Nicolò Martinenghi, nono e primo degli esclusi. Il 26enne di Varese e campione olimpico dei 100 - tesserato per CC Aniene e seguito da Matteo Giunta - tocca in 2'04"46, quattordici centesimi peggio dell'olandese Arno Kamminga, ottavo in 2'04"32 e ultimo degli ammessi. Davanti a tutti c'è lo spagnolo Carles Colli Marti in 2'01"91. "Ho impostato la gara come l'avevo preparata. Ad inizio carriera i 200 rana li affrontavo in maniera diversa: aggressivo fin da subito, ma ho capito che non pagava - racconta Mancini, tifosissimo della Juventus e provetto Chef - Domani voglio godermi la finale e, secondo me, sarà molto combattuta perché siamo tutti abbastanza vicini". Sorride anche Tete perché a questi 200 ci punterà in futuro: "Peccato per il decimo che mi separa dalla finale, ma sono contento. Mi è mancato un po' di sprint alla fine. Sento di avere margine". Convincono decisamente gli azzurri: il campione olimpico e primatista del mondo in lunga Thomas Ceccon (Fiamme Oro/Leosport) e il bronzo europeo in carica Lorenzo Mora (Fiamme Rosse/VVFF Modena) non lasciano spazio a cali di tensione, nuotano entrambi in 50"07, come il francese Mewen Tomac, e si qualificano alla finale con il quarto riscontro cronometrico. "Ho avuto qualche problema all'avvio, sono quasi scivolato - spiega il 24enne di Schio, allenato al centro federale di Verona da Alberto Burlina e oro con la 4x50 sl - Sono dettagli che devo correggere per la finale. Sono abbastanza fiducioso. Sarà una bella battaglia. Non sono al meglio, nuoterò per vincere. Sono felice per Mora: ci stiamo allenando insieme a Lublino; lui è il primatista italiano e sarà uno dei favoriti". Gli fa eco l'amico Lorenzo, sempre a suo agio in vasca corta: "Thomas mi aveva chiesto di nuotare in finale vicino a lui ed io ho colto alla lettera il messaggio - spiega il 27enne emiliano, preparato a Bologna da Arianna Barbieri - Domani bisognera scendere almeno sotto ai 50" per provare a prendere qualcosa di interessante. Nulla è impossibile". Il più veloce è il britannico Oliver Morgan in 49"62 ma in mezzo secondo ci sono otto atleti: sarà un atto conclusivo dal pronostico aperto e che promette spettacolo. Fiducia alle stelle, dopo il quarto posto nei 50, e pass per la finale dei 100 farfalla agguantato per Simone Stefanì e Michele Busa divisi da un centesimo e di un posto. Gasato il 25enne di Maglie - tesserato per Fiamme Oro e Time Limit, seguito da Andrea Sabino - che nuota in 50"07, forzando forse troppo il passaggio a metà gara (22"86), pagato poi con un ultimo rientro in 14"03; prova opposta, invece, per il 24enne romagnolo - tesserato per Fiamme Oro ed Imolanuoto, preparato da Cesare Casella - che tocca in 50"08 e una accelerazione conclusiva (13"82) incoraggiante in vista della serata di venerdì. Davanti a tutti, unico a scendere sotto ai 49", c'è lo svizzero Noè Ponti in 48"82. Il ticinese mette nel mirino il bis dopo l'oro nei 50. "La velocità di base c'è e sono mancato un po' nel finale - spiega il pugliese - Domani non dovrò fare troppi calcoli". Meno propositivo il ravennate: "Non riesco a ritrovare le giuste sensazioni. Ho ventiquattr'ore per vedere cosa non va e sistemare qualche dettaglio". Semaforo rosso per Anita Gastaldi, cui non basta il personale, e Costanza Cocconcelli rispettivamente nona e tredicesima. Sfortunata la 22enne di Torino - tesserata per Carabinieri e VO2 Torino, allenata da Fabrizio Clari - che tocca in 57"20, abbassa il 57"58 siglato in batteria (prec. 58"84), ed è fuori dalla finale per due centesimi; quelli che separano la piemontese dall'ungherese Panna Ugrai che in 57"18 è ottava; più lontana la 23enne felsinea - tesserata per Fiamme Gialle ed NC Azzurra, allieva a Firenze di Paolo Palchetti - in 57"68. Comanda la svedese Louise Hansson in 55"39
(Adnkronos) - Da gennaio 2026, Carlo Piemonte, con una carriera ventennale al servizio del settore legnoarredo e delle filiere forestali nazionali, assumerà l’incarico di Direttore Generale di FederlegnoArredo, diventando, a 44 anni, il più giovane Direttore Generale nella storia della Federazione. A darne notizia agli associati è stato il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin, nel corso dell’assemblea di fine anno, che si è svolta oggi alla Triennale di Milano. “La scelta di Carlo Piemonte, condivisa con il Consiglio di presidenza di Fla, rappresenta un passo importante per il futuro della nostra Federazione. La sua profonda conoscenza delle diverse filiere, la capacità di lavorare a stretto contatto sia con le imprese che con le istituzioni regionali, nazionali ed europee, costituiranno un valore aggiunto fondamentale per tutti i nostri associati e per il nostro sistema produttivo. A lui – dice Feltrin – va il mio ringraziamento per aver accettato una sfida complessa e stimolante al tempo stesso, che potrà affrontare contando sulla collaborazione e il know-how della struttura della Federazione”. “È un onore e un’emozione assumere questo incarico – dichiara Piemonte –. Ringrazio il presidente Feltrin e il Consiglio di Presidenza per la fiducia dimostrata, le istituzioni e gli amici del Cluster del Friuli Venezia Giulia con cui ho condiviso un entusiasmante percorso ventennale, basato sul dialogo e sulla forza delle progettualità da attuare a favore del settore. Da gennaio, sarò a disposizione di tutto il sistema FederlegnoArredo e delle sue undici associazioni, facendo dell’ascolto, del confronto e dello sviluppo dei territori i punti fermi del ruolo affidatomi, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il ruolo della Federazione, quale riferimento per il sistema italiano del legno-arredo, rafforzando in primis il legame con il mondo confindustriale, nonché il dialogo con le altre associazioni di sistema. Obiettivi che andranno di pari passo al presidio dei temi legati alle foreste e alla loro gestione responsabile in un’interlocuzione proficua e proattiva con il ministero competente, grazie anche al prezioso ruolo del Cluster nazionale Italia foresta legno" .
(Adnkronos) - “Premiare il talento e la visione dei giovani significa rafforzare il futuro dell’agricoltura italiana”. Con questo messaggio inviato alla premiazione del Good Farmer Award il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha salutato i vincitori del premio promosso da Davines e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile dedicato all’agricoltura organica e rigenerativa under 35. Lollobrigida ha ricordato gli investimenti del governo: “Oltre 15 miliardi in tre anni hanno permesso all’Italia di riconquistare la leadership europea”, con un reddito agricolo cresciuto “del 10,4%, contro l’1,9% della media Ue”. Il ministro ha sottolineato il ruolo dei giovani: “L’agricoltura è oggi il secondo settore per imprenditori under 35, più di 51mila aziende”. Tra gli strumenti messi in campo, il programma Coltiva Italia con 150 milioni e 8mila ettari di terreni pubblici disponibili, e il Fondo Innovazione Ismea da 400 milioni. Sulla sostenibilità: “Difendere la qualità delle nostre produzioni significa sostenere chi punta su ricerca e cura del territorio. Continueremo a lavorare per un’agricoltura più forte, sostenibile e competitiva”.