(Adnkronos) - Kamala Harris, candidata democratica sconfitta da Donald Trump nelle elezioni del 2024 per la presidenza Usa, non correrà per la carica di governatore della California nel 2026. La decisione, annunciata oggi dall'ex vicepresidente degli Stati Uniti, lascia aperta la porta per una nuova candidatura alla Casa Bianca nelle elezioni del 2028, quando il partito repubblicano non potrà puntare ancora su Trump. "Negli ultimi sei mesi, ho riflettuto su questo momento della storia della nostra nazione e sul modo migliore per continuare a lottare per il popolo americano e promuovere i valori e gli ideali a cui tengo", ha dichiarato Harris in una nota. "Sono una devota dipendente pubblica e, fin dall'inizio della mia carriera, ho creduto che il modo migliore per fare la differenza nella vita delle persone e lottare per un futuro migliore fosse migliorare il sistema dall'interno. Ed è stato un profondo onore svolgere questo lavoro e servire il popolo della California e la nostra nazione, come procuratore, procuratore generale, senatore degli Stati Uniti e vicepresidente", ha aggiunto. Negli ultimi mesi, con il rientro in California dopo la sconfitta alle elezioni di novembre 2024, Harris ha "considerato seriamente la possibilità di chiedere al popolo della California il privilegio di essere governatore. "Amo questo Stato, la sua gente e le sue promesse. È casa mia. Ma dopo una profonda riflessione, ho deciso che non mi candiderò a governatore in queste elezioni", ha dichiarato.
(Adnkronos) - Un "occhio" gigante sul cielo, che fornirà agli scienziati una capacità di osservazione senza precedenti e che promette di rivoluzionare la nostra comprensione dell’Universo. Dallo studio di oggetti estremamente lontani e deboli, come le prime galassie formatesi nell'universo, fino alla ricerca di esopianeti simili alla Terra, analizzando le loro atmosfere per individuare possibili segni di vita. È l'Extremely large telescope (Elt), il telescopio più grande del mondo attualmente in costruzione nel deserto di Atacama, in Cile, da parte dell'European southern observatory (Eso). Al centro di questo progetto senza precedenti pulsa un cuore tecnologico italiano. Microgate, azienda leader nel settore dell'ottica adattiva con sede a Bolzano, ha infatti un ruolo cruciale nella realizzazione dello specchio M4 dell'Elt, il quarto specchio (sui cinque in totale) che la luce incontra all’ingresso del telescopio. Lo specchio M4, il componente fondamentale del sistema di ottica adattiva dell'Elt, rappresenta una delle sfide tecnologiche più ambiziose del progetto e rappresenta il più grande specchio adattivo mai costruito. La sua caratteristica più straordinaria è la capacità di deformarsi migliaia di volte al secondo per correggere le distorsioni delle immagini astronomiche causate dalla turbolenza atmosferica terrestre e dalle vibrazioni del telescopio stesso. Questa tecnologia avanzatissima è essenziale per garantire che l'Elt possa catturare immagini dell’universo con una risoluzione senza precedenti, aprendo nuove frontiere nella ricerca astronomica. "Siamo molto orgogliosi di contribuire a un progetto di tale portata e innovazione come l'Elt", dichiara Roberto Biasi, cto e co-founder, insieme al fratello Vinicio, di Microgate. "Il nostro impegno nello sviluppo del sistema di controllo dello specchio M4 è il culmine di anni di ricerca e sviluppo nel campo dell'ottica adattiva. Questa tecnologia proprietaria, estremamente affidabile e orgogliosamente italiana, contribuirà a ridefinire la nostra comprensione dell'Universo, aprendo nuove frontiere per la ricerca scientifica e consolidando il ruolo dell'eccellenza tecnologica italiana nell'esplorazione spaziale", continua. La tecnologia di Microgate è il frutto di 30 anni di esperienza nello sviluppo di sistemi per l'astronomia e le applicazioni spaziali. Tutto nasce nel 1993, quando Roberto Biasi, insieme all’attuale ceo di Ads International, Daniele Gallieni, furono i primi dottorandi del dipartimento di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Milano a sviluppare un modello numerico della tecnologia degli specchi adattivi controllati in levitazione magnetica, sulla base di un concetto concepito dal prof. Piero Salinari dell'Osservatorio Astrofisico di Arcetri (Inaf). Questo ha portato a realizzare gli specchi adattivi per i principali telescopi terrestri, come lo specchio secondario del Vlt, il very large telescope dell’European Southern Observatory (Eso) (1170 attuatori, diametro di 1,12 metri, situato a Paranal in Cile), in funzione dal 2016. La tecnologia è ad oggi pronta per essere utilizzata per la nuova generazione di maxi-telescopi, con diametro dello specchio primario superiore ai 25 m, tra cui il Gmt (Giant Magellan Telescope), con lo specchio secondario adattivo composto da 7 specchi di 1,06 m realizzati con la tecnologia prodotta in Alto Adige. Con i suoi 2,5 metri di diametro e uno spessore di appena 1,95 millimetri, lo specchio M4 di Elt è composto da sei segmenti a forma di petalo. Microgate, in consorzio con Ads International nel raggruppamento AdOptica, ha avuto un ruolo di primo piano fin dalle fasi iniziali di progettazione e sviluppo dello specchio. L'azienda altoatesina è responsabile della progettazione e realizzazione del complesso sistema di controllo elettronico che gestisce i 5.352 attuatori senza contatto, che permettono di modificare la superficie dello specchio in tempo reale per compensare le turbolenze atmosferiche. Questo specchio "levita" grazie a un campo elettromagnetico generato dagli attuatori, evitando qualsiasi contatto meccanico diretto. La tecnologia sviluppata da Microgate permette di adattare la forma dello specchio più di 1000 volte al secondo, con una precisione migliore di 10 milionesimi di millimetro, assicurando così la correzione immediata delle immagini. Nel corso dello sviluppo del progetto Microgate si è occupata della progettazione del sistema di controllo, della simulazione, dell’elettronica e dei test del prototipo dimostrativo. A partire dal mese di giugno l’azienda ha dato avvio alla fase di test elettromeccanici ed ambientali sullo specchio finale all’interno della propria sede di Bolzano, riproducendo le condizioni di temperatura e umidità del deserto cileno. Nel mese di dicembre 2025 lo specchio sarà trasferito nella sede di Ads International a Lecco, dove partirà la fase di test ottico. Il trasferimento dello specchio nella nuova struttura dell’Elt in Cile è previsto per il 2027. Fondata nel 1989 dai fratelli Roberto e Vinicio Biasi a Bolzano, Microgate lavora da anni ai vertici mondiali nel settore dell’High Tech. Dai sistemi di controllo per telescopi e comunicazioni ottiche, alla collaudata tecnologia wireless per il professional timing, dai sistemi di valutazione della performance atletica agli strumenti per la riabilitazione e la prevenzione infortuni, Microgate mette la tecnologia al servizio della ricerca astronomica, dello sport e del benessere. Con una presenza in 5 continenti, dove collabora con grandi eccellenze in tutti settori, una sede commerciale a Mahopac, NY (Microgate Usa) e importanti sinergie con il mondo della ricerca universitaria, la holding punta con le sue compartecipazioni ad evolversi costantemente per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi. Ne rappresentano solo alcuni esempi la spin off Micro Photon Devices che sviluppa e produce sensori di singoli fotoni e annovera tra i suoi clienti Nasa, Hewlett-Packard, Novartis e Mit, e altre realtà innovative come Covision Lab. Nel 2023, con l’acquisizione da parte di Microgate delle quote di maggioranza dell’austriaca Alge-Timing (marchio internazionale specializzato nel settore del cronometraggio elettronico sportivo), nasce il leader mondiale dei sistemi di cronometraggio sportivo.
(Adnkronos) - E' stato presentato a Darfo Boario Terme “Sharing for Caring” , un progetto innovativo di Aida – Artificial Intelligence Driving Autonomous del Politecnico di Milano. L'iniziativa sfrutta la tecnologia di guida autonoma sviluppata dal gruppo di ricerca per offrire un servizio di navetta a bassa velocità dedicato alle persone con fragilità, promuovendo l’autonomia, l’inclusione e la qualità della vita di persone che spesso incontrano ostacoli negli spostamenti quotidiani e garantendo spostamenti efficaci in contesti urbani dove la rete di trasporto pubblico è limitata. “Sharing for Caring” utilizza la guida autonoma per collegare le abitazioni delle persone anziane o con mobilità ridotta a punti di interesse come farmacie, ambulatori e supermercati. Grazie alla tecnologia, questi servizi diventano sostenibili anche in territori a bassa densità abitativa, come le città nelle aree montane. Durante l’evento, una Fiat 500 elettrica 3+1 ha percorso in completa autonomia le strade di Darfo Boario Terme, dimostrando la concreta applicabilità tecnologica del servizio. A metà tragitto, il veicolo si è fermato per accogliere a bordo un passeggero anziano e accompagnarlo alla farmacia più vicina, simulando uno scenario d’uso reale. Durante il test era presente, per motivi di sicurezza, rispettando le direttive del Decreto Ministeriale 70 del 2018 “Smart Road”, un safety-driver riconosciuto dietro al volante. Scelta per la sua configurazione che agevola l’accesso delle persone con mobilità ridotta, la vettura è equipaggiata con la tecnologia di guida autonoma sviluppata dal gruppo Aida del Politecnico di Milano. Una dimostrazione tangibile di come l’innovazione possa trasformarsi in uno strumento di inclusione sociale, soprattutto nei territori meno serviti. “In un contesto demografico in cui l’età media della popolazione è in costante avanzamento, è fondamentale garantire autonomia e indipendenza anche a chi vive in territori meno serviti - dichiara Sergio Savaresi del Politecnico di Milano, responsabile scientifico del progetto -. Robo-Caring vuole essere una risposta concreta: un servizio sostenibile e replicabile, capace di trasformare la guida autonoma in uno strumento di inclusione sociale”. Il progetto è sviluppato all’interno del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (Most), con anche il sostegno di Fondazione Ico Falck e Fondazione Politecnico di Milano, e la collaborazione di Cisco Italia come partner tecnologico. “Con una popolazione over 65 significativa e una geografia tipica dei comuni montani, Darfo Boario Terme è il luogo ideale per sperimentare nuove soluzioni a basso impatto ma ad alto valore sociale - commenta il sindaco Dario Colossi -. Un servizio come questo può davvero fare la differenza nella vita quotidiana di molti cittadini”. Raffaele Cattaneo, sottosegretario con delega alle Relazioni internazionali ed europee di Regione Lombardia, sottolinea come l'iniziativa Sharing for Caring rappresenti "un traguardo importante per Regione Lombardia, poiché incarna un ambito di innovazione – la guida autonoma – destinato a giocare un ruolo chiave nel futuro". E poi aggiunge: "Il nostro impegno nel settore della guida autonoma ha subito un impulso significativo al rientro dalla missione istituzionale a Indianapolis, dove abbiamo constatato quanto fosse avanzata l’esperienza del Politecnico di Milano in questo ambito. Da allora, abbiamo rafforzato la collaborazione con l’ateneo per sostenere sperimentazioni come questa. Il fatto che la Lombardia, grazie alle competenze del Politecnico di Milano, sia oggi tra i leader globali nello sviluppo della guida autonoma dimostra come la nostra regione possa continuare a distinguersi a livello mondiale per innovazione e ricerca tecnologica. Ma per mantenere questo primato, è fondamentale continuare a investire in ricerca e innovazione su tecnologie come questa". Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro di Regione Lombardia, aggiunge: “Progetti come Sharing for Caring rappresentano perfettamente la visione di Regione Lombardia: uno sviluppo territoriale intelligente, umano e tecnologico, che non lascia indietro nessuno. Come assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, credo sia strategico investire in competenze e occupazione di qualità per rendere sostenibili queste innovazioni, che offrono servizi concreti, inclusivi e replicabili, con un basso impatto ambientale”. Il veicolo, decorato ispirandosi all’arte giapponese del Kintsugi, rappresenta anche visivamente il messaggio del progetto. Come spiega Federico Falck, presidente della Fondazione Ico Falck: “Il 'Kintsugi' insegna che le crepe non sono solo rotture, ma parti della storia che, se valorizzate, possono diventare bellezza. Così anche le fragilità possono trasformarsi in risorsa, se accompagnate con intelligenza e sensibilità, all’interno di un progetto nel quale il team di giovani ricercatori entusiasti e preparati lavora per la mobilità futura, attento ai cittadini più fragili”. Il valore strategico del progetto viene sottolineato anche da Gianmarco Montanari, direttore generale del Centro nazionale per la mobilità sostenibile: “L’accessibilità è una delle sfide centrali della mobilità sostenibile. Con ‘Sharing for Caring’ dimostriamo che l’innovazione tecnologica può e deve diventare strumento di equità sociale, capace di rispondere ai bisogni reali delle persone.” Un ruolo fondamentale è stato svolto anche dal partner tecnologico Cisco Italia, che ha contribuito all’integrazione delle soluzioni di connettività per la supervisione da remoto. “Siamo molto felici di contribuire a un progetto che mette la tecnologia al servizio delle persone - spiega l'amministratore delegato Gianmatteo Manghi -. Questa iniziativa rappresenta un’altra tappa importante nel cammino verso la guida autonoma, grazie alla quale in futuro sarà possibile migliorare la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni in misura elevatissima. Per riuscire però a fare questo serve una tecnologia di rete ad alte prestazioni che sia in grado di garantire comunicazioni sicure e affidabili, interagendo in maniera ottimale con il software sviluppato dal team Aida”. Sharing for Caring è il primo prototipo italiano di mobilità autonoma con finalità sociali. Un modello scalabile, sostenibile e replicabile, pensato per estendersi in quei territori dove i servizi on demand tradizionali non sono economicamente sostenibili.