(Adnkronos) - Il regime a 2 farmaci Dtg/3Tc (dolutegravir/lamivudina) ha ottenuto risultati simili alla terapia a 3 farmaci nella soppressione virale in una popolazione di adulti con Hiv in stadio avanzato. Sono i risultati a 48 settimane dello studio Dolce, sponsorizzato dalla Fundación Huésped e dalla Bahiana Foundation of Infectiology, diffusi da ViiV Healthcare, azienda globale specializzata nell'Hiv a maggioranza GlaxoSmithKline plc (Gsk), in partecipazione con Pfizer Inc. e Shionogi. Un'analisi post-hoc dello studio - riporta una nota - ha mostrato che Dtg/3Tc era non inferiore alla terapia a 3 farmaci, indipendentemente dalla carica virale basale del partecipante. Questi dati sono stati presentati al congresso internazionale Hiv Glasgow 2024, che si conclude oggi a Glasgow in Scozia. "Sappiamo che l'assunzione di meno farmaci è un aspetto importante per molti nella comunità Hiv - osserva Harmony P. Garges, Chief Medical Officer di ViiV Healthcare - Questi nuovi dati continuano a rafforzare l'efficacia e la sicurezza di Dtg/3Tc, un regime a 2 farmaci. I risultati dello studio Dolce si aggiungono a un solido corpus di evidenze a sostegno dell'uso di Dtg/3Tc in adulti naïve, mai trattati, che vivono con Hiv e mostrano un'efficacia paragonabile a un regime a 3 farmaci anche in persone con bassa conta dei CD4 e alte cariche virali". Dolce è uno studio multicentrico randomizzato, in aperto, che valuta l'efficacia e la sicurezza di Dtg/3Tc in 230 persone con Hiv in stadio avanzato (bassa conta dei CD4 [≤200 cellule/mL]) naïve al trattamento antiretrovirale (Art). Nello studio clinico, i partecipanti sono stati randomizzati in un rapporto 2:1 a ricevere Dtg/3Tc (n=152) o Dtg+Tdf/Xtc (n=77). Le caratteristiche basali dei partecipanti erano simili tra i due gruppi di trattamento e rappresentavano una popolazione di persone con grave immunosoppressione: il 43% aveva una conta CD4 al basale inferiore a 100 cellule/mL, il 61% una carica virale (VL) al basale superiore a 100.000 copie (c)/mL e il 23% aveva una VL al basale molto alta, superiore a 500.000 copie (c)/mL. L'endpoint primario dello studio era la percentuale di soggetti con VL "E' incoraggiante vedere ulteriori nuovi dati che continuano a supportare l'efficacia e la sicurezza dei regimi a 2 farmaci rispetto ai tradizionali regimi a 3 farmaci - sottolinea Pedro Cahn, direttore scientifico della Fundación Huésped e ricercatore dello studio Dolce - I risultati forniscono agli operatori sanitari una maggiore fiducia nella prescrizione di Dtg/3Tc e sono risultati importanti per le persone che vivono con l'Hiv che assumono farmaci per sopprimere il virus". Un'analisi post-hoc ha riportato che Dtg/3Tc era non inferiore alla terapia a 3 farmaci (differenza di rischio aggiustata del 2,0%). Lo studio ha anche dimostrato che le misure secondarie di efficacia del declino della carica virale, del tempo alla soppressione virale e del recupero dei CD4 erano simili tra i bracci. L'efficacia per categorie di carica virale al basale è risultata simile in entrambi i bracci, compresi quelli con carica virale basale superiore a 500.000 copie, con il 74% nel braccio Dtg/3Tc e il 67% nel braccio Dtg+Tdf/Xtc che hanno ottenuto successo virologico. La variazione della conta mediana dei CD4 dal basale alla settimana 48 ha mostrato un aumento di 200 cellule/mL nel braccio Dtg/3Tc e un aumento di 177 cellule/mL nel braccio a triplice terapia. La sicurezza fino alla settimana 48 è stata paragonabile in entrambi i bracci e coerente con i profili di sicurezza noti e ha mostrato tassi simili di eventi avversi gravi (Sae) e sindrome infiammatoria da ricostituzione immunitaria tra i bracci. Anche il tasso di interruzione in entrambi i bracci è stato simile (Dtg/3Tc = 12,8%; Dtg+Tdf/Xtc = 6,8%).
(Adnkronos) - In Italia "se vogliamo arrivare ad un sistema pensionistico sostenibile, c'è un'unica vera ricetta, l'aumento della base occupazionale, che vuol dire un nuovo patto con le imprese: noi, lo Stato, ci siamo e vi aiutiamo, nei limiti in cui assumete e date migliori stipendi, coerentemente con la produttività". Lo dice il presidente dell'Inps Gabriele Fava, a Bruxelles a margine della presentazione del primo rapporto dell'ente previdenziale a Bruxelles, su invito del capodelegazione del M5S Pasquale Tridico. "Questo vuol dire - prosegue Fava - che l'effetto virtuoso sarà più contribuenti e maggiori contributi, quindi raggiungeremo la famosa sostenibilità. Ci vorrà tempo: probabilmente non la vedrò io, ma se soltanto prendiamo questa autostrada, saremo tutti felici". Anche per questo, continua, "stiamo immettendo sul mercato italiano una nuova app, l'abbiamo chiamata 'Contaci', che sarà rivolta soprattutto ai giovani. Dobbiamo dialogare con i giovani. Partirà a breve una campagna nelle scuole, per far maturare la consapevolezza del loro salvadanaio". "Devono iniziare subito - aggiunge - con l'estratto conto contributivo: prima iniziano, migliore salvadanaio si troveranno. Per i giovani è un po' più semplice: a differenza del retributivo, loro si troveranno con il contributivo pieno, a distanza di trent'anni dalla riforma Dini. Il sistema contributivo è relativamente semplice: più contributi vengono erogati, migliore salvadanaio ti troverai. Se il legislatore interverrà con il secondo pilastro (la previdenza complementare, che dovrebbe aggiungersi a quella di base, ndr), sarà sicuramente bene accetto. Ecco perché cercheremo di parlare con i giovani con il loro linguaggio, con una app semplice, fruibile e intuitiva, che dia anche un'idea, in prospettiva, del sistema pensionistico", conclude.
(Adnkronos) - “Negli ultimi anni, purtroppo, abbiamo assistito ad uno spaventoso peggioramento delle condizioni dell'insicurezza alimentare globale per effetto di tre grandi criticità: l'impatto dei conflitti, l’effetto del cambiamento climatico e situazioni assolutamente impreviste e straordinarie come la pandemia”. Lo sottolinea all’AdnKronos Maurizio Martina, direttore generale aggiunto della Fao, l'organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l’agricoltura, a proposito della 19esima edizione del Ghi, l’Indice globale della fame curato ogni anno da Cesvi, l’organizzazione umanitaria italiana. “Soprattutto nei paesi in via di sviluppo, siamo impegnati a lavorare con le istituzioni e con i governi all’implementazione di progetti concreti che riescano a gestire meglio la resilienza delle comunità locali - spiega Martina - Per farlo, è fondamentale impegnare più risorse finanziarie da parte dei Paesi più forti verso i Paesi più fragili, per fare in modo che questi progetti, che si focalizzano su diverse aree strategiche, possano appunto essere implementati”. “Parlo di gestione dell'acqua, di gestione delle crisi climatiche, di trasformazione dei sistemi allevatoriali e di altri interventi fondamentali al servizio delle comunità locali, come la forestazione e le politiche per la pesca sostenibile. Non è facile, ma questo è il nostro compito fondamentale oggi - aggiunge il vice direttore generale della Fao - Stiamo lavorando anche nella Striscia di Gaza in condizioni difficilissime, grazie anche al contributo del Governo italiano attraverso l'iniziativa ‘Food for Gaza’. Fino a qualche mese fa 400.000 persone anche nella Striscia di Gaza vivevano sostanzialmente di agricoltura e di allevamento domestici. Il nostro compito è quello di provare a supportare queste realtà con attività di emergenza, per fare in modo che non si distrugga completamente anche questa agricoltura di sussistenza, che ha sempre dato una mano alla sicurezza alimentare di quel territorio e di quelle comunità. Speriamo di poter lavorare di più e meglio, anche a partire dai prossimi giorni, ma la situazione è estremamente complicata”. “Oggi solo il 4% circa dell'intera finanza climatica mobilitata nel mondo è destinata alla trasformazione dei sistemi agricoli alimentari. È troppo poco, se noi vogliamo in futuro dei sistemi agricoli alimentari più resilienti, più sostenibili, abbiamo bisogno di mobilitare innanzitutto più risorse finanziarie per sostenere questa trasformazione - conclude - Dalla prossima Cop 29 noi ci aspettiamo un'accelerazione degli impegni operativi concreti. Si sono dette tante cose, si sono assunti anche importanti impegni generali. Ora bisogna concretizzarli il più rapidamente possibile. Più noi perdiamo tempo più rischiamo di distruggere una parte dei nostri sistemi agricoli alimentari”.