INFORMAZIONIElisabetta Bagnasco |
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(Adnkronos) - Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele, torna sull'ormai celebre frase "definisci bambino", pronunciata durante un acceso scambio con Ezio Iacchetti a Cartabianca, spiegando di averlo "detto perché la definizione di ‘bambino’ è diversa a seconda dell’interlocutore. Secondo l’Onu lo è al di sotto dei 18 anni, per noi occidentali dei dieci". “Quasi la metà dei combattenti di Hamas ha tra i 15 e i 18 anni. Per l’Onu sono bambini, per Israele sono combattenti”, ha affermato a margine del flashmob per il 7 ottobre a Milano. Durante la puntata del talk show condotto da Bianca Berlinguer su Rete 4 nella serata del 16 settembre, Iacchetti è intervenuto sulla situazione nella Striscia di Gaza. La discussione si è accesa rapidamente, con scontri continui tra i due interlocutori. E oggi Mizrahi è tornato sulla lite spiegando che "i palestinesi arruolano bambini in combattimento dai 14 anni, gli mettono un mitra in mano e li mandano a combattere. Durante la guerra l’età è scesa ai 12 anni. Sono loro che mettono a rischio la vita di tantissimi ragazzi. Per un soldato è difficile riconoscerli da lontano: se vede qualcuno che gli punta un mitra, spara”, ha spiegato Mizrahi.
(Adnkronos) - “La fiscalità deve essere al servizio delle cittadine e dei cittadini e non il contrario. In tal senso, è utile cambiare prospettiva e ragionare su una strategia di medio-lungo periodo, aspetto che tendiamo a non fare. Il modello può essere senza dubbio quello spagnolo, che, nell’ultimo anno rilevato, ha un tasso di crescita cinque volte superiore rispetto a quello della media europea”. Lo ha detto Azzurra Rinaldi, economista e direttrice della School of Gender economics all’università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, partecipando all’evento organizzato oggi da Manageritalia ‘Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita’. “Bisogna utilizzare la fiscalità per rilanciare il tasso di occupazione femminile, come ci dice nell'ultimo outlook anche il Fondo monetario internazionale - spiega l’economista Rinaldi - è necessario rilanciarlo perché l’Italia è un Paese che non cresce da un punto di vista economico, ma neanche da un punto di vista demografico e questo deprime contemporaneamente sia la produttività che l'innovazione”. “Abbiamo delle categorie che vengono iper tassate e delle categorie che, invece, sfuggono alla progettazione e alla strutturazione delle tasse. Abbiamo un tema come sempre intersezionale, dove alla fine a pagare sono sempre le stesse persone. È chiaro che niente può essere fatto senza una prospettiva di genere, perché il lavoro delle donne, che è un lavoro fragile, precario e saltuario, rischia di fare in modo che le donne siano ulteriormente penalizzate sul mercato del lavoro”, conclude.
(Adnkronos) - "Per la salvaguardia dei patrimoni culturali bisogna avere gli incentivi giusti e sperimentare con soluzioni diverse, perché quelle che funzionano a Venezia non funzionano in altre parti del mondo. Non dobbiamo costruire di più ma adattarci a un clima e a un pianeta che cambia, questa è la grande sfida dell'architettura di oggi". Lo ha osservato Carlo Ratti, Curatore della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, durante l'evento 'Strategia di adattamento per un cambiamento climatico che non aspetta: ingegneria per i territori e per i patrimoni culturali' organizzato in collaborazione con il Soft Power Club e sostenuto da Proger, alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. "Molto spesso non si pensa al fatto che le città in cui viviamo sono ricche di patrimonio culturale, beni particolarmente fragili che sono la nostra memoria. Bisogna avere attenzione perché il cambiamento climatico può avere un impatto fortissimo" ha concluso Arianna Traviglia, Coordinatrice Center for Cultural Heritage Technology CCHT.