(Adnkronos) - La città ucraina di Odessa e la regione sono finite nella notte nel mirino un attacco di droni russi. Il bilancio parla per ora di sei feriti, tra i quali tre bambini: un neonato di sette mesi, una bambina di otto anni e un bambino di 14. Lo denunciano le autorità locali, come riporta Ukrainska Pravda. "Alcune zone della città sono senza corrente, acqua e riscaldamento a causa dell'attacco del nemico", ha reso noto Serhii Lysak, a capo dell'amministrazione militare della città. Il governatore Oleh Kiper ha accusato la Russia di aver preso di mira i civili e infrastrutture energetiche nella regione. Lysak ha precisato che sono stati colpiti palazzi in due quartieri della città. Segnalati incendi in appartamenti e in un magazzino di un'azienda che opera nel settore della logistica. In base alle informazioni diffuse dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mosca sta cercando di isolare la regione di Odessa dal resto del paese, conducendo in particolare attacchi contro le infrastrutture. La strategia appare chiara, in base alle informazioni diffuse dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "I russi vogliono certamente isolare Odessa e altre città" dal resto dell'Ucraina, "attraverso attacchi alle infrastrutture. Stanno colpendo le infrastrutture portuali, stanno colpendo e uccidendo sia le persone che l'economia, riducendo la nostra capacità di esportazione attraverso il corridoio marittimo". "Ci stiamo riprendendo, siamo in grado di farlo e stiamo facendo tutto il più rapidamente possibile. Tutto questo è estremamente importante per noi", ha affermato il presidente. Kiev è impegnata nel dialogo con gli Stati Uniti per arrivare ad un'intesa sul piano di pace. La Russia, però, al di là di proclami e annunci continua a martellare l'Ucraina. E ora sembra intenzionata ad allargare le maglie della difesa, già impegnata in particolare nel Donetsk e nella regione di Zaporizhzhia. Lo scenario delineato da Zelensky coincide con quello anticipato nelle scorse settimane dall'Institute for the study of war, think tank americano che monitora il conflitto quotidianamente. L'Isw non esclude l'apertura di ulteriori fronti in una guerra che la Russia non ha interesse a chiudere in tempi brevi. Mosca "potrebbe stabilire le condizioni per minacciare l'oblast di Odessa dalla Transnistria occupata dalla Russia, nel tentativo di stabilizzare le forze ucraine nell'Ucraina sudoccidentale". L'Isw fa riferimento a informazioni fornite recentemente dall'intelligence militare ucraina (Gur), secondo cui il Cremlino sta tentando di rafforzare la propria presenza in Transnistria richiamando riservisti, ritirando le armi dai depositi e avviando centri di produzione e addestramento per droni. Tali misure aumenteranno il rischio di infiltrazioni di gruppi di sabotaggio e ricognizione russi nell'oblast di Odessa dalla Transnistria: la capitale Tiraspol si trova a circa 80 chilometri dalla città di Odessa, potenziale obiettivo di attacchi di droni russi a medio raggio. Le forze di Mosca nelle scorse settimane hanno già condotto con successo attacchi nelle retrovie ucraine a una profondità operativa (circa 25-100 chilometri) utilizzando unità di droni specializzate e probabilmente potrebbero trasferire alcune di queste capacità alle unità in Transnistria. Una simile strategia potrebbe consentire alla Russia di distogliere le risorse ucraine dalla prima linea e dalle retrovie, costringendo le forze di Kiev a difendersi in un nuovo teatro. Per l'Isw, è improbabile che gli invasori possano conquistare gli oblast di Odessa e Mykolaiv nel breve termine: le operazioni si svilupperebbero con blitz limitati e attacchi dei droni.
(Adnkronos) - Innovazione, crescita e presenza internazionale. Sono le direttrici su cui sta lavorando per il futuro Dedem, azienda made in Italy storicamente legata al business delle cabine fototessera che punta a far diventare sempre più evolute, trasformandole in veri e propri punti di servizio per il cittadino. Ma per l'azienda di Ariccia, in provincia di Roma, che ha installato oltre sessanta anni fa la prima cabina fototessera in Italia, l'anno che si chiude è stato segnato dalla quotazione in Borsa. "La quotazione -racconta ad Adnkronos/Labitalia Alberto Rizzi, amministratore delegato del Gruppo- è stata soprattutto l’inizio di una nuova fase, non un punto di arrivo. Ci ha dato maggiore visibilità e ci ha permesso di rafforzare il dialogo con il mercato e con le banche. Chiudiamo l’anno con un risultato molto concreto: abbiamo messo ordine nella struttura finanziaria, semplificandola e rendendola più solida, con scadenze più lunghe e un costo del debito migliore. Questo ci consente di guardare avanti con più serenità e con una capacità di investimento decisamente maggiore", sottolinea il dirigente dell'azienda che ha anche circa 2.100 macchine fototessera all’estero, tra Spagna e Repubblica Ceca. Struttura finanziaria che si è ulteriormente rafforzata con un nuovo finanziamento con un pool di banche. "L’operazione -spiega Rizzi- nasce dall’esigenza di fare pulizia e creare spazio per crescere. Abbiamo unificato e rifinanziato linee accese negli anni scorsi e, allo stesso tempo, ci siamo dotati di risorse dedicate allo sviluppo. Una parte sarà destinata a investimenti tecnologici, digitali e industriali, oltre a operazioni di crescita per acquisizioni, in Italia e all’estero. Oggi Dedem conta oltre 650 persone, con una forte componente tecnica, e la crescita che stiamo programmando porterà anche nuove opportunità occupazionali, soprattutto nei settori più innovativi del gruppo", sottolinea. Cambiamenti e innovazioni, ma si parte sempre dal primo business. "Le cabine fototessera -sottolinea- restano il nostro punto di partenza e, ancora oggi, uno dei nostri principali punti di forza. In oltre sessant’anni hanno attraversato tutte le grandi trasformazioni tecnologiche, dall’analogico al digitale, fino alle soluzioni più evolute per l’identità e i servizi al cittadino. Oggi non sono più solo un servizio essenziale, ma un prodotto riconosciuto anche a livello internazionale. La recente selezione della nostra cabina Icona da parte di Canon Europe come modello di riferimento per i photo booth nell’area Emea è un segnale importante di questo percorso: un riconoscimento che valorizza il nostro design, la nostra ingegneria e una visione industriale profondamente made in Italy". "Parallelamente, il gruppo -continua Rizzi- si è evoluto ampliando il proprio raggio d’azione: dal leisure e dall’intrattenimento per famiglie fino ai servizi tecnologici più innovativi, con un’attenzione particolare all’Ict e alla stampa 3D. Siamo cresciuti mantenendo sempre il controllo diretto di progettazione, software e gestione: è questo approccio industriale integrato che ci ha permesso di innovare continuamente, senza mai perdere la nostra identità". E le prossime sfide puntano a essere ancora più impegnative. "Le direttrici -spiega Rizzi- sono chiare: innovazione, crescita e presenza internazionale. Per esempio, stiamo lavorando per rendere le nostre cabine sempre più evolute, trasformandole in veri e propri punti di servizio per il cittadino. Continueremo a investire nel leisure, che sta crescendo molto, soprattutto nei centri commerciali, e a valutare acquisizioni mirate di operatori specializzati o con tecnologie interessanti. L’obiettivo è crescere in modo selettivo e coerente con quello che siamo", sottolinea. Non manca l'attenzione all'intelligenza artificiale. "L’intelligenza artificiale -conclude Rizzi- è già parte del nostro lavoro quotidiano. La utilizziamo per rendere i servizi più sicuri, soprattutto quando si parla di immagini biometriche e identità digitale. Stiamo collaborando con il mondo universitario su progetti di ricerca avanzata e allo stesso tempo stiamo integrando l’Ia nei nostri software per migliorare efficienza e affidabilità delle macchine. È un’evoluzione naturale per un’azienda che da sempre lavora tra tecnologia e servizio al cittadino".
(Adnkronos) - Soddisfazione da parte dell’industria italiana del Gnl rappresentata da Assogasliquidi-Federchimica per l’avvenuta pubblicazione oggi del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, datato 24 ottobre, che definisce criteri di riparto del Fondo da 590 milioni di euro per la strategia di mobilità pesante sostenibile. Il decreto era molto atteso dal comparto perché stabilisce l'entità delle risorse destinate al rinnovo del parco veicolare per il settore dell’autotrasporto merci nel quinquennio 2027-2031. "Il raggiungimento di questo obiettivo è il risultato di un'intensa e proficua attività di sensibilizzazione e confronto tecnico portata avanti con determinazione anche dalla nostra associazione, in sinergia con le associazioni rappresentative Anfia e Anita" commenta Matteo Cimenti, Presidente di Assogasliquidi-Federchimica. "Esprimiamo vivo apprezzamento – sottolinea Cimenti – per l’operato del Ministro Salvini e delle competenti Direzioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il loro lavoro ha permesso di tradurre in realtà una visione strutturale del sostegno al settore dei trasporti". "Il decreto – aggiunge Costantino Amadei, Presidente del Gruppo Gnl di Assogasliquidi - rappresenta un tassello decisivo nell’opera di rappresentanza del settore del Gnl, attività che abbiamo avviato oltre dieci anni fa. L’adozione di una programmazione pluriennale e strutturale dei fondi risponde pienamente alle istanze presentate dall’Associazione a più riprese al decisore pubblico. Il provvedimento – continua Amadei - contribuirà in modo determinante alla ripresa sostanziale delle immatricolazioni di mezzi pesanti alimentati a Gnl e bioGnl, carburanti immediatamente disponibili e tecnologicamente maturi, decisivi per la politica energetica nazionale e per il conseguimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione del trasporto pesante". Proprio per garantire che la misura sia indirizzata al rinnovo del parco a favore dei carburanti alternativi, in vista dei futuri passaggi normativi, Assogasliquidi richiama l’attenzione sulla necessità di prevedere, nei prossimi decreti attuativi, specifiche premialità per le imprese di autotrasporto che scelgono virtuosamente di investire nel rinnovo della flotta con mezzi alimentati a Gnl e bioGnl. "Siamo certi – conclude Amadei - che anche nella successiva fase attuativa non mancherà l’attenzione del Ministero dei Trasporti e del Governo tutto, verso le Imprese impegnate a investire nella crescita della disponibilità dei mezzi alimentati a Gnl e bioGnl e delle infrastrutture di stoccaggio e distribuzione di tali carburanti, una vera eccellenza industriale a livello internazionale".