(Adnkronos) - Mike Tyson mette k.o. Mr Beast con un gancio sinistro. Lo youtuber più famoso del mondo con oltre 435 milioni di follower - il 27enne James Stephen Donaldson - è stato protagonista di un siparietto 'potente e doloroso' con l'ex pugile 59enne prima del match tra Canelo Alvarez e Terence Crawford all'Allegiant Stadium di Las Vegas. Nello show che ha preceduto l'incontro, Mr Beast ha 'sfidato' Tyson ignorando le condizioni fisiche dell'ex pugile, ancora capace di piazzare colpi devastanti. "Mike Tyson sta per colpirmi... Quando vuoi", ha detto lo youtuber. E Tyson ha voluto. L'ex re dei pesi massimi ovviamente non ha usato la reale massima potenza, ma il gancio sinistro all'addome ha piegato in due il 'sacco', che ha accusato il colpo - con una dose inevitabile di recitazione - cadendo a terra. Tyson è tornato sotto i riflettori con il match-show perso ai punti contro lo youtuber Jake Paul, un evento che ha registrato ascolti record su Netflix rivelandosi però una totale delusione a livello pugilistico. Nel 2026, Tyson dovrebbe ripresentarsi sul ring per un'altra operazione essenzialmente commerciale: si profila un match contro l'ex pugile Floyd Mayweather.
(Adnkronos) - "L’aumento dell’attività di fotosintesi che satelliti ed inventari forestali hanno osservato negli ultimi 30 anni, dovuto ad un primissimo aumento di temperatura e di CO2 - fenomeno che all’inizio risulta mediamente benefico per le piante ma che poi, così come accade agli umani, quando si lega ad eventi estremi provoca sofferenza - oggi si è fermato in tutto il mondo. Ora, alcuni ‘segnali sentinella’ ci dicono che c'è il rischio che la fotosintesi perda produttività. Una perdita già in atto nelle foreste tropicali, dove addirittura alcune foreste emettono carbonio anziché assorbirlo, quelle del Bacino Amazzonico in primis". Lo ha sottolineato Giorgio Vacchiano, Ricercatore e docente in Gestione e pianificazione forestale dell’università degli studi di Milano, al convegno ‘Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali’ a Mantova, organizzato da Rilegno e Conlegno. "Noi che importiamo il legno siamo quindi anche legati a queste situazioni. Importiamo da Paesi europei, come l’Austria, ma siamo partner commerciali importanti anche di Paesi tropicali, soprattutto per il legno utilizzato nel settore immobiliare, dal Paraguay al Camerun, dal Gabon alla Costa d'Avorio fino al Brasile. Il prelievo di legno non causa direttamente deforestazione - precisa Vacchiano - essa è infatti causata soprattutto dalle filiere agroalimentari presenti in quei Paesi, ma il prelievo indiscriminato e non regolato di legno può aprire la strada alla deforestazione”. "Le foreste boreali, e in parte quelle temperate, stanno ancora beneficiando del riscaldamento, come fanno quelle sulle nostre montagne più alte, ma non dobbiamo cadere nell'errore di pensare che la CO2 faccia bene alle piante. Globalmente siamo già ad una quantità di CO2 che non fa più bene alle piante, perché anche se è il loro cibo, se manca l'acqua non può essere ‘mangiato’ e se poi se si verificano eventi estremi, le piante vivono uno stress che supera la capacità di fertilizzazione dell'anidride carbonica”.
(Adnkronos) - L'Erc, istituito dall'Unione Europea nel 2007, è il principale ente europeo di finanziamento della ricerca di frontiera di eccellenza. Finanzia ricercatori creativi di qualsiasi nazionalità ed età per la realizzazione di progetti in tutta Europa. Il progetto Chopin (acronimo di Atomistic approaches for plasmonic photo induced phenomena) di Tommaso Giovannini, docente di Fisica teorica della materia condensata al dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata, si è aggiudicato l’ambito finanziamento europeo nella sezione Starting Grant (STG), unico Standing Grant per l’anno 2025 nell'Ateneo. “Il mio progetto - spiega Giovannini - riguarda lo sviluppo di modelli teorici per lo studio di processi fotoindotti da plasmoni superficiali localizzati. Questi vengono generati quando la luce che è una radiazione elettromagnetica interagisce con nanoparticelle metalliche, ad esempio d'oro o argento, che sono capaci di concentrare l’energia in spazi nanometrici dell'ordine di un miliardesimo di metro. I plasmoni superficiali localizzati sono oscillazioni elettroniche collettive in materiali nanostrutturati, eccitate dalla luce. Le proprietà uniche dei plasmoni superficiali consentono di attivare processi fotoindotti, come reazioni chimiche, utilizzando condizioni di gran lunga più sostenibili rispetto alla catalisi convenzionale. Il campo che studia questi fenomeni prende il nome di catalisi plasmonica. La catalisi plasmonica è un approccio innovativo che sfrutta le proprietà ottiche dei plasmoni superficiali per promuovere reazioni chimiche". “In questo modo - prosegue Giovannini - si possono generare campi elettrici molto intensi, che insieme ad altri fenomeni quantistici sono in grado di modificare la chimica di sistemi molecolari in prossimità della loro superficie e in particolare la loro reattività". Il grande interesse attuale verso la catalisi plasmonica in termini di sostenibilità è dovuto al fatto che essa consente di ridurre il consumo energetico associato alla catalisi convenzionale, sostituendo condizioni drastiche, come alte temperature o pressioni, con l’uso di luce visibile o solare. La catalisi plasmonica può infatti avere vari utilizzi, in particolare per la chimica sostenibile e l’energia verde. Alcuni esempi di reazioni di grande impatto che possono essere guidate o accelerate tramite processi plasmonici includono, tra le altre, la riduzione dell'anidride carbonica a combustibili o molecole di interesse chimico, la generazione di idrogeno tramite scissione fotoindotta dell’acqua, la fissazione dell’azoto in condizioni blande, l’attivazione di metalli abbondanti sulla Terra, come ad esempio il ferro, che sono normalmente cataliticamente inattivi. “Chopin ha l’obiettivo di costruire nuovi metodi teorici per modellizzare e prevedere questi fenomeni complessi, attraverso una descrizione atomistica sia dei sistemi molecolari che delle nanostrutture. Grazie a metodologie avanzate che uniscono chimica teorica, fisica della materia e elettrodinamica quantistica, sarà possibile descrivere in dettaglio come le nanoparticelle plasmoniche assorbono luce, trasferiscono energia e guidano reazioni chimiche in varie condizioni. Chopin creerà un ponte diretto tra teoria ed esperimento, aprendo la strada a una progettazione razionale di nanomateriali in grado di sfruttare la luce solare per processi chimici più efficienti e sostenibili”.