(Adnkronos) - "L’inibitore tirosin chinasico orale quizartinib, nel suo studio pivotale Quantum-First, ha dimostrato di ridurre il rischio di mortalità del 22% con una sopravvivenza mediana globale di 31,9 mesi verso i 15,1 mesi del braccio di controllo a base di sola chemioterapia. Un raddoppio in termini di sopravvivenza globale ad un follow-up mediano molto lungo, pari a 39,2 mesi". Così Gilda Ascione, Medical Director e Head of Oncology Medical Affairs di Daiichi Sankyo Italia, al media briefing organizzato oggi dalla farmaceutica a Milano in occasione della rimborsabilità della nuova opzione terapeutica per la leucemia mieloide acuta (Lma) Flt3-Itd positiva di nuova diagnosi, una forma aggressiva associata a un rischio maggiore di recidiva e a una prognosi sfavorevole. "Quizartinib riceve l'indicazione e la rimborsabilità in Italia per i pazienti con leucemia mieloide acuta Flt3-Itd positiva - precisa Ascione - in associazione a chemioterapia di induzione standard a base di citarabina e antraciclina e chemioterapia di consolidamento standard a base di citarabina, seguite da monoterapia di mantenimento per un massimo di 36 cicli nei pazienti con lma di nuova diagnosi positiva per la mutazione Flt3-Itd". Questo "inibitore tirosin chinasico", di seconda generazione, "altamente potente e selettivo, agisce direttamente sul recettore Flt3 che, quando mutato, è costitutivamente attivo a livello cellulare. Nel momento in cui quizartinib entra all'interno della cellula attraverso la membrana cellulare - illustra Ascione - si lega al dominio Itd e va a bloccare la cascata chinasica a valle del recettore che è responsabile di un blocco della proliferazione delle cellule leucemiche". Si tratta di "un'azione favorente la differenziazione cellulare in cellule attive e ‘fisiologiche’ e una induzione dell'apoptosi, ovvero della morte cellulare delle cellule leucemiche stesse", conclude.
(Adnkronos) - Roma, cuore antico di memorie millenarie, respira oggi una nuova promessa di qualità nel Rione Campitelli, territorio simbolo dove la storia ha scritto le sue pagine più nobili tra il Campidoglio e il Palatino. È qui che tre amici cresciuti nella ristorazione romana hanno scelto di scrivere un nuovo capitolo della ristorazione capitolina con 'Tribuna Campitelli'. Francesco Brandini e Roberto Bonifazi, chef entrambi classe 1992, e Daniele Gizzi, maître e sommelier del 1989, si conoscono da sempre. La loro amicizia, nata tra i banchi di scuola e cementata nelle cucine e nelle sale dei ristoranti romani, è cresciuta alimentandosi di un sogno comune: restituire al centro di Roma qualità autentica, cura artigianale e umanità. Dopo anni di gavetta e di esperienze formative in giro per l'Europa, hanno trasformato una promessa reciproca in un ecosistema che, da Bottega Tredici (2018) e dal Tartarughe Bar e Bottega (2023), approda oggi a Tribuna Campitelli, il loro progetto più maturo. I tre soci hanno accolto la sfida più ambiziosa: aprire un ristorante in un palazzo storico del 1585, nel quadrante più centrale della Capitale. Qui hanno costruito un 'salotto' contemporaneo dove ogni dettaglio promette coerenza tra ciò che si vede e ciò che si vive , dove il classicismo e la memoria dialogano con l’eleganza. Aperto ufficialmente a settembre 2025, Tribuna Campitelli nasce come sintesi coerente di tradizione e contemporaneità, con circa 80 coperti tra il dehor sulla piazzetta e l’interno, dove si aprono piccole sale pensate per garantire intimità e un servizio sartoriale. Il progetto di interior dello spazio è firmato da Square Architects e si inserisce nel tessuto del Rione Campitelli, trasformando vincoli storici in un racconto d’insieme che unisce estetica, funzione e un forte impianto narrativo. Tribuna Campitelli è l’evoluzione matura dell’ecosistema dei tre soci, che coniuga cucina contemporanea, cocktail e distillati serviti al tavolo, una carta vini importante (composta da 500 referenze, di cui 60 solo di champagne) e sale privatizzabili in un “salotto” contemporaneo dal carattere internazionale. La promessa al pubblico è di una coerenza completa: ciò che l’esterno lascia intuire si ritrova nei piatti, nei drink e nel servizio, puntando su comfort e cura del dettaglio.
(Adnkronos) - L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale e la Sogesid Spa, la Società di ingegneria dello Stato, hanno firmato un Accordo Quadro che rafforza la collaborazione istituzionale su temi strategici come la difesa del suolo, la tutela delle acque e la gestione integrata delle risorse idriche. "L’intesa - spiega una nota congiunta - mira a promuovere iniziative comuni per una governance efficiente e sostenibile del territorio, con particolare attenzione al Mezzogiorno come area chiave per lo sviluppo di modelli innovativi di gestione idrica e ambientale nel Mediterraneo". A firmare l’intesa sono stati Vera Corbelli, segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale, ed Errico Stravato, amministratore delegato di Sogesid Spa. Tra gli obiettivi principali: la definizione di proposte operative congiunte di interesse governativo e la valorizzazione di approcci metodologici condivisi, anche in ambito di cooperazione internazionale, per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici. L’accordo prevede inoltre la possibilità di affidare alla Sogesid specifici servizi tecnico-specialistici in materia di mitigazione del rischio idrogeologico, infrastrutture idriche e governance distrettuale, garantendo il pieno rispetto dei criteri di efficienza e sostenibilità. “Con questo Accordo - ha dichiarato Corbelli - rafforziamo un modello di cooperazione tra istituzioni che mette al centro la conoscenza, la pianificazione integrata e la responsabilità condivisa nella gestione del territorio. L’obiettivo è costruire risposte efficaci e tempestive alle criticità ambientali e idrogeologiche e nel contempo mettere in atto una governance integrata e sostenibile del Mezzogiorno e del Paese”. Da parte sua, Stravato ha sottolineato che "la collaborazione con l’Autorità di Bacino rappresenta un importante riconoscimento del ruolo tecnico e operativo della Sogesid Spa, che da trent’anni affianca le amministrazioni pubbliche nella progettazione e realizzazione di interventi per la tutela del territorio, la gestione delle risorse idriche e la bonifica ambientale. È un impegno che prosegue nel segno della sostenibilità e dell’efficienza amministrativa”. L’Accordo prevede anche l’attivazione di gruppi di lavoro congiunti composti da esperti dell’Autorità e della Società, incaricati di individuare priorità di intervento, condividere dati e strumenti di analisi, e promuovere azioni pilota su scala distrettuale. Le attività potranno estendersi a iniziative di cooperazione internazionale, in particolare nell’area del Mediterraneo, per la diffusione di modelli e buone pratiche di gestione integrata delle acque e di resilienza territoriale.