INFORMAZIONITop Employers Institute Gestione Risorse Umane e Formazione Aziendale Ruolo: HR Project Manager Italy Area: Human Resource Management Davide Banterla |
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(Adnkronos) - Nel quarto episodio di "State sicuri", il vodcast Adnkronos sulla sicurezza che cambia, Emanuela Mari (Regione Lazio), Marco Mignucci (Assiv–Italpol) e Alessandro Manfredini (A2a, Aipsa) raccontano tre tasselli della stessa architettura: poteri sanzionatori alle guardie giurate sui mezzi pubblici, regia regionale sulle telecamere, integrazione tra presidio fisico e difesa digitale nelle utility con formazione capillare e campagne mensili anti-phishing. Obiettivo: un gioco di squadra pubblico-privato che aumenti la sicurezza reale e percepita. Nel Lazio è arrivata una "piccola rivoluzione" per il trasporto pubblico: l’emendamento presentato da Emanuela Mari e approvato dal Consiglio regionale consente alle guardie giurate di elevare sanzioni a chi viaggia senza titolo. "Oggi può fare qualcosa", spiega Mari, superando "la famosa scena del salto del tornello". La norma è pensata "in chiave Giubileo" e ora si traduce in tavoli tecnici con Astral, Cotral e Atac per metterla "a terra" anche con squadre miste tra personale interno ed esterno. "Nella vita vince il gioco di squadra", dice la consigliera, sottolineando l’effetto atteso sulla sicurezza percepita degli utenti. La stessa Regione sta investendo su una regia unica delle telecamere: tanti Comuni hanno sistemi eterogenei e "non esiste un centro di raccolta dati univoco". La sfida è "ambiziosa", perché i dispositivi sono spesso "non compatibili tra loro", ma l’obiettivo è integrazione con le forze dell’ordine e un servizio "sempre più completo" su tutto il territorio. Dal lato delle imprese della sicurezza, Marco Mignucci inquadra la riforma nel solco della sicurezza sussidiaria, "partenariato pubblico-privato" che consente agli istituti di vigilanza di contribuire in modo "più qualificato". Il potere sanzionatorio richiede formazione specifica — non solo tecnica, anche di gestione delle persone per prevenire criticità a bordo. Sulle infrastrutture strategiche, la vigilanza è ormai integrata uomo-tecnologia: si parte da un risk assessment con i clienti e si combinano droni, robot-cane e analisi predittiva con operatori certificati nei centri di controllo. Per le utility, la frontiera è l’integrazione fisico-digitale. Alessandro Manfredini (A2a), appena riconfermato alla guida di Aipsa, ricorda che la minaccia è ibrida: dall’Ucraina a Gaza gli attacchi informatici hanno anticipato o accompagnato crisi sul terreno, incluse le violazioni dei sistemi di videosorveglianza. "Oggi non facciamo più questa differenza tra sicurezza fisica e sicurezza logica", servono presìdi end-to-end e una security che lavori "a stretto contatto con le persone", a partire dalla valutazione del rischio insieme ai reparti operativi. La parola-chiave è cultura. In A2a "abbiamo 14.000 dipendenti, la quasi totalità digitalizzati": per questo la formazione non è solo per chi si occupa di difendere l'azienda dagli attacchi, ma riguarda tutta la popolazione aziendale, in modo continuo, con campagne mensili anti-phishing, pillole video e podcast brevi, oltre a esercitazioni per testare procedure e security control room attiva h24. "La security non è un'organizzazione che lavora in maniera segreta", chiarisce Manfredini: è un lavoro corale, vicino alle persone, per garantire la continuità dei servizi essenziali.
(Adnkronos) - Quando si parla dell’importanza di fare sistema “credo che ognuno debba provare a fare al meglio possibile il lavoro che è capace di fare. Nessuno si deve inventare, ognuno si deve concentrare su quello che è il suo mandato e quello che ritiene di far meglio. L’azienda che rappresento fa raccolta e trattamento rifiuti, e dunque ci concentriamo sul tema del recupero. Serviamo circa 4 milioni di abitanti e il nostro obiettivo principale all'interno di questa filiera, che non riguarda solo il legno ma tutto il tema del recupero di materia, è quello di intercettare il più possibile, in maniera pulita, i materiali che passano all'interno delle case”. Lo afferma Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente al convegno ‘Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali’ a Mantova, organizzato da Rilegno e Conlegno. Questo processo di recupero “viene già fatto per alcuni materiali in maniera più diffusa sul territorio - aggiunge - In altri casi, come quello del legno, si devono dotare i nostri territori di una rete importante di centri di raccolta, che consentano ai cittadini, e in parte anche alle piccole imprese che producono pochi materiali di scarto, di avere dei punti vicini, comodi e aperti il più possibile dove portare i materiali che possono essere recuperati”. Con il progredire delle tecniche di recupero, divisione e riciclaggio dei materiali “oggi è possibile recuperare anche il legno ‘sporco’, con impurità o con dentro pezzi di vetro o ferro”. “Il primo tema è quindi quello di far bene il recupero e garantire la qualità dei materiali riciclati - conclude - poi si deve lavorare su come utilizzare questi materiali riciclati per produrne di nuovi, composti esclusivamente da legno riciclato. Per fare questo abbiamo stipulato pochi mesi fa un accordo, grazie anche alla cooperazione e al supporto di Rilegno, con un gruppo significativo di imprese che acquistano, utilizzano o commercializzano questi materiali”.
(Adnkronos) - "Acea come operatore infrastrutturale ha l’obbligo di coniugare il passato e la tradizione con l’innovazione e il futuro". Ad affermarlo è Marco Pastorello, Chief Transformation Officer del Gruppo, illustrando al Meeting di Rimini i progetti di digitalizzazione e trasformazione. La società sta sperimentando sia la robotica sia l’intelligenza artificiale. "Con i cani robot e i droni effettuiamo ispezioni preventive, aumentando la sicurezza dei nostri dipendenti. Proprio a luglio abbiamo siglato un importante accordo con l’Istituto Italiano di Tecnologia", ha ricordato Pastorello. L’innovazione per Acea non è solo tecnologia ma anche attenzione alle persone: "In quest’ultimo anno abbiamo incontrato 5.000 dipendenti in tutta Italia, portando la voce dell’azienda anche in Europa, dal World Economic Forum in poi. Non si può parlare di innovazione senza mettere la persona al centro". Tra i benefici concreti della digitalizzazione, Pastorello ha citato "efficienza, perché consente di rilevare e risolvere più rapidamente i guasti, e sicurezza, perché permette di evitare che le nostre squadre si trovino in situazioni di pericolo, grazie all’impiego dei droni nelle ispezioni".