(Adnkronos) - Nessun '6' né 5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi 12 novembre. Centrati, invece, sei '5' da oltre 29mila euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 30,9 milioni. Si torna a giocare giovedì 14 novembre per il secondo concorso settimanale. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: - con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; - con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; - con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; - con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; - con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. Ecco la combinazione vincente: 13 - 28 - 29 - 32 - 39 - 81. Numero Jolly: 82. Numero Superstar: 36.
(Adnkronos) - Secondo i dati dell’ultimo Rapporto Istat (anno 2023), nel nostro Paese sono circa 5,7 milioni gli italiani che vivono in condizione di povertà assoluta. Per le famiglie che devono fare i conti con un livello di spesa insufficiente a garantirsi uno standard di vita accettabile, anche un piccolo gesto come mangiare un biscotto che tanto desiderano a colazione, gustare un buon piatto di pasta oppure assaporare una merendina che amano, può fare la differenza. Con questo spirito, Mulino Bianco, in linea con la campagna di brand equity lanciata nel 2024 “C’è un mondo più buono”, e la Croce Rossa Italiana hanno scelto la 'Giornata Mondiale della Gentilezza', che ricorre ogni anno il 13 novembre, come data simbolica per regalare la gioia del cibo, un sorriso e “un mondo più buono” a chi ne ha bisogno. Nel corso della sua storia, Barilla ha portato il suo contributo per far fronte a situazioni complesse, evidenziando un forte legame con le comunità in cui opera e impegnandosi attraverso donazioni e iniziative solidali. L’iniziativa di volontariato d’impresa ha coinvolto circa 150 persone Barilla, sul territorio di Parma, nella preparazione dei pacchi alimentari destinati alle famiglie più bisognose, per un totale di circa 25.000 confezioni di prodotti che corrispondo a 25 tonnellate di prodotti donati, tra pasta, sughi, farina, biscotti, fette biscottate e prodotti sostitutivi del pane. All’interno dei pacchi, oltre ai prodotti Barilla e Mulino Bianco, saranno inseriti anche piccoli regali come gli iconici Coccini e una bag in tessuto. I volontari saranno impegnati nelle attività da oggi 11 novembre e per i prossimi 5 giorni, presso il centro polifunzionale della Croce Rossa Italiana a Parma e i pacchi saranno poi distribuiti alla popolazione in difficoltà nella provincia di Parma. I turni, della durata di quattro ore, saranno due al giorno e vedranno impegnate le persone Barilla che aderiranno all’iniziativa. Tutti i dipendenti hanno messo a disposizione due ore dai propri permessi personali, mentre le restanti ore sono state regalate da Barilla. Davide Michelotti, Analista di laboratorio del controllo qualità dello Stabilimento di Rubbiano e volontario della Croce Rossa Italiana a Parma ha dichiarato: “Da circa 30 anni svolgo la mia attività di volontario presso la Croce Rossa di Parma. Far parte di un’azienda come Barilla che attraverso queste iniziative solidali e benefiche ci consente di aiutare le famiglie in difficoltà ci rende orgogliosi del nostro lavoro. Donare un momento di bontà quotidiana a chi è in difficoltà è un’esperienza che scalda il cuore di tutti noi”. “Da sempre Mulino Bianco si impegna a portare concretamente nella vita delle persone una visione del mondo positiva e autentica ispirandole a ricercare il buono in tutti i piccoli gesti quotidiani. Oggi, con questa iniziativa realizzata insieme alla Croce Rossa Italiana, diamo il nostro contributo per garantire l’accesso al cibo a più persone possibili, donando loro, attraverso i nostri prodotti e grazie ai nostri volontari, un piccolo momento di bontà quotidiana all’insegna di quel “Mondo Buono” che esiste intorno a noi”, ha dichiarato Laura Signorelli, Brand Equity Communication Mulino Bianco. “La povertà alimentare è una delle sfide che la Croce Rossa Italiana affronta quotidianamente in tutto il Paese. Ovunque ci sono donne e uomini, bambine e bambini, intere famiglie, che non hanno garantito l’accesso al cibo. Iniziative come questa, per la quale ringrazio Mulino Bianco, ci aiutano ad essere vicini a ciascuno di loro e ci ricordano l’importanza del dono, di un gesto semplice, gentile, che spesso può fare la differenza e diffondere speranza, aiuto, solidarietà a chi ha bisogno di aiuto”, ha aggiunto Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana. Favorire l’accesso al cibo a un numero crescente di persone, valorizzare l’inclusione e supportare lo sviluppo dei territori: nel 2023 il Gruppo Barilla ha attivato iniziative solidali nei diversi Paesi in cui opera (sostenendo, tra gli altri, le comunità delle aree alluvionate in Emilia-Romagna e in Toscana), per un totale di 3,2 milioni di euro e circa 3.200 tonnellate di prodotti donati in 12 mesi, continuando ad esempio a essere il primo contributore per volumi donati a Banco Alimentare. Un impegno costante che dal 2010 ha visto Barilla devolvere oltre 60 milioni di euro in favore dello sviluppo delle comunità locali in cui il Gruppo è presente e oltre 45mila tonnellate di prodotti per alleviare le fragilità esistenti ed emergenti nel contesto sociale di oggi. Nel corso del 2023, i dipendenti Barilla hanno svolto oltre 1000 ore di volontariato aziendale. Nello stesso anno, Mulino Bianco insieme a Banco Alimentare, ha dato il proprio contributo nel donare l’accesso al cibo alle popolazioni più svantaggiate attraverso un’iniziativa di volontariato d’impresa che ha coinvolto circa 160 persone Barilla, per un totale di circa 16 tonnellate di prodotti donati. L’operazione ha coinvolto 10 regioni italiane: i volontari Mulino Bianco hanno svolto la propria attività nelle sedi Banco Alimentare di Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, oltre all’Emilia-Romagna presso la sede di Parma. Da sempre a supporto di iniziative e progetti che promuovono l'accesso al cibo per le comunità svantaggiate, il Gruppo è stato più volte vicino alla comunità di Parma effettuando una donazione del valore complessivo di oltre 2 milioni di euro e mezzi di soccorso a varie associazioni, tra cui alcuni Comitati della CRI tra cui quello di Parma. Un gesto che ha espresso la vicinanza del Gruppo a chi è in difficoltà, a partire dai territori dove l’azienda ha sede. Queste significative iniziative si aggiungono alle donazioni periodiche di prodotto da parte di Mulino Bianco. Nel periodo della pandemia, ad esempio, Mulino Bianco ha infatti deciso di incrementare le proprie donazioni, devolvendo alla Croce Rossa Italiana una quantità di prodotto sufficiente a garantire 1 milione di colazioni alle famiglie più in difficoltà. Le colazioni sono state distribuite dall’associazione su tutto il territorio nazionale, a beneficio delle fasce più deboli della popolazione. Barilla ha inoltre sostenuto attivamente la Croce Rossa Italiana con importanti iniziative di beneficenza. Quest’anno, l’Azienda ha donato al Comitato di Novara della CRI un’ambulanza di soccorso per il trasporto sanitario, con una cerimonia alla presenza delle Istituzioni e della comunità locale. Anche negli anni passati, ai Comitati della CRI di Castiglione delle Stiviere e Cremona, l’Azienda ha donato altri due mezzi di soccorso.
(Adnkronos) - Oggi più che mai, la sostenibilità ha un valore centrale per gli italiani, ma la richiesta di azioni concrete e trasparenti da parte di istituzioni e aziende cresce di pari passo con una disillusione verso iniziative percepite come puramente simboliche. Se per quasi 9 italiani su 10 la sostenibilità non riguarda più solo l'ambiente, ma anche l'economia e i diritti, e per il 79% degli italiani c’è una connessione diretta tra tutela dell’ecosistema e la qualità della vita delle persone, la crisi di fiducia è sempre più evidente: il 61% della popolazione si sta rassegnando infatti all'idea che la lotta al cambiamento climatico sarà persa, e cresce la consapevolezza che il singolo, da solo, può non bastare. In questo contesto, Nespresso Italiana presenta il primo “Osservatorio Partecipativo su Economia Circolare, Impatto sulle Comunità locali e territori. Le opinioni italiane, i bisogni e le prospettive future” realizzato in collaborazione con l’Istituto di ricerca SWG. Ispirato dal programma “Nespresso per l’Italia” e dall’esperienza consolidata nelle pratiche di riciclo e circolarità, il progetto nasce per raccogliere e analizzare i bisogni delle comunità italiane, dando voce alle opinioni e alle aspettative delle persone con l’obiettivo di rendere tutti e tutte partecipi delle scelte concrete di sostenibilità dei prossimi anni. Nonostante si parli sempre di più di sostenibilità, per molti italiani questo concetto appare ancora complesso e astratto; sebbene infatti l’89% dei rispondenti abbia sentito parlare di sostenibilità, solo il 47% ne comprende appieno il significato. Nonostante ciò, emergono invece necessità forti di maggiori chiarezza e concretezza su cosa significhi agire in modo sostenibile. Grande in questo senso è l’impegno richiesto alle aziende: il 62% ritiene infatti fondamentale che le aziende superino le mere dichiarazioni e intraprendano azioni capaci di generare impatti concreti per migliorare la qualità della vita nei territori dove operano, un impegno che per 8 consumatori su 10 diventa anche driver per le decisioni di acquisto. E se l’impegno delle aziende per ridurre il proprio impatto ambientale rappresenta ancora l’elemento più sentito dagli italiani, l’etica e la valorizzazione delle comunità sono aspetti nel complesso sempre più imprescindibili per 1 italiano su 2 con i giovani che attribuiscono sempre più peso all’attenzione per la diversità e l’inclusione. Nell’alveo della sostenibilità e nella sua declinazione come tutela dell’ambiente, l’economia circolare può aver un ruolo chiave per perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Nonostante 1 rispondente su 5 non sappia cosa sia e solo il 31% dichiara di averne un’idea chiara, l’economia circolare potrebbe dare un contributo potenzialmente determinante per la tutela dell’ambiente, ma la maggioranza dubita del fatto che le pratiche di circular economy si diffonderanno abbastanza per risultare efficaci, con un maggiore scetticismo proprio tra le generazioni più giovani. Le priorità d’azione per creare valore a beneficio delle comunità, identificate dagli intervistati, riguardano ancora una volta la protezione attiva dell’ambiente, con attività che riqualifichino e preservino il territorio, ma anche l’impegno in progetti di educazione e sensibilizzazione per i più giovani, il finanziamento della ricerca e il sostegno alle associazioni locali che operano in ambito sociale e di solidarietà. Tra questi, emergono progetti a supporto delle categorie più fragili, segno di una crescente consapevolezza: la sostenibilità ambientale e quella sociale sono due dimensioni sempre più connesse e interdipendenti, impossibili ormai da considerare separatamente. Tutti elementi che rispondono all’urgenza di azioni concrete, capaci di generare un impatto positivo per le persone e l’ecosistema. Tra i settori produttivi, l’agroalimentare è quello a cui gli italiani chiedono un maggiore impegno e l’industria del caffè riveste un ruolo di rilievo per quasi il 60%, fondamentale per il 30% degli intervistati, compreso chi consuma caffè con meno frequenza. Rispetto al contributo atteso, grande attenzione ai progetti pro-riciclo e riuso e packaging sostenibili. Ma lo sviluppo di un'economia circolare dipende non solo dalle iniziative aziendali, ma anche dalle scelte e dai comportamenti quotidiani degli individui. Il 68% crede nel contributo delle scelte quotidiane individuali, con i ragazzi della GenZ ancora una volta meno fiduciosi rispetto alla media e 7 italiani su 10 disposti ad approfondire e rivedere alcune cattive abitudini per mitigare il proprio impatto ambientale. Nell'ambito delle iniziative di economia circolare, quelle che si basano sulla reciprocità, ovvero il principio secondo il quale un'azienda investe in iniziative sociali ed ambientali anche grazie al comportamento virtuoso dei clienti, per 1 italiano su 3 sono pratiche che possono contribuire alla responsabilizzazione delle persone e alla diffusione di una cultura collettiva della sostenibilità. Partendo da queste evidenze, Nespresso si propone di estendere e consolidare il proprio impegno sul territorio attuando azioni concrete che possano rispondere alle esigenze e alle prospettive emerse all’interno del programma continuativo “Nespresso per l’Italia”. Una continuità che parte da progetti di economia circolare come “Da Chicco a Chicco”, che ha permesso in oltre tredici anni di recuperare più di 11.000 tonnellate di capsule esauste, rimettendo in circolo alluminio e caffè, e donando oltre 6 milioni di piatti di riso al Banco Alimentare, e “Le città che Respirano”, con oltre 70.000 mq di territorio italiano rigenerato in 7 regioni italiane. “Da sempre, intendiamo la sostenibilità come cura al centro di ogni nostra scelta, cura che vogliamo generi valore condiviso e impatti positivi per le persone e il territorio” spiega Thomas Reuter, Direttore Generale di Nespresso Italiana. “Sappiamo che non possiamo farlo da soli e per questo lavoriamo per creare reciprocità e legami con organizzazioni italiane e non solo. Oggi con l’Osservatorio, annunciamo un cambio di passo: ascoltare ancora di più le voci italiane, anche delle generazioni più giovani, per capire come possiamo migliorare, non solo come azienda, ma come partner delle comunità in cui operiamo, con uno sguardo rivolto al futuro per creare un percorso condiviso per l’Italia e con l’Italia” "Questo progetto nasce dalla volontà di ascoltare e costruire un dialogo continuo con l’Italia” – racconta Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso in Italia. “Vogliamo intercettare le esigenze, i bisogni e le aspettative delle persone, anche lì dove le comunità locali ritengono sia più stringente, con un focus particolare sui valori che perseguiamo: circolarità, comunità e cura per l’ambiente, facendo evolvere i nostri progetti già attivi e creandone di nuovi.” L’economia circolare resterà uno degli assi portanti di questo percorso: un modello su cui Nespresso ha sempre puntato e continuerà a investire per promuovere un consumo responsabile. Allo stesso modo, l’impegno verso le comunità locali rimane prioritario. La collaborazione è la chiave per generare impatti duraturi e positivi, e il dialogo costante nato dall’Osservatorio orienterà i progetti futuri. Un approccio, quello di Nespresso, che non punta dunque solo ad implementare nuove attività, ma si pone come obiettivo quello di educare, sensibilizzare e coinvolgere un numero crescente di persone verso comportamenti che promuovano la cura e la reciprocità delle azioni.