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Asia, sud-est in ginocchio per alluvioni: 1.300 vittime ed emergenza cibo

(Adnkronos) - Oltre 1.300 persone sono morte in Indonesia, Sri Lanka, Thailandia e Malesia a causa delle devastanti alluvioni che hanno colpito l'Asia meridionale e sudorientale, provocate da piogge record. Secondo un'analisi dell'Afp basata sui dati della National Oceanic and ...

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Fenimprese: oltre 150 imprenditori a confronto a Dubai, made in Italy strategico

(Adnkronos) - Oltre 150 imprenditori italiani operativi negli Emirati Arabi Uniti hanno preso parte a 'L’evento degli italiani a Dubai', l’appuntamento organizzato da FenImprese Dubai con l’obiettivo di celebrare il valore, la crescita e la visione strategica ...

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Energia, Amici della Terra: Green Deal al capolinea, è necessaria una nuova strategia

(Adnkronos) - La XVII Conferenza nazionale sull’efficienza energetica organizzata dagli Amici della Terra ha aperto i lavori ponendo al centro l’esigenza di resettare le politiche europee. “L’analisi dei dati e dei risultati raggiunti dall’Unione Europea ...

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Asia, sud-est in ginocchio per alluvioni: 1.300 vittime ed emergenza cibo

(Adnkronos) - Oltre 1.300 persone sono morte in Indonesia, Sri Lanka, Thailandia e Malesia a causa delle devastanti alluvioni che hanno colpito l'Asia meridionale e sudorientale, provocate da piogge record. Secondo un'analisi dell'Afp basata sui dati della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), diversi Paesi hanno registrato precipitazioni eccezionali, le più intense degli ultimi 13 anni: in alcune zone del sud-est asiatico è caduto fino a un metro di pioggia in più rispetto alla media di novembre del periodo 1991-2020, complice il riscaldamento globale che intensifica gli effetti di monsoni e cicloni tropicali. Il bilancio più grave riguarda l'Indonesia, dove sono stati confermati finora 712 morti, 500 dispersi e 1,2 milioni di sfollati, soprattutto nelle province di Aceh, Sumatra Settentrionale e Sumatra Occidentale. Gli ambientalisti, insieme allo stesso governo indonesiano, indicano la deforestazione come una delle principali cause di frane e inondazioni improvvise. Nelle aree più colpite continuano a mancare cibo, carburante e beni essenziali, con i prezzi che sono schizzati alle stelle. Molte strade restano interrotte e le scorte iniziano a scarseggiare. "Le persone hanno paura di restare senza carburante", ha raccontato una residente di Banda Aceh, rimasta in fila per ore a un distributore. Il governo ha annunciato l'invio urgente di 34 mila tonnellate di riso e 6,8 milioni di litri di olio da cucina, ma molti abitanti hanno denunciato ritardi negli aiuti. Anche nello Sri Lanka, colpito dal ciclone Ditwah, la situazione è drammatica. Frane e inondazioni hanno devastato interi villaggi ed il bilancio ufficiale è già di 410 morti e 336 dispersi. Il presidente Anura Kumara Dissanayake ha dichiarato lo stato di emergenza, definendo l'ondata di maltempo "la più grave catastrofe naturale nella storia del Paese". Le forze armate, con il sostegno di India e Pakistan, stanno evacuando migliaia di persone rimaste isolate, mentre a Colombo le acque stanno lentamente defluendo. L'allerta frane resta altissima nelle regioni centrali. Eventi estremi si stanno moltiplicando in tutta l'Asia. Una tempesta eccezionale ha colpito il Golfo del Bengala, causando almeno 176 morti nel sud della Thailandia e due nel nord della Malesia. In Vietnam, le alluvioni di metà novembre hanno provocato almeno 90 vittime, soprattutto nella regione montuosa di Dak Lak, dove si è registrato il record storico di precipitazioni. Anche Laos e Cambogia hanno superato i precedenti massimi di pioggia. Le Filippine, invece, sono state colpite da due tifoni consecutivi: Kalmaegi, che ha lasciato dietro di sé 230 morti, e Fung-wong, con altre 30 vittime nel nord del Paese. In molte regioni asiatiche la situazione sta lentamente migliorando, ma centinaia di migliaia di persone restano nei centri di accoglienza senza accesso regolare ad acqua potabile e generi alimentari. Le organizzazioni umanitarie hanno avvertito che, se i collegamenti non verranno ripristinati rapidamente, il rischio di grave carenza di cibo sarà imminente. "Le comunità di Aceh rischiano fame e malnutrizione entro una settimana", ha messo in guardia Islamic Relief, che ha inviato una nave con 12 tonnellate di aiuti. Intanto i soccorritori continuano a recuperare vittime e a raggiungere i villaggi ancora isolati. In molte aree, hanno raccontato i sopravvissuti, le inondazioni sono arrivate "come un'onda improvvisa", lasciando pochissimo tempo per mettersi in salvo. Le autorità temono che il bilancio delle vittime sia destinato a salire man mano che si raggiungono le zone più remote e si scava tra le macerie.

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Fenimprese: oltre 150 imprenditori a confronto a Dubai, made in Italy strategico

(Adnkronos) - Oltre 150 imprenditori italiani operativi negli Emirati Arabi Uniti hanno preso parte a 'L’evento degli italiani a Dubai', l’appuntamento organizzato da FenImprese Dubai con l’obiettivo di celebrare il valore, la crescita e la visione strategica dell’imprenditoria italiana all’interno di uno dei mercati più dinamici e competitivi del mondo. La serata, ospitata nella cornice di 'L’Atelier de Joël Robuchon', nel cuore del Difc gate village, "ha registrato un’affluenza senza precedenti, confermando l’importanza del ruolo svolto da FenImprese come punto di riferimento istituzionale, relazionale e strategico per le aziende italiane presenti negli Emirati", spiegano da Fenimprese. L’evento ha visto la partecipazione delle massime cariche della Federazione: Luca Vincenzo Mancuso, presidente nazionale, Andrea Esposito, direttore nazionale, Simone Razionale, coordinatore nazionale Al loro fianco, il padrone di casa: Daniele Pescara, presidente di FenImprese Dubai e coordinatore internazionale delle sedi estere FenImprese. Durante gli interventi istituzionali, il direttivo nazionale ha espresso parole di forte apprezzamento nei confronti del Presidente Pescara, riconoscendone: l’impegno costante nel rafforzamento della Federazione negli Emirati, la capacità di costruire una rete solida, credibile e qualificata di imprenditori italiani, il contributo determinante nell’organizzazione e nel successo della serata. Il Presidente Mancuso, aprendo ufficialmente l’evento, ha sottolineato come Dubai stia rappresentando "un hub strategico per la pmi italiana, un luogo dove innovazione, semplificazione fiscale e visione internazionale creano un terreno fertile per la prosperità". Nel corso dell’evento è emerso con chiarezza come FenImprese Dubai sia oggi una delle realtà più attive e strutturate nel supportare l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Grazie alla direzione del Presidente Pescara, la sede emiratina ha saputo: "aggregare una comunità imprenditoriale attiva, coesa e orientata alla crescita, fornire supporto operativo e istituzionale alle aziende in fase di avviamento o espansione, creare un ecosistema di networking basato su fiducia, competenze e opportunità concrete. Dubai, con il suo ruolo di piattaforma globale per il commercio, la finanza e l’innovazione, rappresenta un punto cruciale della strategia internazionale della Federazione", spiegano da Fenimprese. La serata ha ospitato anche l’intervento di Marianna Gatto, podcaster e creator italiana, ideatrice del format digitale Mariana in Dubai'. Sul suo canale YouTube racconta ogni settimana la vita quotidiana negli Emirati: luoghi, esperienze, consigli pratici e visioni autentiche sulla città che non sempre emergono dalle narrazioni tradizionali. Durante l’evento, Marianna ha presentato in anteprima Tic – the italian connection, il nuovo progetto editoriale e digitale dedicato a chi desidera comprendere a fondo le opportunità e le dinamiche degli Emirati Arabi. I 150 imprenditori presenti hanno dato vita a un momento di networking ad altissimo livello, che ha valorizzato la competenza e l’eccellenza del Made in Italy nei settori: consulenza aziendale, innovazione tecnologica, food beverage, immobiliare, design e architettura, finanza, servizi professionali, investimenti.

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Energia, Amici della Terra: Green Deal al capolinea, è necessaria una nuova strategia

(Adnkronos) - La XVII Conferenza nazionale sull’efficienza energetica organizzata dagli Amici della Terra ha aperto i lavori ponendo al centro l’esigenza di resettare le politiche europee. “L’analisi dei dati e dei risultati raggiunti dall’Unione Europea evidenzia con chiarezza una verità ormai difficilmente contestabile: il percorso delineato dall’European Green Deal si è rivelato inefficace e contraddittorio - afferma la presidente degli Amici della Terra Monica Tommasi - Per chi, come Amici della Terra, ha espresso fin dall’inizio posizioni critiche verso l’impianto del Green Deal, il suo fallimento non rappresenta una sorpresa. Ma oggi, con una consapevolezza più diffusa anche sul piano istituzionale, come testimoniano le recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, diventa imprescindibile avviare una riflessione basata su fatti, dati e responsabilità politiche”. "Per superare l'impasse europea non basta correggere i limiti del Green Deal: occorre abbandonarne l’impostazione ideologica, fondata su un approccio catastrofista al cambiamento climatico e sempre più condizionato dalle strategie economiche e geopolitiche della Cina", osservano gli Amici della Terra per i quali "è necessario rilanciare le politiche energetico-climatiche europee con una nuova impostazione basata su neutralità tecnologica, obiettivi realistici e priorità all’efficienza energetica, valorizzando il ruolo delle pompe di calore, del teleriscaldamento, del recupero energetico dei rifiuti, di biocarburanti, e massimizzando le sinergie con le filiere industriali italiane ed europee". Per Matteo Cimenti, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, “è urgente rivedere il quadro normativo europeo per consentire una transizione energetica realmente sostenibile. Le imprese nostre associate stanno investendo in bioGpl, Dme rinnovabile e bioGnl, ma servono regole chiare e flessibili che valorizzino i biocarburanti nell'utilizzo finale sia per la mobilità leggera e pesante sia per il settore residenziale". "Chiediamo che il processo di revisione dei regolamenti comunitari sulle emissioni di CO2 sia rapido, elimini il bando dei motori a combustione interna e introduca il 'carbon correction factor' per riconoscere il contributo dei carburanti rinnovabili - afferma Cimenti - Allo stesso tempo, anche nel settore residenziale è fondamentale adottare un approccio pragmatico: le moderne caldaie a condensazione alimentate da gas rinnovabili consentono di raggiungere i target della direttiva Epbd con costi molto più contenuti e senza disagi per i consumatori, dimostrando che la decarbonizzazione può essere perseguita con soluzioni tecnologiche diversificate e non basate su un’unica opzione. Solo così sarà possibile ridurre le emissioni, sostenere gli investimenti e garantire soluzioni accessibili ai cittadini, evitando obiettivi irrealistici che rischiano di penalizzare l’Europa e l’Italia”.

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